Esplora i nove Sacri Monti di Piemonte e Lombardia, per vivere un’esperienza unica in splendidi contesti naturali carichi di Storia e Spiritualità.

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Natura, arte sacra e spiritualità sono le caratteristiche peculiari di un viaggio alla scoperta dei nove Sacri Monti di Piemonte e Lombardia, istituiti a partire dal XV secolo come luoghi di preghiera alternativi rispetto ai tradizionali (ma lontani) territori della Terra Santa.

Ecco nove itinerari attraverso cui conosceremo sia il ruolo storico, sia il lato mistico di questi straordinari complessi, entrati nel 2003 a far parte della lista UNESCO dei patrimoni dell’umanità.

Il nostro percorso inizierà dai Sacri Monti del Piemonte (Varallo, il primo a essere istituito nel 1480; Domodossola; Ghiffa; Orta; Oropa; Belmonte; Crea), per arrivare infine ai santuari di Ossuccio e Varese, in Lombardia.

I Sacri Monti come tappe di un viaggio spirituale

Sacri Monti, un viaggio spirituale

Montagne, laghi e panorami suggestivi; ma anche monumenti e santuari ricchi di arte e di storia. I Sacri Monti di Piemonte e Lombardia attirano ogni anno decine di migliaia di visitatori, catturati dalle attrazioni culturali e dalle bellezze paesaggistiche di questi territori.

È indubbio, tuttavia, che la componente mistica e spirituale che emana da ciascuno dei nove complessi architettonici giochi un ruolo fondamentale nell’esperienza di visita ai Sacri Monti. In ognuno di essi troviamo infatti una serie di Cappelle e strutture religiose al cui interno possiamo ammirare statue o dipinti che raccontano scene differenti legate alla storia cristiana, alla vita di Gesù, Maria o dei Santi.

Ogni Sacro Monte, quindi, rappresenta una sorta di “via crucis campestre”, un modo utilizzato nel corso dei secoli dalle autorità ecclesiastiche per comunicare con i fedeli raccontando loro le storie più evocative dal punto di vista religioso, così da accrescere il più possibile la fede popolare. 

Anche per questo motivo, pur partendo da una struttura comune (vari edifici costruiti in posizioni strategiche, sulla cima di colline o montagne che dominano il territorio circostante), ciascuno dei nove complessi ha sviluppato caratteristiche artistiche e architettoniche uniche

Ecco perché quello attraverso i Sacri Monti di Piemonte e Lombardia rappresenta un vero e proprio viaggio spirituale, che percorreremo assieme tappa dopo tappa. A cominciare dal Sacro Monte di Varallo, in Piemonte.

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Varallo, il primo dei Sacri Monti di Piemonte e Lombardia

Sacro Monte di Varallo

In provincia di Vercelli, adagiato alla confluenza tra il torrente Mastallone e il fiume Sesia, si trova il piccolo comune di Varallo. Dalle sponde del fiume si erge ben evidente la sagoma del Sacro Monte, che sovrasta il paese da oltre 500 anni.

Fu il frate francescano Bernardino Caimi a immaginare una trasposizione della Terra Santa posta nel cuore del Piemonte. Nacquero così, quasi al termine del XV secolo, una serie di strutture mirate a riprodurre i più iconici luoghi religiosi di Gerusalemme

Questi edifici sono stati sviluppati nel corso dei secoli e riempiti di opere d’arte legate all’universo della spiritualità, dando vita a un percorso morale attraverso pitture e sculture che riproducono scene di vita reale riguardanti la storia di Cristo o varie vicende riprese dalla Bibbia e dai Vangeli. 

La Cappella 1, ad esempio, propone statue e decorazioni del tardo XVI secolo che raccontano la storia di Adamo ed Eva e del peccato originale (alcune statue di animali risalgono a fine ‘800); le cappelle 2, 3 e 4 compongono invece il cosiddetto Complesso di Nazareth, e descrivono le vicende dell’Annunciazione, della Visitazione e del primo sogno di Giuseppe. 

