Mille colori mille chiese. La storia dei luoghi di culto di Napoli unisce vita religiosa e vita civile. Scopri le 20 chiese imperdibili di Napoli

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Un patrimonio immenso quello delle chiese di Napoli. Visit Italy ti invita a scoprire le 20 chiese imperdibili della città: la cattedrale in cui il sangue del santo contenuto in unʼampolla, San Gennaro, si scioglie fino a tre volte lʼanno, ma anche la vecchia chiesa di San Gregorio Armeno dove la liquefazione del sangue di Santa Patrizia avviene il 25 agosto e tutti i martedì. La basilica di San Lorenzo prestata alla politica, per secoli sede delle riunioni dei “sedili”, ovvero il parlamentino della città, e il monastero di Santa Chiara celebrato in storie e canzoni, che mette da parte la clausura delle Clarisse e accoglie feriti e infermi durante la II Guerra Mondiale.

E ancora le chiese che fungono da pantheon dei sovrani angioini e aragonesi, le cappelle sconsacrate affidate alla cura di associazioni del terzo settore e persino la leggenda della tomba di Dracula che sarebbe nascosta nel complesso monumentale di Santa Maria La Nova. La storia delle mille chiese di Napoli si intreccia in un tuttʼuno con la storia della città, fatta di ribellioni e sommosse, quasi a costituire un unico tessuto religioso e politico.

Le 20 chiese di Napoli che devi vedere e conoscere

20 chiese di Napoli

Santa Chiara vista dalla terrazza di San Martino

Sono tantissime le chiese e gli edifici di culto nel centro storico di Napoli, che con la sua storia millenaria ha attraversato lʼintero sviluppo della cristianità. Ci sono chiese paleocristiane, medievali, gotiche e barocche, rinascimentali e neoclassiche, che racchiudono storie che sono un mix tra fede e credulità pagana, alimentando la magia del ventre di Napoli. Qui ti raccontiamo 20 chiese di Napoli, ma girando per la città potrai scoprirne tante altre, ognuna con la sua storia o la sua leggenda.

Come per la chiesa delle Anime del Purgatorio in via Tribunali, in cui si venerano le cosiddette anime “pezzentelle”, quelle che non hanno avuto avi importanti e degni luoghi di sepoltura, così ogni famiglia napoletana poteva adottare la sua “capuzzella” (teschio) di anonimo e curarla. Una venerazione antichissima, che risale ai “lari” di epoca romana, le divinità protettrici delle famiglie, e che si lega al Cimitero delle Fontanelle nella Sanità, un ossario con la medesima funzione di cura delle “capuzzelle” sconosciute.

Spicca poi notare come nel centro storico di Napoli molte chiese siano vicinissime tra loro, talvolta una di fronte allʼaltra quasi a sfidarsi nella conquista dei fedeli. Persino le chiese più grandi sono vicine tra loro, come il Gesù Nuovo e Santa Chiara, le basiliche di San Lorenzo e di San Paolo nel decumano superiore, in piazza San Gaetano, il Duomo e i Girolamini. Persino la monumentale chiesa di San Francesco da Paola in Piazza del Plebiscito è prossima a quella di San Ferdinando nellʼattigua piazza Trieste e Trento, nota anche per essere la chiesa degli Artisti.

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20. Chiesa del Gesù Nuovo

Le 20 chiese di Napoli

Obelisco e, a destra, Chiesa del Gesù Nuovo

Partiamo da Spaccanapoli, provenendo da via Toledo, per iniziare il tour alla scoperta delle 20 chiese di Napoli da visitare assolutamente. Al centro della piazza del Gesù Nuovo, dominata dallʼobelisco dellʼImmacolata, cʼè la seicentesca Chiesa del Gesù Nuovo, capolavoro del barocco napoletano che ospita affreschi di Luca Giordano, del Solimena, del de Ribera, oltre a stucchi e ori e cappelle affrescate di grande pregio.

Residenza dei nobili Sanseverino, lʼedificio fu espropriato dal Re Ferdinando I dʼAragona a seguito di una congiura e affidato ai Gesuiti, che ne fecero una chiesa sontuosa e moderna, ben diversa dalla basilica del Gesù Vecchio nella vicina via Giovanni Paladino. La chiesa segna un poʼ la storia della Compagnia di Gesù, prima in grande espansione, poi espulsa dal regno (la gestione della chiesa passò ai francescani minori) e quindi riammessa. Oggi ospita le spoglie di San Giuseppe Moscati, il medico dei poveri.

