La Moda Italiana è conosciuta in tutto il mondo per il suo innato senso dell’eleganza. Sapersi vestire non vuol dire solo indossare dei capi belli che ci valorizzano, ma saper scegliere cosa sia più adatto in ogni occasione. Ecco a voi i “dieci comandamenti dello stile”, quelli da tenere sempre in mente (a meno che non vi chiamate Anna Piaggi), accompagnati dalle parole “di chi ne sa”.

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L'eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare

Giorgio Armani

Attenzione agli scivoloni di stile

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Alcuni credono che avere addosso un abito che ci piace possa farci sentire bene sempre. Quindi non importa dove sei e cosa ci fai lì, chi è di fronte a te deve dare importanza alla tua bellezza interiore e non al tuo aspetto. Cari lettori, purtroppo non è sempre così, e in certi casi bisognerebbe che le tavole dei dieci comandamenti della moda e dello stile scendessero dal cielo cadendo in testa a chi è ancora convinto che nella vita di tutti i giorni il “come ci presentiamo” non faccia la sua parte. Immaginate di girare con un abito bianco ad un matrimonio ed essere scambiate per la sposa, o di presentarvi vestiti di viola a uno spettacolo teatrale, per esempio. Capire di aver scelto il look sbagliato può far sentire a disagio anche le star più affermate che sfilano sul red carpet degli Oscar, abituate a voler essere notate a tutti i costi, ma anch’esse non immuni da scivoloni di stile imperdonabili. E memorabili. Come dice Giorgio Armani: “L'eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare”. Sicuramente, ma meglio se non succede perché abbiamo toppato alla grande!

Un’altra citazione che mi piace molto è quella di Coco Chanel: “Prima di uscire, guadati allo specchio e levati qualcosa” e in questo anche Re Giorgio è d’accordo: “La legge del lusso non è aggiungere, ma togliere”. Insomma, alla base di tutto c’è la sobrietà e la misura

Anche se presumibilmente un nostro outfit sbagliato sarebbe meno sotto i riflettori di quello di un vip, ci sono alcune semplici regole da seguire per evitare errori grossolani. Inoltre, l’abito giusto nelle giuste occasioni è anche una forma di rispetto verso i presenti, un modo per far capire loro che sappiamo dove siamo e perché siamo lì. 

Iniziamo!

Quello che indossi è il tuo modo di presentarti al mondo, specialmente oggi che viviamo in un’era in cui il contatto umano è così rapido. La moda è un linguaggio istantaneo

Miuccia Prada

1: dress-code per l’ufficio

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E poi dicono che l’abito non fa il monaco… quando siamo in ufficio e soprattutto se ricopriamo posizioni di responsabilità e di prestigio lo fa eccome. Il dress-code giusto per questo ambiente, in realtà, è più di uno e dipende appunto dalla nostra posizione lavorativa. Il business-casual in linea di massima va bene, ma per chi ricopre ruoli manageriali è più indicato uno stile più formale: business-formal o full-business. Vediamo le differenze.

Il full-business è il massimo della formalità, quindi giacca e cravatta per lui mentre per lei tailleur e camicia bianca o little black dress con blazer sciancrato. Un pochino meno rigoroso è il business-casual, che punta su colori più tenui e sorvola sull’uso della cravatta.

Un’altra tipologia di “outfit da ufficio” è quando ci andiamo per un colloquio di lavoro. In questo caso è preferibile scegliere un look formale, ma va bene anche aggiungere un pizzico di creatività e di colore, sempre senza esagerare. Ok ai tacchi per le donne ma mi raccomando… non esagerate con i centimetri! E guai ai jeans strappati. Guai. Ovviamente, se il colloquio fosse per un impiego da barista in un locale per giovani o come commessa in un negozio di moda le regole sarebbero diverse. 

Lo stile è avere coraggio delle proprie scelte, e anche il coraggio di dire di no. È gusto e cultura.

