Frenetica, dinamica, sempre pronta a dettare stili e tendenze, la città sembra non dormire mai. Scopri tutto ciò che puoi fare a Milano in 5 giorni.

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Tra luoghi dʼarte e luoghi da vivere, jogging in uno dei suoi parchi e apericena in uno dei tanti quartieri della movida, shopping nelle vie della moda e vernissage per i mille eventi del suo calendario, Milano è una città che sorprende ogni volta che la si visita. Non cʼè solo tanto da vedere, ma anche molto da fare e da vivere in una città che cavalca ogni nuova tendenza e sa come offrire ai visitatori un ventaglio di esperienze sempre aggiornato, ciò che ne fa la vera capitale della moda e del design.

Prima di scoprire cosa fare a Milano in 5 giorni, devi sapere che la città è tutta piana, ci si muove quindi con facilità con i mezzi pubblici (la metro soprattutto) e magari con una city card che ti aiuti a muoverti fra musei e location senza perdere troppo tempo con le biglietterie. Non solo, ma Milano è anche una città ortogonale, che si allarga in perimetri quasi concentrici a partire dal centro ‒ la favolosa Piazza Duomo ‒ verso le periferie, così che gli itinerari sono di facile individuazione.

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Cosa fare a Milano in 5 giorni partendo dal calendario di eventi

Cosa fare a Milano in 5 giorni

I grattacieli di Porta Nuova visti dal Bosco Verticale

Lasciatevi alle spalle la vecchia idea che Milano chiude per ferie ad agosto e si svuota nei weekend. Oggi la città è aperta 365 giorni lʼanno e h24, perché lʼagenda degli eventi che organizza riempie le settimane una dietro lʼaltra ‒ quelle del design, della moda, dei motori, del ricco salone fieristico ‒ e i visitatori amano poi intrattenersi a sera e fino a notte fonda, visto che Milano si è inventata i “fuorisalone” per vivere ogni evento a 360 gradi.

Ecco allora che 5 giorni sono giusti per cogliere il mood di una città sempre in fermento, che detta stili che ritroveremo poi altrove. Nuovi quartieri spuntano dal nulla o risorgono dalle ceneri della sua storia, come il Mind (Milano Innovation District) da poco inaugurato e che ha preso piede nellʼex area Expo 2015, o NoLo che ha valorizzato i rioni a Nord di Piazzale Loreto, senza dimenticare che Bicocca, Porta Nuova e City Life sono sì quartieri modernissimi, ma affondano le loro radici sulle solide basi di vecchie realtà edilizie e industriali.

E già si guarda alla creazione di nuovi distretti, come NaPa ‒ Naviglio Pavese ‒ unʼarea che si spinge fino al Gratosoglio, e NoCe (Nord Cenisio) che unisce le zone della Ghisolfa con Cenisio e Bullona. Ogni anno poi aprono nuovi locali e spuntano nuovi concept di ristorazione, hotellerie e divertimento, così per scoprire cosa fare 5 giorni a Milano bisogna sempre essere… sul pezzo.

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Giorno 1: il must per iniziare è Piazza Duomo

Cosa fare a Milano in 5 giorni

Panoramica di Piazza Duomo, a sinistra l'Arco di accesso alla Galleria e a destra Palazzo Reale e l'Arengario

Non si può iniziare la visita di Milano se non dal Duomo e dalla celebre piazza su cui affacciano musei importanti e la Galleria Vittorio Emanuele II. È lʼiniziazione di ogni visitatore di passaggio a Milano, quasi un doveroso omaggio alla Madonnina tutta dʼoro che dal 1774 spicca sulla guglia più alta della cattedrale. Capolavoro gotico iniziato alla fine del ʼ300, il Duomo ha richiesto quasi 600 anni per proporsi nelle forme attuali (il completamento ufficiale è del 1965), e la prima volta che lo si vede lascia sempre a bocca aperta per la raffinatezza dei fregi, il candore dei marmi e la delicatezza delle sue guglie.

Milano in 5 giorni parte da qui, dal Duomo maestoso e appariscente allʼesterno ma sobrio allʼinterno, con le ampie navate che ne fanno la chiesa più grande dʼItalia. Dal tetto scende il Sacro Chiodo, la teca con la reliquia di una spina della croce di Cristo. Sono visitabili anche la cripta sotterranea, gli scavi dellʼantica basilica di Santa Tecla e il battistero dove SantʼAmbrogio battezzò SantʼAgostino, mentre dallʼesterno vale la pena salire con lʼascensore sulle Terrazze e ammirare Milano dallʼalto. Un patrimonio gestito dalla Veneranda Fabbrica del Duomo, costantemente attiva e la cui sede attigua alla piazza dà preziosi consigli ai turisti per la visita al simbolo di Milano.

