Gli scavi di Ercolano e Torre Annunziata svelano la bellezza potente di una storia tragica e affascinante. Che non è un facsimile di Pompei.

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Patrimonio Mondiale dell’Umanità riconosciuto dall’UNESCO nel 1997, l'area archeologica che raggruppa gli scavi di Pompei, Ercolano e Oplontis, nell’odierna Torre Annunziata, rientra a pieno titolo tra i luoghi da visitare almeno una volta nella vita. 

La devastazione che travolse le città all’ombra del Vesuvio in seguito all’eruzione del 24 agosto del 79 d.C. cristallizzò un pezzetto della società dell’epoca, restituendo, a millenni di distanza da quella data fatale, uno spaccato di quotidianità dal valore incommensurabile. Uno spicchio di vita romana condensato in un microcosmo di terra, cenere e roccia.

E mentre Pompei, con i suoi 44 ettari di strade, case, botteghe, templi e teatri, è già nella bucket list di quasi ogni viaggiatore che arrivi in Campania, i siti di Ercolano e Oplontis paiono passare (relativamente) più in sordina. 

Dalla perfezione delle condizioni in cui riversano i ritrovamenti all’opulenza sfrenata delle dimore più sfarzose: ecco cosa ti sei perso (se non ci sei mai stato) e perché dovresti programmare una visita a Ercolano e Torre Annunziata. Ti aspetta un'esperienza inestimabile alla scoperta di alcune fra le più preziose ricchezze d'Italia.  

Il Patrimonio UNESCO di Ercolano e Torre Annunziata

Ercolano e Torre Annunziata

L’affresco vivido e fedele della società romana che emerge, oltre che a Pompei, nei siti UNESCO di Ercolano e Torre Annunziata non ha eguali al mondo.

Distruggendo tutto, il Vesuvio ha al contempo e paradossalmente conservato per sempre un momento preciso, irripetibile della storia passata. 

L’eccezionale integrità, estensione e complessità di aree urbane, abitazioni e manufatti, lo sfarzo delle “ville dell’ozio” e la semplicità dei tanti, piccoli tasselli di vita vissuta rinvenuti compongono un mosaico straordinario di arte, cultura e architettura.

Dimenticati per secoli e riemersi gradatamente a partire dal ‘700, divennero presto una tappa d’obbligo nei Grand Tour degli aristocratici europei.

Ogni sito sfoggia una peculiare identità e caratteristiche ben differenti l’uno dall’altro. A partire dall’estensione e dallo stato di conservazione. Banalmente, ciò che si può vedere e visitare è sempre una sorpresa in ognuna delle tre proprietà UNESCO. Ecco cosa c’è da sapere. 

Gli scavi archeologici di Ercolano

Con la sua schiera di edifici fedelmente ricostruiti e i tanti manufatti rinvenuti in eccellenti condizioni, il parco archeologico di Ercolano può essere considerato come uno dei primi esempi di museo a cielo aperto in Europa. 

Gli scavi attualmente visitabili coprono un’area decisamente inferiore se paragonata a Pompei: parliamo di “appena” 4 ettari. 

Tuttavia, la coltre di fango e lava abbattutasi su questa antica località di villeggiatura (a Pompei furono cenere e lapilli) l’ha preservata in maniera ottimale, come testimoniano le splendide pitture e gli squisiti mosaici dai colori sgargianti. E ancora, tessuti, mobili, gioielli e, addirittura, una collezione di papiri pressappoco intatta. 

In generale, lo stato di conservazione di Ercolano è decisamente migliore rispetto a quello della più grande e celebre vicina.

Le edificazioni in alcuni casi sono visitabili internamente, svelando ambienti che sfoggiano ancora l’impianto originale a più piani, un dettaglio inedito per Pompei. Sbalorditive le botteghe, che continuano a custodire arredi e attrezzature dell’epoca. 

Tra i luoghi da non perdere nel sito UNESCO di Ercolano rientrano la grande palestra, i due bagni pubblici, la Villa dei Papiri (l’imponente biblioteca che ha restituito un tesoro di documenti e manoscritti), e la Casa di Nettuno e Anfitrite, il cui nome evocativo lo deve al bel mosaico raffigurato su una parete del triclinio.

