
Le sette isole vulcaniche a nord-est della Sicilia fanno parte della lista dei Patrimoni dell’Umanità Unesco dal dicembre 2000.
L’arcipelago regala meraviglie sotto forma di viaggi nel tempo, percorsi avventurosi, spiagge selvagge e leggende più vive che mai.
Qui ti forniamo 10 spunti per conoscere meglio le Isole Eolie e visitarle come un local.

I consigli per visitare le isole Eolie come un local

Le Eolie rappresentano un territorio bellissimo e misterioso, dove il legame tra arcaico e moderno è stretto e ingarbugliato.
A dispetto di ogni forma di appiattimento e omologazione, Lipari, Vulcano, Salina, Stromboli, Filicudi, Alicudi e Panarea posseggono culture e tradizioni fiere e antichissime che non necessariamente vanno a combaciare con quelle dei territori vicini.
Spiagge di ciottoli e sabbia nera, eruzioni vulcaniche spettacolari, villaggi di pescatori e scorci marini irresistibili fanno parte del pacchetto.
Ma c’è molto altro. A partire dalla storia che si respirare tra antiche mulattiere, siti archeologici e musei.
Chi si ferma a parlare con la gente del posto, può fare scoperte entusiasmanti ed entrare in una dimensione magica popolata da creature fantastiche e vicende talvolta percepite come reali.
Chi vuole un break nella natura sperimenterà luoghi a tratti impervi e aspri e a tratti dolci e rassicuranti, come i vigneti che producono la Malvasia.
Anche chi è in cerca di atmosfere più contemporanee non resterà deluso.
Raggiungere le isole Eolie è sempre un viaggio emozionante. Molti decidono di esplorarle tutte in un colpo solo regalandosi un'eccitante vacanza in barca.
Qui ti sveliamo le nostre dritte per visitare le isole Eolie come un local.
Prenota esperienza indimenticabile in Sicilia10. Cosa fare alle isole Eolie come un local. Esplorando Lipari

Dalla cime di un’alta roccia vulcanica, la massiccia cinta muraria cinquecentesca che delimita il castello dà il benvenuto ai viaggiatori che si apprestano a sbarcare a Lipari.
Il nostro viaggio alle Eolie come un local comincia proprio dalla più grande isola dell’arcipelago.
Ne contempli la bellezza dirompente dal belvedere Quattrocchi e dall’Osservatorio Geofisico, due punti panoramici privilegiati che chiunque sul posto ti consiglierà di raggiungere.
Una volta ammirata l’isola dall’alto, con i faraglioni e Vulcano che incombono sullo sfondo, e archiviato dunque il primo approccio conoscitivo, è tempo di buttarsi nella mischia.
Le spiagge sono la calamita che più di ogni altra attrae turisti e viaggiatori verso Lipari, una sequenza di scorci talmente suggestivi da sembrare creati ad arte con l’intelligenza artificiale.
Tra quelle che più sanno incantare i visitatori spicca la candida distesa di Acquacalda. Qui, la pietra pomice conferisce al paesaggio un aspetto quasi lunare. Dal mare, il colpo d’occhio su questo tratto di litorale, con la grande duna bianca che lo sovrasta, è pazzesco.
Tra un trekking verso Valle Muria, spiaggia dalla sabbia nera e rossa che ne tradisce l’origine vulcanica, una passeggiata per l’Acropoli e un passaggio al Museo Archeologico Eoliano, troverai tempo per gratificare anche il palato con i classici della cucina Siciliana e isolana. E allora vai con melanzane ripiene, pane cunzato, insalata liparota e pesce a volontà; cannoli, granite, sesamini, gigi eoliani e nacatole per una pausa dolce.
Prenota biglietti Museo Archeologico Regionale Eoliano9. Sulle tracce de Il Postino

