
Appollaiato tra le vette del Parco del Pollino e i profumi della costa ionica, Oriolo è uno dei borghi più belli della Calabria, una piccola gemma nascosta ancora poco conosciuta. È un luogo “segreto”, che custodisce memorie antiche e conserva intatta la sua identità storica.
Si percorre con calma, nel rispetto della forte attenzione alla sostenibilità che lo caratterizza, scoprendo con uguale interesse vedute panoramiche e tradizioni artigiane vivissime. Cultura, gastronomia e vita di comunità sapranno fare la loro parte e regalare ai visitatori un’esperienza semplice ma emozionante. In questo articolo ti raccontiamo perché vale davvero la pena visitare Oriolo.

Oriolo, gemma nascosta tra mare e monti

Oriolo si sviluppa in un groviglio di stradine acciottolate e case di pietra ai piedi di un massiccio castello quadrangolare arroccato a 450 metri sul livello del mare. Inserito tra i Borghi più belli d’Italia e premiato con la Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, è una realtà piccola, distante anni luce dai circuiti turistici più battuti, e che pochi viaggiatori conoscono.
Oltre al sempreverde fascino del borgo antico e ai panorami che spaziano dai monti fino al mare, Oriolo conserva un patrimonio culturale di valore: palazzi nobiliari, antiche chiese, botteghe artigiane ancora attive, vecchie cantine trasformate in gallerie d’arte. E poi feste popolari sempre molto sentite e una gastronomia locale che racconta la storia del territorio.
Si visita facilmente in una giornata, ma grazie alla presenza di buone strutture ricettive, a una proposta turistica sostenibile e alla vicinanza con il mare (distante 18 chilometri), è anche una destinazione adatta a chi ha voglia di fermarsi più a lungo ed esplorare i dintorni.
Scopri di più su OrioloOriolo, il fascino del borgo medievale
Oriolo è un tipico borgo fortificato, del quale presenta tutte le caratteristiche “da manuale”: chiese e palazzi dalle facciate in pietra, strette stradine, piccole piazze e passaggi che collegano le varie zone del paese.
Sono ancora presenti parti delle vecchie mura di cinta del Quattrocento, che abbracciano un centro storico raccolto, dominato dal possente castello voluto dai Sanseverino. L’edificio è stato recentemente ristrutturato, è aperto alle visite e durante l’anno ospita mostre ed eventi.
Uno degli aspetti che rendono Oriolo speciale è il suo legame fortissimo con il territorio. Il paese vive a stretto contatto con la natura che lo circonda, proprio a metà strada tra il mare e la montagna. E non solo: le tradizioni sono ancora sentite, vere, vissute ogni giorno. È proprio questo, forse, il suo vero tesoro (e più avanti ti raccontiamo perché).
Oriolo ha ricevuto la Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, un riconoscimento che viene assegnato ai piccoli borghi attenti alla qualità dell’accoglienza, ai servizi e alla cura del patrimonio. Non a caso, fa parte anche dei Borghi più belli d’Italia e nel 2024 ha avuto l’onore di ospitare la sedicesima edizione del Festival Nazionale organizzato dall’associazione, un evento che ha dato ancora più visibilità alla bellezza e al valore storico del luogo.
Oriolo tra fede e cultura: i tesori nascosti

Nonostante le dimensioni ridotte, Oriolo custodisce alcuni luoghi di grande valore storico e spirituale.
Uno dei punti di riferimento per la cittadinanza è la Chiesa Madre di San Giorgio. Si trova proprio vicino al castello e custodisce due reliquie molto care agli abitanti: una di San Francesco di Paola, protettore del paese, e l’altra di San Giorgio, patrono di Oriolo.
Ogni anno, il 23 e il 24 aprile, il borgo si riempie di vita per festeggiarli ed è un appuntamento che qui nessuno vuole perdere. Le strade si affollano, le processioni attraversano il paese e, insieme ai riti canonici, ci sono musica, spettacoli e, naturalmente, fuochi d’artificio, che chiudono la festa in bellezza.
Se ti incuriosisce scoprire qualcosa in più sulle origini e le tradizioni di Oriolo, puoi farlo grazie al MUDAM, il Museo Diffuso delle Arti e dei Mestieri, che restituisce uno spaccato della storia oriolana attraverso le attività che meglio raccontano la vita locale. Oltre a poli culturali tradizionali come il castello medievale e Palazzo Giannettasio - Casa della cultura (che ospita il Museo della Civiltà Contadina e la mostra multimediale permanente intitolata a Gerhard Rohlfs), il progetto coinvolge infatti anche le botteghe storiche del paese, ovvero i luoghi che tengono viva la memoria di antichi e preziosi saperi.
Restando sulle tracce della storia locale, una delle tappe più interessanti è rappresentata dal Convento di San Francesco d’Assisi, un edificio risalente al 1439 e per secoli rimasto sepolto. Solo di recente è tornato alla luce. Oggi, tra le rovine riemerse, si possono vedere parti del chiostro e alcuni affreschi che raccontano la presenza francescana in queste terre.
Un borgo che si vive: esperienze artigianali e gastronomiche

