A Gennaio Venezia si lascia avvolgere da una quiete che sembra provenire direttamente dall’acqua, mentre la nebbia mattutina sfuma i contorni delle calli e dei palazzi come un velo leggerissimo. È un momento in cui la Serenissima rallenta, si svuota, respira: le rive diventano silenziose, i ponti più liberi, i vaporetti scorrono senza fretta.
Chi visita Venezia in questo periodo la scopre nella sua forma più autentica, lontana dalla consueta frenesia, sospesa tra fascino antico e una bellezza quasi cinematografica.
Le giornate d’inverno regalano una luce morbida, capace di trasformare perfino le ombre in poesia. Si cammina con un senso di intimità raro, come se la città lagunare (così fragile, così unica) concedesse un accesso speciale a chi ha scelto di incontrarla in uno dei mesi più tranquilli dell’anno.
I migliori eventi a Gennaio 2026 a Venezia
Il primo mese dell’anno a Venezia porta con sé un ritmo differente: le calli, più silenziose, diventano il luogo ideale per lasciarsi guidare da iniziative che uniscono arte, cultura e tradizioni lagunari. La città si trasforma in un mosaico di appuntamenti che, pur diversi tra loro, condividono la stessa magia: quella di una località che non assomiglia a nessun'altra al mondo.
Venezia, infatti, è un’esperienza, un organismo vivo che cambia con le maree, con la luce, con le stagioni. A Gennaio le grandi mostre si visitano senza fretta, gli eventi si vivono con una partecipazione più raccolta, e i suoi spazi (piazze, chiese, palazzi affacciati sui canali) sembrano offrire un nuovo tipo di accoglienza, più lenta e profonda.
La selezione di eventi che segue nasce da questo spirito: raccontare il volto invernale della Serenissima tramite appuntamenti imperdibili, capaci di rivelare angoli e atmosfere che spesso sfuggono nei periodi più affollati.
7. La Regata delle Befane
Tra gli appuntamenti più amati dell’Epifania veneziana spicca la Regata delle Befane, una tradizione che segna la chiusura delle festività natalizie e apre il percorso verso il Carnevale. Sì tratta di un evento che rende il Canal Grande un palcoscenico divertente e sorprendente.
La regata è organizzata dagli anziani soci della Bucintoro, la più antica associazione di canottieri di Venezia. Ogni anno oltre cinquanta uomini, travestiti da Befane con gonne colorate, scialli e cappelli a punta, remano lungo il Canal Grande da San Tomà fino al Ponte di Rialto, per una sfida tanto ironica quanto appassionata. Ad attenderli, proprio vicino al ponte, c’è un’enorme calza della Befana che diventa il traguardo simbolico della competizione.
La Regata delle Befane è molto amata dalle famiglie: bambini e adulti si affacciano sulle rive e dai ponti per incitare le “Befane” e assistere alla distribuzione di dolci e caramelle, uno dei momenti più attesi della giornata.
Dove: Canal Grande
Quando: 6 gennaio 2026
6. La Fiamma Olimpica
A Gennaio il Veneto si trasforma in uno dei palcoscenici più emozionanti del viaggio della Fiamma Olimpica dei Giochi invernali di Milano Cortina. Per otto giorni il fuoco simbolo dell’unione sportiva attraverserà il territorio, toccando quarantacinque comuni e sei siti Patrimonio Unesco: è una porzione del grande percorso che abbraccerà l’intera Italia e affiderà a ogni tedoforo il compito di portare con sé un frammento di storia e di orgoglio nazionale.
Giovedì 22 Gennaio la fiamma raggiungerà l’area veneziana, partendo da Chioggia e risalendo il Brenta fino a Stra, Mestre e Porto Marghera. L’ultima tappa della giornata sarà Venezia, dove la fiamma entrerà in città e si fermerà in Piazza San Marco, con l'accensione di un braciere mobile che ne custodirà la luce per tutta la serata.
