Isola d’Elba, Lago di Garda, Liguria, Sardegna: le immersioni più suggestive d’Italia alla scoperta dei relitti sommersi più scenografici.

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Il mare ha sempre esercitato il suo fascino romantico e selvaggio. E, dunque, partiamo proprio dall’Italia, dove l’arte subacquea è stata teorizzata, ed esploriamo assieme i luoghi più belli per le tue immersioni.

Dall’isola d’Elba a quella di Lampedusa, dalle coste liguri a quelle pugliesi: l’Italia offre un tesoro immenso di relitti subacquei, alcuni dei quali sono stati scoperti solo di recente.

Alcuni ritengono che siano proprio i relitti italiani quelli più belli del Mediterraneo: non resta che scoprirlo immergendoci, letteralmente, in questo articolo.

Relitti all’isola d’Elba: il paradiso delle immersioni in Italia

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Chi ama fare turismo subacqueo, non può non rivolgere le proprie attenzioni a quest’isola del Mar Tirreno settentrionale. L’isola d’Elba, infatti, tra le sue acque nasconde relitti d’ogni tipo, autentici tesori d’ogni epoca.

Non approfondiamo nemmeno la Spiaggia del Relitto dell’Isola d’Elba dove, adagiato ad appena 150 metri dalla costa, si trova il relitto del mercantile Elviscot ad appena 12 metri di profondità. Questo è probabilmente il sito di immersioni più visitato e celebre d’Italia.

Per la verità, però, l’isola d’Elba affascina i subacquei d’ogni dove per un autentico tripudio di meraviglie.

Almeno sei sono i relitti che raccontano l’antica civiltà romana: il Relitto del Nasuto al largo di Marciana Marina, Chiessi a 46 metri di profondità, Procchio, ovvero uno dei più importanti mai rinvenuti. E anche i due relitti al largo di Capo Sant’Andrea e il relitto di Punta Cera.

All’Isola d’Elba, però, puoi trovare anche un relitto aereo, al largo di Capoliveri e ad una profondità di circa 14 metri, e numerosi relitti di navi della Seconda Guerra Mondiale. Il Santa Rita, ad esempio, è certamente uno dei relitti più famosi dell’Elba.

Immersioni in Sardegna: i luoghi più belli del Mediterraneo

La Sardegna non ha certamente bisogno di presentazioni. Il mare blu cobalto la rende una delle mete da sogno dei viaggiatori di tutto il mondo. Anche qui, al di là dell’infinita bellezza della superficie, si nasconde sott’acqua un mondo di tesori sommersi. Vuoi conoscere i relitti più affascinanti della Sardegna?

Tracce di storia romana si possono trovare sui fondali del Golfo di Teulada a Capo Spartivento. Il luogo è magico non solo per i relitti romani inabissati, ma anche per le pareti di faraglioni che solo a 40 metri di profondità lasciano spazio ad un fondale sabbioso.

A Cagliari, poi, è possibile fare una delle immersioni che sono una sorta di Santo Graal per tutti i subacquei. Si tratta del relitto Isonzo, una nave di circa 80 metri, adagiata a quasi 60 metri di profondità. Non solo si tratta di un reperto storico di grande interesse, ma anche di un’escursione piuttosto impegnativa, anche per la presenza di forti correnti marine.

Se si desidera qualcosa di estremamente bello, ma un po’ più semplice, tra i relitti più interessanti della Sardegna spicca l’Entella. Si tratta di una nave affondata dagli Inglesi nel ’45 nella Baia di Solanas, nel Sud della Sardegna. Poco lontano, a Capo Carbonara, si celebra ogni anno la Madonna del Naufrago in suffragio di tutti i marinai morti in mare. I due giorni di festeggiamenti sono assai suggestivi e culminano con la processione e la preghiera subacquea (qualcosa di simile a quanto avviene in Liguria, a San Fruttuoso).

Un po’ più a Nord, a Cala Gonone, si trova il sito di immersioni che viene considerato tra i più belli d’Italia e, da alcuni, del Mediterraneo intero. Si tratta del relitto del KT12, una nave tedesca affondata dagli Inglesi e che ora giace a 34 metri di profondità.

Immersioni tra i relitti del Lago di Garda: tra i più stimolanti d’Italia

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Una vacanza al Lago di Garda resta tranquilla fintantoché non si decide di dedicarsi alle immersioni tra le sue acque. Più fredde di quelle del mare, nascondono molte insidie che possono sorprendere i subacquei meno esperti. Con il giusto equipaggiamento e preparazione, però, lo spettacolo che si apre davanti agli occhi è veramente suggestivo.

Una delle ultime scoperte risale proprio ad inizio 2022 quando si è ritrovata, nelle acque tra Desenzano e Salò, un’imbarcazione che si ritiene risalga al Medioevo con un carico di manufatti ed attrezzi ad uso contadino.

Solo dal 2012 è visitabile la Sesia, una cannoniera affondata nell’Ottocento al largo delle coste di Limone e che ora giace a 330 metri di profondità.

Tra i relitti più conosciuti, anche tra i sub che in verità non amano l’acqua dolce, vi sono quelli di Salò. Il sito di immersione è abbastanza esteso e non vi è un solo relitto a comporlo: l’Alexandra è a circa 22 metri, il Sottiletta a 17 metri e il più famoso, il Berardi, è a 32 metri.

In prossimità dell’Isola dei Conigli è interessante anche il relitto Airone, ad una profondità di circa 10 metri. L’immersione è di per sé facile, ma d’estate è ostacolata dalla presenza delle numerose imbarcazioni che battono la zona.

