Milano è nota per i suoi aperitivi, per il Duomo e per suoi musei e luoghi di interesse storici come la Pinacoteca di Brera o il Cenacolo Vinciano. Ma il capoluogo lombardo non è solo questo – la città è ricchissima di gallerie, musei e fondazioni dove la protagonista è l’arte contemporanea.

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Chi non ha mai detto, di fronte ad un’opera contemporanea, avrei saputo farlo anche io? Bene, se decidete di scoprire qualcosa in più e capire se, veramente, avreste saputo farlo anche voi, vi suggeriamo sei luoghi dove il contemporaneo è protagonista. Museo del '900 e Padiglione d'Arte Contemporanea, entrambi gestiti dal Comune di Milano; Triennale e Gallerie d'Italia, che offrono mostre temporanee di arte contemporanea e gestite da fondazioni; Fondazione Prada e Pirelli HangarBicocca, focalizzate sull'arte contemporanea gestite e sponsorizzate da aziende private.

MUSEO DEL 900

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Il Museo del Novecento è un istituto culturale del Comune di Milano e dipende dalla Direzione Centrale della Cultura del Comune di Milano. Il Museo si trova all'interno del Palazzo dell'Arengario in Piazza Duomo a Milano. Inaugurato nel dicembre 2010, il museo nasce dalla volontà di presentare al pubblico un percorso dedicato alla pittura e alla scultura italiana del XX secolo. Le opere di proprietà del Comune di Milano provengono dalle collezioni donate dai cittadini e dagli acquisti effettuati nel secolo scorso dalla Galleria d'Arte Moderna. Dopo diverse sedi temporanee, come Villa Reale, Pac e Cimac, nel 2000 è arrivata la decisione di convertire gli spazi dell'Arengario nel nuovo Museo del Novecento. L'assessore Salvatore Carrubba, con la Direttrice Culturale Centrale Alessandra Mottola Molfino e con la Direttrice delle Collezioni d'Arte Civiche Maria Teresa Fiorio, ha deciso di lanciare un bando pubblico per rinnovare gli spazi. Il progetto vincitore è stato quello del Gruppo Rota (Italo Rota e Fabio Fornasari). Il nuovo Museo restituisce le sue collezioni ai cittadini e dà il giusto riconoscimento a quei collezionisti, proprietari di gallerie e istituzioni che nel corso di oltre un secolo hanno collaborato per formare una delle più importanti collezioni d'arte italiana del XX secolo. Il museo mostra al pubblico circa 400 opere selezionate tra le 4000 di proprietà di collezioni d'arte civica, e offre periodicamente mostre temporanee dedicate all'arte contemporanea. Le opere partono dal 1902, con il Quarto Stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo, cui è dedicata una sala lungo la rampa elicoidale ad accesso gratuito. La Collezione comprende poi Pablo Picasso, Georges Braque, Paul Klee, Vasilij Kandinskij e Amedeo Modigliani. L’allestimento prosegue con il Futurismo, e spazi monografici dedicati a Giorgio de Chirico, Giorgio Morandi, Arturo Martini e Fausto Melotti. Al terzo piano si trova una sala dedicata alle opere informali e a Lucio Fontana è dedicato l’intero ultimo piano dell’Arengario. Attraverso una passerella, che collega il museo a Palazzo Reale, si accede alla sezione conclusiva, che affronta il periodo compreso tra i primi anni Sessanta e i primi anni Ottanta. Dall'Arte Cinetica e Programmata si giunge alle esperienze Pop e ai dipinti analitici, mentre l'arte concettuale è rappresentata nelle sue declinazioni italiane e internazionali. Si finisce con gli anni Ottanta con Mimmo Paladino, Nunzio Di Stefano, Paolo Icaro, Giuseppe Spagnulo e Alighiero Boetti.

