
Immagina di trovarti davanti a una spada conficcata nella pietra da oltre 800 anni.
Non sei alla corte di Camelot ma all’Abbazia di San Galgano e questa spada nella roccia sembra proprio quella di Re Artù.
Nella placida e verde campagna Toscana un’Abbazia gotica custodisce uno dei misteri più affascinanti d'Italia: la spada di San Galgano, un'arma medievale che fu piantata nella roccia dal santo stesso nel 1180.
Proprio in quegli anni, tra Francia e Inghilterra, alcuni racconti celtici e cavallereschi diedero pian piano origine al mito di Re Artù e della sua spada estratta dalla roccia.
La leggenda mondiale del valoroso Artù ha una qualche relazione con la spada italiana di San Galgano?

Abbazia di San Galgano: la storia vera della spada nella roccia

Andiamo all’Abbazia di San Galgano e più precisamente all’Eremo di Montesiepi, la spada è incastrata proprio lì, nella roccia, a formare una croce.
A incastrare la spada è un nobile toscano, un cavaliere medievale, Galgano di Guidotto, e forse la sua storia ha dato vita alla leggenda di re Artù e della sua spada “Excalibur”.
Da San Galgano, in provincia di Siena e nel cuore della Toscana, partiamo per un itinerario che tocca:
- Chiusdino e i villaggi medievali
- la città di Siena
- la bellissima via chiantigiana
Un percorso breve che dall’intreccio di storia e leggenda ti porterà a percorrere la strada del vino, tra antichi borghi e filari di viti.
Prenota un tour di degustazione di vino e olioLa spada di San Galgano, come nasce la leggenda?

La leggenda di San Galgano racconta di Galgano di Guidotto, un cavaliere arrogante nato a Chiusdino nel 1148.
La vita dissoluta di questo cavaliere italiano del medioevo cambia radicalmente quando, durante uno dei suoi viaggi, gli appare l'Arcangelo Michele che lo conduce sulla collina di Montesiepi.
Qui il cavaliere decide di abbandonare la vita sregolata per dedicarsi alla penitenza e alla preghiera.
La storia racconta che un giorno, mentre Galgano tagliava la legna con la sua spada per fare una croce, l’arma vola via e cadendo si conficca nella roccia. La pietra si apre come burro, accogliendo la lama che da allora non si è mai più mossa.
Il giovane muore eremita un anno dopo ed è presto nominato santo. I monaci cistercensi fondarono l'Abbazia nel luogo in cui aveva vissuto da eremita e dove si trova la sua spada conficcata nella roccia: il primo miracolo di San Galgano.
Ma è vera questa storia?
Studi scientifici condotti negli anni '90 sui campioni di metallo della lama hanno confermato l'autenticità medievale della spada, smentendo le teorie che la volevano un falso moderno:
- l'Università di Pavia ha analizzato la composizione del metallo, escludendo l'uso di leghe moderne e confermando la sua origine medievale, coerente con la fine del XII secolo
- Un'equipe di archeologi ha utilizzato il georadar per confermare la presenza della lama all'interno del masso, assicurando che la spada è effettivamente conficcata nella roccia
L'Abbazia di San Galgano: un gioiello gotico senza tetto

L'Abbazia di San Galgano è considerata uno dei monumenti gotici più belli d'Italia. Costruita tra il 1218 e il 1288 dai monaci cistercensi, oggi si presenta come una cattedrale a cielo aperto che trasmette un senso di mistero e fascino insieme.
La luce filtra attraverso le arcate gotiche, illuminando quello che un tempo era il pavimento e oggi è un prato verde. È impossibile non rimanere colpiti dalla bellezza di questo luogo incastrato tra terra e cielo.
La struttura, lunga circa 69 metri e larga 21, rappresenta un esempio straordinario di architettura gotico - cistercense in Italia.
Montesiepi: dove tutto ebbe inizio

A pochi passi dall'abbazia sorge l'Eremo di Montesiepi, una struttura circolare costruita subito dopo la morte del santo proprio sulla capanna dove visse e che custodisce la spada di San Galgano.
Questo edificio rappresenta il primo luogo di culto dedicato al santo. A guardarla bene la struttura ha proprio la forma di un Graal capovolto, quel Graal che molti seguaci arturiani ancora vengono caparbiamente a cercare.
All'interno, oltre alla famosa spada, potrai ammirare i due affreschi del XIV secolo di Ambrogio Lorenzetti che, da soli, valgono la tua visita qui:
- L’Annunciazione
- La Maestà
La leggenda di San Galgano vs il mito di Re Artù: facciamo il punto

