Parma, nominata Città Creativa dall'UNESCO. Perché? Per la sua eccezionale cucina e i suoi piatti tipici della tradizione: te li raccontiamo qui.

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Tra i siti UNESCO dell’Emilia Romagna, dal 2015 primeggia la città di Parma. Ma non già per il suo immenso patrimonio storico, artistico e culturale: bensì per l’eccellenza gastronomica, che qui a Parma è decantata in piatti tipici così famosi da essere noti in ogni dove nel mondo.

Chi non ha mai sentito parlare del prosciutto crudo di Parma? O del Parmigiano Reggiano? L’elenco è davvero lungo, e non vediamo l’ora di farti assaggiare le prelibatezze di questa terra a suon di parole.

Sarà un gustoso antipasto, nell’attesa che tu possa deliziarti della cucina tipica di Parma, venendo qui in visita.

Parma, ‘Città Creativa’ per la Gastronomia, al centro di un tour di città Patrimonio UNESCO

parma città creativa UNESCO per la gastronomia

Siamo nella parte d’Italia che ha visto sorgere ogni tipo di eccellenza gastronomica. Per gli Italiani è semplicemente l’Emilia Romagna, mentre per tutti gli altri è la Food Valley d’Italia, e Parma è il suo centro.

La città, che detiene il record per il numero di prodotti locali DOP (Denominazione Origine Controllata) e IGP (Indicazione Geografica Protetta), non poteva certamente sfuggire all’attenzione dell’UNESCO e della sua rete di ‘Città Creative’.

Che cosa si intende?

Per l’UNESCO le città sono la base di partenza per tante iniziative per migliorare la qualità della vita dei cittadini del mondo, anche in base agli obiettivi dell’Agenda ONU per lo Sviluppo Sostenibile da raggiungere entro il 2030.

Secondo l’UNESCO, infatti, promuovere la creatività e soprattutto i progetti di condivisione e sviluppo dei valori culturali di ogni luogo, è un modo per raggiungere tali obiettivi: ecco, dunque, perché è nata la Rete delle Città Creative, di cui fa parte anche Parma dal 2015.

Attualmente, in questa rete, vi sono 246 città, suddivise in base alle loro specificità: Craft and Folk Art, Design, Cinema, Cibo, Letteratura, Musica e Arti Digitali. Anche altre 2 città emiliane ne fanno parte: Bologna per la Musica, Modena per le arti digitali.

Insomma, è proprio il momento giusto per un tour lungo la Via Emilia alla scoperta dei siti che fanno parte del Patrimonio culturale UNESCO dell’Emilia Romagna. Da Parma con i suoi eccezionali prodotti tipici, a Modena e alla sua innovazione nell’arte, a Bologna e alla sua musica. Si continua poi con Faenza e le sue ceramiche, per arrivare poi a Ferrara e al suo centro storico e Ravenna con i suoi preziosi mosaici.

Perché la nomina a ‘Città Creativa’: qual è il valore aggiunto di Parma per l’UNESCO

La meravigliosa gastronomia parmigiana ha destato l’attenzione dell’UNESCO nel 2015 quando venne nominata ‘Città Creativa’. Ad ogni modo, non si tratta solo dell’eccellente varietà culinaria, ma anche dell’importanza che la gastronomia riveste nel tessuto sociale, culturale ed economico della città di Parma.

Si pensi, ad esempio, che a Parma circa il 30 per cento degli abitanti è impiegato nel settore agroalimentare! Ma non solo.

L’EFSA (European Food Safety Authority), massima autorità europea in campo di sicurezza alimentare, ha sede proprio qui, a Parma. Senza contare che in provincia, a Colorno, ha sede l’Alma, la Scuola Internazionale di Cucina, fondata nel 2003 e legata al nome di colui che ha saputo trasformare la cucina italiana e renderla ciò che è oggi: il compianto Chef e gastronomo Gualtiero Marchesi.

Non dimentichiamoci poi di Cibus Connecting Italy, una fiera internazionale che da oltre un ventennio è uno dei riferimenti più importanti per i lavoratori del settore e nemmeno dei numerosi Musei dedicati al cibo. Il Museo del Prosciutto, il Museo della Pasta e quello del Salame di Felino sono una straordinaria introduzione ad un'esperienza gastronomia sfavillante.

