Non solo trekking. Ecco i nostri suggerimenti da insider per godersi le Cinque Terre come un local e vivere un'autentica esperienza ligure.

Cosa fare in vacanza alle Cinque Terre? Trekking naturalmente, ma non solo.
Scorrete la nostra lista: ci trovate i nostri consigli per scoprire questo magnifico Patrimonio UNESCO in puro stile local.
C’è tanto da vedere e fare tra un’escursione e l’altra per i sentieri di Monterosso al Mare, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore.
Lasciate stare l’auto: guidare può essere davvero complicato in certe strade tutte curve e tornanti. Preferite il treno o il battello per gli spostamenti. Indossate le vostre scarpe da trekking e… buon viaggio!
10. Tuffarsi nel paradiso degli hippy

Ogni borgo ha un accesso al mare, che si tratti di vere e proprie spiagge o piccoli lembi di sabbia e roccia a volte nascosti e raggiungibili solo con un'imbarcazione (valutate un tour in kayak). Luoghi “segreti” e in alcuni casi attorniati da un fascino tutto particolare.
A Corniglia c’è un piccolo paradiso appartato e ancora selvaggio che negli anni ’70 ha vissuto un momento di grande popolarità tra la comunità hippy, che l’ha consacrato come meta per vacanze naturiste. Parliamo della spiaggia di Guvano, tra le più belle delle Cinque Terre.
Chi abita in zona conserva ricordi e aneddoti dell’epoca più o meno bizzarri o verosimili. Non sarà difficile ascoltare dalla bocca dei locali racconti sempre un po’ romanzati sulle vicende di quegli anni. Chiedere per credere.
Pur non essendo ufficialmente riconosciuta come spiaggia naturista, Guvano è frequentata ancora oggi da chi pratica nudismo. Siatene consapevoli e, se non volete rinunciare al costume da bagno, assicuratevi di portare con voi una buona dose di discrezione e rispetto verso gli altri bagnati.
Raggiungere la spiaggia di Guvano è sempre stato difficoltoso ed è forse proprio a questa caratteristica che deve parte del suo fascino. Attualmente i due sentieri che la collegano a Corniglia non sono più accessibili, ma resta la possibilità di arrivarci via mare.
9. Fotografare le case colorate di Vernazza

Viste da vicino, le case dei vernazzesi rivelano un’indiscutibile dato di fatto: sono vecchie. Epperò, quanto fascino!
La salsedine avrà pure intaccato l’intonaco e le tinte brillanti delle facciate, ma ne ha lasciato intatto lo charme. Anzi, l’aspetto “vissuto” e consumato dei suoi palazzi dalle persiane verdi rende questo borgo ancora più autentico.
Andate in piazza Guglielmo Marconi: dà proprio sul porto ed è un concentrato di romanticismo. È un ottimo punto dove scattare foto ad effetto con le famose case colorate ammiccanti sullo sfondo.
Lo skyline pennellato di rosa, rossi, arancioni e gialli è il marchio di fabbrica delle Cinque Terre, il posto più colorato al mondo secondo una classifica inglese del 2021 (stilata da Uswitch). Ma quali sono a Vernazza i posti migliori per lo scatto panoramico perfetto?
Incamminatevi al tramonto lungo il Sentiero Azzurro verso Corniglia e in breve vi troverete magnificamente affacciati sulla piccola penisola di Vernazza.
Se invece sempre dal Sentiero Azzurro imboccate la direzione Monterosso, sbucherete dinanzi a un’autentica cartolina: il porticciolo di Vernazza con le abitazioni multicolore, la chiesa di Santa Margherita di Antiochia e il castello Doria. Scatti a prova di like.
8. Godersi un tramonto dall’alto

Gli abitanti del posto hanno i loro luoghi preferiti per gustarsi la golden hour e non ne fanno certo segreto. Non c’è niente di meglio che concludere un’intensa giornata di escursioni con un magico tramonto alle Cinque Terre.
A Riomaggiore, ad esempio, la vista dalla marina è magnifica, ma se preferite un colpo d’occhio dall’alto allora vi suggeriamo di raggiungere il castello.
Individuate la stradina che dal porto di Monterosso sale verso il Santuario dei Frati Cappuccini e puntate alla statua di San Francesco. La scalinata che la precede è impegnativa, ma il panorama è impareggiabile.
A Vernazza, troverete un bel punto panoramico seguendo il sentiero che si apre dietro alla chiesa del porticciolo.
Corniglia, il più piccolo dei paesi delle Cinque Terre, ha tanti punti dove vedere il sole tuffarsi nel mare e uno scorcio nei pressi della stazione che abbraccia anche il borgo.
Il paesaggio di Manarola visto da Punta Bonfiglio è tra i più fotografati al mondo. Voi fate gli alternativi, salite ancora più su tramite il sentiero che si apre alle spalle del vecchio ostello sul piazzale della chiesa, e godetevi un panorama super.

