Un nuovo itinerario in 5 tappe, dalla Nurra alla Gallura, alla scoperta dei prodotti tipici sardi. Avete mai assaggiato queste cinque prelibatezze?

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Sardegna, non solo mare e spiagge bianchissime: la ricchezza dell’isola si trova - e si gusta - soprattutto nei suoi prodotti tipici, vero fiore all’occhiello del territorio.

Baciata dal sole e cullata dal vento marino, la regione Sardegna è caratterizzata da un clima perlopiù mite tutto l’anno, da una varietà stupefacente di specie endemiche, e di antiche tradizioni tramandate di genitore in figlio… il tutto non poteva che portare ad una filiera di produzioni tipiche altrettanto straordinaria.

Un itinerario per gustare cinque prodotti tipici sardi

Prodotti Tipici Sardi


Chiunque, anche non avendo mai visitato la Sardegna, avrà sentito parlare dei suoi saporiti formaggi, della lavorazione del sughero, o dei suoi vini rossi e corposi.

Ma non è che l’inizio di un viaggio di sapori e profumi indimenticabili, che chi ha avuto modo di provare, non ha mai scordato. Un viaggio che si snoda lungo la costa e l'entroterra del Nord Sardegna, seguendo il ricco calendario di eventi di Salude & Trigu, la kermesse che racconta la Sardegna più autentica, tra vigneti e costumi da re e regine.

Il profumo dell’elicriso lungo i sentieri che costeggiano il mare, o quello delle bacche del mirto, e come dimenticare il sapore sapido e deciso del pecorino sardo? Magari degustato in uno spuntino tipico, in un pranzo condiviso con i pastori, o in uno dei tanti agriturismi a km 0.

Vogliamo però provare a sorprendervi con qualche nuova idea: un itinerario nel Nord Sardegna alla scoperta di cinque prodotti tipici sardi che non dimenticherete facilmente.

Prima tappa ad Alghero: degustazione di olio d’oliva extravergine superiore

Olio Evo Sardo


Nell’immaginario universale, nulla incarna l’estetica mediterranea quanto un ramoscello d’ulivo verde brillante adornato da panciute olive, splendenti come gioielli.

Simbolo di pace e di salute, la mitologia greca racconta fu la dea Atena a donare l’ulivo agli uomini, una splendida piante argentea in grado di illuminare la notte, curare le ferite, produrre unguenti e nutrimento.

Simbolo quindi di benessere, di luce e ricchezza, poiché dall’ulivo veniva estratto un oro liquido dai poteri eccezionali, e dal gusto raffinato: l’olio d’oliva, extravergine e purissimo, come quello prodotto ancora oggi in Sardegna e in tutto il mediterraneo.

E proprio ad Alghero risiedono alcune delle eccellenze maggiori dell’isola, con frantoi storici ed etichette pluripremiate.

L’olio evo di Alghero è certamente uno dei prodotti tipici più richiesti e amati, dai locals quanto dai turisti, che amano addirittura sorseggiarlo in ricche degustazioni dedicate, oltre che ovviamente accompagnarlo agli eccellenti pani tradizionali, come a tutte le pietanze.

Un vero viaggio sensoriale, dalle profonde sfumature verde e oro, al profumo fragrante, sino al piccantino finale al palato.

Una vera delizia!
Avete mai provato una degustazione di oli?

Seconda tappa: un dolcissimo Moscato di Sorso-Sennori


Sarete ormai esperti di Vermentino e di Cannonau, ma non dimentichiamo il fine pasto!

Sulle placide colline della Romangia affacciate sul Golfo dell’Asinara, riposa tranquilla l’uva dorata del Moscato.

Quando leggermente appassita, l’uva è pronta per trasformarsi nel dolcissimo vino da dolce e dopo pasto, perfetto anche per celebrare e brindare alle feste. Con il suo aroma floreale e dolciastro, è perfetto per accompagnare i dolci della tradizione sarda.

La Romangia, tra mare e colline, è da sempre terra dedita alla viticoltura.

Già gli antichi seppero far fruttare al meglio la terra fertile e il clima mite, e i risultati di quel duro lavoro sono arrivati sino alle nuove generazioni di viticoltori, appassionati di questo lavoro e innamorati del loro territorio.

Sorso e Sennori si impegnano molto per tutelare questo vino DOC - che ha festeggiato l’anno scorso il suo 50esimo anniversario - ed esaltarlo in manifestazioni e degustazioni che attirano numerosi visitatori e sommelier.

Bianco, passito, liquoroso o spumante… ce n’è per tutti i gusti, alla salute!

Terza tappa: Granglona, il tesoro di Nulvi

Granglona Nulvi


Se avete già visto i Candelieri di Sassari, perché non replicare lo stupore prendendo parte alle celebrazioni dei Candelieri Nulvesi?