La Chiesa del Gesù Nuovo si porta dietro molti misteri esoterici. Le “bugne” ‒ le particolari pietre appuntite della facciata ‒ rivolgono infatti le punte verso lʼesterno e non verso lʼinterno, in contrasto con quanto imponevano le superstizioni dellʼepoca per sconfiggere la cattiva sorte, ma forse la storia della congiura incise con questa scelta. Inoltre, alcune delle “bugne” nascondono uno spartito segreto che, letto dal basso verso lʼalto e da destra a sinistra, riportano unʼopera di Johann Sebastian Bach.

19. Monastero di Santa Chiara

Le 20 chiese di Napoli

Santa Chiara, il chiostro maiolicato

Amatissima dai napoletani, Santa Chiara è molto più di una chiesa e non solo per le enormi dimensioni del complesso monastico (dallʼingresso allʼabside sono circa 130 metri di lunghezza!). Aperta al culto nel 1340, è stata realizzata in stile gotico con influenze provenzali evidenti nella facciata, dove spicca il grande rosone centrale, e allʼinterno dove ci sono 20 cappelle. Staccata dal corpo principale cʼè poi, a moʼ di guardiano, la torre del campanile.

Il vanto del complesso è il chiostro maiolicato, uno splendore di ceramiche e pilastri decorati con maioliche che accompagnano gli orti tra colori e ombre. I chiostri del complesso sono in tutto quattro, ce ne sono altri tre dedicati alla vita monastica e al convento francescano, e poi la biblioteca, il Museo dellʼOpera di Santa Chiara, il refettorio e persino unʼarea scavi archeologici per la scoperta di unʼarea termale di epoca romana.

Alta 45 metri e larga 40, la mole di Santa Chiara sʼimpone alla vista da ogni panorama collinare di Napoli, come dalla terrazza di San Martino. I bombardamenti dellʼagosto 1943 hanno gravemente distrutto il complesso e sono andati distrutti molti affreschi, tra cui quelli di Giotto. Poi la ricostruzione e la riapertura nel 1953, post fata resurgo è il suo motto e dʼaltronde la stessa canzone dedicata al Monastero lo dice chiaramente: “… penso a Napoli comʼera e a Napoli comʼè”.

18. Basilica di San Domenico Maggiore

Usciti da Santa Chiara e percorsi una cinquantina di metri lungo via Benedetto Croce, si arriva a piazza San Domenico Maggiore. Siamo nel centro di Napoli che più centro non si può, con lʼobelisco dedicato al santo al centro e ai lati via Mezzocannone con lʼUniversità “Federico II”, le pasticcerie e pizzerie più famose e in uno slargo la statua del Nilo, un marmo dʼepoca romana (II-III secolo d.C.) che ricorda la colonia proveniente da Alessandria dʼEgitto che qui si stabilì.

La basilica di San Domenico Maggiore chiude il lato opposto della piazza ma la cosa sorprendente è che vi si affaccia con la parte absidale, accessibile tramite una scalinata. Lʼingresso principale è infatti su vico San Domenico, con una facciata tutto sommato secondaria e di epoca tardo settecentesca. Costruita tra il 1283 e il 1324 per volere di Carlo II dʼAngiò, la basilica era la sede dei domenicani a Napoli e qui studiò e insegnò San Tommaso dʼAquino, di cui è ancora visibile la cella in cui visse. Arricchita da affreschi grandiosi del ʼ600, fu anche pantheon dei re aragonesi.

Le 20 chiese di Napoli

Il Cristo Velato nella Cappella Sansevero

A due passi da San Domenico Maggiore cʼè anche la Cappella dei principi di Sansevero, dovʼè custodito il meraviglioso Cristo Velato. Non una chiesa in senso stretto, ma un palazzo nobiliare con tante testimonianze artistico/religiose e lʼofficina delle invenzioni del principe Raimondo di Sangro, filosofo e naturalista, alchimista e ingegnere militare, che parlava 8 lingue e costruì le celebri “macchine anatomiche”.

