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Sono una selva serena i monumenti della fede

Ogni paese, un campanile. Ogni campagna, una chiesa contadina. Ogni porto, gli occhi di una cattedrale. Ogni contrada, un santuario intriso di preghiera. Ovunque ci sia stato un pugno di uomini in Puglia, è sorto un monumento della fede. 

Dall’epopea delle grotte di Dio alle potenti abbazie; dall’arcangelo di fuoco alle teste tagliate: secoli di una storia religiosa affascinante e contraddittoria si sono dipanati in questa regione fra viavai di Crociati, furti di sacri corpi, traffici di reliquie in un itinerario artistico dominato dal romanico e dal barocco.

Santi di ogni risma in concorrenza con il culto della Madonna, gli estenuanti pellegrinaggi, le drammatiche processioni della Settimana santa fra teatralità gesuitica e pomposità Spagnolesca, le feste popolari fra folclore e consumismo: qui la fede si consuma fra rituali secolari ed esibizioni moderne.

Tra i luoghi dello spirito più importanti della Puglia, meritano una visita:

La Cattedrale di Troia(FG) dalla mirabile facciata ornata da un immenso rosone; La solenne basilica di San Nicola a Bari, la cui cripta custodisce le spoglie del Santo Taumaturgo; La romanica cattedrale di Ruvo di Puglia, dalla complessa vicenda architettonica; Il duomo vecchio di Molfetta, grandiosa chiesa romanica a tre cupole che si specchia direttamente nel mare. La brindisina Santa Maria del Casale, decorata da pregevoli affreschi bizantineggianti; Quel capolavoro del barocco leccese che è Santa Croce a Lecce. La cripta ipogea di Santa Margherita e altre chiese rupestri nei dintorni di Mottola. Da non trascurare però nel Foggiano, anche la chiesa di Santa Maria Maggiore di Siponto e San Leonardo di Siponto, dalla cripta vasta quanto la chiesa. Il Santuario di San Michele Arcangelo, nel Gargano. A Otranto, nel Salento, non si può trascurare il Duomo, che vanta sul pavimento un maestoso mosaico del1100 raffigurante l’albero della vita e dove vengono conservati i resti di parte degli 800 martiri, persone che rinunciando alla conversione all’Islam hanno sacrificato la propria vita durante l’invasione dei turchi nel 1482.

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