Flavia  Cantini

Flavia Cantini

Il Palio più antico d’Italia non è a Siena: scopri la Cavalcata dell’Assunta di Fermo, un tuffo autentico nella storia e nell’anima marchigiana.

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E se la più famosa corsa medievale in Italia… non fosse la più antica?

Tutti conoscono il celebre Palio di Siena ma in pochi sanno che, nell’entroterra marchigiano, esiste una rievocazione storica ancora più antica, una tradizione che affonda le radici in un tempo in cui la fede, il potere e il senso d’identità di un’intera comunità si univano in un’unica, solenne processione.

A Fermo, ogni anno, la sera della vigilia di Ferragosto, la città si ferma per guardarsi indietro e ritrovare se stessa, con la rievocazione della Cavalcata dell’Assunta. Si tratta di un ritorno collettivo alle origini, quando il culto della Vergine Maria era il fulcro della vita spirituale, sociale e politica del territorio.

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L'antica storia della Cavalcata dell'Assunta

L'antica storia della Cavalcata dell'Assunta

Come si evince dai vari documenti storici la Cavalcata era il Corteo processionale, che aveva luogo la sera del 14 agosto, vigilia della festa.

Già nel V secolo, sul Girfalco (il punto più alto della città) sorgeva una chiesa dedicata a Santa Maria in Castello, segno di una devozione millenaria, e risalgono al 998 i documenti che parlano di un Corteo processionale per la festa dedicata alla Vergine Maria, patrona della città, che aveva luogo la sera del 14 agosto. In un documento del 1182,  Monterubbiano, Cuccure e Montotto ribadiscono che avrebbero portato ogni anno a Fermo un palio in onore della Vergine. 

Ecco la prova che rende la Cavalcata dell’Assunta il una delle revocazione storiche più antiche d'Italia. 

Fin da allora, Fermo e i centri del suo contado si sono uniti (e a volte contrapposti) nella Cavalcata che era sì un atto di fede, ma anche una dichiarazione di identità e potere. Ogni piccolo borgo faceva la sua parte per onorare la patrona, Santa Maria Assunta in cielo, con cortei sontuosi, cavalli bardati a festa, giochi e competizioni.

Questa doppia anima, religiosa e politica, venne codificata negli Statuta Firmanorum del 1382, che regolavano la vita cittadina e descrivevano in dettaglio le modalità della Cavalcata. Ancora oggi, una pagina miniata del 1436, opera di Giovanni di maestro Ugolino da Milano, custodisce l'immagine vivida del corteo processionale, come una fotografia a colori che attraversa i secoli.

Il corteo partiva dalla Chiesa di Santa Lucia e saliva fino alla Cattedrale, passando per le vie tra musiche, stendardi, con i rappresentanti delle arti e delle corporazioni e i castelli assoggettati alla città ed infine le autorità dell’epoca: un rituale collettivo che culminava in una grande fiera, vari giochi, tra cui la corsa di cavalli dove ci si sfidava per conquistare il drappo.

Oggi, le contrade di Fermo sono dieci. Sei appartengono alla città storica, quattro sono dette foranee, perché nate fuori dalle mura medievali.

Cosa aspettarsi: i momenti salienti della Cavalcata dell'Assunta

Cavalcata dell'Assunta, Fermo

La Cavalcata dell’Assunta non è un evento da calendario, ma un’intera stagione ricca di attese, preparativi e tensione condivisa. Inizia tutto in sordina, quando ancora mancano cento giorni alla corsa, e termina con una notte di festa che vibra sotto le stelle di Ferragosto. A Fermo, da maggio in poi, l’aria comincia a cambiare e ogni passo verso il 15 agosto è scandito da riti che hanno il sapore della Storia.

L’Investitura dei Priori, ad esempio, è uno dei momenti solenni in cui le contrade ritrovano i propri rappresentanti, scelti per guidare e per incarnare lo spirito di appartenenza.

Poi, a fine luglio il fermento si fa palpabile: tutti attendono l’arrivo del Palio, il prezioso drappo dipinto, che viene consegnato in un suggestivo rito dall’Armata di Pentecoste della vicina Monterubbiano. 
Da quel momento il conto alla rovescia si fa più serrato, le prove più intense.

Le gare dei tamburini con il Trofeo “Gallo d’Oro” sono un inno al ritmo e alla precisione: ogni colpo di tamburo è un battito d’orgoglio. 
Subito dopo, le bandiere si alzano in volo con il Trofeo “Bandiere al Vento”, dove gli sbandieratori si sfidano a colpi di acrobazie e sincronie da capogiro.

