Il Parco nazionale Gran Sasso e Monti della Laga è la terza area di riserva naturale più grande d'Italia. La ricchezza della flora e della fauna, i borghi e i castelli, fanno di questo parco un luogo incredibile, da visitare assolutamente.

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Il parco nazionale del Gran sasso e Monti della Laga: dalla terra alle stelle.

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L'Italia è uno scrigno di meraviglie e, come tutti sanno, è anche il Paese con la più alta percentuale di biodiversità al mondo. Un ruolo fondamentale nella conservazione di questo tesoro della natura sono le riserve naturali.

A questo proposito, il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, istituito nel 1991, uno dei tre parchi nazionali abruzzesi è la terza riserva naturale protetta d'Italia per estensione territoriale, situata in gran parte in Abruzzo (provincia di L'Aquila, Teramo e Pescara) e in misura minore nelle zone limitrofe del Lazio (Rieti) e delle Marche (Ascoli Piceno). Il parco si estende su una superficie prevalentemente montuosa di quasi 150.000 ettari, comprendente il massiccio del Gran sasso e i Monti della Laga. Data la sua grande estensione territoriale, è suddiviso in 12 circoscrizioni. Comprende anche numerosi comuni, tra cui quelli di L'Aquila, Teramo, Ascoli Piceno, Rieti e Pescara.

Le riserve naturali sono tre: la Riserva Naturale del Corno Grande di Pietracamela, la Riserva Naturale del Lago di Campotosto e la Riserva Regionale del Voltigno e della Valle d'Angri. Ed è proprio grazie a queste tre riserve la presenza di una ricca flora, si pensi solo alla zona a sud-est dove i boschi sono presenti solo a quote relativamente basse e sono composti principalmente da pini neri e querce (Castel Del Monte, Santo Stefano di Sessanio, Barisciano e San Pio delle Camere).

Le piante che possiamo trovare tipicamente dalle medie altitudini in giù sono cerro, roverella, orniello, maggiociondolo, melo selvatico, corniolo, genziana (molto abbondante nel Gran Sasso sul versante aquilano e che rappresenta una specie protetta anche se raccolta dagli abitanti del luogo per produrre il famoso liquore di genziana) e ginepro (anch'esso protetto e presente soprattutto sulla cima del Pizzo Cefalone). Nella zona alta e nella piana di Campo Imperatore il terreno ha solo pascoli.

Ma la fauna non è certo da meno, ricordiamo che nel Parco Nazionale del Gran Sasso vivono animali vivi come il Camoscio d'Abruzzo, il Capriolo, il lupo appenninico, l'orso bruno marsciano. Anche la diversità degli uccelli è molto varia, basti pensare all'aquila reale, all'astore o al falco pellegrino.

Dalla terra alle stelle

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Ma il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga non è solo natura. Data la sua enorme estensione e i comuni che abbraccia, è possibile immergersi in una storia ricca e secolare. Ricordiamo che ci sono almeno 16 borghi di interesse storico e artistico, più di 50 importanti complessi religiosi e architetture, senza dimenticare la massiccia presenza di castelli, ben 12.

Va inoltre ricordato che nel quartiere di Campo Imperatore si trova la sede dell'Istituto Nazionale di Geofisica, meta di astrofili. Infatti, grazie all'altitudine e alla distanza dalle fonti di luce e dall'inquinamento atmosferico, Campo Imperatore è il luogo ideale per l'osservazione astronomica. Dispone di una stazione di osservazione, facente parte dell'Osservatorio Astronomico d'Abruzzo, costruita tra il 1948 e il 1955 e dotata di un telescopio di oltre un metro di diametro. Dal 2001 l'Osservatorio ospita il programma internazionale CINEOS che ha portato alla scoperta di 61000 asteroidi e 1500 nuovi oggetti, tra cui 6 oggetti vicini alla Terra e un planetoide.

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