La Sacra di San Michele, antica abbazia medievale in Val di Susa, è uno dei monumenti simbolo della Regione Piemonte. È anche uno dei luoghi più incantevoli d’Italia, importanti non solo per il turismo, ma anche per la storia e la letteratura italiana. Fonte di ispirazione per innumerevoli forme d’arte, rievoca da sempre un’intensa atmosfera mistica sospesa nel tempo.

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"Il riso uccide la paura, e senza la paura non ci può essere la fede." (Jorge da Burgos ne "Il nome della rosa")

Umberto Eco

L’abbazia

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La denominazione corretta della Sacra di San Michele è in realtà Abbazia di San Michele della Chiusa. Si tratta di un complesso monastico arroccato sulla cima del Monte Pichiriano, nel Comune di Sant’Ambrogio di Torino, ad appena 40 km dal capoluogo piemontese. Si fonde quasi con la vetta a poco meno di 1000 metri d’altitudine e domina completamente la vallata, offrendo splendide immagini da qualunque prospettiva. È stupenda in qualsiasi momento dell’anno, ma d’inverno, quand’è ammantata di neve, ha l’aspetto di un paesaggio davvero surreale.

La storia

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La Sacra di San Michele è realizzata in stile romanico-gotico. La sua costruzione iniziò alla fine del X secolo, forse ad opera dell’allora arcivescovo di Ravenna. L’aspetto attuale è comunque dovuto a varie fasi di ampliamento, dall’XI fino al XIV secolo. Tra i dettagli più singolari c’è lo Scalone dei morti, una scalinata in pietra costruita tra la roccia affiorante, per raggiungere la chiesa. Il complesso è dedicato ovviamente a San Michele Arcangelo e si trova infatti lungo una via di pellegrinaggio che unisce in linea retta 7 santuari dedicati al santo, dall’Inghilterra alla Puglia

Ispirazioni artistiche

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L’abbazia ha da sempre ispirato grandi artisti. Il più importante nome legato alla Sacra è quello di Umberto Eco. Sono proprio questi ambienti ad aver ispirato il suo romanzo più celebre: Il nome della rosa, tradotto in tutto il mondo. E per lo stesso motivo, questo è stato il set cinematografico dell’omonimo film del 1986. Sean Connery vestiva i panni del protagonista, il frate “investigatore” Guglielmo da Baskerville. Pare inoltre che un monaco di nome Guglielmo visse davvero presso la Sacra nell’XI secolo. Nel 2015 il concorso fotografico internazionale Wiki Loves Monuments, bandito da Wikimedia Foundation, è stato vinto grazie ad uno splendido scatto dell’abbazia.

Cosa visitare

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La Sacra di San Michele è facilmente raggiungibile dai borghi di Chiusa di San Michele e di Sant’Ambrogio, ed anche tramite il sentiero escursionistico detto Dei Principi, che parte da Avigliana. L’abbazia è inoltre collocata sia lungo la Via dei Franchi, che la Francigena, antichissimi percorsi di pellegrinaggio ancora molto battuti. Ogni angolo all’interno della struttura è suggestivo, ma maggiore attenzione meritano la Torre della Bell’Alda, legata ad un’antica leggenda e la biblioteca con i suoi 10.000 volumi antichi. È molto famosa anche la moderna statua di San Michele Arcangelo, scolpita nel 2005 da Paul dë Doss-Moroder. Ma il consiglio migliore è quello di lanciarsi alla scoperta di archi, portali, pitture, sepolcri e ogni angolo nascosto nel fascino misterioso di quest’antico luogo. 

Sacra di San Michele 10057 Sant'Ambrogio di Torino TO

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