
La nuova frontiera del lusso sa di silenzio, spazio e anima. L'Abruzzo sta riscrivendo con discrezione il copione dell’edonismo all’italiana. Imparare a fare il formaggio con un pastore, tirare la sfoglia insieme a una nonna in un borgo di pietra o sorseggiare un calice di Montepulciano tra i filari di una vigna possono essere l’alternativa slow alla raffinatezza da copertina.
Non è un’eresia, ma una nuova interpretazione del lusso, meno legata a soggiorni sfarzosi o stelle Michelin (che comunque non mancano) e più radicata nella semplicità e nelle piccole gioie della vita. Se la Toscana o la Costiera Amalfitana rappresentano l’Italia da cartolina, l’Abruzzo è l’Italia dell’esperienza. Ed è proprio per questo che potrebbe essere la destinazione esclusiva a cui non avresti mai pensato. Ecco cosa sapere se stai pensando a un viaggio in Abruzzo.

Viaggio in Abruzzo, non la solita destinazione di charme

Le montagne innevate si tuffano tra gli uliveti per poi scivolare dolcemente verso spiagge lambite da onde turchesi. In poco più di un’ora d’auto si può passare dalle piste da sci del Gran Sasso ai paesaggi marini della pittoresca Costa dei Trabocchi, dove qualche vecchio pescatore ancora cala le reti da quelle singolari macchine da pesca in bilico sull’acqua.
Con oltre un terzo del suo territorio dichiarato area protetta, l’Abruzzo è la regione più verde d’Italia. Tre Parchi Nazionali, un Parco Regionale e più di trenta riserve naturali custodiscono un enorme patrimonio di biodiversità, tra i più preziosi d’Europa.
Non è una bellezza da contemplare a distanza, ma da guadagnare passo dopo passo. E allora tocca camminare, pedalare, assaggiare, toccare, respirare. In una parola: viverla.
In Abruzzo una rinascita sostenibile
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Il vero privilegio è nei luoghi dove si vive con genuinità.
È questa la visione promossa dal GST – Gruppo di Sviluppo Territoriale, realtà impegnata a valorizzare il patrimonio abruzzese e insieme a sostenere una forma di turismo più autentica e sostenibile. Il loro scopo è tanto semplice quanto necessario: far vivere ai viaggiatori l’Abruzzo vero attraverso chi lo abita ogni giorno.
L’obiettivo, spiegano, è favorire un turismo diffuso, dolce e continuo durante tutto l’anno. Un turismo che salvaguarda comunità locali, cultura e natura, affinché la sostenibilità non resti uno slogan, ma diventi uno stile di vita.
E in effetti l’Abruzzo sta crescendo in modo silenzioso e consapevole.
Nel 2024 ha accolto ben 7 milioni di visitatori, un aumento rispetto all’anno precedente. Eppure la regione conserva un’anima tranquilla.
La maggior parte dei viaggiatori sceglie piccole strutture familiari, come agriturismi, B&B e case private, muovendosi anche fuori stagione. È un modello che fa bene al territorio e a chi lo abita.
Più info su GST - Gruppo di Sviluppo TerritorialeIl lusso in Abruzzo: cultura ed esperienze su misura

In Abruzzo il viaggio diventa confronto che arricchisce. È anche per questo che si sta affermando come una destinazione non convenzionale per chi cerca un’altra idea di lusso.
Nei pascoli del Parco Nazionale del Gran Sasso, un casaro continua a produrre pecorino come la sua famiglia fa da generazioni.
Più a valle, in una cucina di pietra di un borgo arroccato, mani esperte tirano e premono l’impasto sulla chitarra, il telaio di legno con sottili fili metallici che dà forma e nome a un prodotto gastronomico d’eccellenza. Dal 2013 una confraternita di cavalieri consacrati alla memoria e al gusto, l’Ordine dei Maccheroni alla Chitarra, ne custodisce i segreti.
Sulle stesse colline, le abbazie romaniche aprono i loro chiostri alla musica. E così iniziative come l’Abbazie Summer Festival portano concerti di classica e jazz tra i borghi della provincia di Teramo.
Nel paese di Castelli, le botteghe continuano l’arte della maiolica dipinta a mano, erede di una tradizione che un tempo ornava le corti nobiliari.
A fine agosto, fede e storia danno vita alla Perdonanza Celestiniana dell’Aquila. La città si raccoglie attorno alla Basilica di Collemaggio per l’apertura della Porta Santa, una cerimonia inaugurata da Papa Celestino V nel 1294 e oggi riconosciuta dall’UNESCO come Patrimonio Immateriale dell’Umanità. Per approfondimenti su cosa fare e vedere, consulta L'Aquila come un local.
Nulla è messo in scena, perché pastori, contadini, vignaioli e artisti non imitano la tradizione: fanno semplicemente ciò che hanno sempre fatto.
In Abruzzo, la forma più pura di lusso può essere proprio questa: la continuità, l’arte di mantenere vivo ciò che è vero.

