
Una meta colta e chic ma che non si è montata la testa.
Eppure, visto il curriculum, ne avrebbe tutte le ragioni: città di musica, giardini fiabeschi e panorami che tolgono il fiato, è stata musa ispiratrice di personaggi leggendari.
Qui te la raccontiamo in 10 punti.
Ecco cosa fare a Ravello come un local secondo Visit Italy.

I consigli per esplorare Ravello come un local

Dalla terrazza dell’Infinito, il concetto di “infinito” pare essere un qualcosa di piuttosto definito, anche se si fa fatica ad esprimerlo con le parole. Funziona così, il linguaggio della bellezza.
Da quando fu fondata, nel V secolo, Ravello ha stregato ogni sorta di viaggiatore: artisti come William Turner, intellettuali inglesi, come gli appartenenti al circolo Bloomsbury, politici e statisti, come Winston Churchill, scrittori come Gore Vidal, che addirittura vi si trasferì, o grandi star come Greta Garbo, per la quale fu un romantico rifugio.
Ma non serve avere un nome blasonato per apprezzare questo piccolo tesoro della Costiera Amalfitana.
I suoi giardini, quelli di Villa Cimbrone e Villa Rufolo, sono tra le ragioni principali per cui si viene a Ravello. Ma ci sono anche le atmosfere mediterranee, rilassate e rilassanti, del centro storico, la scena musicale, i panorami da fine del mondo, i profumi (e i sapori) dei limoni amalfitani.
Qui ti diamo alcuni consigli per visitare Ravello come un local e scoprire uno dei luoghi più affascinanti di un territorio eccezionale.
10. Cosa fare a Ravello come un local. Ascoltare un concerto

Ha ispirato (e continua a farlo) artisti, poeti e scrittori. Wagner, che vi giunse in un pomeriggio del 1880 a dorso di un mulo, ne fu rapito. “Il Magico Giardino di Klingsor è trovato”, affermò. E il Parsifal ebbe la sua ambientazione perfetta.
Da allora, Ravello ha un legame speciale con la musica, che si suggella ogni anno con un evento eccezionale per l’ambientazione scelta: lo straordinario belvedere di Villa Rufolo.
È il Ravello Festival, appuntamento musicale estivo sulla Costa d’Amalfi che vede alternarsi sul palco le più talentose orchestre internazionali. Il repertorio cambia di anno in anno, spaziando dal classico al jazz.
Il concerto più atteso ed entusiasmante si tiene all’alba. I biglietti possono essere acquistati direttamente dal sito ufficiale della kermesse, ma gioca d’anticipo: vanno puntualmente esauriti nel giro di poche ore dalla messa in vendita.
Gita a Ravello da Napoli9. Shopping in bottega

Lo shopping local a Ravello si fa tra i negozietti e le botteghe del centro storico.
Come negli altri paesi della Costiera, anche qui la ceramica è un fiore all’occhiello della produzione artigianale.
Le vetrine, colme di piatti, insalatiere e tazzine colorate, celano i laboratori dove questi manufatti simbolo della Costa d’Amalfi prendono vita. Alcuni artigiani ti lasceranno anche assistere al processo di realizzazione.
La lunga tradizione dell’artigianato ravellese passa poi per la lavorazione del corallo e dei cammei. Puoi conoscerla meglio presso il museo dedicato in piazza Duomo, dove sono documentate le varie tecniche di lavorazione adoperate nei secoli per ottenere gioielli e oggetti preziosi finemente intagliati. Sono centinaia quelli esposti, tra cui un presepe interamente realizzato in corallo.
Gita a Ravello da Sorrento8. Aperitivo in piazza Vescovado