Giorgio Armani

2: il “non dress-code”: lo stile casual

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Il casual è – appunto – un “non dress-code”, quindi all’insegna della comodità, della praticità e dell’espressività personale. Possiamo rilassarci e indossare un po’ quello che ci pare, quindi la varietà di capi che include è davvero ampia. Lo smart casual è uno stile a metà tra il formale e il casual, quindi non giacca e cravatta ma comunque un outfit composto da capi sobri e raffinati, sempre ben abbinati. Perfetti giacca o blazer, camicia con collo alla coreana per lui, pantaloni eleganti o skinny, gonne e abiti per lei. E, per quanto riguarda le scarpe, ok indifferentemente a mocassini, stivali e stivaletti, scarpe Oxford e sneakers.


L’eleganza è l’equilibrio tra proporzioni, emozione e sorpresa.

Valentino Garavani

3: l’elegante formale da giorno e da cerimonia

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Un po’ meno impegnativo di quello da sera, prevede per le femminucce un abito longuette sotto al ginocchio in tinta unita o con stampe delicate senza troppe scollature o trasparenze. Per quanto riguarda il resto, borsa medio-piccola e scarpa chiusa o Chanel. Possiamo anche aggiungere un cappello (se troviamo quello giusto riuscirà a regalarci un’aria molto sofisticata). L’uomo invece potrà indossare un completo scuro in blu o in grigio, anche spezzato, con cravatta in tinta unita e, per quanto riguarda la camicia, va bene bianca o dello stesso colore dell’abito.


Ho dimostrato negli anni che sexy non è il corpo esposto allo sguardo di tutti, ma è suggerire, velare e rivelare, lasciando intuire senza mai esibire.

Giorgio Armani

4: il dress-code da cocktail “after five”

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Finalmente è arrivata l’ora dell’aperitivo! Possiamo mettere nell’armadio gli abiti da lavoro e scegliere un look che ci faccia sentire sexy e affascinanti. Lui sarà bellissimo con pantaloni chino o in jeans integri e camicia mai a maniche corte, lei con un abitino sopra il ginocchio dai colori vivaci nell’eterno black dress o petite robe noir. Tacchi? Ovviamente sì. Le bollicine faranno il resto… 

Il rosso è vita, passione, amore, è il rimedio contro la tristezza. Penso che una donna vestita di rosso, soprattutto di sera, sia meravigliosa. È, tra la folla, la perfetta immagine dell’eroina.

Valentino Garavani

5: il dress-code elegante e formale da sera

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Chissà perché, ogni volta che penso a questo tipo di look mi immagino un affascinante James Bond che mi aspetta sulla porta di casa. Quando è richiesto un dress-code elegante e formale da sera si intende che l’uomo dovrà indossare un completo scuro (grigio, blu notte o antracite) e cravatta scura, cintura e scarpe abbinate, mentre la donna un abito lungo senza strascico, scarpe chiuse, una borsa piccola e gioielli (non bigiotteria). Nel caso di cerimonie particolarmente eleganti anche l’alta qualità dei tessuti conta molto. Una piccola chicca per evitare che il dolore dei tacchi alti possa rovinare il vostro portamento: abbiate sempre con voi delle ballerine, saranno la vostra ancora di salvezza. 

La moda passa, lo stile è eterno.

Yves Saint Laurent

6: dress-code black tie: il look delle grandi occasioni

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Queste sono occasioni che di solito non capitano di frequente, ma quando arrivano è un peccato rovinarle con l’outfit sbagliato. Il dress-code black tie è l’abbigliamento formale per eccellenza, che si usa solo quando è specificato sull’invito oppure per una cena di gala o una prima a teatro. In questo caso l’etichetta indica per l’uomo l’uso dello smoking con papillon nero (attenzione: papillon non cravatta), camicia bianca, gemelli e scarpe lucide nere in pelle. Per la donna c’è un po’ più di flessibilità nel senso che il dress-code perfetto prevede per la sera un abito lungo che copra la caviglia, ma in estate va bene anche un elegante abito da cocktail fino al ginocchio, possibilmente scuro o di un colore assoluto, impreziosito da accessori gioiello; in alternativa alle gonne, per chi non le ama, è ok anche un formale completo tailleur scuro o lussuosamente bianco. 

- Andy: Pensi che mi stia? - Nigel: Oh sì! Un po’ di lubrificante e un filo da pesca e il gioco è fatto!