Sarà un arrivo spettacolare, accompagnato da musica, performance artistiche ed eventi pensati per celebrare un momento destinato a rimanere nella memoria.
Dove: Piazza San Marco
Quando: 22 gennaio 2026
5. Primo giorno del Carnevale di Venezia
Il Carnevale di Venezia 2026 prenderà il via sabato 31 gennaio, aprendo ufficialmente una stagione di festeggiamenti che accompagnerà la città fino al 17 febbraio. È uno dei periodi più attesi, quando Venezia diviene un palcoscenico diffuso e la sua identità più giocosa, teatrale e visionaria viene alla luce in tutta la sua magnificenza.
Il tema scelto per questa edizione, “Olympus – Alle origini del gioco / At the origins of the game”, richiama l’immaginario mitologico e l’equilibrio tra corpo e mente, ma parla anche della storia stessa del Carnevale veneziano. Nei secoli passati la città era infatti un’arena di prove di abilità, sfide collettive, acrobazie e competizioni che anticipavano lo spirito delle moderne Olimpiadi. Dalle “forze d’Ercole” alle esibizioni degli acrobati, dalle regate ai tornei che animavano calli e campi, Venezia ha sempre saputo traslare la competizione in spettacolo e la sfida in festa.
L’inizio del Carnevale segnerà quindi non solo l’apertura di una tradizione antichissima, ma anche il ritorno di quell’energia irresistibile che appartiene alla città da sempre. Un debutto che promette stupore, meraviglia e una celebrazione capace di far convivere passato e presente in un’unica, vibrante atmosfera.
Dove: Centro storico, calli, Piazza San Marco
Quando: 31 gennaio 2026 (fino al 17 febbraio)
4. Venice Burlesque Festival
Tra gli appuntamenti più originali dell’inverno veneziano ecco il Venice Burlesque Festival, un evento internazionale che porta in laguna glamour, ironia e una scintilla di teatro d’altri tempi. È un festival unico nel suo genere, dove performer da tutto il mondo si sfidano per conquistare il titolo di Doge o Dogaressa di Venezia, in un concorso che mescola talento, creatività e un’irresistibile eleganza retrò.
Accanto agli spettacoli, il programma prevede workshop esclusivi e un servizio fotografico ambientato nella cornice più iconica che si possa desiderare: Venezia stessa. È un’occasione per immergersi nell’arte del burlesque ed esplorare postura, presenza scenica e gioco teatrale sotto la guida di professionisti riconosciuti.
Il cuore del festival è il Teatro A L’Avogaria, uno dei teatri indipendenti più affascinanti della città. Fondato nel 1969 da Giovanni Poli, è un piccolo gioiello incastonato nel centro storico, noto anche all’estero per le sue rassegne internazionali e per l’importante ruolo nella conservazione della tradizione teatrale veneziana, in particolare della Commedia dell’Arte.
Dove: Teatro A L'Avogaria, Dorsoduro
Quando: Sabato 24 e domenica 25 gennaio 2026
3. Karen LaMonte. Nocturnes
Al Museo Correr incanta Nocturnes, la nuova serie di opere di Karen LaMonte, un’artista capace di raccontare la figura umana tramite l’assenza. Il suo lavoro parte dal vestito come contenitore, traccia, e impronta di un corpo che non c’è, e si sviluppa lungo un minuzioso processo in cui ogni piega, increspatura e filato viene ricreato a mano con un’attenzione quasi scientifica. È un’indagine per sottrazione che non impoverisce la forma, ma al contrario la amplifica, rendendo visibile ciò che di solito rimane nascosto.
Le sue sculture in vetro sembrano sospese nel tempo. Nella loro trasparenza si avverte la delicatezza di gesti quotidiani e la presenza silenziosa di un mondo femminile evocato più che rappresentato. Ogni opera è un frammento di memoria che resta immobile, custodito in un materiale che trattiene la luce e, allo stesso tempo, ne lascia filtrare gli echi più profondi.