7. Preparare il pesto

Imparate a cucinare come dei veri liguri partecipando a una cooking class. È tra le esperienze più divertenti e immersive da fare alle Cinque Terre.
Il profumo di basilico fresco appena pestato è un ricordo che resterà con voi a lungo e non resisterete alla tentazione di replicarlo per conto vostro.
I locali custodiscono tutti i segreti per realizzare a regola d’arte il piatto iconico di questa terra, il pesto. Fatevi “iniziare” a questa antica arte affidandovi a chi la destreggia alla perfezione.
Mentre vi esercitate con mortaio e pestello tra pinoli, olio extravergine e l’immancabile basilico di Pra', buttate un occhio al magico miscuglio color pastello di case, roccia e mare che fa capolino dalla finestra. Impossibile resistere. Anzi, perché non bissare?
Stavolta, mettendo le mani in pasta. La focaccia genovese è una specialità semplice ma dal procedimento rigoroso. Ricercate una panetteria che organizzi lezioni di cucina e imparate a preparala alla maniera delle massaie liguri.
6. Partecipare a un ultra trail
Se volete vivere le Cinque Terre come non avreste mai immaginato di poter fare, allora questo evento fa al caso vostro. Attenzione perché serve un’ottima preparazione atletica.
Lo Sciacchetrail è un percorso di 47 chilometri. Duro, impegnativo, sporco. Una corsa nella bellezza che mette alla prova gambe, fiato e mente.
Come si intuisce già dal nome, questo ultra trail vi porta sulle strade dello Sciacchetrà, il vino delle Cinque Terre che qui si produce grazie a una coltivazione eroica di nome e di fatto.
Correrete lungo creuse (le antiche mulattiere locali) e terrazzamenti coltivati a vite per scoprire il volto più antico e verace delle Cinque Terre, un territorio sfidante e impervio dove gli abitanti hanno magistralmente saputo adattarsi ad una natura tanto suggestiva quanto esigente.
Certo non una proposta adatta a tutti, ma se ve la sentite è un’occasione da non perdere per immergersi nella storia di questo tratto di Liguria.
5. Leggere una poesia di Eugenio Montale