La parola a Marianna Colantoni, presidente di GST- Gruppo di Sviluppo Territoriale e Founder del Tour Operator esperienziale Taste Abruzzo.
L’Abruzzo sta ridefinendo il concetto di lusso puntando sulla genuinità delle esperienze locali. Quale è il ruolo delle comunità locali in questo processo e quali sono le strategie future per rafforzare la regione come meta internazionale, senza perdere autenticità e sostenibilità?
In Abruzzo, il lusso non è ciò che possiedi, ma ciò che vivi. E sono le comunità locali a renderlo possibile. Donne e uomini, pastori, artigiani, musicisti, viticoltori. Sono loro che trasformano un semplice viaggio in un’esperienza autentica, fatta di gesti, storie e tradizioni.
Il mio impegno con Taste Abruzzo, da oltre dieci anni, è valorizzare questa autenticità: connettere viaggiatori e comunità, promuovere esperienze su misura e sostenibili, che permettano di vivere come un local, senza scalfire la cultura e l’ambiente.
Guardando al futuro, sogno un Abruzzo dove i borghi si riabitano, dove la vita nei paesi è ricca di servizi e qualità, e dove donne e uomini locali guidano le attività, le tradizioni e l’innovazione. È così che l’Abruzzo può diventare una meta internazionale di lusso autentico, senza perdere nulla della sua genuinità, della natura e delle persone che lo rendono unico.
In Abruzzo la vacanza è attiva
Dalle vette calcaree del Gran Sasso, il massiccio più alto degli Appennini, fino alla scintillante costa adriatica, si può assaporare cosa significa libertà quando è la natura a dettare il ritmo. In questo scenario, il lusso diventa spazio, silenzio e la possibilità di sentirsi piccoli per un po’.
L’Abruzzo è come una palestra naturale a cielo aperto.
In inverno gli sciatori solcano la neve fresca di Roccaraso o Campo Felice, fermandosi lungo crinali che, con l’aria tersa, si aprono verso il mare. In primavera le stesse piste si colorano di fiori selvatici, mentre i tratturi, gli antichi percorsi dei pastori, si riscoprono come luoghi di cammino.
Nei mesi più caldi il ritmo non rallenta. I parapendii planano sopra valli verdeggianti. I ciclisti percorrono strade tra vigneti e borghi sospesi nel tempo. Lungo la costa si nuota sotto le sagome dei trabocchi, antiche piattaforme da pesca oggi trasformate perlopiù in locali.
Ma in un luogo dove l’avventura raramente si ferma del tutto, c’è spazio per ancora un’altra dimensione di viaggio?
Viaggio in Abruzzo, terra di sapori

Non c’è dubbio: la risposta è sì. L’outdoor è solo una delle facce di una regione la cui fortuna risiede nei paesaggi, ma il cui spirito affonda altrettanto profondamente nell’arte, nella cultura e… nei piaceri della tavola.
Le prove di questa abbondanza sono convincenti: 28 prodotti DOP e IGP, più di 44.000 aziende agricole e quasi 600 agriturismi.
La regione produce ogni anno oltre 3,1 milioni di ettolitri di vino, posizionandosi al quinto posto in Italia. Il Montepulciano d’Abruzzo rimane il suo ambasciatore, ma i sommelier versano Trebbiano e Pecorino con pari orgoglio.
Nei frantoi familiari sparsi tra le colline, le olive vengono raccolte secondo i metodi tradizionali e macinate entro poche ore. Il risultato è un “oro liquido” protetto da tre DOP: Aprutino Pescarese, Colline Teatine e Pretuziano delle Colline Teramane. Guarda anche il nostro articolo sulla città dell'olio in Abruzzo.
Partecipare alla vendemmia, seguire un percorso di degustazioni, sedersi a un tavolo di legno mentre il contadino versa l’olio sul pane sono alcuni dei lussi più semplici, in cui il piacere nasce dall’essere davvero presenti nel momento.
Scopri i migliori piatti abruzzesi.
Dormire in Abruzzo: storie e dimore che raccontano il territorio

