Cosa vedere a Sambuca di Sicilia? Vieni con noi alla scoperta di questo borgo siciliano dal fascino arabo.

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Nell'entroterra agrigentino, a una ventina di chilometri dalla città marinara di Sciacca, sorge uno dei borghi più belli d’Italia: Sambuca di Sicilia

Il borgo, di origini arabe, fu fondato nel lontano 830 d.C ma ancora oggi conserva le tracce di questa sua matrice islamica. Camminare tra le sue vie sarà come tornare indietro nel tempo.

Sambuca è un vero e proprio angolo di paradiso da vivere a ritmo lento, scoprendo passo dopo passo la storia e le tradizioni di un luogo che ammalia tutti suoi visitatori. Le vie del centro storico sono ricche di ristoranti e locali dove poter assaggiare le specialità della cucina siciliana, altrettanti sono poi i luoghi d’interesse legati al suo passato.

Scopriamo insieme cos'altro ha da offrire questa gemma nascosta della Sicilia!

Sambuca: cenni storici

Sambuca sorge su una collina situata nella Valle del Belice a 350 m s.l.m, all’interno del Parco dei Monti Sicani. Il borgo è immerso nella natura, infatti, è circondato a nord-est da boschi e montagne e a sud-ovest da diverse valli.

Le origini del borgo risalgono all’830. L'odierna Sambuca fu fondata dagli Arabi qualche anno dopo il loro sbarco in Sicilia e la chiamarono Zabuth, per ricordare l'omonimo emiro arabo Al-Zabut che aveva fatto erigere in quel luogo un castello, e la costruirono alle pendici del Monte Genuardo. Sambuca conserva ancora le tracce delle sue origini islamiche nel "quartiere arabo".

Zabut fu abitata da popolazione islamica fino al XIII secolo fino a quando si ribellò alle operazioni di consolidamento imperiale ordinate da Federico per la soluzione della "questione saracena" in Sicilia. Zabut resistette per due anni. La resistenza fu stroncata nel 1225 e la strage fu totale. 

La cittadina-fortezza di Zabut, dopo l'eccidio e la deportazione dei superstiti saraceni, fu lentamente ricostruita. Gli arabi convertitisi al cristianesimo per paura o per convinzione e i cristiani degli abitati vicini convissero insieme pacificamente.

La città mantenne il toponimo di Sambuca Zabut fino al 1923, quando Mussolini decise di cancellare Zabut dal nome e specificò Sambuca regionalmente aggiungendo "di Sicilia".

Dal 2014 il borgo fa parte del club de “I Borghi più belli d’Italia”.

Il quartiere arabo di Sambuca

Il cuore storico di Sambuca risiede nel suo quartiere arabo. Il quartiere si trova sulla sommità della cittadina ed è un dedalo di vicoli perfettamente ristrutturati, che ricordano una vera e propria Kasbah araba. Passeggiando tra le strette vie si possono ammirare vari esempi di street art che lo rendono ancora più suggestivo. 

L’impianto urbano della millenaria Sambuca si sviluppò attorno a li setti vaneddi (sette vicoli saraceni). Il quartiere arabo, una trama intricata di piccole vie che si aprono in cortili e vicoli, fu realizzato dall’Emiro Al-Zabut, fondatore della cittadina.

Il quartiere saraceno a Sambuca di Sicilia è una zona ricca di storia con i suoi sette vicoli, le cave di tufo sotterranee e la Chiesa Madre. Sono davvero tante le attrazioni concentrate in questa zona della città. Anticamente il quartiere faceva parte del castello di Zabut. Si estende dalla piazza Navarro, al largo San Michele fino ad arrivare al Belvedere.

Il Belvedere di Sambuca

Sul punto più alto del borgo di Sambuca si apre il grande terrazzo del Belvedere.

Un tempo faceva parte dell'antico castello di Zambut e costituiva l'acropoli fortificata della città. Poi, nella seconda metà del 1800, le poche rovine rimaste del castello vennero demolite e fu ricavato questo ampio spazio utilizzato spesso per eventi. Il grande terrazzo termina con una esedra con colonne. Secondo la leggenda nel sottosuolo si dipartono dei cunicoli che collegherebbero l'antico castello con altre parti della città e del territorio.

Affacciandosi si viene rapiti da un panorama mozzafiato. Lo sguardo arriva fino ai territori di Giuliana, Caltabellotta e Chiusa Sclafani, sullo sfondo dei Monti Sicani. Al tramonto il tutto è ancor più suggestivo.

Cosa fare e vedere a Sambuca di Sicilia

Oltre ai luoghi d’interesse già descritti nei paragrafi precedenti, a Sambuca c’è molto altro da scoprire. 

Lo sviluppo urbano del paese segue due direttrici: quella araba “dentro le mura”, che si proietta fino a tutto il Cinquecento con l’infittirsi delle residenze attorno alla fortezza di Zabut, e quella sei-settecentesca “fuori le mura”.

Della zona sei-settecentesca ricordiamo la Chiesa del Carmine e la Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria, grande esempio dell’architettura barocca. Tra i palazzi degni di nota troviamo invece Palazzo Panitteri, caratterizzato da un cortile interno con scala di stile catalano che conduce al museo archeologico e un giardino interno con le piante ornamentali mediterranee, e Palazzo dell'Arpa, la sede del Municipio.

Tipiche di Sambuca sono le minni di virigini (seni di vergine), dei dolci di forno. Hanno la forma della mammella con all'apice una protuberanza più scura. Sono composte da pasta frolla e contengono al loro interno crema di latte, zuccata, scaglie di cioccolato e cannella.

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