PADIGLIONE DI ARTE CONTEMPORANEA

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La storia del PAC inizia nel 1947 quando il Comune di Milano, alla ricerca di un nuovo spazio per le collezioni delle Collezioni Civiche del XX secolo, sceglie le ex scuderie di Villa Reale, distrutte dai bombardamenti del 1943. La Villa Reale era già sede della Galleria d'Arte Moderna (GAM) dal 1921, ma gli spazi erano insufficienti per ospitare un museo di arte contemporanea in crescita. I progetti proposti per ristrutturare l'area corrispondevano a due filosofie opposte: la prima era a favore di una fedele ricostruzione del precedente complesso architettonico e si limitava all'adattamento dello spazio interno; la seconda opzione era la costruzione di un edificio completamente nuovo, progettato in base alle esigenze di un museo. Nel marzo 1948 fu selezionato il progetto firmato dall'architetto Ignazio Gardella, che concilia i due punti di vista: massima disponibilità e flessibilità dello spazio interno, con la possibilità di dosare e differenziare la luce negli ambienti, e un nuovo edificio che occupa la stessa area di quello originale, su tre livelli. Il risultato è uno spazio architettonico che può essere diviso e articolato senza perdere l'unità ambientale originale. Il padiglione è stato inaugurato nel 1954 come sede di collezioni civiche del XX secolo. Quasi immediatamente, però, coglie la richiesta di apertura verso l'estero che dopo la seconda guerra mondiale colpisce il mondo della cultura e dell'arte. Fin dall'inizio, gli spazi del museo ospitano alcune mostre temporanee (la prima era una monografia di Georges Roualt). Dopo un lungo periodo di chiusura per restauri, nel 1979 il PAC riaprì, con il progetto di indagare più a fondo le arti del XX secolo e con l'obiettivo di acquisire opere per completare le collezioni civiche. La flessibilità dei suoi spazi permette al Padiglione di adattarsi come luogo sensibile in armonia con esperienze artistiche eterogenee, come contenitore non invasivo, spesso re-interpretato attraverso interventi degli artisti. Nel 1993, un attacco mafioso distrusse parte dell'edificio: fu ricostruito da Ignazio Gardella nel 1996 secondo il progetto originale, con miglioramenti tecnici fondamentali che lo avvicinano agli spazi espositivi d'avanguardia. Dal 2003 il PAC è membro dell'AMACI, Associazione Musei d'Arte Contemporanea Italiani, con l'obiettivo di condividere esperienze ed energie per promuovere l'arte contemporanea in Italia insieme ad altri musei e spazi impegnati sul territorio nazionale. PAC interagisce anche con i più importanti player in Italia che si occupano di arte contemporanea.

TRIENNALE

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La prima Esposizione Internazionale di Arti Decorative si tenne a Monza nel 1923. L'evento, che si svolge ogni due anni, è stato ambientato nel parco di Villa Reale, con l'obiettivo di stimolare i rapporti tra industria, arte e società. L'Italia del dopoguerra pone le sue prospettive di ripresa nei settori, scommettendo sul design creativo come elemento di unicità delle sue produzioni. Fin dall'inizio, l'evento è stato caratterizzato da una concezione unificata di tutte le forme di arte e di espressione creativa, legata alle evoluzioni sociali e allo sviluppo economico. Nel 1933 l'esposizione di Monza divenne "Triennale" e si trasferì a Milano, assumendo una personalità giuridica autonoma sotto la guida di Gio Ponti e Mario Sironi. Giovanni Muzio ha progettato la sede, Palazzo dell'Arte, grazie alla donazione di cinque milioni di lire dei fratelli Bernocchi. Il palazzo è un edificio prestigioso, modulare e flessibile, progettato appositamente per ospitare grandi eventi e attività museali. Dopo la seconda guerra mondiale l'istituzione ha affrontato il problema della ricostruzione, promuovendo con Piero Bottoni la costruzione del quartiere QT8 e negli anni '50 il tema del design industriale, con mostre dedicate. Durante il 1900 la Triennale contribuì all'affermazione dell'unità delle arti e allo sviluppo dell'architettura e del design italiano; successivamente ha ampliato le sue aree di interesse per diventare un centro di innovazione e ricerca creativa, un sistema integrato di comunicazione e produzione culturale che oggi si rivolge a un pubblico sempre più ampio e diversificato. Il suo successo è il risultato di un lavoro di progettazione e pianificazione delle attività, articolato secondo un'ampia visione del contemporaneo. Da oltre ottant'anni la Triennale è un punto di riferimento per il dialogo tra società, arte e impresa, per usare le parole di Stefano Boeri, presidente dell'istituzione "un luogo in cui vengono presi in considerazione diversi punti di vista, e si discute di temi controversi".

GALLERIE D'ITALIA

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Le Gallerie d'Italia sono composte da tre sedi: Napoli, Vicenza e Milano. Nascono da Progetto Cultura, il "contenitore strategico" delle attività culturali di Intesa Sanpaolo. In questo piano, rinnovato ogni tre anni, una pluralità di interventi trova spazio. I valori che ispirano il Progetto sono la tutela, la valorizzazione, il godimento pubblico e la diffusione della conoscenza dei beni artistici e culturali che costituiscono l'incomparabile ricchezza artistica dell'Italia raccolta dall'Istituto finanziario. Una delle linee guida lungo le quali si sviluppa il piano è la valorizzazione del cospicuo e prestigioso patrimonio storico, artistico, architettonico e archivistico del Gruppo, con l'intento di condividerlo con la comunità. Da qui la creazione di una rete di pali museali e culturali, il progetto Gallerie d'Italia ha raggiunto uno dei suoi momenti più importanti con l'apertura delle Gallerie di Milano. Nel novembre 2011 è stata inaugurata la sezione dedicata all'arte dell'Ottocento. Tra le sale dei palazzi Anguissola e Brentani, situate tra via Manzoni e via Morone, sono esposte opere ottocentesca provenienti dalle collezioni della Fondazione Cariplo e intesa Sanpaolo, in un percorso dal titolo "Da Canova a Boccioni" e curato da Fernando Mazzocca. Nel 2012 le gallerie milanesi si arricchiscono di un ulteriore tratto, raggiungendo gli 8.300 mq di superficie totale. Il nuovo spazio, gli uffici storici della Banca Commerciale Italiana, viene inaugurato ospitando un progetto espositivo denominato "Cantiere del '900", volto a valorizzare le ricchi collezioni xx secolo di Intesa Sanpaolo. La prima mostra curata da Francesco Tedeschi presenta 189 opere del dopoguerra italiano scelte dalle collezioni della banca. Oggi, accanto alle opere della collezione permanente, ci sono mostre temporanee, spesso in collaborazione con altre importanti istituzioni del territorio italiano.

