Voglia di emozioni ed escursioni da brivido? Allora non perdetevi questo itinerario di posti magici in Sardegna. Scommettiamo non li conosci?

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Difficile racchiudere l’intricata mitologia e cultura sarda in un articolo, ma certo si può partire con curiosità e stupore alla scoperta di alcune tappe, che abbiamo racchiuso in un itinerario… a dir poco magico!

Siete pronti a scoprire alcuni posti magici della Sardegna, in un itinerario fuori dalle solite rotte turistiche?

Un itinerario di 5 posti magici da scoprire in Sardegna

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The Giants Tomb of Li Lolghi – Tomba dei giganti di li Lolghi / Arzachena (OT) - Sardinia - Italy / Rinaldo R

Sardegna, forse una delle più magiche regioni d’Italia, con i suoi ancestrali riti legati alle fate e alle festività dei Morti, al Carnevale dionisiaco e agli eventi astronomici.
Stiamo ultra-sintetizzando, ma la Sardegna è davvero una terra suggestiva, e maestosa nei paesaggi quanto nelle celebrazioni, legate profondamente al pagano come alla tradizione religiosa.
Una terra dalla storia millenaria, che ha visto il passaggio di innumerevoli culture e popoli, e le loro orme sono ancora profonde nell’architettura e nelle leggende.

Se avete seguito il calendario Salude&Trigu, saprete delle antiche ricorrenze legate al vino, al sangue, alla terra e alla rinascita, come alle festività religiose, o alla musica.

Oltre alle feste magiche, ovviamente, non mancano anche i posti magici, legati a leggende e figure mitiche.

Eccovi quindi, un itinerario di posti magici in Sardegna da scoprire e mettere nella vostra bucket list delle meraviglie:

Prima tappa: dall’aeroporto di Alghero, un giro al Lago di Baratz

Se lo scalo prescelto per arrivare in Sardegna è Alghero o Porto Torres, potete iniziare questo magico viaggio immergendovi nella natura del Lago di Baratz.

Situato tra la Spiaggia di Porto Ferro e la frazione di Villa Assunta, il Lago di Baratz è l’unico bacino naturale della Sardegna. Fitta vegetazione e pace assoluta, è la meta ideale per camminare ammirando il panorama e l’avifauna, tra il reticolo di sentieri che si snodano tra la vegetazione e le torri costiere.

Tuttavia, questo tranquillo specchio d’acqua nasconde un sinistro racconto.

Sotto le acque del lago, profonde circa 5 metri, si celerebbero i resti di un villaggio: l’antico centro di Barax.

Dimora di avidi, libertini e personaggi corrotti, Barax subì perciò un castigo divino, venendo inondata e distrutta dal Rio dei Giunchi, che tuttora alimenta il lago.

Così i suoi abitanti scontarono la pena per i propri peccati, e Barax scomparve tra le acque… se non che tuttora nelle notti ventose, il vento sembra invece il coro di cento lamenti disperati. O così giurano molti frequentatori del luogo e avventurieri notturni.

Ve la sentireste di girovagare tra i sentieri bordo lago, o addirittura fare un giro in canoa sulla superficie dell’acqua?

Seconda tappa: il misterioso Altare Monte D’Accoddi

Proseguendo verso Sassari, capoluogo di provincia e Città dei Candelieri, non possiamo che consigliarvi una visita al monumentale Altare di Monte d’Accoddi.

Questo importante ed affascinante sito archeologico, ubicato nella frazione di Ottava, è datato 4000 a.C., ed è considerato un complesso unico in Europa e in tutto il Mediterraneo per la sua somiglianza alle ziqqurat mesopotamiche.

Molte le speculazioni e supposizioni su possibili gemellaggi e discendenze tra la cultura mesopotamica e i sardi, scaturite da questo monumento.

Tuttavia, basandoci sui fatti ricostruiti e gli scavi archeologici condotti, sappiamo che si trattasse di sicuro di un complesso molto articolato, comprendente un tempio-altare con grande stele, i resti di un villaggio, delle tombe sotterranee e varie postazioni sacrificali.

Addirittura sono ancora presenti delle gigantesche pietre a piattaforma, traforate in modo che vi sgorgasse il sangue delle vittime sacrificali.

E se questo non bastasse a scatenare la vostra curiosità, sapete che il Tempio sembra corrispondere a quella che 5000 anni fa era la posizione delle stelle della Croce del Sud?

Le stele ritrovate sembrano anch’esse suggerire che il Tempio fosse dedito a culti dedicati al Sole e alla Luna, che sarebbero simboleggiati anche dagli enormi massi sferici ritrovati nel sito, e che i riti lì svolti fossero in onore della fertilità e del ciclo vita e morte, vista anche la vista spettacolare della sua posizione, che domina la scena.

Insomma, un punto di incontro tra umano e divino, tra cielo e terra… affascinante e misterioso, un posto magico assolutamente da visitare!