A Monterosso, prendetevela comoda. Concedetevi del tempo per scoprire cosa si nasconde dietro l’angolo di un vicoletto, in cima a una gradinata, al di là di una recinzione. Limitare la visita a una manciata di foto frettolose sarebbe un peccato.
Rallentate e rilassatevi. Fatelo riscoprendo i versi di Eugenio Montale, premio Nobel per la Letteratura nel 1975 che qui trascorreva le estati con la famiglia. Magari sfogliando un libro all’ombra degli alberi di una limonaia, i caratteristici orti di limoni di Monterosso.
Nelle sue pagine ci trovate gli stessi odori, rumori e sensazioni che vibrano per il borgo. Non a caso nel 2016 è nato il Parco Letterario “Eugenio Montale”, un denso percorso che ripercorre i luoghi cari allo scrittore.
Come la “pagoda giallognola”, villa liberty di proprietà della famiglia, e Villa Pastine, l’abitazione a ridosso della statua del Gigante.
A proposito di Villa Pastine, Montale la definì “un delirio”. Oggi resta ben poco della sfarzosa residenza liberty di una volta, ma pensate che un tempo ospitava addirittura — citiamo testualmente Montale — “un’improponibile copia della Statua della Libertà”.
4. Bere una limonata a Prevo
Lungo il Sentiero Azzurro, l’itinerario più famoso che collega i comuni delle Cinque Terre, attraverserete un piccolo borgo con un’irresistibile affaccio sul mare.
Prevo nasce come villaggio di pastori nel XVI secolo. Se beccate la giornata adatta, da qui riuscirete a vedere Corsica, Capraia, Gorgona e isola d’Elba schierate all’orizzonte.
Tutto il blu che c’è nel mezzo è il Santuario dei Cetacei, un'area marina protetta tra Liguria, Francia e Principato di Monaco popolata da balenottere, delfini e capodogli.
Questa piccola frazione di Vernazza è il punto più alto del Parco Nazionale delle Cinque Terre, si trova infatti a 208 metri sul livello del mare. Proprio al di sotto si allunga la distesa di sabbia e sassolini della spiaggia di Guvano, la più selvaggia della costa.
Tra il gruppetto di abitazioni che formano Prevo spicca un piccolo bar. Entrate, prendete una limonata e mandatela giù sulla terrazza panoramica. Un break da fare assolutamente!
3. Pedalare lungo un’antica ferrovia
Levanto è una cittadina very ligure della Riviera di Levante. Ha un bel centro storico medievale disegnato da palazzi colorati, piazze e carruggi (i caratteristici vicoli delle città liguri). Si trova alle porte delle Cinque Terre, vanta onde che fanno la gioia dei surfisti ed è un piacere da visitare.
Qui potete noleggiare una bici e pedalare con la brezza marina tra capelli lungo i 6 km della Ciclopedonale MareMonti, uno strepitoso tracciato che arriva fino a Framura.
Il percorso riserva spaccati sulla costa che sono una vera meraviglia. Attraversa le gallerie della vecchia rete ferroviaria a binario unico che un tempo collegava Genova a Pisa.
Si parte dall’antica stazione di Levanto. Galleria dopo galleria si incontrano spiaggette dove fare un tuffo rinfrescante e borghi imperdibili come Benassola.
Una volta giunti a Framura vi conviene scendere dalla bicicletta e proseguire a piedi (o in e-bike), poiché le cinque frazioni del paese sono collegate da strade e sentieri decisamente ripidi.
2. Visitare Porto Venere

Patrimonio UNESCO proprio come le Cinque Terre ma (per adesso) decisamente meno affollata da truppe di turisti. Dopo aver girato in lungo e in largo per i cinque famosissimi borghi, è a Porto Venere che dovete puntare. Stesse vibes, meno caos.
Ci arrivate in traghetto da La Spezia, Lerici o Riomaggiore, in bus da La Spezia, oppure facendo un bel trekking di 4 ore da Riomaggiore.
L’arrivo via mare è subito da flash: la Chiesa di San Pietro vi sembrerà quasi un castello gotico proteso sul Golfo dei Poeti.
Un castello a Porto Venere in effetti c’è e spicca alto e imponente sulla schiera di edifici colorati in fila sul lungomare.
Lungo le sue mura di cinta ci trovate un passaggio che conduce ad un luogo “poetico”: la Grotta Byron si trova sul tratto di costa che va dal Castello Doria alla Chiesa di San Pietro. Le specie marine che la popolano sono tantissime, il che la rende un vero paradiso per praticare snorkeling e immersioni. Stregò il poeta maledetto, ammalierà anche voi.
La potete visitare anche partecipando a un tour in barca che vi porterà fino alle vicine isole dell’arcipelago spezzino, Palmaria, Tino e Tinetto, tutte e tre Patrimonio UNESCO.
1. Fare un aperitivo in barca
“Per vedere bene un’opera d’arte bisogna fare un passo indietro”. Seguite il suggerimento di Marge Simpson e allontanativi un po’ dalla costa. Sarà come trovarsi dinanzi ad un’enorme tela dipinta.
Tra le cose da fare assolutamente alle Cinque Terre non può mancare un aperitivo a bordo, quando le luci del tramonto proiettate sui palazzi color pastello regalano atmosfere davvero magiche.
I tour in barca attraversano il golfo da Monterosso a Riomaggiore con l’aggiunta di Levanto e Porto Venere. Tra un drink e uno stuzzichino potrete tuffarvi e fare snorkeling per grotte segrete, calette incontaminate e piscine naturali. E chissà che non avvistiate anche qualche delfino.
Soffrite il mar di mare? Allora optate per un gustoso spuntino sugli scogli. Le acciughe di Monterosso sono la specialità locale. I liguri le chiamano “pan do mâ” (pane del mare) e sono considerate una vera prelibatezza. Gustate fritte in cartoccio sono lo street food perfetto per accompagnare il tramonto. Magari insieme a un calice di Pigato.