Genova, la “Signora del mare”, è una delle quattro repubbliche marinare d’Italia con Amalfi, Venezia e Pisa. Come molti altri crocevia marittimi Genova ha visto avvicendarsi tra i suoi caratteristici caruggi eventi drammatici, storie memorabili ma anche personaggi di grande spessore sociale e l’evoluzione di un Italia che lotta per migliorare sé stessa: la bellezza dei suoi murales e della street

tickets banner

Senza l’arte avremmo bisogno di troppe spiegazioni

Scritta su un muro, autore sconosciuto

ON THE WALL: LA RINASCITA ATTRAVERSO L’ARTE

20210923182733on the wall 1.jpg

Sono le 11.30 del mattino del 14 agosto del 2018, e su Genova si scatena un violento nubifragio estivo. Centinaia di veicoli stanno transitando lungo una delle principali arterie del traffico ligure, il viadotto della A10 che corre sopra l’alveo del torrente Polcevera. D’un tratto un rumore assordante riempie l’aria e in pochi minuti si compie la tragedia: il ponte Morandi ha un cedimento e quasi 200 metri di struttura rovinano su sé stessi trascinando nel disastro diverse autovetture in un turbine di lamiere e ferro. I vigili del fuoco si fanno strada tra le macerie cercando di portare in salvo quante più persone possibili ma tra i rottami rimangono i corpi di 43 individui.

Questa tragedia ha lasciato una cicatrice profonda sul volto di Genova, una ferita aperta che oggi, a tre anni di distanza, non si è ancora risanata. La città lotta per superare questa tragedia insensata e lo fa anche attraverso l’arte: il Comune di Genova ha infatti indetto nel 2020 un meraviglioso progetto di riqualificazione urbana chiamato ON THE WALL che tocca soprattutto il quartiere più colpito dal dramma, quello di Certosa; 15 artisti italiani e internazionali hanno infatti creato degli splendidi murales per aiutare i cittadini di Genova attraverso l’arte e la bellezza e per modificare in un’ottica positiva la percezione dello spazio cittadino.


IL MURALES DEDICATO AI VIGILI DEL FUOCO

20210923183244vigili del fuoco.jpg

Si tratta di un’opera di 180mq realizzata completamente a pennello dagli artisti Drina A12 e Giuliogol. L’opera è stata inaugurata il 24 aprile 2021 e in quest’occasione Grazia Buongiorno, in arte Drina A12, ha dichiarato: “Questo è un ringraziamento del lavoro quotidiano che i vigili del fuoco fanno per noi anche per le cose che sembrano banali, fanno un lavoro meraviglioso tutti i giorni. Il murale è nato per ringraziarli per tutto quello che hanno fatto quando è crollato il Morandi, ma anche per quello che continuano a fare tutti i santi giorni.”

ZEDZ, L’ARTISTA OLANDESE AL LIMITE DELLA “ZONA ROSSA”

20210923183623o .JPG

Si tratta di un’opera di quasi 600mq la più grande di Genova. Emanuela Caronti, la referente del progetto On The Wall ha dichiarato: «È la più grandi opere muraria di Genova, Zedz ha lavorato 5 giorni di fianco agli operai che stanno smantellando le macerie dell'ex ponte Morandi, al limite della zona rossa. Ha voluto trasferire tutto quello che ha percepito in questo quartiere, dalla tragedia alla ricostruzione, in un'opera attraverso l'utilizzo di forme dinamiche cariche di tensione. Grazie alla luminosità e solarità dei colori scelti, arancione, azzurro, verde fluo, accostati a neri, grigi e bianchi, la tensione viene rappresentata come augurio e buon auspicio per una città che ha voglia di risollevarsi con gioia arte e colore».

TUTTI IN MURALES DI ON THE WALL

20210923184228hope.jpg

Oltre a queste due bellissime opere di street art il progetto di riqualificazione urbana del quartiere Certosa è composto da questi lavori:

• Untitled – Blef: cerca la sua firma tra i graffiti

• Liberi di perderci – Antonello Macs : un invito a lasciare indietro il superfluo per vivere il presente e le cose importanti

• Le acciughe fanno il pallone – Caktus & Maria: opera ispirata alla canzone di Fabrizio de André

• Decostruzione/Ricostruzione – Greg Jager: l’opera è visibile in maniera ottimale solo da un punto preciso

• This is site specific – Ozmo: Amore e Psiche abbracciano Certosa

• Wall Painting – Agostino Iacurci: opera ispirata ai palazzi genovesi e…ad un abitante del quartiere

• Antica via del nuovo cerchio – Gola Hundun: un’opera mistica e in connessione totale con la natura

• Fantozzi – Rosk & Loste: Sapevi che Fantozzi (Paolo Villaggio) era genovese?