17. Chiesa di San Gregorio Armeno

Le 20 chiese di Napoli

San Gregorio Armeno, interno

Non soltanto presepi, a San Gregorio Armeno cʼè anche una chiesa molto antica che guarda a Oriente e da lì trae leggende e atmosfere mistiche. La fondazione di San Gregorio Armeno risale al IX secolo e si deve alla volontà delle monache di San Basilio, che portarono a Napoli alcune reliquie del patriarca armeno Gregorio ‒ un proto-cristiano del III secolo ‒ tra cui il cranio custodito in una teca dʼargento.

Nella chiesa riposano anche le spoglie di Santa Patrizia, che si dice fosse una discendente dellʼimperatore Costantino e anchʼessa protettrice di Napoli al pari di San Gennaro e di altri 50 canonizzati. Sì perché a Napoli i santi patroni della città sono 52! E anche Santa Patrizia è artefice del miracolo della liquefazione del sangue, accade tutti i martedì e il 25 agosto, giorno in cui si festeggia la santa.

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16. Basilica di San Lorenzo

20 chiese di Napoli

San Lorenzo, foto FAI (Fondo Ambiente Italiano)

San Lorenzo è la chiesa che nessun viaggiatore può mancare di vedere fra le 20 chiese imperdibili di Napoli. Per dire quanto importante sia la basilica di San Lorenzo nella storia di Napoli, basti ricordare che Petrarca vi soggiornò nel 1343 e raccontò il maremoto che distrusse la città. Prima ancora, nel sabato santo del 1334, Boccaccio incontrò qui Fiammetta, la sua musa e figlia del Re Roberto dʼAngiò. Ma lʼimportanza della basilica deriva anche dai “sedili”, una sorta di circoscrizioni della città che dal XIII al XIX secolo si riunivano qui per curare gli affari amministrativi e giudiziari.

Istituita nel 1270 da Carlo I dʼAngiò e costruita in stile gotico francese, San Lorenzo è una delle più antiche e gloriose chiese di Napoli, rinnovata molte volte nel tempo e dal ʼ700 abbellita con uno splendido chiostro. Allʼinterno cʼè oggi cʼè unʼinteressante area archeologica di scavo, sono stati infatti ritrovati resti dellʼantico foro romano. La vocazione politica, prima ancora dei “sedili”, sembra proprio il destino del luogo.

15. Basilica di San Paolo Maggiore

Le 20 chiese di Napoli

San Paolo Maggiore (by wikipedia)

Nella stessa piazza San Gaetano dovʼè San Lorenzo cʼè unʼaltra basilica maggiore, consacrata a San Paolo. Dʼepoca più tarda ma con una facciata ben più appariscente e una grande scalinata dʼaccesso a doppia rampa, San Paolo Maggiore è un esempio mirabile del barocco napoletano. Fu costruita sui resti di un tempio romano, di cui sono visibili oggi due colonne corinzie sulla facciata.

Tra le tante opere allʼinterno spicca il ciclo di affreschi seicenteschi di Massimo Stanzione sul soffitto della navata centrale. Purtroppo la chiesa è stata fortemente danneggiata dai bombardamenti del 1943 e molte opere sono andate distrutte. Allʼesterno della chiesa cʼè poi la viuzza che entra nelle viscere di Napoli, qui infatti iniziano i percorsi di Napoli sotterranea.

14. Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco, la Chiesa delle “capuzzelle”

Le 20 chiese di Napoli

Teschio alato presso l'altare

Proseguendo per il decumano superiore, oggi via Tribunali, sʼincontra una vera “chicca”, lugubre per alcuni ma sincera per i napoletani: la chiesa delle “anime pezzentelle”. È dedicata infatti alle anime del Purgatorio e merita di essere inserita tra le chiese più misteriose ed esoteriche di Napoli. La si riconosce subito dalle “capuzzelle”, i teschi scolpiti che sovrastano le colonnine allʼingresso.

Nella cripta di questa piccola chiesa sono custoditi migliaia di teschi anonimi, ma sottratti alle fosse comuni cui sarebbero stati destinati. Qui le “capuzzelle” sono invece curate e in pratica adottate da un fedele, che le lustra e dà loro ricordo come fosse un caro di famiglia. Un culto antico che a Napoli trova la sua espressione anche in altre chiese, come San Pietro ad Aram, e nel cimitero delle Fontanelle nel rione Sanità.