Il centro di Ravello è tutto ciò che ti aspetti da un borgo della Costiera Amalfitana: stradine che si susseguono tra piccoli negozi e chiese affacciate sul mare, ceramiche dipinte col classico pattern di limoni che sbucano qua e là, bottiglie di limoncello in bella mostra, l'alternarsi di salite e gradinate più o meno ripide.
Piazza Vescovado è il suo salotto, l’angolo ideale dove fermarsi per un drink e uno snack all’ora dell’aperitivo. Intorno a te, prende vita la quotidianità di Ravello, che si svolge con disinvoltura all’ombra del Duomo. Il palazzo Vescovile e i rigogliosi pini marittimi che lo circondano fanno da cornice a un panorama incantevole.
I caffè e i ristoranti che la abbracciano sono un punto d’incontro per i residenti e non solo. Qui un tempo si facevano vedere personaggi come Humphrey Bogart, Jackie Kennedy, Gore Vidal. Oggi, nell’ampio slargo dinanzi alla chiesa, ti capiterà ancora di incrociare ragazzini che girano in bicicletta o che giocano al pallone come in un vecchio film in bianco e nero.
Durante l’anno, questa piazza è protagonista degli eventi essenziali del paese: spettacoli, mostre e sagre gastronomiche, il presepe vivente a Natale e la festa di San Pantaleone a luglio. Troverai sempre qualcosa che catturerà la tua attenzione.
7. Arrivare in traghetto

Durante il periodo estivo, viaggiare in traghetto è un’ottima opzione per raggiungere le località della Costiera Amalfitana. Le partenze sono da Napoli, Positano, Sorrento e Salerno. Il porto più vicino è quello di Amalfi, da cui un bus SITA ti accompagna a Ravello in circa 30 minuti.
Se preferisci il treno, la stazione di riferimento è a Salerno. Da qui si prosegue in autobus fino ad Amalfi. Una volta nell’ex Repubblica marinara, dovrai cambiare nuovamente bus.
Tieni presente che Amalfi è lo snodo principale per spostarsi da e verso Ravello con i mezzi pubblici, dunque qualunque destinazione tu voglia raggiungere, dovrai prima fare tappa qui.
Viaggi in auto? Prendi l’A3 Napoli-Salerno fino all’uscita Angri e segui le indicazioni per la Costiera Amalfitana e Ravello. Sappi però che in alta stagione riuscire a trovare parcheggio potrebbe essere piuttosto difficile.
E per muoversi tra un borgo e l’altro? Utilizzando l’auto si corre il rischio di restare a lungo imbottigliati nel traffico. Meglio noleggiare un due ruote, affidarsi al servizio pubblico oppure, perché no, spostarsi a piedi dove possibile, approfittando dei percorsi panoramici tra i monti e la costa. Al punto 5. ti diciamo qualcosa in più.
Consulta anche in nostri consigli per spostarti tra Ravello e Amalfi.
6. Fare un salto in spiaggia
La spiaggia di Castiglione, la più vicina a Ravello, si trova al confine con Atrani ed è davvero scenografica. Protetta da uno sperone roccioso e circondata da una colorata vegetazione, non è molto estesa, presenta sia una parte libera che una attrezzata e, generalmente, non è affollatissima.
Puoi raggiungerla sia via mare che da terra. Ravello sorge ad un’altezza di 350 metri sul mare, per cui ci saranno un bel po’ di gradini da discendere.
La location è molto particolare e pittoresca, cinta da un lato dagli eleganti palazzi ravellesi e dall’altro dalla silhouette di Atrani, dove spicca l’alto campanile della chiesa della Maddalena.
Meglio venirci al mattino, poiché il sole la lascia presto e risulta essere in ombra già dal primo pomeriggio.
Qui trovi la nostra selezione delle migliori spiagge della Costiera Amalfitana.
5. Escursione su un sentiero panoramico

