
La Dolce Vita è tra le espressioni più famose riferite all’Italia, evoca romanticismo, eleganza e lusso, è evidente il chiaro riferimento al film La Dolce Vita del grande regista Federico Fellini, tra i più celebri della storia del cinema italiana e internazionale; ma ti sei mai chiesto cosa significa esattamente il termine La Dolce Vita?
Questa espressione, che Fellini prese in prestito dal titolo di una assai meno nota commedia del drammaturgo Arnaldo Fraccaroli, era già in uso in quel periodo e indica lo stile di vita spensierato e mondano, per certi versi lussuoso dell’Italia della fine degli anni ’50 e ’60, quando il paese inizia a vivere il boom economico e ad assaporare un clima di benessere, ma è proprio con il film La Dolce Vita che il termine diventa famoso e inizia a circolare per il mondo. Scopriamo insieme la vera storia de La Dolce Vita!

Un po' di storia: Il secondo dopo guerra a Roma

Dopo i terribili anni della dittatura fascista e la devastazione della Seconda guerra mondiale l’Italia verso la fine degli anni ’50 inizia a sperimentare una forte ripresa economica, un periodo aureo, che modifica velocemente il tessuto sociale italiano. L’Italia vive una crescita e sviluppo industriale senza precedenti, nelle case iniziano a diffondersi televisioni e radio, per le strade circola l’iconica automobile Fiat 500.
Questo periodo noto come Miracolo Economico ha il suo apice proprio nel ‘60, e Roma come simbolo per eccellenza di quello spirito irrefrenabile di libertà, divertimento, eleganza e anche scandalo, è la città eterna la capitale incontestabile de La Dolce Vita. Il film di Federico Fellini esce proprio nel 1960 ed è subito un successo, diventa velocemente un’icona culturale, lasciando un’impronta indelebile nella storia e nella cultura italiana e internazionale, ma non mancarono critiche e polemiche. Scopriamo quali.
Dietro le quinte del film: Fellini tra successo e controversie

La Dolce Vita fu presentato al pubblico in due serate di gala, la prima al Cinema Fiamma di Roma il 3 febbraio 1960, la seconda al Capitol di Milano due giorni dopo, poi iniziò a circolare in tutti i cinema italiani, le code fuori dai botteghini erano lunghissime e sui giornali, nel bene e nel male, sembrava non si parlasse d’altro. Palma d’oro a Cannes, un David di Donatello, 3 nastri d’argento e un Premio Oscar per i Migliori costumi, La Dolce Vita ebbe un grande riconoscimento da pubblico e critica.
Il film che descriveva senza veli la società dell’epoca, i vizi e le ipocrisie di un popolo, non mancò di suscitare polemiche e aspre critiche da parte soprattutto dei più conservatori. Qualcuno gridò allo scandalo, e furono tanti i giornali che lo accusarono di presentare un’immagine immorale della società, furono perfino fatte due interrogazioni parlamentari e in alcuni posti si censurarono parti del film. Alcune scene, come quelle dei festini o di nudo completo suscitarono scandalo, anche se ciò che non piacque fu la visione critica e disillusa che Fellini faceva della società consumistica del boom economico e l’iniziale e progressiva perdita di valori individuali, che comprendeva anche il rapporto di facciata con la religione. C’è da stupirsi che fu proprio un cardinale che si schierò a difesa del film.
Le scene iconiche e le locations

