La gastronomia sarda è famosa in tutta Italia per la sua semplicità e il suo legame con le tradizioni locali. Alla base delle preparazioni tipiche troviamo la semola di grano duro, la carne ovina, il formaggio e il miele. Ogni ricetta si ricollega alla vita isolana, autentica e verace come la sua natura incontaminata.

tickets banner

La gastronomia sarda è famosa in tutta Italia per la sua semplicità e il suo legame con le tradizioni locali. Alla base delle preparazioni tipiche troviamo la semola di grano duro, la carne ovina, il formaggio e il miele. Ogni ricetta si ricollega alla vita isolana, autentica e verace come la sua natura incontaminata. 

Ma quali sono i primi dieci piatti della tradizione sarda?


Pane Carasau

20200730113027Pane Carasau.jpg

Quando si parla di cucina sarda, non si può non citare il Pane Carasau. Nella tradizione, la preparazione era collettiva: ogni membro della famiglia era coinvolto. In particolare le donne della casa, sas cochitoras, che impastavano il pane cantando e raccontando memorie lontane.

Il pane carasau è composto di farina di semola di grano duro, acqua, sale e lievito.

La pasta viene poi suddivisa in piccoli pezzi e stesa in singole sfoglie molto sottili che verranno cotte in forno fino a raggiungere la caratteristica croccantezza.


Orziadas

2020073011455969802437_513198386134191_7897454607469105417_n (2).jpg

Uno dei piatti di mare più saporiti. Volgarmente note come capelli di Venere e anemone di mare, sono una specie di attinie diffuse nel Mediterraneo. Vengono raccolte staccandole dal fondo marino con una lama o una forchetta. Insemolate e fritte, vengono mangiate come antipasto; ma sono ottime anche con le linguine e bottarga. E’ un piatto molto diffuso soprattutto nelle zone di Oristano e Cagliari.

Culurgiones

202007292028315040210938_e6d65d2009_c.jpg

In Sardegna ogni borgo ha la sua versione di questi tipici fagottini ripieni, dunque se ne conoscono diverse varianti. La pasta di semola, acqua e sale è riempita con patate schiacciate condite con pecorino, grana, strutto, cipolle soffritte e menta. La pasta ripiena viene poi richiusa con una elaborata cucitura a spiga che cambia a seconda dell’occasione per cui vengono cucinati. Una delizia per gli occhi e per il palato!

Zuppa gallurese

20200730120350zuppagallurese-031.jpg

Tipico piatto della Gallura, nel nord della regione. Nonostante il nome, non si tratta di una vera e propria zuppa. E’ composta da strati di pane conditi con formaggio e brodo di pecora. Il tutto viene cotto al forno sprigionando una serie di sapori molto intensi.

Malloreddus

20200730120908malloreddus.jpg

I cosiddetti “gnocchetti sardi” hanno una forma molto particolare: dovrebbe ricordare un vitellino, il malloreddus appunto. Un piatto legato al mondo pastorale, dunque. Gli ingredienti sono semola di grano duro e acqua. L’impasto viene arrotolato velocemente sulla superficie di un cestino per dargli la classica forma. Normalmente si accompagnano a passata di pomodoro e salsiccia.

Sa frègula

20200729203200797px-UncookedFregula.jpg

Significa mollica di pane. E’ una pasta tipica sarda fatta di semola e arrotolata in piccole palline.

La preparazione ricorda molto il cous cous. Si mescola la semola di grano duro, aggiungendo gradualmente acqua salata all’impasto. Può essere condita in molti modi diversi, con carne, pesce e verdure. Un piatto particolare, quasi un po’etnico, che riporta a mondi lontani ma, al contempo, rimane nella tradizione.


Su Porceddu

Il maialino da latte ha normalmente un’età compresa tra trenta e quarantacinque giorni e pesa circa sette chili. Viene cucinato allo spiedo in verticale, su braci di ginepro o ulivo, o interrato in una buca su braci di mirto. La cottura è molto lenta e prevede l’utilizzo di sale ed erbe aromatiche locali.

Sa Cordula

20200730121226Sa-Cordula.jpg

Chiamata anche treccia, per la sua forma, consiste nella lavorazione e unione degli intestini e delle budella di agnello. Veniva preparata durante le festività, ma, attualmente la si consuma senza occasioni particolari.

La sua lavorazione è decisamente laboriosa, viene arrostita in grandi camini o cucinata in pentola con piselli. Un sapore molto forte e deciso ma sicuramente da provare per testare l’autenticità della cucina pastorale.


La bottarga

20200730121327bottarga.jpg

Non si tratta propriamente di una ricetta, ma di un prodotto tipico della regione. Si tratta di uova di muggine essiccate e possono essere gustate a fettine sottili, oppure in polvere per condire la pasta. La sua origine è a Cabras, piccola cittadina situata nella costa occidentale della Sardegna.

Sas seadas

20200730121526sebadas-638x425.jpg

E per finire, uno dei dolci più famosi della tradizione sarda. Si tratta di ravioli fritti di semola e strutto, ripieni di formaggio fresco lasciato inacidire per qualche giorno. A caldo, vengono ricoperte di miele. Una vera prelibatezza, dunque, soprattutto grazie al contrasto fra il formaggio acido e la dolcezza del miele.

Tutti questi piatti possono essere abbinati a dei vini tipici come il Vermentino Argiolas, il Cannonau o il Mirto per concludere. Tutti adatti a riscoprire i sapori autentici dell’isola sarda. 


Potrebbe interessarti


Potrebbe interessarti