Scopri le isole Eolie come un local nel nostro viaggio in 7 tappe indimenticabili. Tra storia, mare e natura. 

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Le sette isole vulcaniche a nord est della Sicilia fanno parte della lista dei Patrimoni dell’Umiltà Unesco dal dicembre 2000. 

L’arcipelago regala meraviglie sotto forma di viaggi nel tempo, percorsi avventurosi, spiagge selvagge e leggende più vive che mai.

Ecco 7 suggestioni, una per ogni isola, per avventurarsi alle Eolie come un local.

Isole Eolie come un local

Isole Eolie come un local

Le Eolie rappresentano un territorio bellissimo e misterioso, dove il legame tra l’arcaico e il moderno è stretto e ingarbugliato.

A dispetto di ogni forma di appiattimento e omologazione, Lipari, Vulcano, Salina, Stromboli, Filicudi, Alicudi e Panarea posseggono culture e tradizioni fiere e antichissime che non necessariamente vanno a combaciare con quelle dei territori vicini. 

Spiagge di ciottoli e sabbia nera, eruzioni vulcaniche spettacolari, villaggi di pescatori e scorci marini irresistibili fanno parte del pacchetto.

Ma c’è molto altro. A partire dalla storia che si respirare tra antiche mulattiere, siti archeologici e musei. 

Chi si ferma a parlare con la gente del posto, può fare scoperte entusiasmanti ed entrare in una dimensione magica popolata da creature fantastiche e vicende talvolta percepite come reali.  

Chi vuole un break nella natura sperimenterà luoghi a tratti impervi e aspri e a tratti dolci e rassicuranti, come i vigneti che producono il Malvasia

Anche chi è in cerca di atmosfere più mondane non resterà deluso.

Raggiungere le isole Eolie è sempre un viaggio emozionante. Molti decidono di esplorarle tutte in un colpo solo regalandosi un'eccitante vacanza in barca.

Qui ti sveliamo le nostre dritte per visitare le isole Eolie come un local

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7. Cosa fare alle isole Eolie come un local. Esplorando Lipari

Cosa fare alle isole Eolie come un local. Esplorando Lipari

Dalla cime di un’alta roccia vulcanica, la massiccia cinta muraria cinquecentesca che delimita il castello dà il benvenuto ai viaggiatori che si apprestano a sbarcare a Lipari.

Il nostro viaggio alle Eolie come un local comincia proprio dalla più grande isola dell’arcipelago.

Ne contempli la bellezza dirompente dal belvedere Quattrocchi e dall’Osservatorio geofisico, due punti panoramici privilegiati che chiunque sul posto ti consiglierà di raggiungere.  

Una volta ammirata l’isola dall’alto, con i faraglioni e Vulcano che incombono sullo sfondo, e archiviato dunque il primo approccio conoscitivo, è tempo di buttarsi nella mischia.

Le spiagge sono la calamita che più di ogni altra attrae turisti e viaggiatori verso Lipari, una sequenza di scorci talmente suggestivi da sembrare creati ad arte con l’intelligenza artificiale. 

Tra quelle che più sanno incantare i visitatori spicca la candida distesa di Acquacalda. Qui, la pietra pomice conferisce al paesaggio un aspetto quasi lunare. Dal mare, il colpo d’occhio su questo tratto di litorale, con la grande duna bianca che lo sovrasta, è pazzesco. 

Tra un trekking verso Valle Muria, spiaggia dalla sabbia nera e rossa che ne tradisce l’origine vulcanica, una passeggiata per l’Acropoli e un passaggio al Museo Archeologico Eoliano, troverai tempo per gratificare anche il palato con i classici della cucina Siciliana e isolana. E allora vai con melanzane ripiene, pane cunzato, insalata liparota e pesce a volontà;  cannoli, granite, sesamini, gigi eoliani e nacatole per una pausa dolce.

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6. Sulle tracce de Il Postino

Cosa fare alle isole Eolie come un local. Sulle tracce de Il Postino

Nel 1994, Il Postino, emozionante commiato di Massimo Troisi, fece commuovere l’Italia e il mondo; collezionò quattro candidature agli Oscar del 1996 portando a casa una statuetta per la colonna sonora. 