E così via, attraverso il Complesso di Betlemme, il Palazzo di Pilato e il Complesso del Calvario, seguendo un percorso che conta in totale ben 45 cappelle e che si snoda lungo un piccolo ed elegante boschetto.

Un modo pittoresco per raggiungere il fulcro del complesso, partendo da Varallo, è quello di utilizzare la spettacolare funivia (indicata come la più ripida d’Europa!) che collega il paese all’area del Sacro Monte. Oppure possiamo semplicemente scegliere di varcare il monumentale portone di accesso dopo essere saliti a piedi, lungo il cammino pedonale, proprio come i pellegrini di un tempo. 

Sacro Monte di Domodossola

Sacro Monte di Domodossola

Il Sacro Monte Calvario di Domodossola si trova nella parte settentrionale del Piemonte, a pochi chilometri di distanza dal confine con la Svizzera. Il complesso, circondato da montagne e situato sopra il pendio del colle Mattarella, che torreggia su Domodossola e sul fiume Toce, offrendo uno straordinario panorama sulla Val d’Ossola.

Rispetto a quello di Varallo, questo Sacro Monte appare di dimensioni ridotte e più spartano. Il motivo è insito nella sua storia: fu fondato nel 1656 da due frati Cappuccini, ma all’inizio del XIX secolo i frati presenti vennero cacciati e la struttura fu adibita a caserma per quasi vent’anni. Nel 1828 un nuovo ordine religioso fondato dal filosofo e sacerdote Antonio Rosmini tornò a occupare il complesso, che venne arricchito di nuove Cappelle nel corso del secolo successivo.

Queste ultime sono adornate da statue e affreschi e strutturate come Stazioni della Via Crucis. Il nome stesso (Sacro Monte Calvario) rimanda alla collina di Gerusalemme dove Gesù fu crocifisso, e in generale si respira un’aura spirituale che rimanda alla tematica religiosa della Passione di Cristo

Lungo la pittoresca e verdeggiante strada che sale dal borgo di Domodossola, infatti, troviamo le prime Cappelle a simboleggiare le relative Stazioni della Croce, oltre ai ruderi dell’antico convento e ai resti del Castello di Mattarella, di epoca antecedente alla creazione del Sacro Monte.

Infine, una volta giunti in cima al pendio, possiamo entrare nel Santuario del SS. Crocifisso, dove una serie di affreschi e la toccante scena della Crocifissione posta sopra l’altare costituiscono la sublimazione del percorso di preghiera dei pellegrini.

Cambiamo scenario per spostarci a Ghiffa, sulla riva Piemontese del Lago Maggiore, e al Sacro Monte della SS. Trinità

Ci troviamo in una zona ricca di boschi e di sentieri, con un panorama che spazia dal lago alle Prealpi Lombarde. Tra tutti i Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia, quello di Ghiffa è forse quello che offre lo scenario naturale più spettacolare.

È anche il complesso più piccolo tra quelli piemontesi, dato che è costituito solamente dal Santuario della Trinità, costruito a cavallo tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo, e dalle tre Cappelle realizzate tra i 50 e i 100 anni più tardi e dedicate a soggetti e personaggi biblici quali l’Incoronazione della Vergine, San Giovanni Battista e Abramo.

Nel cuore del complesso non dobbiamo perderci il portico della Via Crucis realizzato tra il 1752 e il 1761: sotto le sue arcate i pellegrini potevano percepire tutta la spiritualità e il simbolismo del luogo ammirando gli affreschi riguardanti le Stazioni della Croce, anche se dopo il 1930 questi ultimi, ormai rovinati, sono stati sostituiti da formelle in terracotta policroma.

Sacro Monte di Orta

Vista dal Sacro Monte di Orta

Il Sacro Monte di Orta non è molto distante da Ghiffa. Non si affaccia però sul Lago Maggiore, bensì sul più piccolo Lago d’Orta, proprio di fronte alla pittoresca Isola di San Giulio, ben visibile dal Santuario.