PIRELLI HANGAR BICOCCA

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Pirelli HangarBicocca è una fondazione senza scopo di lucro, fondata nel 2004, che ha trasformato un ex stabilimento industriale a Milano in un'istituzione per la produzione e la promozione dell'arte contemporanea. Questo centro dinamico di sperimentazione e scoperta copre 15.000 metri quadrati, rendendolo uno dei più grandi spazi espositivi contigui d'Europa. Presenta ogni anno importanti mostre personali di artisti italiani e internazionali, con ogni progetto concepito per lavorare in stretta relazione con l'architettura del complesso ed esplorato in profondità attraverso un calendario di eventi paralleli. L'ingresso allo spazio e agli spettacoli è completamente gratuito e i facilitatori sono a disposizione per aiutare il pubblico a connettersi con l'arte. Dal 2013, Vicente Todolí è direttore artistico della fondazione. Il complesso, che un tempo ospitava una fabbrica di locomotive, comprende un'area per i servizi pubblici e le attività educative, e tre spazi espositivi le cui caratteristiche architettoniche originali del XX secolo sono state lasciate chiaramente visibili: Capannone, Navate e Cubo. Oltre al suo programma espositivo e agli eventi culturali, Pirelli HangarBicocca ospita anche in modo permanente una delle opere site specific più importanti di Anselm Kiefer, I Sette Palazzi Celesti 2004-2015, commissionata per l'apertura di Pirelli HangarBicocca La missione di Pirelli HangarBicocca è rendere l'arte aperta e accessibile a tutti. Per questo motivo, l'ingresso alle mostre è sempre gratuito e mediatori culturali sono presenti nello spazio espositivo, dove rispondono alle domande del pubblico e facilitano l'interazione con le opere, organizzando visite guidate settimanali. Sono disponibili anche guide espositive gratuite. Realizzati appositamente per ogni mostra, sono uno strumento utile e indispensabile durante la visita. Mentre ogni fine settimana vengono organizzati laboratori e attività per bambini e ragazzi.

FONDAZIONE PRADA

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Il 9 maggio 2015 la Fondazione Prada ha inaugurato la sua nuova sede permanente a Milano, in Largo Isarco. La nuova sede milanese è stata ideata dallo studio di architettura OMA, guidato da Rem Koolhaas. Il complesso, frutto della trasformazione di un'ex distilleria risalente agli anni '10, è articolato da una configurazione architettonica che combina edifici preesiste con tre nuove strutture, denominate "Podium", "Cinema" e "Torre". Il segno distintivo della nuova sede è la cosiddetta "Haunted House", un edificio di 4 piani, rivestito in lamina d'oro da 24 carati, dove sono permanentemente esposti pezzi della collezione permanente della Fondazione Prada. Il composto ha una superficie lorda di 19.000 m2 di cui 11.000 m2 dedicati come spazio espositivo. L'edificio d'ingresso accoglie i visitatori di due nuove strutture, sviluppate attraverso collaborazioni speciali: un'area per bambini progettata da un gruppo di studenti dell'École nationale supérieure d'architecture de Versailles e un bar dove il regista Wes Anderson ha ricreato un tipico vecchio caffè milanese. Quindi, i cortili forniscono un terreno pubblico comune, aperto alla città. L'interesse principale sono le idee e i modi in cui l'umanità ha trasformato le idee in discipline specifiche e prodotti culturali: letteratura, cinema, musica, filosofia, arte e scienza. Un atteggiamento di apertura e invito caratterizza lo stato d'animo politico delle nuove sedi di Milano, affermando la possibilità di partecipazione a tutti i livelli per tutte le generazioni e cercando di trovare nuovi modi per condividere idee. La Collezione Prada, composta per lo più da opere del XX e XXI secolo, è concepita come una risorsa di prospettive e di potenziale energia. La fondazione invita diversi tipi di persone a fornire nuove interpretazioni di idee non rilevate della collezione: curatori, artisti, architetti ma anche scienziati e studenti, pensatori e scrittori.

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