Anne Hathaway & Stanley Tucci in The Devil Wears Prada

7: come vestirsi a un matrimonio

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Oddio, cosa mi metto al matrimonio? Mi entrerà ancora quel vestito??? Prima di farci assalire da ogni tipo di panico ricordiamoci molto bene una cosa. Mooolto bene. La prima regola di un look per uno sposalizio è scegliere i colori giusti: no al rosso, total black e total white e, sempre e comunque, evitare il colore del vestito della sposa. Brutta idea anche il viola e i total look in colori metallici che vanno utilizzati solo per gli accessori o qualche dettaglio.

Il resto dipende tanto dalla location del matrimonio: se siamo in chiesa le spalle vanno coperte, se invece è un rito civile non serve; se la cerimonia avrà luogo in una villa d’epoca è consigliabile un look più classico rispetto a quello ideale in un agriturismo o all’aperto. Anche l’orario influisce sulla scelta dell’abito delle signore: un vestito lungo è adatto per il pomeriggio o la sera ma non per il mattino, un bel tubino va bene sempre purché preveda qualche centimetro di stoffa in più per la gonna. In generale gli abiti troppo succinti e trasparenti non sono adatti per questo tipo di cerimonie, perché gli invitati dovranno ricordarsi di quanto bella era la sposa e non della lingerie di alcune invitate.

Spero sia inutile specificare che non vanno indossati shorts e sneakers sportive… e, per quanto riguarda le borse, decisamente meglio una tracolla o una pochette che una maxi-bag.

Per gli uomini invece divieto assoluto di vestirsi in smoking, look concesso solo allo sposo (rischiereste di mandare in confusione celebrante e invitati), invece va benissimo un bell’abito scuro con camicia e cravatta. Un tocco di classe: l’abbinamento cintura-scarpa. Sempre apprezzato.


La moda è tutta una questione di felicità. È divertente. È importante. Ma non è una medicina.

Donatella Versace

8: come vestirsi a battesimi, comunioni e cresime

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Battesimi, comunioni e cresime lasciano spazio a un’eleganza creativa e informale, il che non riguarda il padrino o la madrina che dovranno essere un po’ più formali. 

La volgarità è la malattia della finta modernità.

Giorgio Armani

9: il dress-code per i funerali

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I funerali non sono più come una volta quando era d’obbligo essere vestiti di nero, però sicuramente sono circostanze delicate ed è necessario indossare un look che esprima rispetto. Evitate capi troppo sportivi come i jeans strappati e le tinte chiare, e non vi sognate nemmeno di sfoggiare print animalier e colori fluo. C’è un girone speciale all’inferno per chi fa cose del genere. 

Nella società dell’apparire occorre apparire, ma l’essere oggi rappresenta ancora un valore fondamentalmente. Ritengo che l’apparire abbia breve durata, ma l’essere sia per la vita.

Giorgio Armani

10: il dess-code da solo non è abbastanza

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Bene. Vi siete vestiti perfettamente scegliendo con cura i capi, i colori, la lunghezza della gonna, lo stile. Ma non è ancora abbastanza. Ecco il decimo comandamento da non dimenticare mai: ogni cosa dev’essere curata, make-up, capelli, barba, mani… e il nostro portamento è la prima cosa a cui dobbiamo dare valore. L’eleganza è come una brezza leggera che fa nascere un brivido in chi ci guarda, non un pugno in faccia. Tutto dev’essere in armonia.

Quindi, cari lettori, per salutarvi vi voglio lasciare con una citazione presa da uno dei film più iconici e ironici realizzati sul mondo della moda: “Il Diavolo Veste Prada”, interpretato dalla impareggiabile Meryl Streep. Che risuoni nelle vostre orecchie come un monito agghiacciante ogni volta che aprite l’armadio.

“- Miranda: Quindi tu non leggi Runway?

- Andy: No.

- Miranda: E prima di oggi non avevi mai sentito parlare di me?

- Andy: No.

- Miranda: E non hai la minima idea dello stile, del senso della moda...

- Andy: Beh, penso che dipenda da quello che...

- Miranda: No, non era una domanda...”


Contenuto realizzato grazie alla collaborazione di Best Magazine.

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