Massimiliano Antonio Primi

Massimiliano Antonio Primi

Tra solenni funzioni religiose e tradizioni popolari, il Natale barese inizia all’alba del 6 dicembre festeggiando Nicola, il ‘santo delle genti’.

Grazie alla sua posizione peculiare lungo lo Stivale, la città di Bari è sempre stata un crocevia di popoli e culture diverse, un simbolo di accoglienza nel Meridione d’Italia, testimoniato dalle numerose vicende che vi si sono susseguite e dai tanti stili architettonici che la incorniciano. Ecco perché non stupisce che il suo Santo protettore sia proprio quello che più di tutti rappresenta l’unione e la fratellanza tra Occidente e Oriente, mondi solo in apparenza lontani: San Nicola.

Venerato con grande sentimento in tutto il mondo e in particolar modo dai fedeli ortodossi, con il benestare della Chiesa Ortodossa, il ‘santo delle genti’ si festeggia il 6 dicembre. E proprio con questa ricorrenza si inaugura ufficialmente l’inizio delle feste di Natale per i baresi. La tradizione prevede la celebrazione di una messa solenne presso l’omonima basilica alle prime luci del giorno, seguita dalla visita alla cripta che ne ospita le reliquie, la suggestiva fiaccolata e l’immancabile colazione con la cioccolata calda presso le viuzze del centro storico.

Vuoi saperne di più, vero? Sei nel posto giusto! Continua a leggere per scoprire tutto quello che devi sapere sulla Festa di San Nicola di Bari, rituale che si rinnoverà anche in questo 2025, e come viverla al meglio se ti trovi da queste parti.

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Festa di San Nicola di Bari: la storia del Santo

La Festa di San Nicola di Bari, il patrono della città

Ma cosa c’entra San Nicola con l’Oriente e la Chiesa Ortodossa? In effetti, non tutti sanno che il Santo, vissuto a cavallo tra il III e il IV secolo, non fosse affatto originario di Bari, anzi. La sua città natale era infatti Pàtara, in Turchia ed era noto soprattutto per essere stato vescovo della cittadina di Myra, protettore dei bambini, delle donne in cerca di marito e dei marinai, nonché dispensatore di doni, guarigioni e miracoli.

Il rapporto del vescovo con Bari è di fatto iniziato solo moltissimi anni dopo, sul finire dell’XI secolo. Le sue reliquie furono trafugate nel 1087 da 62 marinai baresi di origine normanna e portate nella città oggi capoluogo della Puglia, che all’epoca era appena stata conquistata dopo la sconfitta dei Bizantini. Nello stesso anno cominciò la costruzione della basilica a lui dedicata, che venne terminata circa un secolo dopo e che ancora oggi è uno dei simboli della città, un punto di riferimento del suo centro storico e sede della cripta con le reliquie.

La traslazione delle ossa, celebrata nella festa patronale di maggio, è certamente un gesto poco nobile ma di fatto ha segnato la storia di Bari e della religione cristiana, risollevando la città da una crisi economica e rappresentando un anello di congiunzione tra le diverse correnti di fede.

San Nicola e fede: la santa messa in basilica all'alba

Festa di San Nicola: messa alla basilica di Bari Vecchia

Un detto barese recita: “Sanda Necol’ jè amand’ d’ l’ frastir’, ma l’ baris ten’ semb’ jind’ o cor’ e penzir”; ovvero “San Nicola ama lo straniero, ma porta sempre i baresi nel cuore e nel pensiero”. Una frase che risuona con rinnovato entusiasmo all’alba del 6 dicembre, giorno nel quale la città festeggia il proprio Patrono e apre ufficialmente le porte al periodo natalizio - non a caso la figura di San Nicola è associata a Babbo Natale. Ed è proprio ora di tuffarsi nel cuore della festa.

Il programma dei festeggiamenti è confermato anche per questo 2025: la giornata comincia prestissimo, con la celebrazione della messa solenne alle prime luci del 6 dicembre, intorno alle 5. L’atmosfera è davvero magica: le porte della basilica di Bari Vecchia si aprono al pubblico già durante la notte e le vie si animano del calore e del brusio dei tantissimi fedeli che, puntuali come ogni anno, non perdono l’appuntamento; un’esperienza racchiusa in una meravigliosa cornice fatta di luci e decorazioni natalizie, dove aleggia il profumo della colazione che accompagna il risveglio dei cittadini.

La tappa successiva è la tradizionale visita alla cripta di San Nicola nell’area sotterranea della basilica, dove sono custodite le spoglie e altre reliquie del Santo, importantissime soprattutto per i fedeli ortodossi. Uno degli oggetti di culto più interessanti e suggestivi al suo interno, sia per i religiosi sia per la cultura popolare, è la cosiddetta colonna miracolosa. Realizzata in marmo rossiccio, secondo la leggenda fu rinvenuta sulla riva del mare nella notte tra il 30 settembre e il 1 ottobre 1089, giorno della deposizione delle ossa nella cripta appena costruita. Pare fosse giunta da Costantinopoli o dalla stessa Myra proprio per opera del Santo ma nessuno riusciva a trasportarla. Fu quindi lo stesso Nicola a installarla come base per la costruzione della sua basilica.

