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Paola Cirino

Paola Cirino

Scopri i segreti nascosti d’Italia: il Parco Archeologico Naturale del Sinis, dove la storia si svela, tra la natura incontaminata della Sardegna

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🥇 Questo contenuto include una collaborazione commerciale Parco Archeologico Naturale del Sinis .

In Sardegna, lungo la costa occidentale accarezzata dalle onde del mare si trova un luogo denso di fascino e mistero, dove settemila anni di storia si svelano ogni giorno sotto gli occhi dei visitatori. Qui dal 2021 la Fondazione Mont'e Prama si prende cura del Parco Archeologico Naturale del Sinis, con il suo incredibile paesaggio, gli scavi e i musei, nel comune di Cabras, provincia di Oristano.

L'Italia ha ancora tanti segreti da rivelare ed è proprio in questi luoghi che si può essere testimoni di una straordinaria scoperta. Esperti archeologi in costante attività rivelano giorno dopo giorno il passare dei millenni e le storie che raccontano delle più antiche culture e delle rotte dei naviganti che hanno gravitato nel bacino del Mediterraneo. Non resta quindi che partire per un viaggio senza precedenti, tra le pagine di un libro iniziato nella notte dei tempi.

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Parco Archeologico Naturale del Sinis, un patrimonio inestimabile di arte e natura

Parco archeologico di Sinis - Italia

Il Parco Archeologico Naturale del Sinis è situato in una regione di straordinario valore naturalistico, dove la bellezza della natura e l'importanza del patrimonio culturale si uniscono in un luogo veramente unico. L'area marina protetta è ricca di spiagge candide che si alternano ad alte falesie, mentre i fenicotteri rosa nidificano nelle zone umide, ed è in questo paradiso di luce e colori che si trovano abbondanti tracce di antichissimi insediamenti nuragici..

Furono le genti fenicie a fondare la città di Tharros, i cui resti, stretti tra il promontorio di San Marco e il piccolo villaggio di San Giovanni, costituiscono il nucleo del Parco Archeologico Naturale del Sinis.

Chi vuole fare un tuffo nella storia, prima ancora che nel mare da sogno della Sardegna, non può perdersi nessuno dei quattro siti principali che compongono lo straordinario mosaico gestito dalla Fondazione Mont'e Prama.

Oltre l'area archeologica appena menzionata e l'adiacente Torre Spagnola di San Giovanni, infatti, ci sono il Museo Civico Giovanni Marongiu con i Giganti di Mont’e Prama e l'area arecheologica di Mont’e Prama stessa, da dove essi provengono. Senza dimenticare una delle più antiche chiese paleocristiane d'Italia, quella di San Giovanni.

Scopri di più sul Parco Archeologico Naturale del Sinis

La casa dei Giganti di Mont’e Prama

Sinis - Giganti di Mont’e Prama

Il nostro viaggio inizia nella cittadina costiera di Cabras, con una visita al Museo Civico Giovanni Marongiu.  Tante le testimonianze della lunga storia del Sinis da ammirare nelle sue sale, da quelle relative al sito neolitico di Su Cuccur’e is Arrius, a quelle che raccontano l'affascinante civiltà nuragica di Su Murru Mannu e di Sa Osa, fino ad arrivare all'età tardo antica.

Senza dubbio, però, i più illustri eredi del passato remoto di questo angolo d'Italia sono i Giganti di Mont’e Prama. I valorosi guardiani dell'antica necropoli di Mont'e Prama, a poco più di 10 km da Cabras, sono guerrieri, pugilatori e arcieri tornati alla luce praticamente per caso negli anni '70 del secolo scorso.

Trovate fortuitamente da dei contadini, le grandi statue perfettamente rifinite hanno ispirato il logo della Fondazione che porta il loro nome. Trovarsi faccia a faccia con queste statue raffiguranti uomini vissuti nel periodo nuragico, quasi tre millenni fa, è di certo un'emozione unica, ma i Giganti sono soprattutto una testimonianza storica di valore inestimabile, essendo le più antiche statue antropomorfe del Mediterraneo occidentale.

I tesori sepolti della Chiesa di San Salvatore

Sinis - San Salvatore

Tra Cabras e la necropoli di Mont'e Prama, si trova un'altra delle gemme del Parco Archeologico del Sinis, il villaggio di San Salvatore che si anima una volta all'anno, ogni estate, in occasione della novena che precede la festa dedicata al santo.

