Scopri Messina come un local. Ecco 7 suggerimenti ispirati dai siciliani per immergerti al meglio nello spirito della città.

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Messina ha il piglio smaliziato della città sul mare storicamente votata all’accoglienza e una romantica e malinconica aria belle époque lascito della ricostruzione post sismica (il devastante terremoto del 1908 rase al suolo millenni di storia). 

C’è chi alla sua atmosfera liberty e libera preferisce altre destinazioni siciliane. Sbagliando, perché si è di fronte a una meta pregiata. E con una cucina che la rende un’icona da celebrare sull’altare del gusto. Scopri cosa fare a Messina come un local con questi 7 spunti. 

Cosa fare a Messina come un local

Cosa fare a messina come un local

A Messina c’è una delle più belle cattedrali di tutta la Sicilia, un orologio astronomico capolavoro d’arte e complessità, l’architettura urbana è spesso eclettica ed eccentrica, il museo regionale è una chicca poco conosciuta ma imperdibile (e qui puoi prenotare il tuo ingresso ora), e al baccalà è preferito ‘u piscistoccu, lo stoccafisso. E poi? Poi c’è molto altro da scoprire in una città da rivalutare come polo artistico e culturale. 

Qui ti suggeriamo alcune attività per approcciarti a Messina come un local (o quasi). Da cosa (e come) ordinare al bar alla festa popolare più amata dai cittadini: ecco alcuni consigli per dare una spolverata di sicilianità aggiuntiva al tuo prossimo viaggio. 

7. A Messina come un local: ordinare al bar una "mezza con panna"

A Messina come un local si fa colazione al bar con una granita che — presta attenzione — ordinerai al bancone chiamandola “mezza ca’ panna”. Dalle parti dello Stretto l’iconica bevanda sicula è al caffè.

Servita in un bicchiere di vetro (quello classico per l’acqua, per intenderci), è sormontata da una nuvola di panna da amalgamare con maestria aiutandoti con un altro pezzo forte della pasticceria made in Sicily: la canonica brioche (anzi, “brioscia”) col tuppo. Meglio se calda.

Generalmente più dolce e densa rispetto alla variante di Catania, la granita messinese ha una consistenza che fa gridare al miracolo: mai ghiacciata eppure mai liquida. Libido allo stato cremoso. 

6. Scoprire la devozione popolare

Visita Messina come un local scoprendone l’arte sacra e le sue mille forme. In una città così antica il legame con la religiosità è un filo rosso che attraversa i secoli come testimone della cultura locale.

Le edicole votive disseminate lungo Messina ne sono pregevole esempio pop. Si insinuano tra gli antichi quartieri popolari e i palazzi signorili del centro storico creando un ideale percorso urbano.

Nonostante le calamità naturali che non l’hanno certo risparmiata, in città se ne contano ancora 456: 64 sono dedicate al “Sacro Cuore”, 52 a “Sant’Antonio da Padova”, 46 alla “Madonna del Tindari”, 36 alla “Madonna di Lourdes” e 16 alla “Madonna della Lettera”. Accompagnano messinesi e turisti nel loro vagare per la città come silenziose sentinelle.

Messina e il mare. Un binomio imprescindibile che si declina tra le strade attraverso il linguaggio dell’arte. Ed è proprio il rapporto tra la città e il suo elemento per eccellenza il tema centrale negli interventi di “rigenerazione” che hanno donato lustro a dettagli urbani che altrimenti non godrebbero di alcun tipo di interesse.

Distrart, l’ambizioso progetto che ha portato alla creazione di un vero e proprio distretto di arte urbana, ha dato un nuovo volto all’area che si affaccia sulla zona portuale e non solo.

Comincia con un giro in tram per farti un’idea di come la street art si insinui a Messina: le 53 pensiline disposte lungo la linea tranviaria sfoggiano opere legate alla cultura locale e a temi di attualità. Tutte portano la firma di importanti nomi del panorama artistico internazionale. Tutte portano bellezza in luoghi che l’avevano dimenticata. 