• Certosa Freestyle – Geometric Bang: opera ispirata a chi il quartiere lo vive ogni giorno

• Il contadino – Rame13: un omaggio al passato agricolo del quartiere, un tempo fuori dalle mura della città


A SPASSO TRA I CARUGGI

20210923184531don gallo.jpg

Genova è una città affascinante ma al contempo difficile: le zone di degrado urbano e sociale sono ancora molte e si spandono in seno alla città, proprio tra i caruggi (il nome dei vicoli stretti e alti della città vecchia). Molti grandi uomini della storia italiana hanno dedicato la loro vita a raccontare le storie di queste realtà come Don Andrea Gallo, il prete di strada anarchico e pacifista che ha lottato per anni accanto agli ultimi e agli emarginanti e a cui ora è dedicata una piazza propri tra i caruggi.

Tra queste vie strette e lunghe si possono trovare alcuni dei più bei murales a tema sociale che ricordano gli eroi che hanno combattuto le più importanti battaglie sociali del secolo scorso, molti dei quali furono genovesi.


Nei quartieri dove il sole del buon Dio Non dà i suoi raggi Ha già troppi impegni per scaldar la gente D'altri paraggi

Fabrizio De Andrè

FABRIZIO DE ANDRE, DAI DIAMANTI NON NACE NIENTE DAL LETAME NASCONO I FIOR

20210923184920de andre.jpg

Uno dei più grandi cantautori italiani, Fabrizio De André, fu un anarchico genovese che in molte sue canzoni fece riferimenti espliciti all’ipocrisia della società perbenista italiana che spesso preferiva giudicare e storcere il naso di fronte alle tragedie del quotidiano piuttosto che cercare di comprendere e perdonare. Una canzone tra tutte è “Via del Campo” dedicata a uno dei caruggi di Genova dove ancora oggi viene esercitato il mestiere più antico del mondo.

Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà.

Peppino Impastato

PEPPINO IMPASTATO E LA LOTTA ALLA MAFIA

20210923185746peppino.jpg

Nel vico della Rosa, affacciato a una finestra dipinta, si può scorgere Peppino Impastato che sorride. L’attivista siciliano fu ammazzato il 9 maggio 1978 da Cosa Nostra dopo aver lottato tutta la vita contro la Mafia fondando la radio libera e autofinanziata Radio Aut e ricordandoci costantemente che siamo noi gli artefici del nostro destino e che siamo noi a scegliere le cause per cui vogliamo lottare: nonostante provenisse da una famiglia mafiosa infatti Peppino Impastato non si lasciò piegare da quel mondo e non abbandonò la sua Sicilia ma rimase per lottare per un mondo migliore.

Fantozzi è anche un terapeuta: ha liberato l'italiano dal timore di essere italiano.

Paolo Villaggio

PAOLO VILLAGGIO E L’ITALIA OPERAIA

20210923194650paolo.jpg

Sempre nel quartiere Certosa giganteggia l’immagine di un altro dei volti più noti d’Italia, quello di Paolo Villaggio, l’artista che diede vita al personaggio comico di Fantozzi. Con questo celebre personaggio cinematografico Paolo Villaggio ha raccontato ironicamente i drammi dell’Italia operai dagli anni ’60 agli anni ‘80

DIRITTI LGBTQ+: OKUDA SAN MIGUEL

20210923194842LGBTQ+.jpg

Per parlare di temi più attuali possiamo citare un altro grande murales di uno street artist di fama mondiale Okuda San Miguel che proprio a Genova ha dipinto il suo “The Freedom Warrior”: l’artista spagnolo si è ispirato alla celebre iconografia del San Giorgio a cavallo per dar vita a questa guerriera di pace e libertà che lotta per i diritti delle comunità LGBTQ+

VACCINO COVID19: UN TEMA ATTUALE

20210923195121vaccino.jpeg

Uno degli ultimi murales nati a Genova in questo periodo tocca l’argomento del vaccino: su una saracinesca è comparso il volto di Matteo Bassetti, infettivologo direttore dell’ospedale San Martino di Genova che negli ultimi tempi è comparso spesso in televisione per parlare del vaccino contro il Covid19. L’opera è firmata dallo street artist genovese Stevo che ha voluto richiamare la locandina del celebre film con protagonista Johnny Deep “Paura e Delirio a Las Vegas”: anziché Las Vegas però qui si legge Zena “Genova” in dialetto. 

Potrebbe interessarti


Potrebbe interessarti