Il complesso di Orta è nato a partire dal 1590 ed è interamente dedicato alla figura di San Francesco d’Assisi. Le venti Cappelle che lo compongono, infatti, sono interamente immerse nella bellissima natura del luogo: possiamo visitarle tutte seguendo un piacevole itinerario che offre vedute mozzafiato sul lago sottostante.

Camminare in questo lussureggiante giardino possiamo non solo ammirare le opere d’arte e l’architettura degli edifici religiosi, ma anche apprezzare il silenzio, entrare in sintonia con la natura, cercare il nostro punto di equilibrio e pace interiore.

Dopo una passeggiata nel verde, tra archi, pozzi e fontane, concludiamo il percorso rivolto a San Francesco con la visita alla Chiesa di San Nicolao, un edificio proto-romanico che fu riorganizzato nel ‘600 per richiamare lo stile della Basilica inferiore di Assisi e che oggi ospita una bellissima Pietà in legno intitolata Madre del Redentore.

Sacro Monte di Oropa

Santuario di Oropa

All’interno della Riserva Naturale del Sacro Monte di Oropa, il Santuario si erge a circa 1200 metri, ma i sentieri che partono da qui superano abbondantemente quota 2000, il che lo rende il sito più alto tra tutti i Sacri Monti di Piemonte e Lombardia.

Il complesso di Oropa è stato costruito a partire dal XVII secolo ed è piuttosto grande: è composto da ben due basiliche, quella Antica e quella Superiore, riconoscibile dalla caratteristica cupola. Secondo la leggenda, l’importanza religiosa del luogo si deve a Sant’Eusebio, primo vescovo di Vercelli, che pose in una caverna della zona la statua in legno della Madonna Nera proveniente dalla Palestina, nel IV secolo (in realtà la statua era opera di uno scultore Valdostano di fine Tredicesimo secolo).

Oggi, dunque, il Sacro Monte di Oropa è dedicato alla Madonna. Dodici delle ventisette Cappelle che costituiscono il sito raffigurano scene della vita di Maria, come sempre attraverso statue e affreschi. Gli edifici rimanenti raccontano episodi della vita dei Santi e della tradizione del Santuario.

A Oropa la natura gioca un ruolo fondamentale ed è il fattore che rende possibile provare l’esperienza di viaggio spirituale. Percorrere i numerosi sentieri o passeggiare nello splendido giardino botanico è ciò che davvero rende tangibile il lato mistico di questo luogo, rendendolo una vera oasi di pace e preghiera nonostante sia forse il Sacro Monte più conosciuto dal grande pubblico (spesso sede di eventi esterni, come ad esempio arrivi di tappa del Giro d’Italia).

Sulle prime propaggini alpine che dominano il lato occidentale della Pianura Padana piemontese, la collina di Belmonte ospita il più recente tra i Sacri Monti di Piemonte e Lombardia.

In realtà, anche se il progetto del Sacro Monte di Belmonte risale al XVIII secolo, già molto tempo prima, da poco dopo l’anno 1000, questo luogo ospitava un Santuario dedicato alla Madonna. Fu il frate francescano Michelangelo da Montiglio a decidere di arricchire l’offerta religiosa di Belmonte: poiché aveva viaggiato in Terra Santa, scelse quindi di costruire una serie di Cappelle con opere d’arte che raccontassero le vicende della Passione di Cristo.

Le tredici strutture che possiamo visitare oggi sono disseminate lungo un pittoresco sentiero immerso nella natura, il quale in origine era ancora più angusto e che venne successivamente allargato per supportare il crescente arrivo dei pellegrini.

Partendo dal Santuario, seguiamo quindi un percorso ad anello che ci porta a scoprire delle decorazioni davvero suggestive e dall’estremo realismo: in passato le statue in gesso dei cattivi che portano a morte Gesù Cristo sono state addirittura oggetto di atti vandalici per via dell’emotività che sono in grado di suscitare.

Lungo l’itinerario di visita, seguendo un altro breve sentiero, possiamo raggiungere la statua di San Francesco, da cui si ammira anche un panorama a 360 gradi davvero suggestivo.