Cuore di questo piccolo centro è la chiesetta di San Salvatore, realizzata intorno al XVI secolo e ampliata alla fine del XVIII secolo. A rendere ancora più preziosa la chiesa c'è il suo ipogeo fatto di corridoi e camere parzialmente scavati nella roccia attorno ad un pozzo le cui acque sono, da sempre, ritenute sacre. L’acqua è un elemento vitale, motivo per cui il pozzo è sempre stato considerato oggetto di venerazione.

I disegni a carboncino sui muri raccontano secoli di storie di uomini e divinità pagane, dall'età romana fino al XVI secolo, mentre le iscrizioni in lingua greca, latina e araba raccontano il passaggio delle genti nei secoli.

Sulle orme delle antiche civiltà, un passato ancora da scoprire

Parco archeologico del Sinis - Sardegna

Spostiamoci adesso verso sud, in direzione di Capo San Marco, per passeggiare tra le strade dell'antica città punica di Tharros, fiore all'occhiello del Parco Archeologico Naturale del Sinis.

Questa città nel cuore del Mediterraneo è la preziosa eredità che ci hanno lasciato le antiche civiltà, civiltà che ha innestato nuovi centri di cultura e commercio sulle vestigia degli ancor più antichi insediamenti nuragici.

In questo straordinario sito gli archeologi continuano a scavare, riportando alla luce le tracce di una stratificazione di storia e arte senza pari, che stupisce e pone quesiti sempre nuovi. Qui è possibile vedere come sul villaggio nuragico sia stato impiantato il tofet punico, un'area sacra cimiteriale. Come tra mura e santuari cartaginesi, i romani costruirono poi acquedotti, strade e templi, ai quali poi, ancora più tardi, si sono sovrapposte le costruzioni cristiane di epoca bizantina.

La città è stata abbandonata nel 1070, ma oggi è tornata a splendere sotto il luminoso cielo della Sardegna, ed ha ancora tanto da dirci.

Per finire, a pochi passi dalla città antica, c'è la Torre spagnola di San Giovanni che proprio come gli altri monumenti dell'area racchiude in sé secoli di storia. Costruita nel XVI secolo con pietre di spoglio della vicina Tharros, ha in più il pregio di offrire una veduta panoramica straordinaria sull'immenso patrimonio naturalistico e storico, custodito dalla Fondazione Mont’e Prama.

Il cuore del Sinis: la Fondazione Mont'e Prama

Tharros - Sinis

A tenere insieme le pagine della lunghissima storia del Parco Archeologico Naturale del Sinis c'è la Fondazione Mont'e Prama, cuore pulsante di un territorio dotato di una ricchezza senza pari.

Dal 2021 la Fondazione si occupa non solo della semplice custodia delle bellezze culturali del Sinis, ma anche della loro promozione con eventi, mostre, iniziative di vario genere, per mantenere attuale un passato illustre, ma non fermo nel tempo.

Le aree archeologiche qui conservate sono infatti una continua scoperta. Chi viaggia in questo angolo di Sardegna non sarà mai un semplice turista. Visitare questi luoghi vuol dire infatti provare l'emozione di osservare con i propri occhi gli archeologi al lavoro per portare alla luce un patrimonio sepolto, diventando parte viva di un racconto incompiuto, in scena quotidianamente su un palcoscenico millenario.

Come raggiungere il Parco Archeologico del Sinis

Il Parco Archeologico del Sinis potrebbe sembrare un logo remoto, lontano nel tempo e nello spazio, ma è in realtà molto facile da raggiungere. La città di Oristano dista solo 15 Km da Tharros, ed è quindi la porta d'accesso privilegiata.

In aereo, l’aeroporto più comodo è Cagliari-Elmas, a un'ora da Oristano. Anche l'aeroporto di Alghero-Fertilia un po' più distante, è comunque una buona opzione.

In treno si può raggiungere facilmente Oristano da Cagliari e da diverse altre città della Sardegna, per poi proseguire verso la penisola del Sinis in bus o auto, attraversando le lagune per iniziare ad immergersi nel paesaggio da sogno che caratterizza quest'area.

In auto si arriva, sempre via Oristano, utilizzando la SS131, una delle principali arterie di comunicazione tra il nord e il sud dell'isola.

L'autore

Scritto il 23/12/2025