Chalet Ciro: come l'"intelligenza artigianale" ha trasformato una pasticceria di famiglia in un’icona di Napoli

Chalet Ciro è molto più di un bar affacciato sul lungomare di Napoli. Non lo diciamo noi, ma è la sua storia a parlare. E da un po’ di tempo a questa parte c’è anche una targa che lo certifica: questa è un’autentica bottega storica. Fondato nel 1952 da Ciro Fummo, da oltre settant’anni è il laboratorio dove tutti i giorni nascono meraviglie sotto forma di sfogliatelle, pastiere, cassate, graffe, panini, zingare.  

Nato come piccola realtà familiare, oggi è un punto di riferimento della gastronomia partenopea, famoso in tutto il mondo. Il segreto di tanti anni felicemente gustosi sta nell’accento sulla qualità, dalle materie prime al servizio. E in quel saper fare che da Chalet Ciro chiamano “intelligenza artigianale”. Ne hanno tessuto le lodi New York Times, Guardian, Wall Street Journal, Monocle. Vale davvero l'hype? Sì, e qui ti diciamo perché. 

Dici Chalet Ciro e pensi alla graffa. È un sofficissimo miracolo quotidiano.

La mangi bollente sul lungomare, la addenti mentre passeggi per i negozi del centro storico, la infili in un sacchetto mentre corri a prendere il tuo treno. Azioni semplici che sono diventate un dolcissimo rito per molti napoletani.

Non ce n’è una uguale all’altra, e non potrebbe essere altrimenti, perché è l’imperfezione che la rende così speciale. Dietro ogni ciambella c’è una mano, dietro ogni mano un gesto e dietro ogni gesto una storia che nasce da molto lontano. 

Dopo l’intuizione di Ciro Fummo, che nel 1952 aprì lo chalet a Mergellina in una Napoli piena di voglia di vivere, c’è una figura che ha dato forma all’anima dolce del locale: Rosaria Fummo, per tutti nonna Rosaria. È lei la creatrice di tante delle ricette che oggi definiscono lo stile Chalet Ciro, la mente che ha saputo trasformare un bar fronte mare in un ritrovo cult per i napoletani. 

Quattro generazioni hanno custodito ricette e gesti come eredità di famiglia, trasformando quel sapere in ciò che chiamano “intelligenza artigianale”, un modo di fare le cose che si tramanda (e si rinnova) con amore.

Il bar a Napoli è come una piazza, un luogo di incontro dove vivere una fetta di quotidianità. Qualcosa di buono da mangiare e un pezzo di vita da assaporare sono sempre serviti.

Anche Chalet Ciro ha fatto propri questi codici e i clienti sono diventati volti che ritornano. “Abbiamo deliziato i nonni quando erano ragazzini, poi i padri. Oggi deliziamo i nipoti”, dice il titolare, Antonio De Martino.

Le storie si intrecciano e i bambini che oggi ordinano una graffa, domani tornano cresciuti per prenderne due. 

La qualità resta il pilastro su cui si regge tutto questo.

Si parte dalle materie prime e da fornitori di fiducia. Uova fresche, frutta di stagione, ottime farine: gli ingredienti sono selezionati con cura.

Dall’attenzione all’origine delle cose nascono poi prodotti per cui la gente è disposta a fare la fila. Come i gelati, tra i migliori d’Europa per The Guardian, e tutte quelle specialità dolci e salate che escono dal laboratorio ogni giorno.

A fare il resto è l’atmosfera. Il locale storico si ispira al design italiano degli anni Sessanta: l’azzurro tenue delle pareti richiama il mare e il cielo di Mergellina, mentre i banconi ricordano le persiane napoletane che filtrano la luce della cuntrora, la pausa lenta del primo pomeriggio. Perché anche l’estetica racconta l’identità.

La gente arriva sempre e a ogni ora si forma una fila vivace e paziente di turisti con la guida in mano, napoletani di passaggio e habitué per i quali è un appuntamento fisso della giornata.

Scopri come spostarti a Napoli con i mezzi pubblici. 

Napoli si conosce attraverso i suoi sapori e alcune tappe sono diventate parte del paesaggio emotivo tanto quanto i musei, le chiese, i belvedere e le vie del centro storico Patrimonio Unesco.

Nei luoghi più belli e rappresentativi della città, trovi sempre dove fermarti per una tazzulella ’e cafè e una sfogliatella. 

A Mergellina, uno dei lungomari più belli d’Italia, la sede storica di Chalet Ciro accoglie chi passeggia guardando il mare, chi rientra dal lavoro e chi è sempre di corsa. Qui dove tutto è iniziato, la graffa calda è un rito che per molti napoletani ha il sapore del mare e dell’infanzia.

In pieno centro, tra storia, shopping e vicoli affollati, la sede di via Toledo intercetta il flusso costante di chi esplora la città. Un passaggio veloce è praticamente inevitabile per un dolcetto guarnito con frutta fresca di stagione o una delle specialità salate. Poi via a esplorare piazza del Plebiscito, il Palazzo Reale e il murale di Maradona. 

Prendi la funicolare e raggiungi il Vomero, la collina elegante e luminosa di Napoli. È il quartiere alto delle strade raffinate, della villa Floridiana, col suo magnifico panorama sul golfo, di Castel Sant’Elmo e della certosa di San Martino. Anche qui Chalet Ciro è diventato un punto di riferimento per una pausa dolce o salata, tra un acquisto e una passeggiata con vista. 

Di nuovo “giù Napoli”, il punto vendita presso la stazione di Napoli Centrale è il luogo degli arrivederci e dei bentornato. Una graffa appena fritta o un bel babà sono il saluto di chi parte e di chi arriva. 

Consulta anche il nostro itinerario di 2 giorni a Napoli.

Chalet Ciro rende più dolci le giornate dei napoletani dagli anni Cinquanta, accompagnandoli dalla colazione all’aperitivo al dopocena. Chi la sa lunga sceglie di imitarli e scopre così un mondo di meraviglie zuccherose e non solo. 

Nonna Rosaria ha indicato la via. La qualità è rimasta sempre a livelli molto alti, la voce si è sparsa e il marchio si è espanso. Sono nate così le nuove sedi nel cuore della città, ma anche fuori dal centro, come il punto vendita presso il Maximall Pontecagnano e i food truck nei principali centri commerciali locali, tra cui il C.C. Campania di Marcianise e il MaxiMall Pompeii.

Grazie alla sua lunga tradizione, Chalet Ciro ha ottenuto riconoscimenti importanti, come il titolo di Bottega Storica e il certificato di eccellenza Trip Advisor.

Ogni prodotto è un piccolo racconto di quotidianità napoletana.

Ci piace per – L’attenzione alle materie prime, che si sente a ogni morso.

Ti piacerà perché – Con un saper fare che si tramanda da generazioni, qui si è certi di mangiare bene. E poi sarebbe un delitto non provare la loro graffa.