Agosto si apre con gli spettacoli degli Alfieri e Musici della Cavalcata: esibizioni che trasformano le piazze in teatri all’aperto, dove il talento degli artisti incontra la passione delle contrade. Intanto, nel silenzio più concentrato, si svolge la Tratta dei Barberi: il sorteggio dei cavalli che correranno il Palio. Un momento di pura tensione, dove la sorte si intreccia con la strategia e l’abbinamento tra cavallo e contrada può determinare le sorti della corsa.

Poi arriva il 14 agosto. Il corteo storico in notturna è uno dei momenti più suggestivi: 1400 figuranti percorrono la città illuminata dalle fiaccole, vestiti con sontuosi abiti del Quattrocento. Alla fine del corteo, nella Cattedrale di Fermo, l’arcivescovo benedice il Palio durante una solenne liturgia della parola.

E infine, ecco il 15 agosto

La mattina si apre con la consegna delle giubbe ai fantini. Il pomeriggio, la città si riversa al campo di gara: le contrade marciano in corteo, i tamburi battono più forte, le bandiere si librano in aria. 
E poi l'istante sospeso prima della corsa. Due batterie, poi la finale. 

I cavalli partono, la polvere si alza, il cuore accelera.
Alla fine, una sola contrada vincerà il Palio. A seguire la Festa della Vittoria in Piazza del Popolo. 

Cavalcata dell'Assunta quando e dove: pianifica il tuo viaggio a Fermo

Cavalcata dell'Assunta, Fermo

Se c’è un momento in cui Fermo mostra tutto il suo splendore, è quello che va dall'8 al 15 agosto. In questi sette giorni, la città si veste di storia, emozione e orgoglio. Ma la Cavalcata dell’Assunta non è solo una rievocazione: è un’esperienza da vivere appieno.

Le danze si aprono venerdì 8 agosto alle 21.30 al Castello di Torre Palme con la Lettura del Bando e il Corteo storico.

Sabato 9 agosto alle 21.30 ecco uno degli appuntamenti più amati: lo spettacolo del Gruppo Musici e Sbandieratori della Cavalcata dell'Assunta. Piazza del Popolo, diventa teatro di virtuosismi e suoni potenti.

Lunedì 11 agosto dalle ore 19.30, la città entra nel vivo con “La Notte dei Desideri - Aspettando la Tratta" in Piazza del Popolo, mentre martedì 12 agosto, alle 21.30, va in scena la "Tratta dei Barberi", la cerimonia in costume dell’assegnazione dei cavalli alle rispettive Contrade.

Ma è il 14 agosto che Fermo si trasforma in un sogno medievale. Dalle 20.45, dalla Chiesa di Santa Lucia fino alla Cattedrale, sfila in notturna il Corteo storico in costume del XV secolo: oltre mille figuranti attraversano la città con fiaccole, stendardi e tamburi. A rendere tutto ancor più solenne, la liturgia della parola e la benedizione del Palio da parte dell’Arcivescovo. Subito dopo, in Piazza del Popolo, l’estrazione delle batterie.

Il 15 agosto, il mattino si apre alle 10.30 con la consegna delle giubbe ai fantini, all'interno della Cattedrale. Il solenne Pontificale dell’Assunta, alle 11.30, celebrato da S.E. Rocco Pennacchio, Arcivescovo di Fermo, è il cuore spirituale della festa.

Poi, alle tre del pomeriggio, il corteo storico riprende vita e si muove verso il campo di gara, da Piazza del Popolo a Viale Vittorio Veneto. Alle cinque in punto, parte la corsa, in Via XX Settembre e Viale Vittorio Veneto: due batterie, una finale e una sola contrada vincitrice.

La giornata si chiude con la Festa della Vittoria, alle 21:30 in Piazza del Popolo. La contrada trionfante celebra con musica, brindisi e cori che si alzano fino a mezzanotte, quando viene estratto il numero vincente della sottoscrizione a premi.

Per consultare l'intero programma 2025, visitate il sito ufficiale della Cavalcata dell'Assunta.

Come arrivare a Fermo

In auto, basta percorrere l’autostrada A14 Bologna–Taranto, uscire a Fermo–Porto San Giorgio e seguire una comoda superstrada di sei chilometri.

Chi preferisce viaggiare in treno può fare riferimento alla stazione di Fermo–Porto San Giorgio, ben collegata con la linea adriatica e servita da bus che ogni mezz’ora portanoin centro. Anche gli autobus a lunga percorrenza sono un’ottima opzione: le autolinee Fermo–Roma e Roma–Fermo garantiscono collegamenti quotidiani diretti con la capitale.