Nel 1994, Il Postino, emozionante commiato di Massimo Troisi, fece commuovere l’Italia e il mondo. Il film ottenne quattro candidature agli Oscar del 1996 e vinse la statuetta per la miglior colonna sonora.
Oltre alla romantica Procida, è la selvaggia Salina a servire come sfondo per le vicende ambientate in una non precisata isola di pescatori.
Le scene in cui Mario, il protagonista, attraversa il paesaggio costiero in sella alla sua bici, sono state girate a Pollara, una piccola contrada sorta intorno ai resti di un antico cratere vulcanico, nella zona nord occidentale dell’isola.
Oggi, la spiaggia dove Troisi e Philippe Noiret sedevano lanciando sassolini in mare si è ridotta di molto e l’area è spesso affollata di turisti attratti da un luogo entrato nell’immaginario collettivo grazie a un film indimenticabile.
Il sito non solo è uno degli scorci più suggestivi dell’arcipelago, specialmente al tramonto, ma è una meta pregiata per gli appassionati di immersioni.
Proseguendo verso il limitare del borghetto, si incontra una tipica abitazione eoliana affacciata sulla baia: fu utilizzata come set per la residenza rustica e appartata del poeta Pablo Neruda.
8. Trekking tra vigneti e degustazioni di Malvasia a Salina

Salina, l’isola più verde dell’arcipelago, è anche famosa per la produzione di Malvasia, il vino dolce che più di ogni altro rappresenta le Eolie.
Un ottimo modo per scoprire la natura e le tradizioni del luogo è dedicarsi a un trekking tra i vigneti terrazzati che guardano il mare.
I percorsi guidati consentono di visitare cantine e piccole aziende a conduzione familiare.
Al termine dell’escursione, è spesso possibile fermarsi per una degustazione di vini e specialità tipiche, come cucunci (il frutto della pianta del cappero, da non confondere col cappero classico) e pane cunzato (condito). Mentre bevi e mangi, ti rifai gli occhi con i panorami mozzafiato che si aprono tra i filari.
Settembre è il periodo più intenso per le cantine isolane, nel pieno dell’attività tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno. È un momento di grande fermento che da qualche anno viene celebrato con la Festa della Vendemmia, rassegna di eventi dedicati al vino e al territorio. Si può partecipare attivamente alla raccolta dell’uva, passeggiare tra le vigne, degustare i migliori prodotti locali e assistere a spettacoli, incontri e momenti di festa aperti a tutti.
Un’altra bella occasione per scoprire il meglio della produzione vinicola eoliana è il Malvasia Day, che si tiene ogni estate di solito nel mese di luglio. La giornata è interamente dedicata al vino isolano, con degustazioni, vigneti aperti e incontri con i produttori.
Per aggiornamenti su date e programmi (e per sapere sempre cosa succede a Salina e nel resto dell’arcipelago) consulta il portale Love Eolie.
7. Incontrare Godzilla
Vulcano: le spiagge nere, le terme naturali, il pittoresco borgo di Gelso col suo faro abbandonato, il porto di Levante, i percorsi naturalistici attraverso il Gran Cratere de La Fossa.
E se ti dicessimo che potresti anche imbatterti in Godzilla e King Kong?
A nord-est della penisola di Vulcanello si apre quella che è conosciuta come Valle dei Mostri.
Si raggiunge passeggiando lungo una stradina asfaltata che passa tra le abitazioni della zona. Arrivati a un bivio si svolta a destra e si prosegue fino a un’area sabbiosa da cui emergono massi di pietra lavica che il tempo e gli agenti atmosferici hanno trasformato in creature dalla fisionomia animalesca e spaventosamente "mostruosa".
Dinosauri, orsi, aquile e leoni sembrano emergere dalla terra in posa minacciosa, come pronti a scattare contro chi osa avvicinarsi.
Al tramonto, quando la roccia bruna viene illuminata dagli ultimi raggi del sole, lo spettacolo è ancora più d’effetto. I bambini apprezzeranno l’esperienza.
6. Escursioni a Panarea