Nonostante siano passati tanti anni dall’uscita del film Alcune scene iconiche della Dolce Vita si sono impresse nell’immaginario collettivo, ed è facile passeggiando per Roma, magari trascinati da un genuino romanticismo, imbattersi in qualche luogo evocato dal film. In assoluto una delle scene più famose è quella che si svolge in una Fontana di Trevi solitaria e notturna tra Marcello Mastroianni, il protagonista e la bellezza giunonica di Anita Ekberg, sembra anche di sentire Anita chiamare Marcello, Come here e lui rispondere Si vengo…Ma sì, ha ragione lei: sto sbagliando tutto! Stiamo sbagliando tutti.
Un altro dei luoghi iconici presentati nel film, ma anche nella reale Dolce Vita romana dell’epoca è Via Veneto, via elegante dove erano posizionati hotel di lusso e locali della movida che animavano le notti romane con feste fino all’alba, il punto di ritrovo di celebrità e giornalisti in cerca di uno scoop, è interessante pensare che proprio a dal film quel genere di giornalisti sono stati chiamati Paparazzi, perché ne La Dolce Vita il personaggio che faceva tale professione di cognome si chiamava Paparazzo. Come non ricordare la salita sulla stretta scala a chiocciola della Cupola di San Pietro fatta da Anita Ekberg accompagnata da Marcello Mastroianni e la vista che si apre davanti a loro una volta salita sul cucuzzolo. Anche le architetture razionaliste dell’Eur tornano più volte nel corso del film, fin dalla prima scena quando la statua di Gesù è trasportata da un elicottero sui cieli di Roma, siamo sempre all’Eur quando Marcello va a fare visita al suo amico scrittore Steiner, dal balcone si vede l’inconfondibile sagoma del Fungo.
La Dolce Vita oggi: il mito a confronto con la realtà moderna

A distanza di tanti anni La Dolce Vita resta un film culto, ha descritto e definito un mito sociale per molti ambito e irraggiungibile, ma oggi sicuramente più arrivabile: il mito di bella vita, fatta di eleganza e stile tutto italiano, lusso, glamour e piacere della movida di alta classe; scarico di quel significato critico di perdita di valori e crisi identitaria che Fellini voleva con il suo film trasmettere.
Un altro regista contemporaneo, con chiari riferimenti al celebre film di Fellini, ha voluto descrivere nuovamente la Dolce Vita italiana e in particolare romana, portando alla luce una decadenza valoriale, la carrellata di personaggi è diversa, meno altolocati e più artefatti, personaggi che si danno quel lustro di essere grandi persone ma che evocano un gusto pacchiano. Il film premiatissimo anch’esso è La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino, uscito nelle sale nel 2013.
Dagli anni ’60 a oggi: cosa è cambiato in Italia

Gli anni ’60 con il loro avvento di benessere e l’inizio della cultura di massa hanno creato uno spartiacque con la cultura precedente. Da quegli anni in poi, a parte brevi pause, la rapida industrializzazione, l’accelerazione degli scambi commerciali, l’evoluzione tecnologica ha portato alla mano di tutti un benessere che ha inciso profondamente sul tessuto sociale e sulla cultura. Il modo di vivere, le abitudini, il modo in cui è inteso l’intrattenimento si sono radicalmente trasformati, possiamo dire che oggi chiunque se vuole può permettersi una Dolce Vita, almeno ogni tanto e intesa nel lato più superficiale del termine.
A Roma i luoghi della movida e l’intrattenimento non sono più collocati a Via Veneto, ma il divertimento notturno si è frammentato tra vari quartieri della capitale come Trastevere, San Lorenzo, Testaccio e Monti. Un’altra grande differenza è l’uso delle tecnologie che con le varie app e social media permette di trovare l’opzione giusta per ogni tipo di gusto, l’offerta è più varia, quindi personalizzabile e sicuramente più a buon mercato.
Vivere La Dolce Vita oggi

Nel corso del tempo abbiamo trattenuto solo il gusto lieve e raffinato che emana dall’espressione Dolce Vita, uno spazio sognante di vita allegra e spensierata, nonostante i problemi, quella pausa sospesa nel ritmo convulso del quotidiano fatta di Aperol-spritz accompagnati dai raggi del sole al tramonto, un cappuccino in una piazzetta medievale tra i vicoli di un autentico borgo italiano, con qualche vespa moderna che scorrazza in lontananza o una festa elegante in qualche segreto angolo di Roma.
Vivere La Dolce Vita oggi significa questo, prendersi una pausa di bellezza e concedersi quei lussi che tante volte non si hanno. Quello spirito irrefrenabile di libertà, divertimento e eleganza con uno scenario tutto italiano che desideriamo vivere ogni tanto. Sogno, desiderio o realtà? Raccontaci la tua dolce vita italiana.
L'autore
Scritto il 18/06/2025
Chiarastella Campanelli
La Dolce Vita è quel tocco di classe, quel fascino elegante e raffinato che solo l’Italia riesce a regalare. Scopri la vera storia del La Dolce Vita!