Per chi arriva in aereo, l’aeroporto più vicino è il “Raffaello Sanzio” di Falconara, ad Ancona. Una volta atterrati, si può proseguire in auto lungo la A14, oppure raggiungere Fermo via treno passando per le stazioni di Castelferretti e Ancona, o ancora usufruire dei collegamenti su gomma.

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Vivi il Palio della Cavalcata dell'Assunta come un abitante del luogo

Cavalcata dell'Assunta, Fermo

Vivere davvero la Cavalcata dell’Assunta significa fare come i fermani: scegliere il posto giusto, assaggiare i sapori di casa, lasciarsi trascinare dal suono dei tamburi e immergersi senza riserve in un’atmosfera che sa di storia e appartenenza.

Per assistere alla corsa del Palio serve un po’ di strategia. I fermani lo sanno, e già dal primo pomeriggio iniziano a presidiare i punti migliori lungo il percorso: le curve, ad esempio, sono il vero cuore pulsante della gara. È lì che i cavalli rallentano, che i fantini mostrano tutta la loro abilità, che la tensione si taglia col fiato. Se riuscite ad accaparrarvi uno spazio lì, preparatevi a vivere la corsa in apnea, così vicina da sentirne il rumore degli zoccoli.

Piazza del Popolo è senza dubbio il punto più gettonato ma anche il più affollato. 
Chi vuole uno scorcio più tranquillo può cercare visuali alternative dalle strade laterali, dove il passaggio dei cavalli è più rapido ma l’atmosfera resta vibrante. 
Per chi preferisce la comodità, alcune zone dispongono di tribune: attenzione, però, i posti sono limitati e vanno prenotati in anticipo.

E se lo spettacolo vi ha messo appetito, Fermo ha molto da offrire anche a tavola. 
Nei giorni della festa, le hostarie delle contrade aprono le porte solo per l’occasione, trasformandosi in piccole osterie medievali. 
Provate i vincisgrassi, antenati delle lasagne, preparati con amore e strati di sapore, oppure le olive ascolane, fritte a regola d’arte e ripiene di un cuore saporito. 
E non perdete il ciauscolo, il salame spalmabile che profuma di Marche e tradizione.

Tra un assaggio e l’altro, fate un giro tra le bancarelle artigianali disseminate per il centro: qui troverete manufatti in cuoio, piccoli gioielli in stile medievale, drappi con i colori delle contrade, ceramiche decorate a mano. 

Infine, se desiderate davvero sentirvi parte della città, svegliatevi presto la mattina del 15 agosto per raggiungere la Cattedrale e partecipare alla consegna delle giubbe ai fantini

E rimanete anche per il pontificale dell’Assunta: tra le volte imponenti della Cattedrale Metropolitana, vi sembrerà di respirare la stessa fede che ha mosso, per secoli, generazioni di fermani.

Una gemma nascosta nelle Marche: perché Fermo merita attenzione

Cavalcata dell'Assunta, Fermo, Marche

Passeggiando per le strade di Fermo, si avverte subito un sensazione di autenticità che molte mete più famose hanno perso: niente “trappole per turisti”, niente vetrine finte, qui il tempo sembra ancora avere il suo ritmo naturale.

E poi c’è il Girfalco. Salire fino al colle che domina la città è quasi un rito: da quassù, la vista si apre sull’ampio orizzonte che abbraccia le colline marchigiane fino al mare Adriatico.

Ma Fermo è anche storia scolpita nella pietra, sapere custodito con amore: la Biblioteca Civica "Romolo Spezioli" e la Pinacoteca Civica a Palazzo dei Priori, con la sua Sala del Mappamondo, sono meraviglie poco conosciuta ma di immenso valore. La Biblioteca custodisce, antichi manoscritti, incunaboli e una raccolta di miniature che hanno ispirato, secoli dopo, i costumi della Cavalcata dell'Assunta.

E sotto i piedi, un’altra sorpresa: le cisterne romane. Un complesso idrico vastissimo, tra i più grandi d’Europa, costruito nel I secolo d.C. e ancora perfettamente conservato. Camminare tra le navate sotterranee, fresche e silenziose, significa compiere tuffo in un passato remoto che ha ancora tanto da raccontare.

Fermo è una città da esplorare con lentezza, da amare nei dettagli e nelle pause, un rifugio per chi cerca qualcosa di vero, lontano dalle rotte più battute.

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Oltre la Cavalcata dell'Assunta: cosa fare a Fermo

Monti Sibillini, Marche

Quando il fragore dei tamburi si spegne e le bandiere si ammainano, Fermo si mostra per quella che è: una città elegante, raccolta e sorprendente.