Insomma, già solo questa breve panoramica dovrebbe farci capire come mai l’UNESCO abbia fatto entrare Parma nel circuito delle ‘Città Creative’. E non solo fa parte di questo circuito, ma dal 2021 è parte, insieme a Bergamo e Alba, del Distretto Gastronomico delle Città Creative UNESCO!

Un prestigioso riconoscimento non solo per tutte le innovazioni all’insegna della creatività e della condivisione in cui è impegnata Parma, ma anche, come ben sappiamo, per altre assai gustose ragioni.

Vediamole!

Prenota la tua visita al Museo del Prosciutto di Parma!

Cucina tipica di Parma: viaggio sensoriale tra piatti e prodotti tipici

La nomina a ‘Città Creativa’ nel 2015 dall’UNESCO non può che essere un’ulteriore conferma per Parma, città che, nel cuore della Food Valley italiana, è nota in ogni dove nel mondo per la sua eccelsa gastronomia.

I suoi prodotti tipici, che da sempre vengono imitati, sono finalmente riconosciuti come provenienti da questo luogo straordinario.

In un tour gastronomico a Parma, cosa dovresti assaggiare?

Non si può non cominciare dai padroni di casa, il Prosciutto Crudo di Parma e il Parmigiano Reggiano. Sarebbe però un po’ riduttivo fermarci solo qui.

Prosciutti e salumi tipici di Parma

prosciutto di Parma

Nei numerosi agriturismi, nei ristoranti, ma anche nei prosciuttifici, lasciati tentare dal Salame di Felino (prodotto proprio a Felino), dal Prosciutto di Langhirano, oppure dal Culatello di Zibello, il re dei salumi della Bassa Parmense.

Ma anche dal Cotechino e dallo Zampone di Modena, immancabile nelle tavole di Natale e Santo Stefano, magari accompagnato dalle lenticchie, oppure dalla Coppa di Parma e dalla Spalla Cotta di San Secondo, un salume che fa parte della tradizione locale parmigiana.

La Torta fritta (o gnocco fritto)

gnocco fritto o torta fritta a Parma

Non puoi dire di essere stato a Parma se non hai mangiato almeno una volta la torta fritta.

Questa zona infatti è la patria della gustosa torta fritta, spesso chiamata anche gnocco fritto, che viene accompagnata a salumi e formaggi oppure degustata come antipasto o sostituto del pane.

Tradizionalmente è da mangiare appena fatta, dunque bollente!

La pasta fresca all’uovo tipica di Parma

pasta all'uovo parmigiana prima della cottura

Della cucina tipica di Parma, però, non si possono perdere tutte le varietà di pasta fresca all’uovo:

- Gli ‘anolini’, che qui sono chiamati anche ‘cappelletti’, sono di forma tonda, ripieni di pane raffermo, parmigiano, stracotto di manzo, tuorlo d’uovo e spezie. In altre zone d’Emilia, invece, le due paste sono differenti e gli ‘anolini’ sono quelli che non contengono carne, ma un ripieno di formaggi. Sono da gustare con burro e salvia oppure, ancora meglio, in brodo;

- I tradizionali ‘tortelli d’erbetta’, ripieni con spinaci, Parmigiano, ricotta fresca e da servire con una generosa spolverata di Parmigiano.

Anche per quanto riguarda i dolci, la cucina di Parma offre diverse eccellenze.

Partiamo dal dolce più famoso, la Torta Duchessa di Parma, dedicato proprio all’amata Duchessa Maria Luigia di Parma, è preparata con farina di nocciola e presenta un delizioso ripieno di zabaione e crema pasticcera al cioccolato. Da questa zona, in particolare da Busseto, viene la Torta Torronata, gustosissima e preparata a partire dagli avanzi del torrone, ma anche la Torta Nera di San Secondo, dal nome dell’omonimo comune di origine, preparata con mandorle, cioccolato e caffè.

E tra castagnacci (torta con farine di castagne) e spongate (preparate con frutta secca), non possiamo non terminare il nostro tour con le Scarpette di Sant’Ilario, deliziosi biscotti preparati per festeggiare il patrono della città di Parma il 13 Gennaio.

E, dunque, una nomina UNESCO più che meritata per la città di Parma.

Ci auguriamo che questo assaggio virtuale si traduca ben presto per te in un’esperienza diretta!

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