Spesso i luoghi migliori dove soggiornare si trovano in strutture con cuore e anima.
È il destino che accomuna tanti palazzi d’epoca rinati dalle loro ceneri. La storia recente li ha trasformati in simboli di resilienza e rinascita. L’Aquila, devastata dal terremoto del 2009 e ora pronta a diventare Capitale Italiana della Cultura 2026, vanta numerosi edifici riportati al loro antico splendore.
Qui e altrove, i viaggiatori dormono in case storiche reinventate per l’ospitalità. Alberghi diffusi nascosti tra le vie medievali o B&B familiari sparsi tra le colline rappresentano un modello che definisce gran parte della regione.
Oltre le mura dei borghi, un altro tipo di lusso prende vita. Negli agriturismi a conduzione familiare, i pasti arrivano direttamente dagli orti su cui si affacciano le finestre, mentre nelle valli e lungo la costa fanno capolino glamping e campeggi. La natura è sempre a portata di mano.
L’anima autentica dell’Abruzzo tra borghi e paesaggi

Nel 1951, Henri Cartier-Bresson fotografò il borgo medievale di Scanno per Harper’s Bazaar. Da allora il labirinto di vicoli e scalinate di pietra di questo paese di montagna, adagiato vicino a un lago a forma di cuore nel Parco Nazionale d’Abruzzo, continua ad attrarre fotografi in cerca di atemporalità.
Da lì la strada scende attraverso la Riserva Naturale delle Gole del Sagittario, dove il fiume ha inciso solchi profondi nel suo percorso verso la Valle Peligna. Lungo il tragitto, piccoli borghi come Castrovalva e Anversa degli Abruzzi si adagiano sui pendii che dominano la valle.
Più a nord, le colline teramane si distendono in morbidi disegni di vigneti, oliveti e abbazie, un paesaggio che dà vita al Montepulciano d’Abruzzo.
Lungo la costa tra Ortona e Vasto, antiche piattaforme di legno, un tempo usate per la pesca e oggi trasformate in ristoranti, delineano un panorama con pochi altri eguali in Italia. Accanto al mare, ciclisti percorrono i 40 chilometri della Via Verde ammirando scenari originali e suggestivi.
L’atmosfera cambia ancora nelle città: L’Aquila, Teramo, Pescara, culla di Gabriele D’Annunzio, e Chieti, la "terrazza d'Abruzzo". E tra strade dove i caffè brulicano di vita e piazze che si riempiono di studenti nelle ore serali, viene da pensare che…
...L’Abruzzo è il segreto meglio custodito d’Italia
Se il lusso è una questione di congiunzioni astrali, allora una combinazione di autenticità, sostenibilità, scoperta e connessioni significative sembra essere l’allineamento perfetto per l’Abruzzo.
La nuova campagna internazionale “Abruzzo, Italy’s Best-Kept Secret”, ideata dal GST, racconta proprio questo, e cioè che per conoscere davvero un luogo bisogna entrare nel suo ritmo, ascoltare la sua gente, respirare i suoi paesaggi.
L’Abruzzo ti sfida a rallentare, a perderti e a provare qualcosa di nuovo. È un modo di viaggiare che mette al centro le persone e i luoghi, che restituisce valore al tempo.
E quando ti ritrovi su un sentiero di montagna, a fare un picnic tra i vigneti o a scivolare in Vespa tra borghi cristallizzati nel tempo, capisci che il vero lusso è fatto di momenti condivisi.
L'autore
Scritto il 16/10/2025
Lorena Calise
Il vero lusso? È tutta una questione di emozioni. Ecco come l’Abruzzo sta ridefinendo questo concetto a colpi di esperienze sostenibili e autenticità.