Il primo dell'anno è un mese intenso per chi vuole dedicarsi a mostre, musei, cinema, danza, teatro ed eventi di ogni tipo nella Capitale: quindi cosa fare a Roma a gennaio 2026? L'agenda è davvero fitta. Ma andare a trascorrere un pomeriggio o una serata tra gallerie, sale e club, dal centro alla periferia, è il modo migliore per rispettare i buoni propositi culturali fatti a Capodanno.
Simbolo di vita ed energia, Roma rimane una delle città italiane più importanti quando si parla di eventi e intrattenimento. Sono tanti gli appuntamenti previsti in cartellone e qui abbiamo cercato di selezionare tutto quello che di meritevole c'è da vedere, naturalmente a seconda dei gusti. Un vademecum con le attività a cui dedicarsi per allungare le vacanze natalizie tra serate a base di musica, arte, teatro e danza.
Cosa fare a Roma a gennaio 2026
Sergio Bernal Dance Company
Decidere di trascorrere gennaio a Roma nel nome della cultura dà la possibilità di alleggerire il ritorno alla routine e di assistere in totale tranquillità a concerti non troppo affollati e visitare mostre che normalmente vengono prese d'assalto. In fondo, la depressione post ferie è una brutta bestia e prevenirla è meglio che curarla. Qui subentriamo noi indicando i migliori eventi in città che vi aspettano al rientro.
Una Top 10 di appuntamenti utile per rendere meno doloroso il ritorno alla scrivania o ai banchi di scuola. Perché non bisogna limitarsi soltanto a vivere la mattina e il pomeriggio: Roma brilla di notte con esperienze da vivere assolutamente negli angoli che si animano dopo cena. È in questi momenti che la Capitale si rivela più intrigante e accogliente che mai. Bando alle chiacchiere e partiamo.
Esplora ogni angolo di Roma con il Rome Pass10. Las Estrellas: il gran gala di danze e musiche spagnole
I festeggiamenti di Capodanno proseguono con la terza edizione della fiesta dedicata a cultori e cultrici del flamenco e dei canti gitani. L'evento, a cura di Daniele Cipriani, ha la consulenza del danzatore Sergio Bernal: il divo madrileno è accompagnato dalla sua compagnia, la Sergio Bernal Dance Company, con la quale interpreta una travolgente versione del Boléro di Maurice Ravel, a firma del coreografo Rafael Aguilar. Tra gli altri artisti spiccano la cantaora Sandra Carrasco e i ballerini Jesús Carmona, Eva Yerbabuena e José Maya, tutti accompagnati da guitaristas, percusionistas e tocaores.
“Questa edizione di Las Estrellas è straordinaria perché abbiamo voluto riunire insieme artisti molto speciali i quali, pur nel rispetto della forte tradizione in cui noi tutti siamo nati e ci siamo formati, condividono una visione contemporanea della danza iberica – spiega Bernal –. Ognuno di noi ha un suo accento particolare, una sua cifra assolutamente personale, ma questa visione ci accomuna. Il gala che presentiamo sarà una rivelazione per il pubblico perché mostreremo che il flamenco del futuro è già qui!”. Biglietti a partire da 38 euro.
3 e 4 gennaio, Auditorium Parco della Musica - Sala Santa Cecilia
9. Ops! 2026 - Rassegna di circo contemporaneo
La Fondazione Musica per Roma, il Sic – Stabile di Innovazione Circense e il Circo El Grito portano nella Capitale il linguaggio vibrante e poetico del circo contemporaneo. Sotto la direzione artistica di Fabiana Ruiz Díaz, la rassegna offre al pubblico “una visione aperta e trasversale dove corpo, teatro, danza e musica si intrecciano in un dialogo continuo”. In programma sono previsti spettacoli di compagnie nazionali e internazionali, “protagoniste di un viaggio che racconta la vitalità e la poesia del nuovo circo attraverso linguaggi che parlano al cuore e ai sensi”.
Cominciato il 27 dicembre, Ops! va avanti fino al 6 gennaio con Bello! (spettacolo corale che unisce acrobatica, danza e parola di Cordata For e Fabbrica C in collaborazione con Flic Scuola di Circo, sotto la direzione di Francesco Sgrò), Un pianoforte come cielo (concerto partecipativo con Daniele Longo per bambine e bambini tra i 0 e i 36 mesi), Jazzole (show di Longo e Debora Mancini per famiglie e bambini dai 5 anni in su), 2984 (riflessione sulla fragilità della civiltà di e con Alessandro Maida), Okidok - In petto (spettacolo beckettiano con i clown Benoît Devos e Xavier Bouvier) e Theseus di Collettivo Flaan, mix di circo contemporaneo, teatro fisico e acrobatica per la regia e drammaturgia di Anton de Guglielmo. Biglietti a partire da 12 euro.