Il punto da cui partire per conoscerla meglio è senza dubbio Piazza del Popolo, una delle più affascinanti delle Marche, con portici, logge e facciate rinascimentali: un lungo corridoio di archi si apre su un impianto urbano quattrocentesco, in fondo al quale la piazza si allarga come un sipario che si solleva tra i tavolini all’aperto, le chiacchiere leggere e il lento passeggiare dei fermani. Ai lati, svettano i simboli del potere e della cultura: il Palazzo dei Priori e la Pinacoteca Civica. All’interno, capolavori dell’arte e della storia si susseguono tra collezioni archeologiche e tesori pittorici.

Da lì si può salire, passo dopo passo, fino al Colle del Girfalco dove si staglia la Cattedrale Metropolitana dell’Assunta, monumentale e austera, dalla facciata romanico-gotica. 
Fondata sulle rovine di un tempio pagano e ricostruita da Federico II nel 1227, conserva mosaici paleocristiani, sarcofagi e un’icona bizantina che trasuda mistero. 

Da ammirare anche le splendide opere custodite nel Museo Diocesano, tra cui il Missale dei Firmonibus, da dove prende spunto la Cavalcata dell’Assunta e la casula di Thomas Becket, anticamente donata ad un vescovo fermano.

Dalla terrazza, lo sguardo si perde tra colline, mare e cielo, in uno dei panorami più emozionanti di tutta la regione.


Ma non è tutto. Basta scendere verso la costa per incontrare il Lido di Fermo: le spiagge di sabbia fine, il mare calmo, i chioschi sul lungomare, tutto invita al relax.

Per chi desidera spingersi ancora un po’ più in là, la Riviera del Conero è un dono della natura. Un tratto costiero che sembra dipinto, dove il verde intenso della macchia mediterranea incontra l’azzurro profondo dell’Adriatico. Sirolo, Numana, Portonovo: piccoli borghi incastonati tra scogliere e calette di ghiaia bianca, in cui le giornate scorrono lente tra un bagno, una passeggiata e un piatto di pesce fresco con vista sul mare.

Infine, alzando lo sguardo verso le colline, si scoprono borghi medievali che sembrano appartenere a un racconto illustrato: Torre di Palme, dai vicoli fioriti e veduta mozzafiato, Moresco, racchiuso in una pianta esagonale e vegliato da una torre trecentesca, Monterubbiano, scrigno di tradizioni e sapori antichi.
 
E per chi ama la natura più selvaggia, i Monti Sibillini vantano scenari da fiaba: pascoli d’alta quota, laghi glaciali, sentieri che si snodano tra leggende e silenzi, dove respirare a pieni polmoni, immersi in un paesaggio che ha qualcosa di magico e primordiale.

5 cose curiose che (forse) non sai sulla Cavalcata dell’Assunta

Dietro ogni rullo di tamburo e ogni bandiera che danza nel cielo di agosto, la Cavalcata dell’Assunta cela curiosità e tradizioni che la rendono unica nel panorama delle rievocazioni storiche italiane.

1. La prima sorpresa? La Cavalcata dell'Assunta è una delle rievocazione storiche più antica d’Italia. Lo dicono i documenti, non le leggende. Era il 1182 quando Monterubbiano, Cuccure e Montotto portarono un Palio a Fermo in onore dell’Assunta. Un secolo prima di altre importanti manifestazioni storiche. 

2. E sotto i piedi, mentre le contrade sfilano, si nasconde un tesoro invisibile: le cisterne romane. Un’incredibile opera ingegneristica del I secolo d.C., tra le più estese d’Europa. 
Un labirinto sotterraneo che, in certi periodi dell’anno, apre le sue porte ai visitatori, per un viaggio nel cuore segreto della città.

3. Anche i costumi indossati durante la sfilata raccontano una storia a parte. Non sono semplici repliche medievali, ma riproduzioni fedelissime ispirate a miniature del 1400 conservate nella Pinacoteca Civica di Palazzo dei Priori e in dipinti presenti in chiese e musei del territorio. 

4. E poi c’è il sapore dell’attesa, che si gusta nei piatti delle hostarie delle contrade. Allestite solo nei giorni della Contrada dell'Assunta, le locande temporanee accolgono i visitatori con menù ispirati alla tradizione locale. Seduti su lunghe panche di legno, tra drappi colorati e risate sincere, si respira un senso di comunità raro.

5. Infine, un momento che lascia il segno: la tratta dei barbieri. Il clima si riscalda e la tensione aumenta nel momento in cui i Priori di ogni Contrada sono chiamati dal Podestà ad estrarre il nome del cavallo che sarà assegnato loro dalla “sorte”. Il silenzio della piazza nei momenti cruciali crea un’atmosfera unica che solo chi è presente può vivere.

L'autore

Scritto il 08/08/2025