Un viaggio alla scoperta dei vini del Lazio.

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Il Lazio è una regione del centro Italia dove fin dai tempi antichi si è sempre prodotto dell'ottimo vino. Con più di 25000 ettari di vigneti, il Lazio ha una vocazione particolare per i vini bianchi ma non mancano dei buoni vini rossi e rosati. In questo articolo vi presentiamo i principali vini del Lazio e le loro caratteristiche.

Vini del lazio: storia e territorio

Vini del lazio - vigneti

La coltivazione di vini nel Lazio, è già conosciuta dal tempo degli Etruschi che coltivavano già varietà di vino autoctone, poi con l'Impero Romano il vino si diffuse in Europa. Si dice che l'Imperatore Marco Aurelio Probo comandava alle legioni di portare un vitigno con sé, perché quando un territorio veniva conquistato, loro dovevano piantare la vite che divenne così il simbolo del potere di Roma.

Il lazio è una regione in prevalenza collinare, dove troviamo anche mare, pianure e laghi che occupano antichi crateri vulcanici. Le condizioni climatiche variano molto da regione a regione e si registrano grandi escursioni termiche tra zone collinari e la pianura. Questa regione è particolarmente adatta alla viticultura proprio per la ricchezza e la diversità dei suoi terreni. I terreni ricchi di sostanze minerali e il clima mediterraneo con notevoli escursioni termiche, sono ideali per la maturazione delle uve.

I vini del Lazio

Vini del Lazio:bianchi e rossi

La zone dei Castelli romani, grazie ai suoi terreni di origine vulcanica, ricchi di metalli e ferro, concentra un gran numero di denominazioni. Qui si trovano il Frascati DOC e il Cannellino di Frascati, due tra i più conosciuti vini del Lazio. Nel territorio della Ciociaria che comprende la provincia di Frosinone, c'è una parte della Via del Cesanese che comprende i comuni di Anagni, Paliano, Piglio, Serrone ed Acuto. Il Cesanese del Piglio DOCG è un vino molto antico considerato un'eccellenza del Lazio. In questi territori viene coltivata anche la Passerina del Frusinate IGT (Indicazione Geografica Tipica).

Andando nella provincia di Latina, troviamo il Nero Buono di Cori che si coltiva solo nel comune di Cori. Poi c'è il Moscato di Terracina la cui uva è anche un'uva da tavola. La zona del Viterbese, è di origine vulcanica ed è ricca di tufo. Nei territori di Gradoli, Grotte di Castro, San Lorenzo Nuovo e Latera, si coltivano l'Aleatico di Gradoli, che è fatto solo di uva Aleatico 100%. In queste zone vengono coltivate anche la Malvasia Bianca e il Trebbiano Bianco con cui si produce il famoso vino Est! Est!! Est!!! di Montefiascone.

Poi c'è Rieti che si trova nel territorio della Sabina che fu in passato un territorio suddiviso tra Umbria, Lazio e Abbruzzo. In questo territorio troviamo un vino DOC “Colli della Sabina” che si differenzia tra bianchi, rossi, frizzante ed anche spumante. Vediamo nello specifico le caratteristiche dei principali vini del Lazio.

Frascati

Vini del Lazio: vino bianco Frascati

Il nome del vino Frascati DOC deriva dalla città di Frascati. La leggenda narra che il Dio Saturno fu cacciato dall'olimpo da suo padre Giove e si rifugiò nel Lazio nella zona dei Castelli Romani e introdusse la coltivazione dei vitigni. I Romani impararono in fretta tanto che la viticoltura divenne una delle loro attività di punta. Con la caduta dell'Impero Romano, tanti vigneti vennero abbandonati e il vino veniva prodotto solo nelle abbazie e nei monasteri per poi essere usato per la messa o per fare farmaci. Verso il 1515 il Signore e Vicario del papa Giulio II della Rovere, scrisse uno Statuto alla città di Frascati dove c'erano scritte le zone dove coltivare i vigneti e le regole per la vendemmia.

Nel Rinascimento le famiglie ricche di Roma, ricostruirono delle ville e palazzi nelle vicinanze di Frascati dando vita anche a nuovi vitigni. Il vino Frascati divenne di largo consumo tanto da essere bevuto in tutte le osterie del tempo. Le uve bianche contenute nel Frascati DOC sono: un 70% di Malvasia del Lazio o Malvasia di Candia e un 30% di Bombino bianco, o Bellone, o Malvasia Candita, o Trebbiano Toscano.