Terminata la visita alla cattedrale, è ora di addentrarsi nella splendida piazza che costituisce il cuore di Milano, non solo artistico ma anche politico e commerciale. Piazza Duomo ha unʼispirazione moderna, fu ridisegnata dopo lʼUnità dʼItalia nel 1861 e conclusa negli anni 50 del XX secolo. Vi si affaccia Palazzo Reale, un tempo sede governativa del Regno lombardo-veneto e oggi primo museo cittadino, in grado di accogliere anche quattro, cinque mostre contemporaneamente. Accanto e con un prolungamento architettonico cʼè il Palazzo dellʼArengario, inaugurato nel 1956 e oggi sede del Museo del Novecento.

Chi invece avesse voglia invece di passeggiare, magari iniziando a scoprire un poʼ le occasioni di shopping che Milano offre, troverà la zona pedonale più grande della città. Opposta allʼArengario cʼè infatti la Galleria, che con i suoi negozi e ristoranti arriva fino a Piazza della Scala, dove ci sono il celebre teatro, il Palazzo Marino sede del Comune e le Gallerie dʼItalia, nate dallʼex sede della Banca commerciale italiana. Passeggiata da consigliare è anche quella lungo il Corso, intitolato anchʼesso a Vittorio Emanuele II, che unisce Piazza Duomo a Piazza San Babila, questʼultima pedonalizzata del tutto da pochi mesi.

Scopri le meraviglie del Duomo di Milano, Terrazze e Museo

Giorno 1: pomeriggio e sera tra Brera e i Navigli

Cosa fare a Milano in 5 giorni

I locali costeggiano le due vie del Naviglio Pavese

Riprendiamo la Galleria perché è ora di pranzo. Il consiglio è di farlo sfizioso, quindi di avviarsi verso Brera da Piazza della Scala, perché è il quartiere degli artisti e sono tanti i café e gli art/bistrò dove sedersi e prolungare la sosta nel primo pomeriggio. Immancabile in un elenco di cose da fare a Milano in 5 giorni è la visita alla Pinacoteca di Brera, forse il must numero due di Milano dopo il Duomo, se la gioca con il Cenacolo Vinciano. Dʼobbligo la prenotazione online, e ancor più obbligatorio è ammirare capolavori come il Cristo morto del Mantegna, lo Sposalizio della Vergine di Raffaello e il bacio di Hayez.

Per chiudere il primo dei 5 giorni a Milano serve ora organizzare la serata. Quando ci si chiede cosa fare la sera a Milano, la prima risposta che arriva è: “andiamo ai Navigli”, e visto che siamo nella giornata dei must seguiamo il consiglio. Da Brera è un attimo, con la linea M2 verde della metro bastano quattro fermate e si arriva a Porta Genova, da qui è unʼinfinità di locali che corrono lungo i due navigli ‒ Pavese e Alzaia Grande ‒ fino alla darsena, altro luogo rinnovato e donato alla città. Per gli alternativi, ecco via Tortona, alle spalle di Porta Genova, diventato uno dei distretti più alla moda per il design e dove cʼè anche il Museo delle Culture (Mudec).

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Giorno 2: il Cenacolo e il Castello Sforzesco

Cosa fare a Milano in 5 giorni

San Satiro presso la Chiesa di Santa Maria, il coro prospettico del Bramante

Il secondo giorno può essere ideale per mischiare un poʼ le cose da vedere con le cose da fare a Milano in 5 giorni, perché nellʼitinerario tra il Cenacolo con lʼaffresco dellʼUltima Cena di Leonardo e il Castello Sforzesco, fino allʼArco della Pace, cʼè spazio per un pomeriggio di shopping lungo via Torino e via Dante e per godersi il sole o il fresco del parco Sempione, il più antico polmone verde della città.

Partiamo dal Cenacolo Vinciano, che si trova nel refettorio della basilica di Santa Maria delle Grazie, in corso Magenta. Si raggiunge facilmente con la metro (fermata Cadorna, M1 rossa o M2 verde) o con uno dei tanti tram che percorrono via Magenta dal centro. È incredibile come lʼaffresco di Leonardo dedicato allʼUltima cena di Cristo sia stato per tanti anni “snobbato”, lungo il muro furono ricavate le porte del refettorio dei frati domenicani e durante la II Guerra Mondiale il luogo fu distrutto dai bombardamenti. Oggi rivive in tutta la sua magnificenza, ma le visite ‒ su prenotazione online obbligatoria ‒ sono contingentate e limitate a 15 minuti.

