Il mito di Salvatore Ferragamo rivive nell’acclamata mostra di Palazzo Spini Feroni, in scena a Firenze fino al 27 aprile 2025.

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Ci sono le iconiche calzature che hanno fatto sognare generazioni di fashion addicted, quelle che celebrities, reali e personaggi illustri di tutto il mondo non vedevano l’ora di farsi confezionare su misura. E poi filmati e fotografie d’archivio, documenti inediti, opere d’arte. 

Il Museo Ferragamo di Firenze ospita una retrospettiva completa per comprendere meglio, oggi, l’eredità di uno dei più geniali artigiani del secolo scorso. E riflettere sull’istituzione museale in quanto luogo d’incontro tra passato e presente. 

Al Museo Ferragamo una grande mostra dedicata al fondatore della maison

Al Museo Ferragamo la retrospettiva dedicata a Salvatore Ferragamo che sta incantando Firenze

A cent’anni dall’apertura dell'Hollywood Boot Shop, il primo negozio di Salvatore Ferragamo nella città dei grandi studios, il museo che porta il suo nome gli riserva una mostra che ne ripercorre storia, successi e lascito

Inaugurata a ottobre 2023 e curata da Stefania Ricci, Direttore del Museo e Fondazione Ferragamo, la retrospettiva raccoglie le creazioni più belle del leggendario calzolaio di origini irpine, presentate non come opere d’arte a se stanti, ma contestualizzate oltre l’effettiva valenza estetica.

Ogni pezzo testimonia i valori del marchio e del suo fondatore: la capacità imprenditoriale, la creatività, il gusto estetico, la conoscenza anatomica, la maestria manuale, la ricerca costante di forme e materiali.

Salvatore Ferragamo 1898-1960 si presenta così come un viaggio attraverso la vita e il lavoro del “calzolaio delle star”. Il racconto include gli anni americani e il legame con Firenze; le star che l’hanno amato e ispirato; gli studi anatomici; i progetti delle calzature più ardite; i trecentosessantotto brevetti.

È anche un inno al design italiano e al felice connubio tra saper fare artigiano, funzionalità e tecnologia.

La retrospettiva segue idealmente alla prima grande mostra presentata a Palazzo Strozzi nel 1985. Fu un progetto pionieristico, tra i primi a conferire uno status artistico e culturale a un prodotto di moda. Da quell’esperienza nacquero l’Archivio e il Museo Ferragamo, istituzioni d’avanguardia grazie alle quali l’azienda condivide la sua storia e i suoi valori.  

Visita il Museo Ferragamo di Firenze

Il Museo Ferragamo, parte della storia di Firenze

 Il Museo Ferragamo, parte della storia di Firenze

Il Museo Ferragamo è ospitato negli spazi di Palazzo Spini Feroni, il gioiello medievale nel cuore di Firenze che è sede della maison dagli anni Cinquanta.

L’edificio, a pochi passi da Ponte Vecchio, è una delle più interessanti strutture di epoca medievale presenti in città, di cui rappresenta un punto di riferimento culturale e storico. Si tratta senza dubbio di un’attrazione da non trascurare quando si visita Firenze, un consiglio valido anche per coloro ai quali la definizione di fashion addicted non sembra calzare.

Imponente costruzione risalente al 1289, fu voluto da un ricco mecenate, Geri Spini, banchiere di papi e sovrani, come testimonianza del potere e dell’influenza politica conquistati.

Nei secoli, il palazzo è stato più volte rimaneggiato e impreziosito con decorazioni e opere d’arte, capolavori come gli affreschi del XVII secolo raffigurati da Bernardino Poccetti nella cappella del piano nobile, o la statua in marmo La Caduta dei Giganti di Giuseppe Piamontini (1705).

Nell’Ottocento divenne un hotel di lusso e, successivamente, sede del comune negli anni di Firenze capitale (1865-1871) e del Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux.

È il 1938 quando Salvatore Ferragamo decide di trasferivi il suo laboratorio di calzature di lusso. In breve tempo, Palazzo Spini Feroni diviene una meta di culto: tutti vogliono passare dallo showroom di piazza Santa Trinita per ordinare le scarpe firmate dal più bravo di tutti.