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13. Basilica di San Pietro ad Aram, ovvero il Giubileo a Napoli

Le 20 chiese di Napoli

San Pietro ad Aram

Percorrendo via Tribunali e superata Forcella, si arriva fin quasi a piazza Garibaldi. Prima però sʼincontra una chiesa con una bella facciata neoclassica del XVII secolo: è la basilica di San Pietro ad Aram, nella cui cripta sono stati scoperti i resti di una chiesa paleocristiana. È qui che doveva esserci la leggendaria Ara Petri, lʼaltare su cui San Pietro ‒ di passaggio a Napoli per raggiungere Roma ‒ battezzò i santi Candida e Aspreno. Questʼultimo è poi stato il primo vescovo di Napoli ed è il protettore contro i mal di testa, leggenda vuole che sia dal suo nome che derivi quello dellʼaspirina.

Certa è invece la storia che a Napoli si svolgevano i giubilei cattolici e proprio nella chiesa antichissima di San Pietro ad Aram. Accadde nel 1526, nel 1551 e nel 1576, sempre un anno dopo il Giubileo ufficiale a Roma. A volerli fu papa Clemente VII, che così evitava il faticoso (e costoso!) viaggio di fedeli napoletani a Roma, ma il successore Clemente VIII abolì questo privilegio.

12. 20 chiese di Napoli, il complesso dei Girolamini

Le 20 chiese di Napoli

Chiesa dei Girolamini o San Filippo

Annodatevi un fazzoletto al dito. Promettete di ritrovarvi a Napoli in futuro per vedere compiutamente il complesso monumentale dei Girolamini, nelle immediate vicinanze del Duomo e oggi visitabile solo parzialmente per i lavori di restauro in corso. Consacrata alla Natività di Maria e di tutti i santi, la chiesa è nota come Domus aurea per la ricchezza delle decorazioni in oro, marmo e madreperla.

È qui che cʼè una delle biblioteche più ricche e prestigiose al mondo, con volumi di assoluta rarità. Nacque per volontà di San Filippo Neri e della comunità che aveva fondato ‒ gli oratoriani ‒ nello stesso anno in cui fu edificata la chiesa, nel 1590. I padri filippini venivano dalla comunità di San Girolamo della Carità a Roma, da qui il nome che contraddistingue lʼintero complesso. Immenso il patrimonio di affreschi e tele, con opere di Luca Giordano, Guido Reni e Pietro da Cortona. Oltre alla favolosa biblioteca, il complesso ospita la quadreria e due chiostri monumentali.

11. Basilica dellʼAnnunziata Maggiore

Le 20 chiese di Napoli

Basilica dell'Annunziata Maggiore

Una breve passeggiata e da Largo Girolamini sʼimbocca via Forcella. Qui cʼè una basilica molto antica, datata 1343, ma sottoposta nel tempo a vari rifacimenti, ultimo quello nel ʼ700 di Luigi Vanvitelli (lʼarchitetto della Reggia di Caserta), che ha disegnato lʼattuale facciata e realizzato la cupola alta 67 metri. È la basilica della Annunziata Maggiore.
 
La chiesa è parte di un complesso molto vasto, che comprendeva un convento, un ospizio per orfani e una casa rifugio per giovani ragazze senza famiglia. Il grosso degli spazi è però occupato dallʼospedale dellʼAnnunziata, ancora attivo nel centro di Napoli e specializzato in ostetricia e ginecologia. È qui che nel 1600 fu insediata la celebre “ruota degli esposti”, in cui venivano portati i neonati abbandonati e che restò in funzione fino al 1875.

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10. Chiesa di Santa Maria Egiziaca al Rettifilo (o a Forcella)

Le 20 chiese di Napoli

Santa Maria Egiziaca a Forcella (by wikipedia)

La specificazione del Rettifilo ‒ ovvero la lunga arteria con cui i napoletani chiamano il Corso Umberto I ‒ non è superflua, perché di chiese dedicate a Santa Maria Egiziaca ce ne sono due a Napoli. Questa è quella che chiude ad angolo il corso con la via che porta a Forcella ed è una perla del barocco napoletano, uno scrigno piccolo ma zeppo di opere dʼarte, con affreschi di Luca Giordano, Andrea Vaccaro e Francesco Solimena. E lʼaltra chiesa di Santa Maria Egiziaca? A Pizzofalcone.