Dopo il Cenacolo è bene incamminarsi lungo corso Magenta. Qui sʼincontrano varie meraviglie, come il teatro Litta del ʼ600 ‒ il più antico di Milano ‒ e le pietre dʼinciampo della persecuzione antiebraica, tra cui quella che indica la casa paterna di Liliana Segre. Ci sono anche due splendide chiese: San Maurizio al Monastero Maggiore, al civico 15, con i suoi ricchi affreschi; e Santa Maria presso San Satiro, che si trova proseguendo su via Torino, quasi anonima allʼesterno quanto sorprendente allʼinterno per lʼincantevole gioco di prospettiva che il Bramante ha dato all'abside dietro il transetto del coro.

Visita il Cenacolo Vinciano e il Castello Sforzesco con visita guidata e salta la fila

Giorno 2: pomeriggio e sera tra shopping e lʼapericena allʼArco della Pace

Cosa fare a Milano in 5 giorni

Il Parco Sempione con, sullo sfondo, l'Arco della Pace

Via Torino è una delle strade dello shopping meneghino. Affollata di giorno e di sera, richiama un pubblico casual e giovane ed è facilissima da raggiungere perché sʼimbocca da Piazza Duomo. Unʼalternativa di shopping potrebbe essere Corso Buenos Aires, la via commerciale più lunga dʼEuropa, ma dal Duomo bisogna prendere la linea rossa M1 del metro e uscire dopo tre/quattro fermate (Porta Venezia o Lima). Il nostro suggerimento è proseguire da via Torino verso via Dante, strada pedonale e ideale per un pranzo veloce.

Alla fine di via Dante si apre il complesso monumentale del Castello Sforzesco, oggi sede di musei e della Pietà Rondanini attribuita a Michelangelo, ma che dal ʼ400 in poi è stato palazzo degli Sforza, fortilizio militare e quartier generale napoleonico. Fu proprio a Milano, nel Duomo, che Napoleone si fece incoronare Re dʼItalia nel 1805. Entrati dallʼingresso principale e superati i due cortili su cui affacciano le grandi torri merlate, si entra nel Parco Sempione. Un poʼ di relax e passeggiate calme, allʼaltro capo del parco ci attende lʼottocentesco Arco della Pace, oggi uno dei posti più suggestivi per gli apericena milanesi.

Visita il complesso e le collezioni del Castello Sforzesco con audioguida

Giorno 3: da SantʼAmbrogio a San Lorenzo e serata a City Life

Cosa fare a Milano in 5 giorni

La basilica di Sant'Ambrogio a Milano risale all'XI secolo

Tutti sanno che il patrono di Milano è SantʼAmbrogio, che la Chiesa venera il 7 dicembre, giorno che per i milanesi è anche quello della prima della stagione lirica alla Scala. Ambrogio fu eletto vescovo nellʼanno 374 per volontà popolare, fu lui a far costruire una basilica per i martiri Protaso e Gervaso, al cui fianco fu poi inumato nellʼanno 397. Tanto basta per spiegare perché la basilica a lui dedicata sia così amata dai milanesi, che ancora oggi possono vedere le spoglie del santo in questa chiesa, il cui rifacimento attuale risale allʼXI-XII secolo.

Gli stessi periodi caratterizzano la basilica di San Lorenzo Maggiore, in corso di Porta Ticinese. Il primo nucleo paleocristiano risale al IV secolo, come per la chiesa di SantʼAmbrogio, e dellʼXI-XII secolo è lʼattuale impianto romanico dopo vari e disastrosi incendi. Le Colonne di San Lorenzo antistanti la chiesa e il monumento allʼimperatore Costantino ‒ artefice del celebre editto di Milano che nel 313 aprì alla libertà di culto per i cristiani ‒ ricordano le vestigia romane dellʼantica Mediolanum, molte delle quali oggi scomparse, incluso lʼanfiteatro e un circo massimo.

Il pranzo o il brunch alle Colonne di San Lorenzo è da sempre un appuntamento imperdibile per i visitatori, ma anche proseguendo lungo corso di Porta Ticinese e arrivando in darsena si può godere di una piacevole pausa pranzo open air. Il pomeriggio, se si hanno bambini, può trascorrere tra giochi e curiosità al Museo della Scienza e della Tecnica “Leonardo da Vinci”, a due passi da SantʼAmbrogio.

Cʼè spazio per uno shopping preserale prima di cena, allora immergiamoci nella metro di Milano e andiamo a City Life: la coincidenza tra SantʼAmbrogio sulla linea verde M2 e la lilla M5 che porta a Portello o Tre Torri è alla fermata Garibaldi. Tra i grattacieli di City Life si respira tutta lʼaria della modernità di Milano, un bel salto temporale dalle basiliche paleocristiane di epoca romana.