É un vino di colore giallo paglierino, con un profumo delicato. Al palato è secco, amabile, morbido e sapido. Ha una gradazione alcolica di 11% o il 11,5% vol. Il Frascati DOC si abbina con antipasti, minestre, primi e secondi piatti (specialmente di pesce), e può essere bevuto anche con l'aperitivo.

Cannellino di Frascati

Vini del Lazio: cannellino di Frascati

Il Cannellino di Frascati è un vino antico che veniva chiamato l'ORA perché veniva bevuto a tutte le ore e perché serviva a dare energia alle persone che lavoravano durante la vendemmia. Successivamente prende il nome di Cannellino perché contiene molto zucchero, ma non è un passito. La vinificazione avveniva dentro un serbatoio, questo serbatoio veniva messo all'interno delle vasche che erano nei comuni dei Castelli Romani. Le persone prendevano il vino dalla cannella che era il rubinetto della vasca e da lì è nato il nome Cannellino. 

Le uve bianche contenute nel Cannellino di Frascati DOCG è per il 70% di Malvasia di Candia o Malvasia del Lazio e il restante 30% è di uve laziali. Il Cannellino di Frascati DOCG  si abbina con antipasti, piatti a base di pesce.

Cesanese del Piglio

Vini del Lazio: cesanese del piglio

Il Cesanese del Piglio DOCG è un vino a bacca rossa con una storia millenaria. Nel Medioevo il Cesanese del Piglio  è stato un vino molto apprezzato dai Papi che soggiornarono ad Anagni. Questo vino esportato anche all'estero, è un'eccellenza del Centro Lazio.

Il Cesanese del Piglio DOCG ha due vitigni: il Cesanese Comune che ha degli acini grandi e il Cesanese d´Affile che ha acini più piccoli. Il Cesanese del Piglio DOCG è costituito per il 90% da Cesanese d'Affile o Cesanese Comune e per il 10% da un altro vitigno a bacca rossa. È di un colore rosso rubino con riflessi violacei. Al palato è morbido con una bella acidità, ha sentori di mora, mirtillo e ribes nero. Ha una gradazione alcolica del 12,0% vol e si abbina con piatti di pasta, arrosti e altre carni con salse forti.

Passerina del Frusinate

Vini del Lazio: vino bianco Passerina

Ecco un altro vino della provincia di Frosinone a bacca bianca. La Passerina del Frusinate IGT è un vitigno autoctono che insieme al Cesanese del Piglio prevale nella zona della Ciociaria. Il nome Passerina viene dal fatto che i passeri mangiano gli acini del vitigno perché sono dolci. La Passerina del Frusinate IGT ha i grappoli di dimensione media e gli acini sono di un giallo-oro, le bacche sono dolci ma con un'acidità residua che si trasmette quando il mosto diventa vino. 

La Passerina del Frusinate IGT ha una profumazione fruttata. É un vino che al palato è morbido e sapido ed è di color giallo paglierino con riflessi dorati. Ha una gradazione alcolica del 12% vol. e si abbina ad antipasti, piatti di pesce, carne bianca, risotti e formaggi a pasta molle. La versione spumantizzata invece, si abbina alla pasticceria. 

Nero Buono di Cori

Vini del Lazio: Nero di Cori
La leggenda narra che Lucio Quinzio Cincinnato che era un politico Romano, si ritirò a Cori in provincia di Latina verso il 400 a.C. perché si era stancato delle lotte per il potere di Roma. Il Nero Buono di Cori DOC viene coltivato solo nei terreni di Cori infatti nel 1971 ha preso la denominazione DOC. É un vitigno a bacca nera autoctono, ha una presenza di tannini e polifenoli, che danno al vino un carattere decisivo. Il Nero di Cori DOC ha un colore rosso rubino con riflessi violacei, ha un odore delicato e ha sentori di frutta di bosco, al palato è secco ed armonico. Si abbina con i primi piatti della cucina romana e con carni arrosto.

Moscato di Terracina

Vini del Lazio: Moscato di Terracina

Terracina è una città in provincia di Latina che si trova sulla Riviera di Ulisse, dove ci sono terreni argillosi- sabbiosi perché poco distanti dal mare. Il Moscato di Terracina è un vino a bacca bianca dolce, si produce “dolce, secco, passito, amabile o spumante”. L'uva del Moscato di Terracina è sempre stata un'uva da tavola molto apprezzata, anche dagli Antichi Romani.