Fino al 6 gennaio, Auditorium Parco della Musica - Sala Santa Cecilia
8. Il gabbiano di Čechov torna in scena
Scritto nel 1895, Il gabbiano è un classico del teatro moderno: il primo dei quattro capolavori che Anton Čechov scrisse per il palcoscenico andava per ammissione stessa dell'autore “contro le convenzioni teatrali in un modo terribile”. Al Teatro Argentina, dal 7 gennaio, va in scena l'allestimento prodotto da Tsv - Teatro Nazionale con la traduzione di Danilo Macrì, la drammaturgia di Carlo Orlando e la regia di Filippo Dini, nel cast con Giuliana De Sio, Giovanni Drago, Valerio Mazzucato, Virginia Campolucci, Gennaro Di Biase, Angelica Leo, Enrica Cortese, Fulvio Pepe ed Edoardo Sorgente.
I personaggi del giovane scrittore Kostja, dell'aspirante attrice Nina e di sua madre Irina, attrice famosa fidanzata con Trigorin, un importante scrittore assai più giovane di lei, sono la fotografia dell'assurdità del destino umano e della complessità dell'essere moderno. “Tutta la drammaturgia di Čechov racconta una fine imminente — spiega Dini nelle note di regia —. I suoi personaggi sono un popolo di ombre che tenta di resistere alla malinconia, alla tristezza, al torpore dell'anima. Lottano, si scontrano, si feriscono – tra di loro e con se stessi – per non soccombere. Le somiglianze con la nostra epoca sono straordinarie e sconfortanti. È come se il nostro Anton ci osservasse da lontano, con il suo sorriso ironico, in attesa che anche la nostra società, il nostro mondo, il nostro folle modo di vivere, arrivino all'esplosione. Proprio come la boccetta di etere del dottor Dorn”. Biglietti da 22 a 36 euro.
Dal 7 al 18 gennaio, Teatro Argentina
7. UnaRoma: arti visive, musica, cinema e performance
Luca Lo Pinto e Cristiana Perrella sono i curatori di questa grande mostra collettiva inaugurata l'11 dicembre scorso e che va avanti fino al prossimo 6 aprile negli spazi del Macro. Progettata dallo studio Parasite 2.0, UnaRoma racconta il panorama artistico romano attraverso sguardo intergenerazionale e linguaggi trasversali: arti visive, cinema, musica, performance. Gli appuntamenti di gennaio sono numerosi. Per UnaRoma Live, l'8 gennaio proiezione del documentario Elegia del nemico di Federico Lodoli e Carlo Gabriele Tribbioli e dj set di Hugo Sanchez; il 15 gennaio concerto con il duo Canzonieri che presenta l'album d'esordio All Creature e Mai Mai Mai (ovvero Toni Cutrone) che conduce nel viaggio sonoro di Mediterranean Hauntology.
Si prosegue il 22 gennaio con la collezione footage The Peripatetic Film & Video Archive - Immagini in movimento come bene comune di Carola Spadoni e la performance Calca 2 di Vittoria Totale; il 29 gennaio spazio a Mut, cortometraggio realizzato dall'artista e regista Giulio Squillacciotti nell'ambito del programma Pensare come una montagna, e alla performance Differ Like Syllables from Sound di Vanshika Agrawal a cura di Sunaina Talreja. Per UnaRoma Off, il 17 gennaio c'è Playtime di Spaziomensa a Grotta Mariotti, il 24 Kene mette radici di Studio Kene in via Giusti e il 31 Membranes, Entanglements, and Traces: Readings by Tabea Marschall and Laura McLean-Ferris di Lateral Roma in via Ferdinando Ughelli.
Varie date, Museo Macro
6. La Chunga da Mario Vargas Llosa
La Casa Verde è il secondo romanzo dello scrittore peruviano Mario Vargas Llosa, scomparso lo scorso 15 aprile all'età di 89 anni. Un libro autobiografico che attraversa quarant'anni di storia partendo da un bordello della desertica Piura: è da qui che è partito il regista, attore e traduttore Carlo Sciaccaluga, pronto a chiudere la trilogia dedicata al premio Nobel per la letteratura 2010 aperta con I racconti della peste e proseguita con Appuntamento a Londra. La pièce è ambientata in un vecchio bar e ha per protagonisti quattro uomini e due donne: al centro della storia ci sono Josefino, la sua bellissima amante Meche e la Chunga, la proprietaria del locale.