Va inoltre considerato che gran parte dell’antico abitato si trova ancora sommerso al di sotto della moderna città ed è accessibile parzialmente attraverso una serie di gallerie e cunicoli del XVIII secolo. Sarà davvero come immergersi — è il caso di dirlo — in un altro tempo e in un altro spazio. 

Scoprilo in prima persona con un’escursione all’antico teatro di Herculaneum, il primo sito rinvenuto dai lavori voluti da Carlo di Borbone. Il percorso non è incluso nelle normali visite al parco ed è necessario acquistare un biglietto a parte. 

Si scende di 20 metri sotto il fitto strato di lava, caschetto in testa e torcia in mano, percorrendo le stesse scale di epoca borbonica calpestate dagli avventori del Grand Tour, tra i graffiti impressi dai visitatori degli ultimi due secoli e atmosfere da brivido. 

La visita agli scavi di Ercolano dura all’incirca tre ore. Sebbene non sia strettamente necessario, ti consigliamo di affidarti a una guida esperta (o, almeno, a un’audio guida): saprà indicarti tanti dettagli affascinanti che è facile sfuggano quando si gira in autonomia. 

Salta la fila e visita gli Scavi di Ercolano

Torre Annunziata: Oplontis e la Villa di Poppea

Per visitare il prototipo per eccellenza di villa romana suburbana, l’esemplare più importante al mondo, allora devi recarti a Torre Annunziata. 

Questa cittadina balneare ospita il terzo dei siti UNESCO dell’aerea vesuviana. Qui sorgeva l’antica Oplontis, un ricco sobborgo residenziale di Pompei affacciato sul mare. 

Non una vera e propria città, ma un’area ricca di ville patrizie di cui oggi non restano che due esempi emersi: la villa di Poppea, meravigliosa dimora appartenuta alla seconda moglie dell’imperatore Nerone, e la villa rustica di Lucio Crasso Terzio, probabilmente un’azienda agricola dedita alla produzione di vino e olio. Solo la prima è aperta al pubblico.

Si tratta di una villa dell’ozio, un tipo di residenza che l’aristocrazia imperiale deputava al relax e al divertimento, lontano dal caos dei centri urbani.

Si ritiene che al momento dell’eruzione del Vesuvio la magione fosse disabitata per via di alcuni lavori di ristrutturazione. Ad oggi, può essere visitata solo una parte della monumentale struttura, che in origine rifletteva tutto il lusso e l’opulenza in cui sguazzavano le classi più abbienti.  

Il progetto includeva un vero e proprio complesso termale, una grande piscina lunga oltre 60 metri, raffinati giardini d’inverno e ambienti riccamente decorati da statue, fontane, mosaici e pitture che sono tra le più belle e meglio conservate d’epoca romana. Fra tutte, spiccano i dipinti nel triclinio e del calidario. 

La visita agli scavi di Torre Annunziata dura poco più di un’ora. Pur essendo geograficamente distanti, il sito fa parte del complesso archeologico di Pompei, ma naturalmente si tratta di un parco indipendente e puoi decidere di visitarlo singolarmente.

Come arrivare a Ercolano e Torre Annunziata

Come arrivare a Ercolano e Torre Annunziata

Sia Ercolano che Torre Annunziata si trovano a poca distanza da Napoli e dalle principali località turistiche della Campania. Gli scavi archeologici Patrimonio UNESCO possono essere dunque una meta ideale per un day trip durante una vacanza in penisola sorrentina o in Costiera Amalfitana

Puoi raggiungere Ercolano da Napoli in circa 20 minuti prendendo un treno regionale o la Circumvesuviana direzione Sorrento o Poggiomarino fino alla stazione Ercolano-Scavi. Troverai l’ingresso al sito a 700 metri.

Ti piace viaggiare in comodità? Prenota un tour di un giorno tra il Parco Nazionale del Vesuvio ed Ercolano con partenza da Napoli. 

Se parti da Sorrento, prendi la Circumvesuviana con direzione Napoli. Il viaggio dura 40 minuti. 

Anche per gli scavi di Torre Annunziata il tragitto è piuttosto facile da individuare. Dovrai sempre fare riferimento alla Circumvesuviana e alla linea Napoli-Sorrento. La fermata a cui scendere è Torre Annunziata Oplonti. 

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