Il nome Moscato deriva dalla parola latina “muscum” (muschio) perché ha un profumo intenso e un dolce aroma. Ha un colore giallo paglierino con riflessi dorati e al palato è sapido e asciutto. Ha sentori di frutta esotica e di agrumi. Il Moscato di Terracina secco, è ottimo per l'aperitivo mentre la versione amabile si abbina a dolci lievitati. Il Moscato di Terracina Passito si abbina con biscotti secchi e dolci che contengono frutta candita e frutta secca, come il Panpepato di Anagni. Il Moscato di Terracina ha una gradazione alcolica tra i 12-14% vol.

Aleatico di Gradoli

Vini del Lazio: Aleatico di Gradoli

L'Aleatico di Gradoli DOC si coltiva nella provincia di Viterbo, nei terreni che si trovano nei pressi del Lago di Bolsena. I vitigni dell'Aleatico di Gradoli in questa zona già c'erano ai tempi degli Etruschi e dei Romani. La leggenda narra che in una Grotta di Gradoli viveva un demonio che terrorizzava gli abitanti. Gli abitanti tentarono di sconfiggerlo ma senza risultati. Un giorno il demonio usci dalla grotta e al suo ritorno nella grotta c'era un leone. Il demonio cercò di scacciare il leone, ma il leone vinse e il demonio se ne andò senza il suo bastone che era conficcato nel terreno. Il leone dormì sul bastone e la mattina dopo sul bastone era cresciuta una vite: la vite dell'Aleatico. Cosi gli abitanti di Gradoli disegnarono nel loro stemma, il leone e il bastone con la vite.

L'Aleatico di Gradoli DOC è un vitigno a bacca rossa che si riferisce a 4 tipi di vino rosso: “di base”, “liquoroso”, “liquoroso riserva” e “passito”. Ha una buona struttura, è di color rosso con tonalità viola ed ha un profumo finemente aromatico e dolce. Ha una gradazione alcolica del 12% vol. Si abbina con biscotti secchi e crostate a base di frutta o ricotta. L'Aleatico Liquoroso il Riserva e il Passito si abbinano meglio con la pasticceria a base di creme o a base di cioccolato.

Est! Est!! Est!!! di Montefiascone

Vini del Lazio: vino bianco est! di Montefiascone

Un altro vino della provincia di Viterbo è EST! EST!! EST!!! di Montefiascone. La storia narra che nel 1111 Enrico V di Germania stava venendo in Italia per andare dal Papa Pasquale II per ricevere la corona del Sacro Romano Impero. Con Enrico V viaggiava il Vescovo Johannes Defunk che era un intenditore di vini, e aveva un servo che si chiamava Martino, a cui dette il compito di assaggiare i vini durante il viaggio. Quando Martino trovava un buon vino, doveva scrivere sulla porta della cantina “est” (c'è) e arrivando a Montefiascone provò un vino in una cantina e tanto che gli piacque, scrisse sulla porta EST! EST!! EST!!!

Il vescovo si fermò a Montefiascone per un paio di giorni ma poi dopo la fine del suo mandato tornò a Montefiascone e lì morì. Così, in sua memoria, si dette al vino il nome EST! EST!! EST!! Di Montefiascone. Il vitigno è bacca bianca di color paglierino brillante. Il sapore è sapido, armonico e asciutto. Ha un profumo di frutta gialla e agrumi con note floreali e toni erbacei. Ha una gradazione alcolica del 10,5% vol. Si abbina con piatti a base di carne bianche, pesce e formaggi freschi.

Colli della Sabina

Vini del Lazio: rosso e bianco

I Colli della Sabina DOC si trovano a Rieti in centro Italia. La Sabina in passato era un territorio suddiviso tra  Umbria, Lazio e Abbruzzo. I vini Colli della Sabina si suddividono in bianco e rosso. Il bianco viene fatto da uve Malvasia del Lazio e Trebbiano Toscano, mentre quello rosso è di uve Sangiovese e Montepulciano. Ha una gradazione del 11% vol.

Colli della Sabina Bianco DOC è di color giallo paglierino. Ha un profumo delicato e fruttato e al palato risulta delicato e armonico. Si abbina con piatti di pesce, minestroni, zuppe e formaggi non stagionati.Colli della Sabina Rosso DOC è di color rosso rubino e al palato risulta secco e morbido. Ha un profumo fruttato e floreale e ha un sapore secco o amabile. Ha una gradazione alcolica del 11% vol. Si abbina con primi piatti a base di sughi con carne, sughi di funghi, e con carni rosse.

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