Il Museo Ferragamo, spazio esperienziale dinamico dall’anima green

Inaugurato nel maggio del 1995 per volontà della famiglia del calzolaio, il Museo Ferragamo omaggia la creatività del fondatore della maison custodendone l’immensa eredità artistica e imprenditoriale.

Da quasi trent’anni, si impegna a trasmettere l’immagine vivida e fedele di un artigiano, imprenditore e visionario che col suo lavoro d’eccellenza ha contribuito a creare il mito della moda made in Italy.

Quello di Palazzo Spini Feroni è uno spazio esperienziale vivo e dinamico. Servendosi di un vastissimo patrimonio materiale e immateriale, stimola un dialogo sempre nuovo tra passato e presente ed è lo specchio dell’interesse dell’azienda verso i fenomeni culturali contemporanei. 

Oltre a essere custode della storia del brand, il museo promuove incontri, pubblicazioni, workshop e mostre.

È una realtà in continua evoluzione. Ogni anno, l’esposizione a rotazione delle calzature segue un tema di ricerca diverso per indagare l’universo Ferragamo e il rapporto con tematiche legate all’arte, all’architettura, al design e alla società in generale. 

Negli anni passati sono state dedicate mostre a temi particolarmente sentiti dalla casa di moda, come la sostenibilità. Tanti anche gli omaggi ai personaggi legati all’iconografia di Ferragamo, come Marilyn Monroe, Greta Garbo e Audrey Hepburn.

Dal 2015 è anche il primo museo green in Italia, un risultato riconosciuto dal conseguimento della certificazione internazionale ISO 14064 riguardante la rendicontazione delle emissioni di gas serra.

Salvatore Ferragamo, il calzolaio dei sogni

Salvatore Ferragamo, il calzolaio dei sogni

Dall’infanzia umile vissuta nella provincia avellinese, undicesimo di quattordici figli, ai fasti hollywoodiani. La vita di Salvatore Ferragamo sembra una storia da film. 

L’America lo accoglie giovanissimo, quasi diciassettenne. La prima boutique a Santa Barbara negli anni Venti, gli studi di anatomia per meglio comprendere la struttura del piede, poi il cinema: disegna le calzature per il colossal I Dieci Comandamenti e non si ferma più. 

Le star dell’epoca lo adorano: per Lottie Pickford crea scarpe eleganti in capretto marrone; per Gloria Swanson, “tacchi a cavaturacciolo ornati di perle finte”; tacchi dorati per Dolores Del Rio.  

Conosce tutti i segreti dei “piedi celebri”, da quelli perfetti di Marlene Dietrich a quelli lunghi e sottili di Audrey Hepburn. “La misura del piede mi rivela il carattere di chi lo possiede”, afferma. 

Nel 1927 torna in Italia e sceglie Firenze per il suo nuovo laboratorio di scarpe su misura. La ricerca e la sperimentazione sono costanti. Alla fine degli anni Trenta arrivano le suole in sughero, proposte per la prima volta alla duchessa Visconti di Modrone. Fu un successo strepitoso che, come evidenziato da Natalia Aspesi, rappresentò anche l’unica moda autentica degli anni dell’autarchia.   

Le creazioni firmate Ferragamo, in bilico tra design, arte e tradizione artigiana, sono sempre studiate per essere confortevoli. Alcuni modelli hanno fatto la storia, come i sandali con zeppa Rainbow ispirati da Judy Garland; la pump rossa e tempestata di Swarovski resa indimenticabile da Marilyn Monroe nel film Let's Make Love; il sandalo Invisibile con tomaia in nylon, che valse allo stilista il Neiman Marcus Award, l’Oscar della moda, nel 1947.

Muore nel 1960, lasciando l’azienda nelle mani della moglie Wanda e della primogenita Fiamma. 

Ne custodisce l’eredità il Museo Ferragamo, il cui archivio conta oltre 14 mila modelli di scarpe, una raccolta di calzature del XIX e XX secolo collezionate dallo stesso Ferragamo, abiti, borse e documenti.

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