Frecce misteriose, finestre su altri mondi e curiosi effetti acustici: Bologna è davvero ricca di segreti! Scoprite i più curiosi in questo nostro articolo!

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Fare i classici giri turistici per le città non vi basta? In questo articolo, scoprirete 3 curiosità su Bologna: a volte, il miglior souvenir è imparare qualcosa di nuovo sul posto che si visita!

3. La piccola Venezia

Situata a ridosso dei rilievi collinari dell'Appennino tosco-emiliano, Bologna è rinomata per il suo meraviglioso paesaggio collinare. Eppure, non tutti sanno che è conosciuta anche come la piccola Venezia. Esiste, infatti, un’intera zona del centro storico che nasconde dei piccoli scorci incantati, dove la presenza dei corsi d’acqua ha segnato una tappa importante nel passato della città. In antichità, il centro di Bologna era attraversato da una fitta rete di canali d’acqua. Abbracciata dai fiumi Reno e Savena, Bologna ha saputo adoperare la potenza dell’acqua per l’approvvigionamento idrico e commerciale della popolazione. Grazie ad un apparato idraulico lungo decine di chilometri, la forza dell’acqua corrente veniva sfruttata per alimentare gli antichi mulini da seta e quelli per la lavorazione del grano. La ragnatela di cunicoli e gallerie sotterranea della città è stata per anni nascosta, per essere rivalutata e riportata alla luce solo in anni recenti. 

La finestrella di via Piella

Tra gli scorci più romantici e oggi visibili, vi segnaliamo la finestrella di via Piella, un posticino in pieno centro storico che nasconde un inaspettato segreto. Dipinta tinta su tinta con il muro, si trova una piccola finestra che affaccia sul canale delle Moline, uno dei pochi tratti d’acqua dell’antica struttura idrica bolognese ancora visibile. Aprendola, ci si immerge magicamente in un altro paesaggio, che ricorda proprio Venezia. In una magnifica cornice di casette colorate, si intravede la scia che i vecchi corsi d’acqua hanno lasciato, destando nei visitatori un grande stupore. Dunque, se camminando in alcune zone della città vi capiterà di sentire il rumore di acqua che scorre, saprete che non state sognando: è la vecchia Bologna che continua a vivere sotto ai vostri piedi!

2. Il telefono senza fili

Dimenticate tutti i sistemi moderni di messaggistica istantanea che conoscete: nel Medioevo bolognese, erano avanti anni luce! Intorno al XIII secolo, si scoprì che, sotto il voltone di Palazzo del Podestà, esisteva una particolare acustica. Così, il luogo cominciò ad essere utilizzato come  un ingegnoso sistema di comunicazione, principalmente adibito alla confessione dei lebbrosi e degli appestati affinché non infettassero i sacerdoti. 

Il fenomeno acustico

Ancora oggi, è possibile sperimentare in prima persona questo antichissimo e ingegnosissimo telefono senza fili. Volete provarci? Bene. In coppia, ponetevi contro due pilastri opposti (ma non consequenziali), rivolgete il volto verso il muro e parlate: sorprendentemente, sentirete sussurrare l’altra persona e lei sentirà voi!

1. Le tre frecce

Passando per il portico di Palazzo Isolani, in Strada Maggiore, vi capiterà di notare tante persone con il naso all’insù, proprio come se stessero cercando qualcosa. Ebbene, alzate la testa anche voi e provate a trovare le famose tre frecce conficcate nel soffitto! Chi non riesce a scorgerle, dice che non ci sono. Non è facile individuarle, quindi bisogna armarsi di pazienza. Ad ogni modo, ciò che stuzzica la curiosità non è solo la sfida ottica, ma anche il mistero irrisolto che avvolge la presenza dei tre tardi. Ad oggi, ci sono solo diversi racconti e leggende che riguardano le motivazioni per cui, presumibilmente, le tre frecce si trovano lì. Tra le più accreditate, la causa per cui quei tre dardi sono andati persi ricadrebbe su una donna nuda. La scena di base è più o meno questa: ci sono tre uomini che, per un motivo o per un altro, scagliano queste frecce, ma la direzione viene sviata dalla presenza di una donna nuda che avrebbe fatto perdere la concentrazione agli arcieri. 

Alcune teorie

Secondo alcuni racconti, gli uomini sarebbero tre briganti che tentano di uccidere un signorotto bolognese, ma vengono distratti da una bella fanciulla nuda alla finestra, facendo partire le frecce in tre direzioni diverse, conficcandole proprio nel soffitto. Secondo altri, invece, tre arcieri vengono assoldati per giustiziare una donna accusata di adulterio. Al momento della condanna, la donna avrebbe evitato la morte con uno scaltro sotterfugio: facendosi vedere nuda, avrebbe inevitabilmente mandato in confusione i suoi assassini, i quali avrebbero scagliato le frecce sotto al portico, mancandola del tutto. Ancora altre leggende aleggiando intorno a queste famose frecce, di cui una recente (XIX secolo) secondo cui si tratterebbe di uno scherzo tra studenti che si occupavano del restauro del Palazzo Isolani. Insomma, il mistero resta irrisolto. E voi? Avete visto le frecce?

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