Quando l'arte esplode nelle storie di vita quotidiana e stravolge meravigliosamente la visione grigia della routine, nasce un luogo incantato, quasi irreale, in cui ad ogni passo entri in una favola.

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C’era una volta, nel cuore della Campania, arroccato su una dolce collina, un piccolo borgo chiamato Valogno.

Un luogo abbandonato da tutti, senza locali affollati, senza grandi supermercati, senza grattacieli e palestre.

Aveva solo pochi abitanti, anziani, che vivevano di semplicità e antiche tradizioni. Nessuno passava da queste parti e tutti cercavano fortuna altrove.

“C'è un posto che tengo nascosto per te. Un posto che sta qui da sempre. C'era già prima di me e c'è ancora. Si apre per noi eternamente ora.”

Francesco Gabbani

I Segni del Passato

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Valogno, una piccola frazione di Sessa Aurunca, in provincia di Caserta, era famoso in passato come luogo terapeutico per coloro che provenivano dalle zone paludose del litorale Domizio e soffrivano di malattie respiratorie. Qui trovavano aria buona e un monastero in cui poter essere accolti e curati con erbe ed unguenti.

Successivamente Valogno, divenne il luogo perfetto per il brigantaggio. Ancora oggi conserva un forte legame con tale fenomeno, vissuto intensamente in quanto era una zona strategica.

Tra gli anni ‘60 e ‘90 le persone iniziarono a lasciare il borgo spinti dalla necessità di cercare lavoro e dalle 500 anime ne restarono meno di cento.

Come per tanti altri luoghi in Italia, sembrava che anche Valogno fosse destinato a non avere un lieto fine, diventando un borgo fantasma.

La Terapia del Colore

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Come accade nelle migliori favole, una coppia di eroi e la loro famiglia arrivano a cambiare la storia di questo piccolo gioiello della Campania.

È la storia di Gianni e Dora, che stanchi della vita stressante e caotica della città, e alla ricerca di un modo di vivere più sano per i loro figli, da Roma ritornano nel paese di origine.

Eroi coraggiosi che con un “atto di fede” hanno ridonato speranza ad un luogo che stava perdendo la sua identità. Sono testimonianza tangibile di quanto si possa realizzare per il proprio territorio valorizzandolo ed elevandolo a Borgo d’Arte.

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Il loro desiderio era quello di ritornare nell’antica Valogno, un luogo felice con la tipica fisionomia di borgo nascente dal tufo vulcanico.

Sicuramente non volevano vivere tra mura grigie e spente, in un luogo abbandonato dove restavano solo muri di cemento scuro.

Attivando i loro super poteri di lungimiranza, creatività, determinazione e coraggio, Gianni e Dora fondarono l’Associazione no-profit “Valogno Borgo d’Arte” e invitarono artisti locali e da tutte le parti d’Italia a “Colorare il Grigio” per riportare felicità, luminosità e vita al borgo.

I Murales della Rinascita

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Grazie all’iniziativa di Gianni e Dora, anche i pochi abitanti di Valogno hanno ritrovato una forte motivazione alla valorizzazione di uno dei luoghi più belli in provincia di Caserta.

Valogno rinasce dal colore sgargiante delle meravigliose opere d’arte che accolgono chi lo visita e lo conducono in mondi straordinari.

Qui non c’è bisogno di internet o di altre forme di evasione per poter viaggiare in luoghi incantati, tra scene storiche, conoscendo personaggi famosi, o entrando in racconti fantastici per cui il fanciullo che è in noi ritorna a stupirsi.

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Il meraviglioso ritratto di Matilde Serao accoglie numerosi turisti curiosi, che amano i luoghi storici e l’arte. 

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Artista dopo artista, a partire da Via Natali che discende il borgo, il paese si ripopola di storie come “La spedizione dei Mille di Garibaldi” o la “Trilogia dell’Amore” in cui sono raffigurati due innamorati che si tengono per mano a cui seguono “Gli sposi”, e la coloratissima scena di famiglia in viaggio con i figli. Stupendo!

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Non sono solo raffigurate storie fantastiche ma anche scene che rievocano le vicende storiche di Valogno, come la scena che rappresenta il “fenomeno del Brigantaggio".

Soprattutto vengono raffigurate le tradizioni radicate del luogo come “La bottega di Mastu Felice”, il falegname, e il murale dedicato alla devozione per San Michele, il Santo patrono del borgo. 

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Meraviglioso è il murale che raffigura i “Mazzamaurielli”, ovvero spiriti di bambini che si narra vivessero nelle case e facessero dispetti ai bambini ed agli abitanti. Questo fa da cornice al “Pensatoio”, il luogo in cui il progetto ha avuto inizio e continua a crescere. 

Il Borgo delle Meraviglie

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Ad ogni angolo di Valogno si incontrano fumetti, installazioni artistiche, donne al balcone ed anziani riuniti in circolo per scambiare due chiacchiere. È un luogo unico che appartiene a tutti, a chi lo visita appositamente, a chi è solo di passaggio, a chi è curioso e a chi è in cerca di compagnia.

Valogno non è solo un luogo, è un esperienza.

È uno spazio metafisico in cui poter viaggiare con le immagini, ideale per chi ha voglia di prendersi una pausa e di lasciarsi trasportare dai racconti e dalla fantasia.

Perchè in fondo siamo tutti un po' bambini dentro, desiderosi ancora di stupirci e sognare, in un’atmosfera surreale.

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