Ma perché è ritenuta miracolosa? L’antico rito popolare delle zitelle svela l’arcano. Si tratta di una tradizione antichissima e radicata nella cultura locale: le donne ancora nubili di una certa età chiedevano una grazia al Santo toccando la superficie della colonna e girandole intorno per tre volte consecutive. Probabilmente è solo una leggenda, ma sono tante le testimonianze di chi giura di aver trovato così l’anima gemella. Oggi questa usanza popolare è però in disuso dato che, per motivi di sicurezza e salvaguardia del patrimonio, la colonna è protetta da una solida gabbia metallica. Tuttavia, le fedeli più tenaci non hanno abbandonato del tutto la tradizione e la mantengono viva lasciando dei bigliettini personali ai piedi del pilastro marmoreo.

Visita la celebre Basilica di San Nicola a Bari

San Nicola e tradizione: la fiaccolata e la cioccolata calda

Mentre viene celebrata la messa tra le mura del centro storico, per le vie principali della città prende forma uno spettacolo tipico della tradizione della festa: la fiaccolata nicolaiana. La lunga marcia è rivolta ai fedeli più prestanti che intendono commemorare il Santo in modo più dinamico e costella la città di torce luminose. La partenza è dal Parco 2 Giugno, nel cuore della città, per raggiungere il sagrato della Basilica: un vero e proprio pellegrinaggio cittadino in onore del Patrono.

Ma che Festa di San Nicola sarebbe senza una dolce sorpresa? Anche quest’anno, la tradizione gastronomica del 6 dicembre barese non si lascerà mancare proprio nulla e al termine della messa e con l’arrivo dei maratoneti della fiaccolata, arriverà il momento più atteso, soprattutto dai bambini: la colazione tipica a base di cioccolata calda che sarà servita ai visitatori dagli abitanti della Città Vecchia, insieme ai dolci tipici natalizi pugliesi e ad alcune protagoniste dello street food locale, come le sgagliozze e le popizze.

La giornata di festa si protrae fino a sera e non mancherà la rituale accensione delle luci dell’albero cittadino a Piazza del Ferrarese, che segna inequivocabilmente l’avvicinarsi del Natale. E come sempre, per molti baresi questo è anche il momento perfetto per addobbare casa e festeggiare con una valanga di panzerotti!

Il culto di San Nicola nel mondo

Festa di San Nicola di Bari, santo amato in tutto il mondo

Non è un caso che oggi San Nicola sia il santo più venerato al mondo e la sua figura si sia sovrapposta ad alcuni personaggi tipici del folklore: Nonno Gelo nell’Europa dell’Est, Papà Inverno nei paesi germanici, Sinterklaas in Olanda - tutti alter ego del ben più famoso Santa Claus, contrazione di Saint Nicolaus, nome derivante dall’emigrazione dei fedeli europei in America.

In tutto il mondo sono state erette nel tempo moltissime chiese dedicate al Santo, sia cattoliche sia ortodosse: il culto di Nicola si è diffuso specialmente in Russia e nell’Europa orientale, in Grecia, in Boemia, in Turchia, nell’Europa occidentale (Olanda, Fiandre, Germania e Inghilterra), nell’Europa settentrionale (Danimarca e Islanda) e nel nord America.

Un caso particolare riguarda la chiesa di New York, segnata da un passato tragico: la sua collocazione adiacente al World Trade Center, purtroppo, non l’ha risparmiata dalla distruzione scatenata dagli attentati terroristici dell’11 settembre 2001; è stata successivamente ricostruita e sul suo sito ufficiale si nota subito l’hashtag #rebuildmychurch, un messaggio che vuole trasmettere pace, speranza e resilienza.

Festa di San Nicola di Bari 2025: vivere appieno la tradizione

Caro sia ai cattolici che agli ortodossi, San Nicola è denominato, come abbiamo visto, "il santo delle genti”. La sua capacità di unire due credo religiosi è infatti paragonabile a quella di richiamare la cittadinanza in un abbraccio simbolico, per celebrare i festeggiamenti e rivivere le tradizioni che abbiamo appena elencato.

Al di là delle questioni religiose, la Festa di San Nicola, con i rituali “laici” a cui ha dato luogo nei secoli, ha avuto il merito di ricreare un imperdibile appuntamento che si rinnova annualmente e che è molto atteso e amato dalla comunità barese, che può incamminarsi verso il Natale con gioia.

Anche per le festività del 2025, la messa, la visita alla cripta, la fiaccolata e la colazione avranno luogo nel capoluogo pugliese come di consueto e possono rappresentare un’opportunità unica per visitare la città e viverne lo spirito autentico a ridosso del momento più bello dell’anno: perché dunque non valutare una piccola gita in questa notte magica?

L'autore

Scritto il 20/10/2022