4. Fare una gita a Taormina

A Messina come un local. Fare una gita a Taormina

Febbre da The White Lotus? Dopo aver visitato Messina come un local puoi partire alla volta di Taormina. Il viaggio dura meno di un’ora e, con il servizio navetta di andata e ritorno in giornata, il trasferimento verso la meta per eccellenza del turismo siciliano è comodo e vantaggioso.

Una visita, seppur breve, non può che cominciare dal Teatro Greco, simbolo di Taormina, e proseguire verso l’Odeon, unico esempio sull’isola di teatro romano coperto.

Approfitta di una passeggiata lungo corso Umberto I, il re dello shopping taorminese che collega Porta Messina a Porta Catania, per acquistare le famose ceramiche locali. E addentrati nelle stradine strette del centro storico alla ricerca di piccoli sprazzi di bellezza: sarà facile trovarli. Per esempio, alzando semplicemente lo sguardo: i balconi dei palazzi, adorni di piante e teste di Moro, sono incantevoli. 

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3. Fare il bagno sotto la Torre Eiffel

A Messina come un local. Fare il bagno sotto la Torre Eiffel

La spiaggia di Capo Peloro è tra le più frequentate dai messinesi. L’esperienza da inserire nella check-list delle cose da fare a Messina come un local? Un tuffo nelle acque dello stretto all’ombra di una singolare costruzione.

Il Pilone di Torre Faro, traliccio risalente agli anni Cinquanta e ormai in disuso, è oggi parte integrante del panorama di Messina, una vera attrazione turistica amatissima anche dai residenti che negli anni ha acquisito un che di romantico.

Insomma, una sorta di Torre Eiffel in quel di Sicilia che dona un pizzico di suggestione alle spiaggia sabbiosa che lambisce il litorale. Niente Grand Palais, Louvre o Notre Dame ai suoi piedi, ma i mari di Messina, il Tirreno e lo Ionio, i laghi di Ganzirri e il borgo marinaro di Torre Faro.

2. Visitare Ganzirri

Ganzirri è un delizioso borgo marinaro, una piccola frazione a circa 13 chilometri dal centro di Messina posizionata sulla punta nord-orientale della Sicilia. Luogo fuori dal tempo disegnato da stradine e piccole abitazioni, qui sopravvivono ancora le antiche tradizione legate ai vecchi mestieri del mare.

Un buon modo per raggiungere Ganzirri e la Riserva Naturale che circonda il paese è farlo in bicicletta o in e-bike pedalando lungo la riviera nord. Potrai ammirare il Lago Grande, collegato al Mar Ionio, e il Lago Piccolo, unito al Tirreno; vagare per l’area naturale di Capo Peloro; scoprire la laguna e il borgo di Torre Faro e scorgere in lontananza il monumentale Pilone.

1. Partecipare alla processione dell’Assunta

Hai avuto la splendida idea di trascorrere l’estate in Sicilia? Il Ferragosto passalo a Massima come un local partecipando alla famosa processione della Vera.

L’intera città è in fermento per i festeggiamenti dedicati alla Madonna Assunta, un appuntamento a cui i messinesi non rinunciano e che è emblema dello spirito insieme religioso e “festaiolo” della città. La manifestazione risalirebbe almeno al XVI secolo e non perde di appeal per i suoi abitanti, che persistono ad accorrere numerosissimi a prendere parte attiva nei festeggiamenti. E a rendere quello del 15 agosto un evento imperdibile per chiunque si trovi in città.

Ogni anno in questa data centinaia di persone trascinano in processione un carro votivo alto circa 15 metri simboleggiante l’Assunzione della Vergine. I vari personaggi che popolano la macchina sono oggi statue in cartapesta, ma non è sempre stato così: fino al 1866 l’imponente e scenografica composizione era formata da persone in carne ed ossa assicurate con una fune alla struttura. 

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