Che correlazione c’è tra i due cavalieri medievali e le loro spade?
Galgano compie il suo primo miracolo in Toscana conficcando una spada nella roccia.
La storia di Artù racconta invece che il cavaliere diventa Re in Cornovaglia perché è l’unico che riesce ad estrarre una spada incastrata in un masso.
La storia del primo cavaliere è stata di ispirazione per i racconti leggendari sull’altro? Cerchiamo di capire.
La spada italiana nella roccia dell’Abbazia di San Galgano è documentata storicamente dal 1180 (XII secolo) e anche i primi racconti in cui si riconosce la figura di Artù risalgono più o meno allo stesso periodo.
Re Artù e i suoi cavalieri si intravedono già nell’opera di Goffredo di Monmouth che risale al 1136, ma la versione di Artù che estrae la spada dalla roccia appare un po’ più tardi nel racconto francese di Robert de Boron, tra la fine del XII e l'inizio del XIII secolo.
Molti studiosi ipotizzano che i cavalieri templari e i pellegrini medievali abbiano portato la storia toscana in Francia e Inghilterra, dove si sarebbe trasformata nella leggenda di Artù.
Nessuno può dire se la vicenda di Galgano di Guidotto abbia influito sulla diffusione del mito di Re Artù e della sua spada estratta dalla roccia, ma c’è una semplice considerazione che mette il punto ad ogni discussione: la spada italiana nella roccia esiste davvero e puoi vederla con i tuoi occhi a San Galgano, in Toscana, mentre quella di Re Artù rimane nel regno della fantasia.
Galgano di Guidotti è un personaggio realmente esistito e documenti storici lo attestano, mentre il mitico Re Artù è per l’appunto un fantastico …mito.
Come raggiungere l'Abbazia di San Galgano
L'abbazia si trova nel comune di Chiusdino, in provincia di Siena ed è facilmente raggiungibile in auto attraverso la strada provinciale che collega Siena a Massa Marittima.
Il sito è aperto tutto l'anno e l'ingresso per l'Abbazia e l'Eremo di Montesiepi richiede un piccolo contributo.
Ti consigliamo di visitarlo prima del tramonto, quando la luce dorata illumina l’abbazia di San Galgano creando un'atmosfera magica.
Un piccolo itinerario per sognare: San Galgano, i villaggi medievali, Siena e la chiantigiana

La visita a San Galgano si trasforma in un'esperienza ancora più ricca se inserita in un itinerario che tocca alcuni dei piccoli scrigni della Toscana. Ancora più affascinanti perché un po’ meno gettonati.
Lasciata l’Abbazia e la sua spada italiana nella roccia, puoi addentrarti nella piccola Chiusdino, passeggiando nelle viuzze del centro storico, ci vengono incontro le due chiese romaniche che si contengono le reliquie di San Galgano:
- La Pieve di San Michele Arcangelo
- La Chiesa di San Sebastiano
Dalla piazza Garibaldi puoi ammirare un magnifico paesaggio naturale.
Negli immediati dintorni di Chiusdino sono molto caratteristici e meritano una visita:
- Il borgo di Frosini, un antichissimo castello in posizione strategica che nell’XI secolo era di proprietà dei Conti della Gherardesca
- I piccolissimi villaggi di Luriano e Castelletto immersi nel territorio incontaminato della Val di Merse
- Il castello di Montalcinello, antico insediamento medievale e luogo di contesa storica tra Chiesa (i vescovi di Volterra) e Aristocrazia (conti della Gherardesca)
Siena, la città del Palio

A circa mezz’ora dall’Abbazia di San Galgano e Chiusdino puoi raggiungere la città del Palio: Siena ti incanta tutte le volte che vai.
Dalla piazza del Palio con la torre del Mangia, al Palazzo Pubblico, dalla Cattedrale alla Biblioteca Piccolomini, Siena è uno scrigno di stradine e di scorci che si susseguono senza sosta, risulta davvero difficile suggerirti il luogo più bello.
Ma se sali sulla torre del Mangia puoi avere una vista privilegiata su tutta la città che ti toglie dall’imbarazzo: tutta Siena in un solo abbraccio!
Se visiti l’Abbazia di San Galgano, sei nel cuore della Toscana: puoi andare a nord, a sud, a est, oppure a ovest, sul tuo cammino incontrerai sempre città ricche d’arte e di storia, borghi medievali e strade che sembrano appena uscite da una fiaba.
Se la spada di San Galgano ti ha lasciato negli occhi il fascino del medioevo, vai a prendere la strada statale chiantigiana, passando per il borgo di Greve in Chianti.
Si tratta della SR 222, un itinerario panoramico tra Firenze e Siena che attraversa il cuore della zona vinicola.
Qui borghi medievali e castelli perfettamente intatti si alternano a vigneti e oliveti e ogni scorcio che si apre al tuo sguardo sembrerà più bello del precedente.
Visita il cuore di SienaUn'esperienza da non perdere
Visitare San Galgano significa immergersi in una delle storie più affascinanti d'Italia. Qui fatti realmente accaduti si intrecciano con il mito e il mistero ti avvolge.
La spada di San Galgano ti aspetta per raccontarti una storia che ha attraversato i secoli, sfidando il tempo e alimentando la fantasia di chiunque la incontri.
L'autore
Scritto il 30/09/2025
Roberta Buonajuto
In Toscana esiste una spada incastrata nella roccia come quella del mitico Re Artù. Andiamo all'Abbazia di San Galgano e scopriamo se è lei?