L’antica città osca, poi etrusca e infine romana di Pompei è sicuramente una meraviglia della storia, dell’arte e della cultura universalmente conosciuta in tutto il mondo.

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Pompei, l’antica città sepolta dal Vesuvio

L’antica città osca, poi etrusca e infine romana di Pompei è sicuramente una meraviglia della storia, dell’arte e della cultura universalmente conosciuta in tutto il mondo.

Su questo luogo, oggi perfettamente conservato soprattutto per via dell’Eruzione Vesuviana del 79 d.C è stato scritto praticamente di tutto, ma non solo.

Esso infatti è un luogo che ha affascinato grandi protagonisti della pittura di ogni tempo come Picasso, De Chirico, Moreau, Ingres e tanti altri ancora. Eccelsi artisti del Cinema e della Letteratura di tutto il mondo hanno poi omaggiato Pompei, immedesimandosi nella tremenda catastrofe vissuta da Plinio il Vecchio e accuratamente raccontata da suo Nipote Gaio Cecilio, conosciuto come Plinio il Giovane. Questo evento distruttivo ebbe enorme impatto nella storia dell’epoca con grandi aiuti economici promossi direttamente dall’Imperatore Tito per soccorrere e aiutare la popolazione locale, fisicamente e mentalmente compromessa.

Oggi Pompei è il luogo ideale per ripercorrere quella storia, osservando il Vesuvio, potente, silenzioso e rigoglioso perdersi tra quelle antiche rovine, tra tesori e architetture rimarcando l’invincibile superiorità della natura. Un luogo che per questi motivi è entrato a far parte della lista dei Patrimoni Unesco dal 1997.


L’architettura e l’archeologia di un inestimabile patrimonio dell’Unesco

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Gli scavi archeologici scoperti casualmente nella prima metà del ‘700 per poi essere eseguiti con grande cura a partire dal 1748 hanno da sempre attirato studiosi, archeologi e curiosi da tutto il mondo.

Grande fu la meraviglia per la scoperta di una città antica rimasta “catturata” nella cenere quasi come una fotografia scultorea, che oggi ci viene mostrata come se nulla fosse mai cambiato. Nel 1860 erano già stati messi in luce i tre quinti della città con tutto quello che l’architettura e l’ingegneria civile dell’antica Roma erano riusciti a fare.

Sono riapparse così tratti di mura e diverse porte d’ingresso, la pianta perfetta e regolare della città divisa in insulae numerate. E poi ancora: il grande foro che rappresentava il centro della vita sociale e pubblica; il teatro grande e quello piccolo che ci mostrano il rapporto del popolo con la cultura e con la drammaturgia; l’immenso anfiteatro dove avvenivano battaglie e spettacoli dei gladiatori; i templi di Giove, Iside, Apollo che ci mostrano il lato sacro della vita prima dell’avvento del Cristianesimo; le antiche terme, i lupanari (antichi quartieri a luci rosse) o i Thermopoli (luoghi di ristoro dove era possibile acquistare cibo già pronto al consumo, in maniera simile allo street food odierno).

Poi agli inizi del Novecento, intorno al 1909 e 1910 fu scoperta la celebre “Villa dei Misteri”, una costruzione suburbana e lontana dal centro, all’epoca non troppo distante dal mare: si tratta di una villa d’otium dotata di grandi sale dipinte e immensi giardini pensili. La Villa è divenuta poi importantissima dal punto di vista storico artistico per le sue straordinarie pitture fatta di personaggi femminili dipinte a grandezza naturale (megalographia) con scene di rituali, ancora oggi oggetto di studi.

Negli anni ’50 poi, ci fu un’altra importantissima campagna di scavo che riportò alla luce tutta la zona delle necropoli, di origine addirittura antecedente all’età romana, con diversi ritrovamenti sanniti, a prova del fatto che quella zona era già conosciuta per la sua fertilità.

Insomma da qualsiasi punto di vista si voglia guardare Pompei si ha sempre la sensazione che essa possa arricchirci. Pompei infatti è un luogo di scienza, arte, storia, architettura, archeologia, cultura e tanto altro. Uno dei patrimoni dell’umanità che dovrebbe essere visitato almeno una volta nella vita.

Pompei e il Vesuvio, il dramma di un evento divenuto leggenda

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Come probabilmente saprai la città di Pompei anticamente non era troppo distante dal mare (la costa oggi è decisamente più lontana) ed era situata su una baia ai piedi del Vesuvio.

Quest’ultimo era visto come un amico fedele, con gli abitanti della città che non temevano una sua eruzione (avvenuta per onor di cronaca oltre 800 anni prima, vi era dunque poca conoscenza della pericolosità del luogo).

Era il 24 agosto del 79 d.C (data convenzionale e ampiamente contestata nel tempo) quando una spaventosa pioggia di cenere e lapilli ricoprì interamente e improvvisamente la città. In pochissime ore gli oltre 20mila abitanti furono sorpresi da un inferno di fuoco che li costrinse al panico e alla morte.

Di questi si stima che circa 18mila non riuscirono a salvarsi, rimanendo sbigottiti e inermi di fronte a ciò che stava accadendo.

Dopo tre giorni, quando la forza eruttiva del vulcano cominciò a diminuire, la città era già quasi totalmente sepolta e la linea costiera fu totalmente modificata al punto che i soccorsi che arrivarono non riuscirono a riconoscere esattamente la posizione della città. Un evento catastrofico che segna l’inizio di una leggenda nascosta per oltre 17 secoli, fino a quando un contadino del Settecento, vangando la sua vigna si accorse che sotto i suoi piedi si celava un incredibile, straordinario e inestimabile tesoro.


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