Un buon modo per raggiungere i paesi vicini a Ravello consiste nell’attraversare gli antichi sentieri interni, stretti e scoscesi, proprio come facevano in passato le persone del posto, quando ancora la strada lungo la costa non esisteva.
I paesaggi sono spettacolari e profumano di storia. Il più famoso di tutti? Regala suggestioni epiche.
Atrani, Amalfi e Minori si trovano tutti sul mare e raggiungerli non è complicato. Certo, il ritorno potrebbe essere più impegnativo dell’andata, ma puoi sempre optare per un autobus che ti riporti indietro.
Per Amalfi, ad esempio, la passeggiata dura circa un’ora, così come per Minori. Per Scala, il percorso è in salita e un tantino più sfidante. Puoi inoltre intercettare il panoramico sentiero dei Limoni, profumato come gli agrumeti ai quali deve il nome.
4. Mangiare un piatto di scialatielli
Le escursioni in Costiera Amalfitana sono ammalianti ed entusiasmanti, ma che fatica! Dopo tanto saliscendi, è il momento di recuperare le forze come si deve.
Come c’è da aspettarsi, la cucina locale rende omaggio al suo prezioso mare e alle tante specialità culinarie della costa.
Pesce fresco a volontà, quindi. Ma anche ndunderi, la pasta fatta a mano di Minori; gli spaghetti al limone amalfitani; le alici di Cetara; il sole nel piatto, soufflé al limone amato da Salvatore Quasimodo e nato in uno storico ristorante di Amalfi.
Tutta ravellese è la pasta con le zucchine, preparata tradizionalmente in occasione dei festeggiamenti di san Pantaleone, patrono del borgo.
Non sai cosa scegliere? Prova gli scialatielli, un formato di pasta fresca tipico della Costiera. Il nome è evocativo e viene direttamente dalla lingua dialettale: per alcuni, il riferimento è al napoletano “scialare”, godere. Ad ogni forchettata, scoprirai perché è un rimando così azzeccato!
3. Assistere a uno spettacolo nel chiostro di San Francesco

In estate, il chiostro di San Francesco ospita piccoli eventi teatrali, letture poetiche e performance di danza o musica. Sono appuntamenti poco pubblicizzati, amati dai locali e ambientati in uno dei luoghi più suggestivi (e spirituali) del paese.
Il complesso monumentale francescano di Ravello è un luogo romantico e silenzioso dove respirare un po’ della storia locale.
Oltre al convento e alla chiesa annessa, che custodisce le spoglie del beato Bonaventura da Potenza, la biblioteca rappresenta il vero tesoro storico del luogo.
Aperta al pubblico nel 1984, conta circa 40 000 volumi tra manoscritti, cinquecentine rare e preziosi corali. Nell’Aula Magna vengono regolarmente organizzati incontri, concerti e presentazioni. L’ingresso è gratuito.
2. Partecipare a una festa di paese (anche fuori stagione)

Al di là di eventi noti come il Ravello Festival, il calendario ravellese è costellato di feste minori e celebrazioni tradizionali: processioni, sagre di quartiere, piccoli concerti.
Sono momenti ideali per mescolarsi ai residenti e vivere il lato più autentico e verace del paese.
Anche in inverno o in primavera, Ravello offre svariate occasioni per sentirsi parte della comunità.
Fuori dai riflettori del Festival, il borgo vive tutto l’anno, ma se capiti da queste parti a luglio, allora l’appuntamento da non perdere è la festa patronale dedicata a san Pantaleone.
Le celebrazioni si svolgono il 26 e il 27 del mese e culminano con il miracolo della liquefazione del sangue, la preziosa reliquia custodita all’interno del Duomo. Come da tradizione, ad affiancare i riti religiosi c’è la festa popolare, e quindi bancarelle, street food, musica e fuochi d’artificio à gogo.
A settembre, invece, lo spettacolo da non perdere è l’incendio di Torello, frazione di Ravello affacciata su Minori. In occasione della festa della Madonna Addolorata, il piccolo borgo si accende (letteralmente) con uno show di luci e fuochi sincronizzati a ritmo di musica. Sembra che le case prendano fuoco in un’esplosione di colori. L’effetto è spettacolare, soprattutto se ammirato da una terrazza panoramica.
1. Visita e degustazione in un caseificio locale

Uno dei prodotti simbolo dell’universo gastronomico campano è il fior di latte dei Monti Lattari. La buona notizia è che non serve allontanarsi da Ravello per scoprire come nasce questa meraviglia e vivere un’esperienza da vero foodie.
In piazza Fontana Moresca si trova infatti uno degli ultimi e più rinomati caseifici della Costiera Amalfitana. Ha persino catturato l’attenzione della BBC, che nel 2023 ha raccontato ai suoi spettatori la maestria dei casari locali e l’arte di una produzione che affonda le sue radici nella storia del territorio.
Se ti piace metterti in gioco, prova a partecipare a una divertente e gustosissima masterclass con i titolari, che ti mostreranno ogni fase della lavorazione del latte. Scoprirai in prima persona come nasce un prodotto artigianale di qualità e, naturalmente, potrai assaggiare la mozzarella appena fatta, ancora calda.
L'autore
Scritto il 13/02/2024
Lorena Calise
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