Gioca con la scienza al Museo Nazionale Leonardo da Vinci

Giorno 4: cosa fare in 5 giorni a Milano tra jogging al mattino e notti disco

Cosa fare a Milano in 5 giorni

Il Naviglio Martesana, con la sua strada ciclo-pedonale che unisce Milano al fiume Adda

Che Milano sia una città da vivere lo si vede sin dalle prime ore del giorno. La cura dello stato fisico e del benessere affolla parchi e giardini di tantissimi che fanno jogging, ma non è rado vedere anche gruppi impegnati in corsi di yoga e di tai-chi di prima mattina. I luoghi non mancano, la Biblioteca degli Alberi Milano (BAM) in zona Porta Nuova è perfetta allo scopo (fermata Gioia della linea verde M2), come anche i Giardini di via Palestro a Porta Venezia (linea rossa M1).

Chi ha manie di grandezza per fare sport può prendere la metro lilla M5, che arriva al capolinea Bignami, in pratica lʼaccesso al Parco Nord, il più grande dei parchi dellʼarea metropolitana di Milano, che abbraccia ben 7 comuni. Le alternative di jogging costeggiano anche i corsi dʼacqua, come la darsena e come il Naviglio Martesana che dalla centralissima via De Marchi arriva fino al fiume Adda (è anche pista ciclabile). Ogni luogo ha i suoi perché: dalla BAM si arriva in un amen in zona Corso Como/via Garibaldi, passando per piazza Gae Aulenti; allʼinterno dei Giardini di via Palestro ci sono il Planetario e il Museo di Scienze naturali.

Ma non è il caso forse di mettere troppa carne al fuoco, il quarto giorno è iniziato presto e finirà… tardi! Il pomeriggio dedicati allo shopping più esclusivo. Proprio da via Palestro si raggiunge dopo poche centinaia di metri via della Spiga, una delle mete cult del quadrilatero della moda, con via Gesù, via Monte Napoleone e via Manzoni.

Se avete fatto buoni affari, riportateli in albergo o al vostro alloggio, ci aspetta lʼaperitivo allʼIsola, uno dei quartieri più trendy e ritrovo degli amanti della musica (il Blue Note è qui, in via Borsieri). E chi ha voglia di fare le ore piccole, ha vicine le discoteche di Corso Como, come lʼHollywood, e del quartiere Isola/Farini: lʼAlcatraz, il Gate. Alle 3 del mattino sembra di essere a Ibiza.

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Giorno 5, slow pace a Corso Vercelli o a NoLo e serata alla Scala

Cosa fare a Milano in 5 giorni

Il Teatro lirico alla Scala

Se hai vissuto la notte precedente al ritmo sfrenato della movida meneghina, allora è giusto prendersi con calma lʼultimo dei 5 giorni da passare a Milano. Sveglia tardi e una passeggiata per lʼelegante corso Vercelli ad esempio, fino alla bella Piazza Piemonte con i palazzi gemelli e il teatro Nazionale, per imboccare poi il non meno elegante viale Michelangelo. Se hai saltato la colazione per ovvie ragioni, sappi che qui è pieno di locali etnici, poke house e café-bistrò. La linea rossa M1 attraversa il quartiere (zona ex Fiera) con almeno 4/5 fermate, ma il consiglio è di scendere a Wagner o Buonarroti.

Unʼalternativa più pop è fare un brunch a NoLo, il nuovo quartiere che ha reinventato lʼarea a nord di piazzale Loreto e anchʼesso facilmente raggiungibile con la metro M1 rossa, ma in direzione opposta a Buonarroti. Programma slow anche nel pomeriggio, sapendo che da piazzale Loreto inizia il lungo Corso Buenos Aires che invita a guardare qualche vetrina. La verità è che ci stiamo preparando per la serata, che non può che essere alla Scala, il tempio dell'opera lirica.

Sì, chiudiamo i nostri 5 giorni a Milano assistendo a uno spettacolo nel teatro più famoso del mondo, vero orgoglio dei milanesi. Cʼè da prenotare prima, ovviamente, ma lʼesperienza è di quelle imperdibili e sono tantissimi gli stranieri che la vivono, anche perché in cartellone ci sono molte opere in lingua originale: questʼanno ad esempio, il Guglielmo Tell di Rossini era in versione originale francese e il Ratto del serraglio di Mozart in tedesco. Ma oggi la Scala offre posti e palchi con piccoli schermi davanti (text display) che permettono allo spettatore di seguire il testo dellʼopera, scegliendosi anche la lingua.

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