Così piccola che si gira in mezza giornata. Così antica e piena di attrazioni naturalistiche che occorre molto più tempo per godersela appieno.
Boutique, hotel lussuosi, ritrovi glamour, capisaldi di una classica vacanza mondana, certo non mancano a Panarea, che però vanta anche (e soprattutto) un innegabile fascino rustico e selvaggio.
Il mare, ovviamente, è una meraviglia. Lo scopri e lo vivi esplorando baie e insenature di ciottoli e sassi. Senza disdegnare un’escursione in barca tra i cinque isolotti disabitati che indicano il tragitto fino Stromboli. I fondali sono interessantissimi se si vuole provare qualche immersione.
Fuori dall’acqua, è meglio indossare scarpe comode perché ci sarà da camminare.
Partendo dal centro di San Pietro, ad esempio, si raggiunge il villaggio preistorico di Punta Milazzese, testimonianza della storia più remota delle Eolie. Per approfondire l’argomento, visita la sede locale del Museo Archeologico Eoliano.
Panarea conta una serie di itinerari ben segnalati e spesso non particolarmente difficoltosi da attraversare. Tramite questi sentieri si può percorrere l’intero perimetro dell’isola. Scegline uno che ti conduca a Punta del Corvo e conquista il punto più alto.
5. Visitare Ginostra e il suo piccolo porto

Ginostra è un minuscolo villaggio adagiato tra le rocce vulcaniche sul versante sud-ovest di Stromboli.
Raggiungibile esclusivamente via mare, è collegato al paese poco più in alto da mulattiere che ancora oggi vedono passare asinelli carichi di merci. Il borgo si compone di una manciata di abitazioni e di un porticciolo diventato famoso per essere il più piccolo al mondo.
Solo negli ultimi anni è stato equipaggiato di un molo per l’attracco di navi di maggiori dimensioni, così da consentire una sicura evacuazione in caso di calamità naturali. Nonostante ciò, l’aspetto del vecchio porto, chiamato dai residenti il "Pertuso", è rimasto pressoché inalterato, così come il suo borghetto costiero sospeso nel tempo.
Inutile dire che non vedrai automobili e mezzi affini tra le strette stradine incastrate tra il mare e la roccia.
Diverse agenzie di Stromboli organizzano escursioni giornaliere verso Ginostra, sia giri dell’isola in gruppo che gite personalizzate. Particolarmente attraenti sono poi i tour serali, con aperitivo in barca al tramonto e cena in un ristorante di Ginostra.
4. Le macine di Filicudi

Con una breve passeggiata dal porto di Filicudi si raggiunge un luogo che lascia intravedere la storia del sapere artigiano eoliano.
Siamo ai piedi di Capo Graziano, importante sito archeologico che circoscrive un villaggio preistorico risalente all’età del Bronzo.
L’area, denominata “le Macine”, è nelle vicinanze di una zona archeologica sottomarina. Chi decide di arrivare fin qui potrà osservare dei cumuli di antiche macine da mulino in roccia lavica un tempo utilizzate nella lavorazione del frumento e delle olive. Risalgono tutte a un periodo compreso tra il XIX e l'inizio del XX secolo.
Su alcune si legge ancora il nome di chi le ha scolpite nella pietra a colpi di martello e scalpello.
Questi strumenti, che un tempo venivano realizzati per essere venduti anche fuori dal territorio isolano, sono un simbolo Filicudi e si trovavano un po’ ovunque sull’isola.
Il sentiero, fatto salvo per l’ultimo tratto di discesa, è di facile attraversamento.
3. Scoprire il lato selvaggio di Alicudi

