Mario Galterisi

Mario Galterisi

Dove sentirsi davvero se stessə in Italia? Scopri i luoghi inclusivi e autentici LGBTQIA+ in questa guida speciale della community di Visit Italy.

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L’Italia non è solo piazze da cartolina e capolavori del Rinascimento. L’Italia è un’emozione, un’accoglienza, un luogo dove sentirsi liberə, visibili, vivə. In occasione del Pride Month, Visit Italy ha posto alla sua community una domanda semplice ma potente: “Dove ti senti davvero te stessə in Italia?” Le risposte – raccolte nei commenti e nelle storie su Instagram – hanno composto una mappa inedita di appartenenza, che attraversa città iconiche e angoli intimi in cui sentirsi veramente liberə.

Questa non è una guida turistica classica. È una guida scritta da voi, dalle persone, per le persone. Un mosaico di voci che celebra il legame tra identità, spazio e orgoglio. Dalle risposte ricevute, abbiamo costruito un percorso in cinque tappe: cinque modi diversi – ma profondamente autentici – di abitare l’Italia queer.

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L'orgoglio è anche un luogo: la guida inclusiva della nostra community

L’orgoglio non è soltanto una parola o un evento che si celebra una volta all’anno: è un luogo, un sentimento radicato nel quotidiano, una conquista che si costruisce passo dopo passo. Le risposte raccolte da Visit Italy riflettono proprio questa dimensione profonda e autentica, mostrando un’Italia diversa, fatta di spazi in cui sentirsi liberi di essere se stessi senza paura o maschere. È un’orgogliosa resistenza che si manifesta non solo nelle grandi manifestazioni pubbliche, ma soprattutto nei luoghi comuni, nelle strade, nei piccoli borghi e nelle città dove possiamo camminare con serenità, amarci con sincerità e riconoscerci con naturalezza.

In questo mese del Pride, questa guida nasce come un abbraccio collettivo, un invito a esplorare territori reali e simbolici costruiti dalla nostra community, dove l’orgoglio si fa esperienza, condivisione e accoglienza. Si tratta di racconti emotivi e spazi di appartenenza, un viaggio dentro e fuori di noi che ci ricorda quanto sia importante sentirsi accolti, riconosciuti e liberi. Perché, in fondo, forse il viaggio più bello è proprio quello che ci conduce alla scoperta di noi stessə, della nostra identità e delle connessioni che ci legano al mondo intorno a noi.

5. Grandi città, grandi cuori: Milano, Bologna, Roma e Napoli

mese del pride community di visit italy

Città come Milano, Bologna, Roma e Napoli sono tra le risposte più ricorrenti alla domanda “Dove ti senti davvero te stessə in Italia?” – e non è un caso. In queste metropoli, il concetto di inclusione non è solo uno slogan, ma una pratica diffusa, tangibile, sedimentata nel tempo.

Milano, ad esempio, è spesso considerata la capitale italiana dei diritti civili, con una lunga storia di attivismo LGBTQIA+, la città ospita uno dei Pride più partecipati e visibili d’Europa, ma anche una rete consolidata di spazi queer: librerie, club, locali, centri culturali, sportelli di ascolto e associazioni. Qui l’identità non è mai un ostacolo, ma una risorsa da condividere. Dalla zona di Porta Venezia – cuore pulsante della scena LGBTQIA+ – fino ai progetti diffusi di arte e cultura urbana, ma una risorsa da condividere. Dalla zona di Porta Venezia – cuore pulsante della scena LGBTQIA+ – fino ai progetti diffusi di arte e cultura urbana, Milano è un crocevia cosmopolita dove si respira libertà, diversità, contaminazione.

Bologna, invece, è storicamente un punto di riferimento per l’attivismo italiano: sede del primo centro LGBTQIA+ d’Italia (il Cassero), è una città universitaria, politica, calorosa. I suoi portici hanno visto nascere movimenti, marce, collettivi transfemministi. In molti la descrivono come una “casa temporanea che resta per sempre nel cuore”, capace di accogliere con naturalezza chiunque arrivi da fuori. A Bologna ci si sente parte di qualcosa, anche senza doverlo spiegare.

Roma, infine, è una città più contraddittoria, ma forse proprio per questo affascinante. Nei suoi contrasti si riflette l’intera Italia: la Roma dei palazzi istituzionali e quella delle periferie ribelli, la città dei cortei e quella dei silenzi. Qui la scena queer è diffusa e sfaccettata, e si estende dai club underground alle iniziative sociali nei quartieri, dai circoli culturali ai collettivi transfemministi. Chi la nomina, spesso lo fa parlando di liberazione personale: per molte persone queer, Roma è il luogo del primo coming out, del primo bacio senza paura, della prima manifestazione vissuta da dentro.

E poi c’è Napoli, sempre più riconosciuta come “la città dei diritti”. Con il suo spirito popolare e inclusivo, Napoli ha saputo intrecciare la sua storia di accoglienza con una visione contemporanea dei diritti civili. Il Napoli Pride, organizzato con passione e partecipazione ogni anno, è solo la punta dell’iceberg di una città che ha fatto della libertà e del rispetto dell’identità un valore profondo. Nei Quartieri Spagnoli, lungo via Toledo, nel cuore di Sanità o a Chiaia, la città non impone norme, ma abbraccia le differenze. Napoli è queer nel modo in cui vive: teatrale, affettuosa, politica, indisciplinata, profondamente umana. Per chi ci vive e per chi la attraversa, Napoli non chiede chi sei – ti riconosce.

