Sapevi che Santo Stefano è la festa per prolungare la solennità del Natale In Italia?

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Nato come tradizione religiosa e diventato festa nazionale per il popolo italiano nel 1947, il 26 dicembre è il giorno di Santo Stefano, un’ulteriore occasione di celebramenti per gli italiani, credenti e no.

In questa data, in cui ancora si respira a pieno l’atmosfera natalizia, non esiste una giornata tipo per vivere le tradizioni di questa festa. C’è chi continua a stare a tavola con famiglia, amici e buona cucina; chi si concede una gita fuori porta e chi ne approfitta per riposarsi prima di riprendere i ritmi frenetici della quotidianità.

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Perché si festeggia Santo Stefano in Italia?

Santo Stefano in Italia

Santo Stefano in Italia nasce come una celebrazione liturgica, fissata al 26 dicembre, subito dopo il Natale.

La scelta di tale data non è un caso: nei giorni seguenti alla manifestazione del Figlio di Dio, furono posti i cosiddetti “comites Christi”, cioè i più vicini nel suo percorso terreno e primi a renderne testimonianza con il martirio. Fu così che al 26 dicembre c’è Santo Stefano primo martire della cristianità.

Se la Chiesa ricorda Santo Stefano per il suo valore religioso nel mondo cattolico, è lo Stato italiano, nel 1947, a decidere di rendere festivo il giorno dopo Natale per allungare le festività natalizie e per solennizzare ancora di più la nascita del Salvatore come avviene, ad esempio, il Lunedì dell’Angelo, ossia la Pasquetta, che prolunga le festività pasquali.

Cosa si fa a Santo Stefano in Italia?

Cosa si fa a Santo Stefano in Italia?

Il Santo Stefano in Italia è il giorno di festa più rilassante e disteso del periodo natalizio in cui ci si gode il calore di casa, si approfitta della compagnia della propria famiglia o si va a far visita ad amici e parenti che non abbiamo avuto l’occasione di vedere in precedenza.

Le tradizioni italiane del giorno di Santo Stefano sono essenzialmente mangiare gli avanzi della Vigilia di Natale e del giorno di Natale e trascorrere del tempo con i cari. Tuttavia, a seconda delle età e delle passioni, si hanno delle abitudini leggermente diverse.

Il cinema è sicuramente una delle tradizioni che accomuna gli italiani in questa giornata, nella quale se ne approfitta per vedere i classici del Natale o i, cosiddetti, "cinepanettoni", i film di genere comico che vengono distribuiti in Italia nel periodo natalizio.

Infatti, se molti si organizzano per andare insieme al cinema e vedere gli ultimi film di Natale arrivati in sala, altri preferiscono organizzare un piccolo cineforum casalingo per rivedere le pellicole diventate ormai grandi classici del Natale.

Tombola napoletana

Santo Stefano è anche la giornata dei giochi di Natale.

Il 26 dicembre è, infatti, anche il giorno che riunisce piccoli e grandi attorno al tavolo per giocare ai classici giochi di società. Tra di essi, si ha il celebre Mercante in fiera, antico gioco di carte antico che risale al 1500. Pochi sanno, infatti, che fu un veneziano ad inventarlo: per 20 soldi vendeva dei biglietti, che erano suddivisi fra vincenti e no; poi faceva un’estrazione e aggiudicava i biglietti al vincitore. Divenne poi conosciuto grazie a Mozart parlò del gioco in una lettera spedita alla famiglia, nel 1772, da Milano e da lì, negli anni, è diventato un classico natalizio con l’invenzione delle carte ad hoc.

Altro gioco di carte che riunisce gli italiani in questa data è Sette e mezzo ma, senza dubbio, il re dei giochi da tavola natalizi è la Tombola. Si tratta del gioco, nato nella città di Napoli nel XVIII secolo, e fondato sull'estrazione a sorte di una certa quantità di numeri, compresi tra l'1 e il 90. Nello specifico, ogni giocatore prende una o più cartelle che contengono 15 numeri casuali da 1 a 90 disposti su 3 righe, si sceglie chi deve estrarre i numeri dal sacchetto e, man mano che escono ogni partecipante segna i numeri usciti corrispondenti alla propria cartella. Durante l’estrazione, a seconda dei numeri presenti sulla stessa riga, ci sono varie possibilità di vincita: ambo (due numeri estratti sulla stessa riga di una cartella), terno (tre numeri), quaterna (quattro numeri), cinquina (cinque numeri) e tombola, ossia aver completato l’intera cartella per primi.