Ci troviamo in provincia di Alessandria, tra le straordinarie colline del Monferrato, per la visita al settimo e ultimo dei Sacri Monti del Piemonte: il Sacro Monte di Crea.

Come nel caso di Oropa, anche a Crea i racconti della tradizione indicano Sant’Eusebio come portatore della statua lignea della Madonna col Bambino e fondatore del primo oratorio in loco (ma anche stavolta la statua, in realtà è del XIII secolo). Da qui si diffuse il culto mariano che in seguito portò alla nascita del Santuario della Madonna Assunta, base da cui nel 1589 il priore lateranense Costantino Massino diede origine al Sacro Monte.

Oggi, passando attraverso una serie di caratteristici vigneti, possiamo raggiungere il complesso sulla cima del colle e visitare le 23 Cappelle che sono sorte durante i secoli. Teniamo presente che molte statue e affreschi vennero distrutti all’inizio del XIX secolo a causa delle incursioni francesi, in un periodo in cui il Sacro Monte giaceva in uno stato di abbandono.

La facciata del Santuario accoglie i pellegrini con splendidi mosaici, e anche gli affreschi presenti all’interno sono decisamente degni di nota. In generale, nonostante le numerose opere d’arte contenute nelle strutture religiose, il Sacro Monte di Crea trasmette un’atmosfera di grande semplicità e di pace. Non a caso, sono presenti alcuni romitori dove, in passato, gli eremiti erano dediti alla preghiera e alla penitenza.

Affacciato sul Lago di Como di fronte all’isola Comacina, il Sacro Monte della Beata Vergine del Soccorso che si erge sopra il paese di Ossuccio, in Lombardia, offre delle vedute fantastiche che spaziano dal lago alle verdi montagne circostanti.

La salita al Santuario mette in mostra quattordici Cappelle dallo stile barocco, che sono state costruite tra il XVII e l’inizio del XVIII secolo. È un percorso caratterizzato da una folta vegetazione e dalla presenza di ben 230 statue realizzate in stucco e terracotta, oltre a numerosi affreschi che adornano i vari edifici.

Il Santuario sulla cima è invece più antico: costruito nel 1532, rappresenta il completamento ideale della Corona del Rosario, ai cui misteri è dedicato l’intero sito. La bellezza e il misticismo insito in questo luogo, peraltro, erano evidenti già in epoca romana, quando l’area dell’attuale Sacro Monte era un importante centro del culto dedicato a Cerere, dea della terra e della fertilità.

Ultimo ma non certo per importanza, il Sacro Monte di Varese si trova alla periferia dell’omonima città lombarda, lungo la strada che conduce al Parco Naturale Regionale Campo dei Fiori.

I lavori per la realizzazione di questo Sacro Monte iniziarono nei primi anni del XVII secolo, ma il sito era luogo di pellegrinaggio già dal Medioevo grazie alla presenza del Santuario di Santa Maria del Monte, e in seguito con la fondazione del Monastero delle Romite Ambrosiane nel 1474.

Oggi l’itinerario prevede la visita alle quindici Cappelle che onorano i Misteri del Rosario e che custodiscono opere di straordinari artisti, anche appartenenti a epoche recenti: ad esempio, sulla parete esterna della Cappella III, dedicata alla Natività, Renato Guttuso dipinse la Fuga in Egitto. Un’opera di grande spessore che, pur provenendo da un artista dichiaratamente ateo, possiede una potenza espressiva capace di trasmettere un’emotività e al contempo una religiosità straordinarie. Come sottolineò Monsignor Macchi, all’epoca arciprete del Santuario, “anche l’ateismo è una fede”.

Proseguendo lungo il sentiero acciottolato, dopo avere oltrepassato tutte le Cappelle ci troveremo a Santa Maria del Monte, un borgo storico e pittoresco, con le sue vie coperte, il Monastero e il Santuario, con le sue vedute mozzafiato dal balcone panoramico. Il luogo ideale, dopo tutta la strada percorsa, per osservare i verdi boschi e il lago in lontananza, e sentirci in pace con noi stessi e con la nostra spiritualità. 

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