4. Rifugi nascosti: borghi accoglienti e paesi inaspettati dove sentirsi a casa

mese del pride community di visit italy, lucca

Ci sono luoghi che non si dimenticano, che si infilano tra i pensieri senza chiedere permesso e restano lì, come una brezza leggera d’estate o un profumo d’infanzia. In Italia ce ne sono tanti, ma tra tutti alcuni fanno pensare alla parola casa o libertà.

Torre del Colle è un borgo minuscolo incastonato tra le colline umbre, così perfetto nella sua quiete da sembrare irreale. Qui il tempo rallenta, e con lui anche i pensieri. Le pietre delle case raccontano storie antiche, le finestre fiorite sembrano sorriderti, e ogni tramonto è una carezza. È un luogo dove riscoprire il silenzio, quello buono, che ti fa sentire parte di qualcosa di più grande.

Poi c’è Lucca, elegante e raccolta, cinta dalle sue mura come da un abbraccio. Passeggiare lungo i bastioni al tramonto è una delle esperienze più dolci che si possano vivere. La città ha un ritmo lento ma vivo, fatto di biciclette, mercati, concerti improvvisati e chiese che emergono all’angolo di ogni strada. Lucca ha l’anima gentile, e una bellezza discreta che ti conquista giorno dopo giorno.

3. L’abbraccio della natura: isole, montagne e ritiri silenziosi

mese del pride community di visit italy, capri

Molti commenti hanno evocato il legame profondo con la natura: le Dolomiti che si stagliano maestose contro il cielo, le scogliere di Capri che scivolano nel blu del Mediterraneo, le distese d’ulivi che disegnano l’entroterra pugliese, le spiagge laviche di Pantelleria dove il vento racconta storie antiche. In questi paesaggi, il corpo respira e la mente si alleggerisce, come se ogni elemento naturale ci restituisse un frammento di verità dimenticata. La natura offre uno spazio di riconciliazione, dove non esistono sguardi giudicanti né ruoli da interpretare: si può stare, semplicemente, e questo è già molto.

Tra i luoghi che accolgono con dolcezza, anche la Val d’Orcia, con le sue colline morbide, i cipressi che segnano i sentieri e i borghi sospesi nel tempo, si rivela un rifugio di quiete e bellezza, visitabile in un giorno da Firenze. Qui, dove il paesaggio sembra disegnato con cura per accompagnare i pensieri, essere queer significa fondersi con l’armonia del territorio, liberi dai codici sociali, immersi in un tempo più lento, più autentico.

Essere queer nella natura è anche questo: un ritorno all’essenziale, un silenzioso atto di autodeterminazione, dove il contatto con l’ambiente diventa un gesto di ascolto, guarigione e libertà.

2. Luoghi-simbolo: resistenza, cultura, memoria

mese del pride community di visit italy, lago di garda

In molti commenti, il legame con l’Italia si è espresso attraverso luoghi che sono diventati rifugi dell’anima, custodi di memorie affettive o simboli di accoglienza e libertà. Città come Firenze ritornano con insistenza come spazi dove la bellezza e la storia si intrecciano a un senso profondo di appartenenza e possibilità. Matera, con i suoi Sassi scavati nella roccia, diventano scenari di una memoria viva, stratificata, che parla anche di rinascita.

Dalle acque di Lazise sul Lago di Garda e le sue spiagge alle calli di Venezia, passando per la solarità di Lecce e il silenzio struggente di Assisi, emergono itinerari personali che raccontano un’Italia vissuta non come cartolina, ma come esperienza affettiva e spesso trasformativa. In questo mosaico di storie, anche la Sicilia, con luoghi come Palermo, Salina o Termini Imerese, si conferma terra di contrasti e intensità, dove si continua a cercare — e talvolta a trovare — casa.

1. Santuari personali: non su una mappa, ma nel cuore

mese del pride community di visit italy, milano

Infine, molte delle risposte raccolte non si riferiscono a luoghi geografici ben definiti o segnati su una mappa, bensì di spazi intimi, spesso nascosti alla vista di chi passa distratto o di chi cerca la cartina turistica. Parliamo di case d’infanzia, con i loro odori familiari e le stanze dove si è cresciutə, spiagge del cuore dove il tempo sembra rallentare e le onde raccontano storie di libertà, piccoli bar di quartiere dove si è vissuto un momento cruciale, come il coming out, o cucine calde e accoglienti, animate dalla presenza amorevole di nonne che con i loro gesti semplici sanno raccontare il senso profondo di appartenenza.

Questi luoghi non sono segnati sulle guide turistiche né inseriti negli itinerari ufficiali, ma costituiscono dei veri e propri santuari personali, custodi di memorie, emozioni e trasformazioni. Sono spazi dove si è potuto essere davvero sé stessə, dove il cambiamento interiore ha trovato un terreno fertile, dove si è imparato ad amare o a perdonare, dove si conservano i ricordi più preziosi. Sentirsi a casa in Italia, dunque, non è sempre una questione di geografia o di itinerario, ma di relazioni profonde con lo spazio che attraversiamo: è lì che si costruisce la nostra identità, la nostra storia, il nostro legame con il presente e il futuro.

La casa, in questo senso, diventa un concetto molto più ampio: non un luogo fisso, ma un sentimento che si porta dentro, un rifugio invisibile che possiamo ritrovare anche lontano, semplicemente ricordando dove siamo cambiatə, amati, accolti. Perché il vero senso di appartenenza nasce da questi momenti intimi, che nessuna mappa potrà mai indicare, ma che tutti custodiamo nel cuore.

L'autore

Scritto il 26/06/2025