“La Chunga mette al centro un altro dei grandi temi di Vargas Llosa: il rapporto tra uomini e donne, la rappresentazione del femminile nel desiderio maschile e la violenza che ne consegue – si legge nelle note di produzione –. L'eros è il motore, ma è il conflitto tra i due immaginari sessuali e sociali, maschile e femminile, il cuore pulsante dell'opera”. Il cast è composto da Debora Bernardi, Francesco Foti, Francesca Osso, Giovanni Arezzo, Liborio Natali e Franz Cantalupo. La produzione è di Teatro Stabile di Catania e Teatro di Roma - Teatro Nazionale: il biglietto costa 20 euro.
Dal 14 al 18 gennaio, Teatro India
5. La bohème di Giacomo Puccini
Teatro dell'Opera di Roma
La stagione 2025-26 del Teatro dell'Opera di Roma si chiama Doppio sogno e comprende dodici nuove produzioni, quattordici titoli operistici, otto balletti in sede, tre tournée del corpo di ballo, una tournée dell'Orchestra e quattro concerti. L'anno nuovo si apre con una delle storie d'amore più struggenti di tutti i tempi in una produzione diretta da Jader Bignamini e Alessandro Palumbo, con la regia, le scene, i costumi e le luci di Davide Livermore. Sono Carolina López Moreno, Maria Agresta e Yaritza Véli le interpreti di Mimì nelle varie date dell'opera, affiancate da grandi voci internazionali e da un suggestivo set.
L'allestimento è frutto della collaborazione tra il Teatro dell'Opera di Roma e il Palau de les Arts Reina Sofía di Valencia, che include quadri dell'impressionismo francese che avvolgono i protagonisti con luci e colori intensi. “Roméo et Juliette, Tancredi, Le nozze di Figaro, La bohème... tutte opere che, in modi diversi, attraversano il doppio binario della visione e della perdita, dell'aspirazione e del limite – spiega nelle note di produzione Francesco Giambrone, sovrintendente del Teatro dell'Opera –. Una tensione che informa anche il lavoro dei grandi registi coinvolti in questa stagione”. Biglietti a partire da 20 euro.
Dal 14 al 25 gennaio, Teatro dell'Opera di Roma
4. Amore di Pippo Delbono
Autore, attore e regista, Pippo Delbono ha scritto questo spettacolo dall'incontro e dall'amicizia con Renzo Barsotti, produttore teatrale italiano da anni attivo in Portogallo. Dal loro desiderio comune di realizzare uno spettacolo insieme, è nato un viaggio musicale e lirico tra Portogallo, Angola e Capo Verde che indaga l'amore come “sentimento, stato dell'anima, ingranaggio nell'organismo umano, che seleziona, sposta, frantuma e ricompone tutto ciò che vediamo, che sentiamo, tutto ciò che desideriamo”. Le parole sono quelle di Carlos Drummond de Andrade, Eugénio De Andrade, Daniel Damásio Ascensão Filipe, Sophia de Mello Breyner Andresen, Jacques Prévert, Rainer Maria Rilke e Florbela Espanca. Le musiche originali sono di Pedro Jóia e autori vari.
“Questo spettacolo presenta una duplice visione dell'amore – racconta Delbono nelle note di regia –. Da una parte, e sono i testi a prendere voce, ci mettiamo, tutti, alla ricerca di quell'amore, cercando di sfuggire alla paura che ci assale. In questo viaggio si cerca di evitarlo, questo amore, anche se ne riconosciamo costantemente l'urgenza; io lo ricerco, ma anche lo voglio, ed è proprio questo che fa paura. Ma il cammino, fatto di musiche, voci, immagini, riesce poi, forse, a portarci verso una riconciliazione, un momento di pace in cui quell'amore possa manifestarsi al di là di ogni singola paura”. Nel cast con Delbono ci sono Dolly Albertin, Margherita Clemente, Ilaria Distante, Mario Intruglio, Pedro Jóia, Nelson Lariccia, Gianni Parenti, Miguel Ramos, Pepe Robledo, Grazia Spinella e Selma Uamusse. Il biglietto intero costa 26 euro.