Terza tappa: la Necropoli di Sant’Andria Priu a Bonorva

Alla vista si presentano come piccole caverne litiche, alveoli con entrate tondeggianti scavate nella roccia… ma all’interno sono spettacolari tombe ipogeiche ricoperte da ricchissimi affreschi e pitture che raccontano il susseguirsi di epoche e popoli differenti.

Stiamo parlando del sito archeologico delle domus de janas di Sant’Andria Priu, nella verdeggiante piana di Bonorva; risalenti al 3500 a.C. ma con la particolarità di essere state adoperate e strutturalmente modificate sino al medioevo, sono un lascito di straordinaria importanza, visto anche l’eccezionale stato di conservazione e di varietà di particolari architettonici presenti.

Della ventina di tombe presenti non tutte sono visitabili, ma già soltanto quella identificata come Tomba del Capo presenta ben diciotto vani, con pilastri e colonne, e una ulteriore particolarità: affreschi di epoca romano-bizantina; la Tomba era infatti stata convertita in chiesa rupestre, e più volte affrescata.

Infine, di nuovo nel 1300 d.C., venne riconsacrata stavolta a Sant’Andrea e adoperata come spazio di raccolta per i cristiani.

Insomma, tante storie da raccontare in un luogo davvero singolare… vi assicuriamo che merita la visita guidata!

Quarta tappa, tra i più magici posti in Sardegna: la Casa delle Fate a Sedini

Se ogni volta, nel sentire domus de janas, ovvero “case delle fate”, siete poi rimasti delusi nel trovare… tombe, stavolta non vi deluderemo!

Se cercate una “vera” casa delle fate, Sedini è la vostra tappa!

Lasciatevi Bonorva alle spalle e salite verso nord, fino alla piccola cittadina di Sedini, la piccola Matera sarda.

Qui, con una splendida vista sulla vallata e percorrendo stradine tortuose, potrete visitare una casa museo davvero singolare: La Rocca, una bizzarra e asimmetrica costruzione scavata nella roccia, conosciuta come Casa delle Fate.

Questo antico borgo medievale al centro dell’Anglona presenta oltre cento costruzioni e abitazioni ricavate sopra i blocchi di roccia, o addirittura direttamente dentro la stessa, ma questa domus in particolare è situata all’interno di un enorme masso calcareo che nel lontano 3000 a.C. era stato scavato per ricavarne una necropoli, appunto.

Come a Bonorva, qui la domus venne riconvertita ad abitazione nel medioevo, e addirittura a prigione durante il periodo dell’Inquisizione Spagnola.

Tornata ad essere una casa, usata fino ai tempi recenti, è ora sede del Museo Tradizioni etnografiche dell'Anglona. Ma non pensate ad un semplice museo, perché questo è davvero un posto magico: tra scale tortuose, botole e solai nascosti, nicchie con teschi e ossa, reperti del periodo dell’Inquisizione e delle streghe sarde, oggetti di tortura e costumi storici, oltre 500 pezzi e molte affascinanti leggende vi aspettano in questo luogo!

Sedini è infatti anche conosciuta come il paese delle streghe, per via delle tante donne accusate di stregoneria e qui processate dall’Inquisizione, e questo museo ne è l’interessante lascito… o l’affascinante dimora?

Quinta tappa: le Tombe dei Giganti ad Arzachena

Per terminare questo bel viaggio a zonzo per il Nord Sardegna, così da ripartire dall’aeroporto di Olbia, perché non darci appuntamento per una serata di esplorazione astronomica, o una mattinata in meditazione nell’aria fresca dell’alba, in una delle magnetiche Tombe dei Giganti nel territorio di Arzachena?

Un paesaggio monumentale surreale, con le sue rocce a forma di animali e le incredibili formazioni granitiche, che nulla ha da invidiare a Stonehenge!

Le Tombe dei Giganti, così chiamate per le loro notevoli dimensioni, tali da poter ospitare al loro interno un gigante disteso, sono un imponente lascito di architettura funeraria di epoca nuragica. Come le domus de janas, avevano quindi funzione di sepolcri collettivi, tuttavia in questo caso non sono scavate nella roccia, bensì edificate in zone pianeggianti con blocchi di pietra allineati.

La caratteristica di queste tombe sono le gigantesche lastre granitiche conficcate verticalmente nel terreno, a delimitarne il perimetro o indicare l’entrata, conferendo a questi monumenti funerari un aspetto maestoso e decisamente enigmatico.

Potrete scegliere tra le Tombe Li Lolghi, con la vicina necropoli Li Muri, oppure le Tombe Coddu Vecchiu, collegate dal percorso Sentiero dei Giganti al Nuraghe La Prisgiona.

Entrambi i siti meritano una visita, da svolgere nel rispetto, quiete e stupore per un posto tanto magico, immerso nella natura.

Questo è solo un assaggio dei posti magici che la Sardegna custodisce, e che meritano una giusta tutela e valorizzazione da parte delle amministrazioni locali. Fortunatamente le nuove generazioni sono sempre più sensibili alla ricchezza storica e naturalistica del territorio sardo, e sono tanti i percorsi guidati e i sentieri in via di regolamentazione. Avrete l’imbarazzo della scelta!

Quale di queste località già conoscevate?

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