Botteghe e cucine mantengono viva l’anima del borgo ogni giorno.
Proprio le botteghe, le cantine e le putie, dove le attività tradizionali continuano ancora oggi in modo sporadico, rappresentano il cuore del MUDAM – Museo Diffuso delle Arti e dei Mestieri, istituzione che protegge e fa conoscere la memoria artigiana di Oriolo. Camminando per il centro storico, è facile imbattersi in laboratori dove si tramandano antichi mestieri come quelli del calzolaio, del sarto, del maniscalco, l’arte dell’intaglio del legno e la produzione liutaria.
Il legame con la tradizione si ritrova anche nei sapori. Oriolo è una gustosa meta gastronomica orgogliosa dei suoi prodotti con Denominazione Comunale di Origine: l’olio extravergine di oliva, frutto del lavoro di piccole aziende locali, il capretto da latte e i taralli al finocchietto.
Nelle case e nei ristoranti si preparano piatti tramandati di generazione in generazione: fettuccine fatte a mano, involtini, pizza nel ruoto (una focaccia cotta in teglia), melanzane ripiene, busiate (una pasta fresca a forma di ricciolo). Dopo averli provati, c'è sempre un bicchierino di Ulivar (un particolare liquore alle olive servito come digestivo) da buttar giù.
Oriolo: gli eventi e le tradizioni

Gli eventi che durante l’anno animano Oriolo rappresentano un ponte tra chi vive il borgo e chi lo visita. Sono occasioni per toccare con mano la comunità e le sue tradizioni.
La festa patronale dedicata ai santi Giorgio e Francesco di Paola, in aprile, è una di queste.
Il dettaglio più curioso dei festeggiamenti? Il lancio di un pallone aerostatico di produzione artigianale. A rendere l’atmosfera ancora più coinvolgente ci sono poi gli spettacoli musicali dalla storica Banda di Oriolo, che accompagna i momenti più significativi della ricorrenza.
Anche l’estate ha i suoi appuntamenti fissi. Per esempio, il teatro all’aperto La Portella, punto di riferimento culturale di Oriolo, propone una rassegna teatrale molto apprezzata tra luglio e agosto. Gli spettacoli, spesso a ingresso libero, vanno in scena in una cornice di grande impatto: l’arena si trova ai piedi di una parete rocciosa che funge da quinta naturale. Alle spalle, in alto, le sagome del castello e della chiesa di San Giorgio.
Il calendario degli eventi oriolani è arricchito anche da alcuni appuntamenti enogastronomici e culturali dedicati ai prodotti De.Co. locali e alle tradizioni contadine e artigiane. Uno tra questi è Vincanta, una manifestazione tutta dedicata al mondo del vino durante la quale si possono visitare le cantine della zona e provare i migliori prodotti del territorio.
Oriolo green: sostenibilità e turismo lento

Oriolo è il borgo per chi ama viaggiare in modo responsabile e raggiungere mete fuori dal comune, non affollate e a misura d’uomo.
La sua vocazione per il turismo lento è evidente sia nella struttura del paese, che si visita facilmente a piedi, sia nella proposta di esperienze legate alla natura, all’artigianato e alla gastronomia locale.
Negli ultimi anni, Oriolo ha puntato sulla valorizzazione del suo patrimonio senza alterarne l’equilibrio.
Il territorio si apre a paesaggi verdi e incontaminati. Il borgo si trova infatti alle porte del Parco Nazionale del Pollino, una delle aree protette più grandi d’Italia.
Nelle vicinanze partono numerosi percorsi trekking e sentieri. Si può ad esempio raggiungere il Santuario della Madonna del Pollino, luogo che unisce spiritualità e natura, oppure la zona di Serra di Crispo, famosa per i maestosi pini loricati, simbolo del Parco.
Tappe da non perdere nei dintorni sono i borghi storici di Cersosimo e San Giorgio Lucano, in provincia di Matera. Un po’ più distanti si trovano poi gli altri paesi Bandiera Arancione della Calabria, ovvero Morano Calabro e Civita.
Anche per il mare non è necessario allontanarsi troppo: in meno di 30 minuti si raggiungono alcune delle località balneari più belle del Sud Italia, come Montegiordano, Rocca Imperiale, Roseto Capo Spulico, Trebisacce.
Come arrivare a Oriolo

Raggiungere Oriolo in auto è una soluzione flessibile e comoda, specialmente se si ha intenzione di spostarsi tra il paese e i dintorni.
Se arrivi da nord, per esempio da Napoli o Salerno, il percorso migliore è quello che passa per l’autostrada A2. Esci a Lauria Nord, continua sulla Strada Statale 653 Sinnica e poi sulla Statale 481, sempre seguendo le indicazioni per Oriolo. Da Salerno ci vogliono circa 2 ore e 15 minuti.
Se invece arrivi dalla costa ionica, prendi la Strada Statale 106 e poi imbocca la Statale 481 da Amendolara.
Per chi viaggia in treno, la stazione più vicina al centro abitato è Amendolara-Oriolo. È servita dai treni regionali della linea Taranto-Reggio Calabria e, in estate, è attivo anche il servizio ferroviario “Magna Grecia Line”, che copre le principali località della costa ionica. Altre stazioni utili si trovano a Rocca Imperiale e Roseto Capo Spulico, da cui si può proseguire in bus, taxi o con auto a noleggio fino a Oriolo.
Oriolo è inoltre servita da un servizio di autobus locale, gestito dalla compagnia SAJ, che collega sia la costa che i paesi dell’entroterra.
L'autore
Scritto il 01/07/2025
Lorena Calise
Oriolo, in Calabria, è la gemma nascosta nel Parco Nazionale del Pollino di cui avresti voluto sentir parlare prima. Ti aiutiamo a conoscerla meglio.