Dal 20 al 25 gennaio, Teatro Vascello
3. La strana coppia Massimo Silverio e Dumbo Gets Mad
Sul palco del Monk di Portonaccio arrivano due realtà della musica indipendente italiana da non perdere dal vivo. Massimo Silverio è il cantautore friulano che ha debuttato nel 2023 con Hrudja ed è da poco tornato con Sùrtum, il suo secondo album uscito per Okum Produzioni e realizzato con la produzione di Manuel Volpe della Rhabdomantic Orchestra e i contributi di Nicholas Remondino, Martin Mayes, Mirko Cisilino, Benedetta Fabbri e Flavia Massimo. Silverio scrive e canta in lingua carnica, raccontando tra cantautorato, folk, trip hop e rock la palude (sùrtum in friulano) come fonte di vita e di morte. Chi apprezza Daniela Pes, Iosonouncane e Davide Ambrogio non può mancare.
Ad accompagnare Massimo Silverio ci sono i Dumbo Gets Mad, la creatura solista del cantautore, produttore e sound designer emiliano Luca Bergomi, tornata in pista con l'album Five Eggs. Pop psichedelico, elettronica vintage e funk sono gli ingredienti di un disco uscito per Carosello Records e pronto a “osservare la vita attraverso le dinamiche comportamentali e relazionali contro le quali ci scontriamo quotidianamente”. “I valori, le cose importanti e quelle più frivole vengono sviscerate senza giudizio, ma semplicemente ponendo delle domande, senza fornire per ora delle vere risposte, che ritengo fondamentali in un processo di curiosità e crescita – spiega Bergomi –. È quindi un disco psichedelico nell'estetica, nelle sue strutture e nell'immaginario sonoro, ma molto realista nei temi affrontati”. Biglietto: 15 euro.
22 gennaio, Monk Club
2. La psichedelia dei The Dream Syndicate
Appuntamento speciale a Largo Venue: arriva per la terza delle quattro date italiane il gruppo di culto californiano pioniere del Paisley Underground. La band guidata da Steve Wynn celebra dal vivo i 40 anni di Medicine Show, il loro secondo album ristampato l'anno scorso in un box set deluxe dopo aver resuscitato la loro vecchia etichetta Down There e recuperato i diritti sulle loro incisioni dell'epoca dalla Universal. Per l'occasione, la formazione propone per la prima volta in assoluto il disco del 1984, la vetta del Paisley Underground, suonandolo per intero.
Nato nella prima metà degli anni Ottanta nella scena underground di Los Angeles, il movimento musicale del Paisley Underground rileggeva le radici folk e country della tradizione americana attraverso la new wave, il post-punk e la psichedelia. Medicine Show è uno dei lavori più rappresentativi di quella storia, frutto di un lungo lavoro che portò Wynn a vivere contrasti, collassi e implosioni, complice l'insuccesso commerciale e la rescissione dell'accordo con l'etichetta A&M. La musica, però, è rimasta senza tempo e lo dimostra 40 anni dopo. Costo del biglietto da 25 euro.
23 gennaio, Largo Venue
1. Le mostre di Paul Gauguin e Pablo Picasso
Ultimi giorni al Museo Storico della Fanteria per visitare le mostre dedicate ai due mostri sacri dell'arte moderna. Gauguin. Il diario di Noa Noa e altre avventure è ispirata al diario che l'artista francese scrisse dopo il suo primo soggiorno a Tahiti: un testo accompagnato da xilografie che raccontano la vita quotidiana, i miti e le credenze antiche delle isole polinesiane. Tra le opere esposte spiccano il disegno a monotipo Studio di braccia, mani e piedi, una serie di litografie tratte dal libro Avant et Après e il taccuino personale del pittore, dove si ammirano schizzi, studi di figure e animali e un curioso resoconto dei dipinti venduti, scambiati o donati ad amici e collaboratori.
Prodotta da Navigare e curata da Joan Abelló e Stefano Oliviero, Picasso. Il linguaggio delle idee esplora invece i diversi media attraverso cui il maestro del cubismo e dell'incisione ha trasmesso la propria visione del mondo e dell'arte. Suddiviso in sei sezioni tematiche, il percorso espositivo offre allo sguardo litografie e acqueforti, ceramiche, disegni originali per costumi e scenografie dei balletti russi, carnet di disegni giovanili e sperimentazioni per arti minori. Il biglietto intero, sia per Gauguin che per Picasso, è di 15 euro nel weekend e nei festivi e di 13 euro nei giorni feriali.
Fino al 25 gennaio, Museo Storico della Fanteria
L'autore
Scritto il 01/12/2025

Alessandro Zoppo
L'anno nuovo porta nella Capitale concerti, spettacoli e tanto altro: scopri in 10 punti cosa fare a Roma a gennaio 2026.