Alicudi è l’isola più selvaggia dell’arcipelago eoliano. Ci sono più capre selvatiche che esseri umani (seicento esemplari contro un centinaio di abitanti), parte del territorio è disabitata, i ristoranti e i bar si contano sulle dita di una mano e di automobili neanche l’ombra.
È un luogo speciale, senza fronzoli, silenzioso e davvero immerso nella natura mediterranea. Un mondo scollegato dal mondo (o meglio, da un certo mondo), dove ancora si raccontano storie di fantasmi; narrazioni che vanno a comporre un mosaico culturale peculiare e complesso, uguale a nessun altro.
L’elettricità qui è un fatto recente e nelle strade manca totalmente l’illuminazione. In certe serate, con un’atmosfera così, non è poi tanto difficile credere a presenze inquietanti, donne che volano e sabba di streghe.
La chiesa di San Bartolo spicca in alto, a 300 metri sul mare, nell’omonima contrada di cui è l’unica “abitante”.
La classica architettura eoliana, con le case dai colori tenui, le terrazze con le sedute in muratura e le tipiche colonne a sostegno del pergolato, si spalma su un paesaggio a tratti aspro e a tratti rigoglioso. Alcuni esempi emblematici dello stile costruttivo locale sono ben visibili in Contrada Tonna.
Oltre alla strada che costeggia il mare, è un continuo susseguirsi di salite lungo ampi gradini in pietra lavica fino al Filo dell’Arpa, la parte più alta dell’isola.
I sentieri che collegano le contrade, le abitazioni abbarbicate sui pendii e i terreni coltivati si trovano tutti sul versante orientale.
I pochi negozi e alimentari si concentrano nella zona del porto, dove potrai notare anche diversi cartelli che segnalano la possibilità di organizzare tour in barca o di noleggiare piccole imbarcazioni con cui raggiungere spiagge altrimenti inaccessibili.
Prenota esperienza nella natura in Sicilia2. Alla Festa di San Bartolomeo a Lipari
Chi arriva alle Eolie a fine agosto non può ignorare l’aria di festa che si respira a Lipari. L’isola intera si prepara a celebrare San Bartolomeo, patrono di Lipari e protettore delle Isole Eolie.
È un evento religioso, certo, ma soprattutto una vera esplosione di vita eoliana, un’occasione per sentirsi parte di qualcosa che unisce tutti, isolani e turisti, almeno per qualche giorno.
Dal 21 al 24 agosto, le strade si riempiono di luci, bancarelle, profumo di dolci fritti e voci che si rincorrono fino a tarda sera.
La grande processione del 24 rappresenta il culmine dell’evento. La statua del santo viene portata a spalla dai membri delle confraternite tra i vicoli del centro. Ad accompagnarla c’è il vascelluzzo, il prezioso reliquiario in argento che custodisce un frammento di pelle attribuito a san Bartolomeo.
Il rito solenne richiama fedeli da tutto l’arcipelago, ma sono tanti anche i turisti e i curiosi che raggiungono Lipari apposta per l’occasione.
Concerti e fuochi d’artificio sul mare concludono i festeggiamenti e firmano l’arrivederci a un appuntamento che si rinnova, puntuale, ogni anno.
1. Partecipare a un tour di pesca alle Eolie
Le Isole Eolie vivono da sempre in simbiosi con il mare. Un modo super autentico per scoprirle? Salire a bordo e farti guidare da chi, il mare e le isole, li conosce come casa.
Alcuni charter locali organizzano tour di pesca memorabili. Si parte all’alba o al calar del sole per la pesca al totano. Si buttano le reti e si ascoltano storie. Se vuoi imparare a fare un nodo marinaro come si deve, puoi fare anche quello.
Si parla, si ride e si lavora. E se il pescato è soddisfacente, c’è anche chi lo cucina direttamente a bordo: alcuni tour offrono la possibilità di preparare e gustare il pesce, freschissimo, direttamente in barca. Gli organizzatori mettono a disposizione dei partecipanti tutta l’attrezzatura necessaria.
Se la pesca non è nelle tue corde, puoi sempre prenotare una classica gita in barca. Le alternative non mancano di certo: puoi partire sia per un giro di poche ore che per una minicrociera alla scoperta delle Isole Eolie.
L'autore
Scritto il 23/05/2024
Lorena Calise
10 suggerimenti per vivere le Isole Eolie come un local. Idee, consigli e suggestioni per un viaggio tutto vista mare.