Oltre alla romantica Procida, è la verde e selvaggia Salina a servire come sfondo per le vicende ambientate in una non precisata isola di pescatori.

Le scene in cui Mario, il protagonista, attraversa il paesaggio costiero in sella alla sua bici, sono state girate a Pollara, una piccola contrada sorta intorno ai resti di un antico cratere vulcanico, nella zona nord occidentale dell’isola. 

Oggi, la spiaggia dove Troisi e Philippe Noiret sedevano lanciando sassolini in mare si è ridotta di molto e l’area è spesso affollata di turisti desiderosi di ammirare un luogo entrato nell’immaginario collettivo grazie a un film indimenticabile. 

Il sito non solo è uno degli scorci più suggestivi dell’arcipelago, specialmente al tramonto, ma è una meta pregiata per gli appassionati di immersioni

Proseguendo verso il limitare del borghetto, si trova una tipica abitazione Eoliana affacciata sulla baia, che fu utilizzata come set per la residenza rustica e un po’ isolata  del poeta Pablo Neruda.

5. Incontrare Godzilla

Vulcano: le spiagge nere, le terme naturali, il pittoresco borgo di Gelso col suo faro abbandonato, il porto di Levante, i percorsi naturalistici attraverso il Gran Cratere de La Fossa.

E se ti dicessimo che potresti anche imbatterti in Godzilla e King Kong?

 A nord est della penisola di Vulcanello, si apre quella che è conosciuta come Valle dei Mostri

Si raggiunge passeggiando lungo una stradina asfaltata che passa tra le abitazioni della zona. Arrivati a un bivio, si svolta a destra e si prosegue fino a un’area sabbiosa da cui emergono massi di pietra lavica che il tempo e gli agenti atmosferici hanno trasformato in creature dalla fisionomia animalesca e spaventosamente "mostruosa".

Dinosauri, orsi, aquile leoni sembrano stare guardinghi, pronti a lanciarsi all’attacco contro i visitatori. 

Al tramonto, quando la roccia bruna viene illuminata dagli ultimi raggi del sole, lo spettacolo è ancora più d’effetto. I bambini apprezzeranno l’esperienza. 

4. Escursioni a Panarea

Cosa fare alle isole Eolie come un local. Escursioni a Panarea

Così piccola che si gira in mezza giornata. Così antica e piena di attrazioni naturalistiche che occorre molto più tempo per godersela appieno. 

Boutique, hotel lussuosi, ritrovi glamour, capisaldi di una classica vacanza mondana, certo non mancano a Panarea, che però vanta anche (e soprattutto) un innegabile fascino rustico e selvaggio.

Il mare, ovviamente, è una meraviglia. Lo scopri e lo vivi esplorando baie e insenature di ciottoli e sassi. Senza disdegnare un’escursione in barca tra i cinque isolotti disabitati che punteggiano il tragitto fino Stromboli. I fondali sono interessantissimi se si vuole provare qualche immersione. 

Fuori dall’acqua, è meglio indossare scarpe comode perché ci sarà da camminare

Partendo dal centro di San Pietro, ad esempio, si raggiunge il villaggio preistorico di Punta Milazzese, testimonianza della storia più remota delle Eolie. Per approfondire l’argomento, visita la sede panarellese del Museo Archeologico Eoliano.

Panarea conta una serie di itinerari ben segnalati e spesso non particolarmente difficoltosi da attraversare. Tramite questi sentieri si può percorrere l’intero perimetro dell’isola. Scegline uno che ti conduca a Punta del Corvo e conquista il punto più alto.  