Cosa si mangia a Santo Stefano in Italia?

Cosa si mangia a Santo Stefano in Italia?

Il menu di Santo Stefano è, essenzialmente, una passeggiata per gli italiani. Dopo gli sfarzi della Vigilia di Natale e di Natale il 26 dicembre si è soliti mangiare gli avanzi o, nel caso, dedicarsi alla preparazione di alcuni piatti dalla facile preparazione.

Dal nord al sud, alcuni piatti della tradizione culinaria italiana sono i tortelli di zucca e il petto d’anatra (Emilia Romagna), la "stracciatella", una minestrina calda con solo brodo, uova, parmigiano e noce moscata (Lazio), gli involtini di melanzane alla salentina con mortadella, pomodori e capperi (Puglia), e l’insalata di polpo, la minestra maritata, ovvero un misto di verdure di stagione in brodo di pollo, e pizza fritta con la ricotta e frittelle di cavolfiore (Campania).

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Pandoro con mascarpone

Se consideriamo invece i dessert, il 26 dicembre è tradizione mangiare i tipici dolci natalizi, tra quali Panettone e Pandoro, con un tocco di originalità. Con gli avanzi del pandoro si può cucinare, ad esempio, un ottimo tiramisù, tagliandolo a fette, immergendolo nel caffè e aggiungendo il mascarpone.

A questi classici, si aggiungono altri tradizionali dolci, quali il torrone, mostaccioli e rococò, una sorta di biscotti al cioccolato e no, più diffusi nella tradizione gastronomica del Sud Italia. 

Dove andare a Santo Stefano se sei in Italia?

Dove andare a Santo Stefano se sei in Italia?

L’Italia con l’aria natalizia regala delle emozioni autentiche ed il 26 dicembre è il momento giusto per scoprire luoghi suggestivi.

Se si è in una città, se ne può approfittare per visitare piazze e vie che raramente si frequentano nei giorni lavorativi e scoprire posti poco esplorati.

Tuttavia, se si ama la tradizione natalizia, il giorno di Santo Stefano è la giornata perfetta per visitare i tipici mercatini di Natale, che riempiono le strade delle città e dei borghi italiani, dal Nord al Centro e Sud.

Il 26 dicembre in Italia è anche molto comune organizzare numerosi eventi per rappresentare la natività, stiamo parlando dei famosi presepi viventi.

Tra i più celebri, si hanno il presepe di San Biagio (Lombardia) e Dogliani (Piemonte) nel nord Italia; il presepe di Greccio (Lazio) nel centro Italia; il presepe di Tricase (Puglia), Matera (Basilicata) e Morcone (Campania); infine, nelle isole, il presepe di Custonaci (Sicilia) e Assolo (Sardegna).

Ma l’Italia nasconde anche numerose perle poco conosciute, e il giorno di Santo Stefano potrebbe essere l’occasione giusta per organizzare una gita fuori porta e scoprire i numerosi borghi che formano il bel paese, i quali, nel periodo natalizio, tra decorazioni e luci, regalano un’atmosfera magica.

Dove non andare a Santo Stefano se sei in Italia?

Dove non andare a Santo Stefano se sei in Italia?

È importante ricordare che Santo Stefano è un giorno festivo a tutti gli effetti, pertanto, molte attività non sono aperte in questa giornata.

In particolare, se sei in Italia, non puoi rimandare al 26 dicembre commissioni ad uffici pubblici, quali posta o banche; ma puoi concederti una giornata ai centri commerciali, che, molto spesso, in questa giornata rimangono aperti per gli amanti dello shopping. Tuttavia, è consigliabile controllare l’effettiva apertura sui vari siti per evitare di fare un “viaggio a vuoto”.

Se, invece, ci si vuole concedere una giornata alla scoperta dei sapori italiani, si può considerare di pranzare e/o cenare fuori, in quanto ristoranti, agriturismi, pub sono, generalmente aperti in questi giorni. Anzi, è molto comune incontrarsi con gli amici e/o parenti per un aperitivo o per un tè, dopo gli sfarzi dei giorni precedenti.

Che sia credente o meno, non perderti l’occasione di trascorrere questa giornata di festa all’insegna della tradizione italiana!

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