Con Nocturnes, LaMonte compie un passo ulteriore: le sculture diventano visioni immerse in tonalità cangianti di blu, un viaggio nelle sfumature della sera che scivola nella notte. È un percorso fatto di velature, di passaggi di colore che si rincorrono tono su tono e creano un’atmosfera sospesa, quasi ipnotica. Un invito a entrare in un universo intimo e contemplativo, dove l’assenza diventa presenza e la luce disegna la poesia dell’invisibile.
Dove: Museo Correr, San Marco
Quando: Fino al 28 febbraio
2. Stupore, realtà, enigma. Pietro Bellotti e la pittura del Seicento a Venezia
La mostra dedicata a Pietro Bellotti celebra i quattrocento anni dalla nascita di un pittore ancora poco noto al grande pubblico, ma capace di raccontare il Seicento veneziano con una profondità rara. Originario del bresciano ma attivo in laguna per gran parte della sua carriera, Bellotti emerge come una figura affascinante, perfettamente inserita nello straordinario panorama artistico della Venezia barocca.
L’esposizione rappresenta un momento storico per la città: è la prima che Venezia dedica alla pittura del Seicento dopo più di sessant’anni, dai tempi della celebre rassegna del 1959 allestita a Ca’ Pesaro. Segna anche un nuovo tassello nel percorso delle Gallerie dell’Accademia, impegnate negli ultimi anni nella riscoperta e valorizzazione delle collezioni seicentesche, oggi riallestite nelle sale del piano terra. Bellotti era molto apprezzato dai suoi contemporanei, che ne esaltavano la capacità di stupire grazie a una resa naturalistica di rara intensità.
Con oltre cinquanta opere, la mostra racconta la nascita di un nuovo linguaggio pittorico nella Venezia di metà Seicento. Un linguaggio che reinterpreta i temi del barocco in chiave personale, scegliendo iconografie inusuali e un’osservazione acuta del reale per creare immagini sospese tra stupore, verità ed enigma.
Dove: Gallerie dell’Accademia, Calle della Carità
Quando: Fino al 16 gennaio 2026
1. Robert Mapplethorpe. Le forme del classico
Le Stanze della Fotografia ospitano una grande retrospettiva dedicata a Robert Mapplethorpe, uno dei protagonisti assoluti (e ancora oggi per molti versi controversi) della fotografia internazionale.
La mostra, Robert Mapplethorpe. Le forme del classico, è organizzata da Marsilio Arte e Fondazione Giorgio Cini in collaborazione con la Robert Mapplethorpe Foundation di New York, e porta a Venezia un corpus di opere che dialoga con la storia dell’arte come pochi altri linguaggi contemporanei sanno fare.
Curata da Denis Curti, direttore artistico de Le Stanze della Fotografia, l’esposizione riunisce oltre duecento lavori, alcuni dei quali presentati per la prima volta in Italia. È un percorso che celebra la perfezione formale di Mapplethorpe, la sua capacità di trasformare il corpo, i fiori e gli oggetti più semplici in icone scolpite dalla luce. Ogni immagine è un incontro tra rigore compositivo e sensualità, un equilibrio in cui la fotografia dialoga con la scultura antica e con l’ideale di bellezza classica.
La retrospettiva permette di ritrovare la forza senza tempo dei suoi nudi, la delicatezza quasi metafisica dei suoi celebri fiori, la precisione estrema con cui costruiva ogni gesto e ogni posa.
Dove: Stanze della Fotografia, Isola di San Giorgio Maggiore
Quando: Fino al 6 gennaio 2026
L'autore
Scritto il 17/12/2025

Flavia Cantini
Eventi a Venezia a Gennaio: mostre, tradizioni e atmosfere d’inverno per scoprire la Serenissima nel suo periodo più autentico e silenzioso.