9. Basilica di Santa Maria degli Angeli a Pizzofalcone

Le 20 chiese di Napoli

Santa Maria degli Angeli a Pizzofalcone (by wikipedia)

La collina di Pizzofalcone si raggiunge salendo a piedi dalla piazza del Plebiscito, ma volendo cʼè pure un ascensore, a metà di via Chiaia, che porta su e proprio a due passi dalla Basilica di Santa Maria degli Angeli. È una splendida chiesa seicentesca a croce latina e con tre navate che merita la visita più dellʼaltra chiesa consacrata a Maria Egiziaca. Spicca nella basilica il ciclo di affreschi e la pittura narrativa a sfondo liturgico che circonda lʼintero edificio. E se vuoi conoscere tre misteri sulle chiese di Napoli, clicca qui.

8. Chiesa di SantʼAnna dei Lombardi

Le 20 chiese di Napoli

Sant'Anna dei Lombardi, Compianto sul Cristo Morto

Ridiscesi da Pizzofalcone, si arriva a Monteoliveto risalendo via Toledo. È qui che si trova il complesso monumentale di SantʼAnna dei Lombardi, la cui fondazione risale al 1411 e che divenne anche monastero e poi una sorta di micro-comunità autonoma. Nel XVI fu costruita la chiesa dedicata alla santa, opera di Domenico Fontana, lʼarchitetto di papa Sisto V, ma a rendere unico il complesso sono le meravigliose cappelle rinascimentali con marmi finemente scolpiti, la splendida Sagrestia affrescata da Giorgio Vasari e il Compianto sul Cristo morto del modenese Guido Mazzoni.

7. Basilica dello Spirito Santo

Le 20 chiese di Napoli

Basilica dello Spirito Santo, la cupola

Lungo via Toledo e quasi a metà della strada sʼincontra la basilica dello Spirito Santo. La facciata un poʼ anonima e il brulichio di folla che percorre la via la nascondono un poʼ dalla vista, ma questa è una sontuosa espressione del barocco napoletano del XVI secolo, con un cupola alta 70 metri e una navata centrale lunga ben 80 metri. Per ammirarla bisogna piuttosto salire in alto, dalla terrazza di San Martino si colgono appieno la mole e lʼeleganza di basilica e cupola.

6. Certosa di San Martino

Le 20 chiese di Napoli

Certosa di San Martino e, a sinistra, Castel Sant'Elmo (by wikipedia)

Saliamo allora su a San Martino. Con la funicolare centrale da via Toledo ma anche con la funicolare di Montesanto alle spalle della basilica dello Spirito Santo (siamo in pieni quartieri spagnoli), pochi minuti e saliamo verso il quartiere collinare del Vomero. Siamo nel luogo più panoramico di Napoli, dove vedere le chiese e le cupole più belle della città, il centro storico e il golfo e al centro, perfettamente tagliata, Spaccanapoli.

Il complesso di San Martino è molto più di una Certosa storica, fondata nel 1325 e dedicata a Martino di Tour. Occupa oltre 100 sale, tre chiostri e un cortile in cui apprezza la collezione di carrozze storiche, giardini pensili che guardano a sud e al mare e il celebre presepe Cuciniello. Le chiese sono due: una delle Donne e la principale a navata unica con 8 cappelle.

5. Chiesa di San Giovanni a Carbonara

Le 20 chiese di Napoli

San Giovanni a Carbonara

Torniamo nel ventre di Napoli per scoprire la chiesa di San Giovanni a Carbonara, una delle 20 chiese più belle di Napoli e appena restituita alla città, dopo i lavori di restauro iniziati nel 2019 che hanno dato spolvero alle vestigia gotiche e poi rinascimentali. Costruita tra il 1343 e il 1418, questa chiesa fu il pantheon degli ultimi re angioini, poi nel tempo si estese in un grande complesso gestito dai padri agostiniani. Grazie alla superba scalinata dellʼarchitetto Sanfelice, la chiesa fu collegata nel ʼ700 alla sottostante chiesa della Consolazione.

