Tempo di vendemmia in Sardegna. Scopriamo le strade del vino in un itinerario enogastronomico tutto da sorseggiare.

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“Tutte le strade portano a Roma” dicono, in memoria dei lustri imperiali della Città Eterna. In Sardegna, invece, tutte le strade sembrano portare… al vino!

La tradizione folkloristica e gastronomica sarda è particolarmente legata al vino, simbolo di cumbidu (invito) e convivialità, tra sacro e profano. Pensa che ormai circa 28.000 ettari dell’isola sono dedicati alla viticoltura.

Sembra che il sole generoso e il profumato vento marino diano ai vini sardi una magia particolare, ed ogni zona di produzione presenta alchimie differenti.

Allora perché non vivere la Sardegna attraverso un itinerario del vino, e degli eventi ad esso dedicati?

In effetti, anche quest'anno il calendario di Salude&Trigu, kermesse dedicata al folklore e alle tradizioni del Nord Sardegna, è ricco di eventi dedicati all'enogastronomia

Ecco, dunque, qualche idea per un vero e proprio percorso da sommelier in 5 tappe, alla scoperta dei migliori vini sardi. Partiamo? 

Prima Tappa: Vermentino, cena romantica con il principe del mare

L’itinerario inizia con lui, il pluripremiato Vermentino di Gallura DOCG, fregiato di tanti onori e amatissimo specialmente in estate: cosa c’è di meglio di un calice di fresco vino bianco al tramonto, davanti ad un bel piatto di pesce?

Sceglilo per l’aperitivo; con i suoi riflessi verdognoli e dorati e l’intenso profumo floreale, è un vino bianco da abbinare a piatti di pesce, come primi ai frutti di mare, pesce al forno e carpacci agrumati. Ma fidati, saprà stupirti anche con formaggi dolci e delicati.

Non perdere occasione per assaggiarlo in occasione di Benvenuto Vermentino, Festival di degustazione e musica ad Olbia, e altre numerose rassegne a lui dedicate in tempo di Vendemmia, come il Premio Eno Letterario Vermentino, e molte altre degustazioni in tutte le zone di produzione.

Seconda tappa: un profumato Monica in compagnia

A zonzo tra i paesi del nord Sardegna, tra sagre enogastronomiche e astroturismo, arriverà il momento di una pausa spensierata, con un vino allegro e poco impegnativo.

Il vitigno Monica pare si trovi solo in Sardegna, ma sapevi che è arrivato dalla Spagna? Si è stabilito ottimamente nelle zone collinari e calcaree dell’isola, e non l’ha più lasciata.

Rosso purpureo, delicato e morbido, presenta profumi del sottobosco e retrogusto di mora e ciliegia, con un sentore leggero di mandorla. Sembra un profumo da indossare, e con questa dolcezza attenzione: dà alla testa!

Perfetto accompagnamento per un momento rilassato, seduti a chiacchierare con gli amici nelle sere d’estate.

Dalla sagra del Zichi (pane in brodo) a Bonorva fino alla festa di Su Trinta ‘e Sant’Andria a novembre, a Ozieri, avrai più di un'occasione per assaggiarlo. 

E se vuoi un twist effervescente, ne esiste anche una versione frizzante: il Monica di Sardegna Frizzante DOC.

Terza tappa: un Cagnulari balsamico

In attesa di un bel concerto della kermesse Jazz Alguer, passeggiando per Alghero durante le celebrazioni per Saint Miquel, niente di meglio di un calice di Cagnulari per un pre cena divino davanti ad un tagliere di salumi, formaggi, marmellate e pane carasau.

Vino ben strutturato e balsamico, di colore rubino acceso. Sensazione olfattiva elegante con il suo profumo di frutti di bosco, da il suo meglio in zone calcareo-argillose.

Perfetto da abbinare ai piatti della tradizione, formaggi stagionati, carni rosse, ma anche pietanze a base di lumache e tutte le altre sfiziosità.

Il compagno ideale per una serata gourmet indimenticabile.

Quarta tappa: Cannonau, a cent’anni!

Probabilmente il più famoso dei vini sardi. Si tratta di un antico vitigno endemico dell’isola, del quale sono stati rinvenuti vinaccioli datati oltre 3200 anni fa!

Rosso profondo con riflessi violacei, corposo, eletto elisir di lunga vita e onnipresente (a dosi moderate) nella dieta dei centenari. Il Cannonau è mutevole, a seconda della zona di produzione: varia dal floreale al liquoroso, caldo e speziato… vale la pena assaggiarne di diversi e non mancheranno gli appuntamenti per poterlo fare. 

Ad esempio, ad ottobre c'è la festa di San Francesco a Florinas, mentre, a novembre e dicembre ad Usini,  c'è Ajò a Ippuntare, evento dedicato ad oli, vino e cibi tipici. Qui, oltre al Cagnulari tipico della zona, potrai assaggiare un delizioso Cannonau. 

A chent'annos!

Quinta tappa: fine pasto col Moscato, dolcezza floreale

Se alla fine di un lauto pranzo in agriturismo sei riuscito a trovare spazio per i deliziosi dolcetti sardi, ne ricorderai il sapore accompagnato da quello di un bel sorso di Moscato. Questo vino passito, dall’aroma floreale e dolciastro, si sposa perfettamente con la tradizione dolciaria della Sardegna, ricca appunto di frutta secca e oleosa, uvette e frutta candita.

Questo è un vitigno che ama le colline assolate e baciate dal vento marino, come quelle della Romangia o della Gallura; sono infatti celebri il Moscato di Tempio e quello di Sorso e Sennori, dove si tiene la kermesse dedicata al Moscato DOC, a luglio.

In occasione del Festival del Turismo Itinerante a Sorso, tra trekking e passeggiate, ci vuole anche una pausa relax. Gustalo a fine pasto, sorseggiato pigramente in pregustazione della pennica.

Insomma, le vie del vino sono proprio infinite. Se decidi di fare un salto in Sardegna questo autunno, non perderti dunque gli eventi dedicati al vino. Per tutta la stagione, l'isola sarà in festa per la vendemmia.

Scegli il tuo vino e goditi la festa (responsabilmente)!

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