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3. Visitare Ginostra e il suo piccolo porto

Cosa fare alle isole Eolie come un local. Visitare Ginostra e il suo piccolo porto

Ginostra è un minuscolo villaggio adagiato tra le rocce vulcaniche sul versante sud-ovest di Stromboli

Raggiungibile unicamente via mare e collegato al paese poco più in alto da mulattiere ancora attraversate dagli asinelli impegnati per il trasporto merci, si compone di una manciata di abitazioni e di un porticciolo diventato famoso per essere il più piccolo al mondo

Solo negli ultimi anni è stato equipaggiato di un molo per l’attracco di navi di maggiori dimensioni, così da consentire una sicura evacuazione in caso di calamità naturali. Tuttavia, l’aspetto del vecchio porto, chiamato dai residenti il "Pertuso", è rimasto praticamente inalterato, così come il suo borghetto costiero sospeso nel tempo.

Inutile dire che non vedrai automobili e mezzi affini tra le strette stradine incastrate tra il mare e la roccia. 

Diverse agenzie di Stromboli organizzano escursioni giornaliere verso Ginostra, sia giri dell’isola in gruppo che gite personalizzate. Particolarmente attraenti sono poi i tour serali, con aperitivo in barca al tramonto e cena in un ristorante di Ginostra. 

2. Le macine di Filicudi

 Cosa fare alle isole Eolie come un local. Le macine di Filicudi

Con una breve passeggiata dal porto di Filicudi, si raggiunge un luogo che lascia intravedere la storia del sapere artigiano eoliano.  

Siamo ai piedi di Capo Graziano, importante sito archeologico che circoscrive un villaggio preistorico risalente all’età del Bronzo.

L’area, denominata “le Macine”, è nelle vicinanze di una zona archeologica sottomarina. Chi decide di avventurarsi, vi trova ammassate antiche macine da mulino in roccia lavica risalenti a un periodo che va dal XIX agli inizi del XX secolo e utilizzate nella lavorazione del frumento e delle olive.

Su alcune si legge ancora il nome di chi le ha scolpite nella pietra con martello e scalpello.

Questi strumenti, che un tempo venivano realizzati per essere venduti anche fuori dal territorio isolano, sono un simbolo Filicudi e si incontravano un po’ ovunque sull’isola.

Il sentiero, fatto salvo per l’ultimo tratto di discesa, è di facile attraversamento. 

1. Scoprire il lato selvaggio di Alicudi

Cosa fare alle isole Eolie come un local. Scoprire il lato selvaggio di Alicudi

Alicudi è l’isola più selvaggia dell’arcipelago eoliano. Ci sono più capre selvatiche che esseri umani (seicento esemplari contro un centinaio di abitanti), parte del territorio è disabitata, i ristoranti e i bar si contano sulle dita di una mano e di automobili neanche l’ombra.  

È un luogo speciale, senza fronzoli, silenzioso e davvero immerso nella natura mediterranea. Un mondo scollegato dal mondo (o meglio, da un certo mondo), dove ancora si raccontano storie di fantasmi; narrazioni che vanno a comporre un mosaico culturale peculiare e complesso, uguale a nessun altro. 

L’elettricità qui è un fatto recente e nelle strade manca totalmente l’illuminazione. In certe serate, con un’atmosfera così non è poi tanto difficile credere a inquietanti presenze, donne che volano e sabba di streghe

La chiesa di San Bartolo spicca in alto, a 300 metri sul mare, nell’omonima contrada di cui è l’unica “abitante”.

La classica architettura eoliana, con le case dai colori tenui, le terrazze con le sedute in muratura e le tipiche colonne a sostegno del pergolato, si spalma su un paesaggio a tratti aspro e a tratti rigoglioso. Alcuni esempi emblematici dello stile costruttivo locale sono ben visibili in Contrada Tonna.

Oltre alla strada che costeggia il mare, è un continuo susseguirsi di salite lungo ampi gradini in pietra lavica fino al Filo dell’Arpa, la parte più alta dell’isola.

I sentieri che collegano le contrade, le abitazioni abbarbicate sui pendii e i terreni coltivati si trovano tutti sul versante orientale. 

I pochi negozi e alimentari si concentrano nella zona del porto, dove potrai notare anche diversi cartelli che segnalano la possibilità di organizzare tour in barca o di noleggiare piccole imbarcazioni con cui raggiungere spiagge altrimenti inaccessibili. 

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