I gremi, ovvero le corporazioni del paese, divisi in agricoltori, allevatori e artigiano, portano in processione tre enormi candelieri sormontati da un gigantesco tabernacolo decorato.

Per portare un singolo candeliere, che arriva a pesare 8-9 quintali, ogni gremio dispone di oltre sedici uomini!

Ma oltre ai magnificenti candelieri, Nulvi nasconde un altro tesoro: il suo Granglona!

Nato negli anni 90 dal duro lavoro di una cooperativa di allevatori dell’Anglona, è un formaggio da tavola a pasta cotta, prodotto esclusivamente da latte di pecora.

Elastico e dolce-aromatico nella forma giovane, più granuloso, paglierino e leggermente piccante nella forma stagionata, che arriva anche oltre i 30 mesi.

La sua particolarità è la vicinanza al gusto più simile ad un Parmigiano che ad pecorino, ma il Granglona è unico, e anche praticamente senza lattosio.

Potete gustarlo da solo, come con qualunque altra pietanza, poiché il suo aroma si sposa con tutto ed esalta ogni ingrediente al quale viene abbinato.

Provare per credere!

Quarta tappa: seadas e Miele, un connubio perfetto da gustare in Gallura

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C’è chi non vede l’ora di poter andare al ristorante per ordinare una seada a fine pasto… e chi mente!

Uno scrigno di semola di grano duro, acqua e strutto, con all’interno un morbido e caldo ripieno di formaggio fresco - leggermente acido - profumato da scorza di agrume, e avvolto da una lucente coperta di miele, meglio ancora se di corbezzolo!

Questi, i pochi e semplici ingredienti del godurioso dolce tipico dei fine pasto in agriturismo.

Se ad Alghero l’hanno addirittura inventata da passeggio, è però in Gallura che il dolce, con una frittura dorata e croccante a regola d’arte, trova la sua sublimazione, grazie al miele.

Il miele sardo è uno dei più pregiati in Europa, e a lungo riconosciuto come il migliore d’Italia.

La produzione è ampia, dall’ottimo millefiori ai più aromatici eucalipto, lavanda e castagno, sino al raro miele di corbezzolo. Il miele è d'altronde, come saprete - uno degli ingredienti principe della tradizione dolciaria sarda, a cominciare dal morbido e saporito torrone, sino agli acciuleddi e orillettas - dolci fritti a forma di trecce o merletti, accompagnati appunto dal miele.

Proprio la Gallura vanta svariati primati e una tradizione di antica apicoltura, aggiudicandosi negli anni numerosi premi e attestati di gradimento da tutto il mondo.
In particolare nella zona di Berchiddeddu, sulle colline isolate da qualsiasi forma di inquinamento ambientale ed acustivo, da smog o da pesticidi da agricoltura intensiva, l'apicoltura va ancora avanti con i metodi antichi, e ha conosciuti splendidi traguardi.

Il miele prodotto da queste amate api, tra filari di lavanda, cespi di cardo selvatico e corbezzoli in frutto, è pregiatissimo, una vera ricchiezz del territorio e potente alleato per la salute. Per non dimentica il profumatissimo Millefiori. Certi anni si può trovare anche il miele di Erica e quello di Asfodelo.

Insomma, un paradiso delle api, che hanno qui una sorta di riserva naturale.

Non può quindi mancare, anche dopo il più lauto dei pasti, una bella seada ammantata di ottimo miele sardo.

Quinta tappa: fine itinerario a Olbia con la bottarga, la regina dei prodotti tipici sardi

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La tanto amata bottarga, e lo straordinario dualismo della sua semplicità: spettacolare e raffinata nei piatti di mare, accompagnata alle vongole per esempio, o al sugo alla marinara, evoca subito la prima mangiata al ristorante sul mare, quando si torna in Sardegna dopo lungo tempo.

Ma è anche lo spaghetto dell’ultimo momento, quando inviti un amico a casa spontaneamente, non hai fatto spese speciali, ma puoi offrirgli un piatto da leccarsi i baffi: spaghettone all’olio o burro, con una valanga di bottarga grattugiata.

E che dire del periodo dei carciofi? Serviti freschi, affettati sottilissimi, e alternati a strati di bottarga… una vera goduria. Specie se accompagnati all’ottimo olio extra vergine di cui parlavamo poco fa, ovviamente.

La produzione di questo pregiato prodotto ittico, ottenuto dall'essicazione delle uova del muggine, è rinomata e richiesta in tutta la penisola italiana. Una bottarga delle più squisite l’abbiamo assaggiata ad Olbia, quindi se capitate da queste parti non mancate di cercarla in menù.

Spolverata su un bel piatto di pasta alle cozze olbiesi, rende il tutto oltremodo paradisiaco.

Buon appetito!

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