Torniamo ora alle nostre isole, ed esploriamo i siti di immersioni più belli della Sicilia.

Immersioni in Sicilia: più di 800 relitti solo di epoca successiva al Medioevo

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Tra le mete di turismo subacqueo più interessanti d’Italia, non possiamo certamente non considerare le immersioni che si possono fare alla scoperta dei relitti della Sicilia. Più di 800, secondo un recente studio, e solo considerando quelli successivi al Medioevo.

Forse il relitto più bello si trova a Panarea, nelle Eolie, e si tratta del Lisca Bianca. La prua della nave è adagiata a circa 43 metri di profondità ed è perfettamente visibile, così pure la sua elica. Il fondale è inoltre ricchissimo di fauna marina, tra cui grosse cernie, murene e aragoste.

Al largo delle coste palermitane, la ricchezza di relitti è davvero entusiasmante. La Loreto, o Nave degli Schiavi, affondata nel ’42, ma anche lo Junkers 52, abbattuto nel ’43, e la torpediniera Chinotto, affondata nel ’41.

Nelle vicinanze di San Vito lo Capo, Trapani, si trova una nave affondata negli Anni Settanta. Viene chiamata la Nave dei Corani poiché trasportava migliaia di copie del Corano. Il relitto è visibile a partire da 25 metri di profondità, ma è consigliata la visita solo ai subacquei più esperti.

Infine, le acque di Lampedusa sono un altro tesoro per tutti gli appassionati di immersioni. Il mare attorno all’isola è disseminato di decine di relitti, ad una profondità che va da 33 a 140 metri. Almeno 40 sono i relitti di mercantili che riposano qui dalla Seconda Guerra Mondiale. Un grande patrimonio che Lampedusa vuole valorizzare per diventare, a ragione, polo del turismo subacqueo italiano.

Immersioni in Liguria: un libro di storia sul fondale del mare

Parlare di Liguria è impossibile se non si cita anche il suo mare. E tra le sue acque, è possibile leggere gran parte della storia di questa regione, da sempre crocevia di culture, popoli e merci.

Senza citare l’immersione al Cristo degli Abissi di San Fruttuoso, meta, come la Madonna del Naufrago, di celebrazioni in memoria dei marinai caduti, la Liguria offre un tripudio di immersioni alla scoperta dei suoi relitti.

Una delle immersioni più impegnative per profondità e visibilità è quella all’Umberto I. Si tratta di un piroscafo di lusso di 106 metri, convertito poi in incrociatore di scorta, che venne affondato durante la Prima Guerra Mondiale. Lo scafo è spezzato, adagiato tra i 38 e i 50 metri di profondità, in provincia di Imperia.

Un’altra nave affondata nello stesso periodo è la San Guglielmo, in provincia di Savona. L’immersione è un po’ più semplice, anche perché il relitto è adagiato tra i 24 e i 30 metri di profondità. Qui il fondale è ricchissimo di aragoste, astici, pesci luna e mostelle. Anche il Piroscafo Genova, al largo del Tigullio, fu affondato nel corso della Grande Guerra. L’escursione è assai suggestiva e prevede un’immersione fino a 60 metri di profondità.

Se è la storia recente che più ti interessa, non perderti il relitto della petroliera Haven, affondato nel 1991. Fu causa di uno dei più grandi disastri ambientali del tempo, ma ora è meta assai ambita per i subacquei. Il relitto si trova tra i 38 e i 78 metri di profondità ed offre un grande spaccato di vita sottomarina al largo di Arenzano (in provincia di Genova).

Relitti in Puglia: dalle isole Tremiti a Brindisi, un’esperienza straordinaria

Anche il mare della Puglia sorprende per la ricchezza dei suoi tesori sottomarini.

Relitti di epoca greca e romana sono al largo delle paradisiache Isole Tremiti. Al largo di Caprara si trova inoltre un relitto di una nave turca che affondò lì nel 1566. Due cannoni in bronzo sono ammirabili presso l’abbazia dell’isola. A San Domino, invece, riposa il relitto de Il Lombardo, un piroscafo che servì a Garibaldi durante la spedizione dei Mille.

Altri relitti, che si possono trovare lungo la costa adriatica pugliese, sono piuttosto difficili da raggiungere a causa dell’intensità delle correnti. A Barletta, ad esempio, si trova il Triton, affondato negli Anni Quaranta, mentre tra Polignano e Monopoli giace il Penelope, anch’esso affondato nello stesso periodo.

Davanti a Torre Canne, a circa 39 metri di profondità, si trova un relitto turco affondato nel 1994, e il Delia, silurato da un sommergibile britannico nel 1942.

In provincia di Lecce, si trova infine uno dei relitti più belli della regione. Al largo di Santa Caterina di Nardò, si trova il relitto dello Junker 88, un aereo tedesco che ora riposa a circa 35 metri di profondità. Tuttora è ben conservato, ma è stato raggiunto per la prima volta solo negli Anni Duemila.

E l’elenco potrebbe continuare ancora a lungo, perché le acque pugliesi, anche nel lato ionico sono ben ricche di spettacolari relitti.

Scoprire l’Italia dal mare, attraverso queste spettacolari immersioni, ti farà vivere emozioni indicibili.

Storia greca e romana, Medioevo e guerre mondiali; la furia del mare e la furia dell’uomo.

Tutto riposa nel silenzio degli abissi allo stesso modo. Al di sotto della superficie non ci sono differenze e tu potrai vivere la storia fronteggiando chi ne ha vissuto i momenti più intensi.

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