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4. Basilica di Santa Maria della Sanità

Le 20 chiese di Napoli

Santa Maria della Sanità (by wikipedia)

Da via Carbonara, superata la centrale via Foria, si accede al quartiere Sanità. È da sempre uno dei rioni storici e più vivi di Napoli e proprio in piazza Sanità si staglia la basilica di Santa Maria e alle sottostanti catacombe di San Gaudioso. Costruita allʼinizio del ʼ600, la chiesa ‒ che i napoletani chiamano anche di San Vincenzo ‒ si deve al genio dellʼarchitetto domenicano Fra Nuvolo, che contravvenendo a ogni stile dellʼepoca scelse maioliche verdi e gialle per lʼesterno.

Ancor meno convenzionale la scelta di una pianta circolare per lʼinterno della chiesa, con colonne disposte a croce greca e il presbiterio rialzato, così da mantenere intatto lʼaccesso alla cripta. La pittura del Seicento napoletano, con affreschi di Luca Giordano e Andrea Vaccaro, impreziosiscono la basilica. Nella cripta ci sono le catacombe di San Gaudioso, vescovo che naufragò a Napoli e qui visse nel V secolo.

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3. Basilica dell’Incoronata Madre del Buon Consiglio

Le 20 chiese di Napoli

Basilica dell’Incoronata Madre del Buon Consiglio

Dalla Sanità cʼè un ascensore che sale fin quasi a Capodimonte. Qui cʼè una delle chiese più moderne, in perfetto stile neoclassico, ma anche tra le più amate di Napoli: la Basilica dell’Incoronata Madre del Buon Consiglio. Fu inaugurata nel 1960 e al primo sguardo il deja-vù è immediato, la basilica è anche detta la “piccola San Pietro” per lʼispirazione degli architetti che lʼhanno concepita. Allʼinterno della basilica cʼè poi lʼaccesso alle catacombe di San Gennaro, unʼantichissima area cimiteriale che risale al II secolo d.C.

2. Basilica di San Francesco da Paola

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San Francesco di Paola vista da Palazzo Reale

Stessa ispirazione neoclassica per la Basilica reale pontificia di San Francesco da Paola, solo che stavolta lʼispirazione proviene dal Pantheon di Roma. Stiamo parlando della chiesa che abbraccia la centralissima Piazza Plebiscito con il suo monumentale colonnato ad arco e la prestanza della cupola più grande della città, che si ammira in modo perfetto dalla collina sovrastante di Pizzofalcone.

È una chiesa recente a pianta circolare, edificata nella prima metà dellʼ800 dopo lʼabbattimento di vecchi palazzi malfamati deciso da Gioacchino Murat e lʼapertura di una grande piazza. Oggi è molto presente nella vita napoletana, impensabile visitare la città senza passare di qui, dove si affaccia peraltro anche Palazzo Reale e, sul lato che guarda la Galleria Umberto, il Teatro San Carlo. Nellʼattigua piazza Trieste e Trento, cʼè poi la chiesa di San Ferdinando o chiesa degli artisti.

1. Il Duomo di Napoli

Le 20 chiese di Napoli

Il Duomo di Napoli

Chiudiamo il tour sulle 20 chiese più belle di Napoli con la cattedrale dedicata alla Madonna Assunta e costruita a cavallo tra XIII e XIV secolo (la consacrazione avvenne nel 1314). Al suo interno integra la basilica di Santa Restituta, la più antica di Napoli, che risale addirittura al IV d.C. Nel Duomo cʼè poi la favolosa Cappella del Tesoro di San Gennaro, la cui magnificenza è pari alla fama del santo martire, che fu decapitato nellʼanno 305 insieme ad alcuni suoi seguaci.

Il miracolo del sangue di San Gennaro, custodito in un ampolla, che si scioglie tre volte allʼanno è uno dei momenti più intensi della fede e della vita dei napoletani. E per chi non lo sapesse, la pietra su cui San Gennaro fu decollato è custodita nel Santuario di San Gennaro a Pozzuoli, costruito sul posto dove fu martirizzato, e in concomitanza col miracolo della liquefazione del sangue, la pietra custodita in una teca arrossisce del sangue del santo.

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