Alessandro  Zoppo

Alessandro Zoppo

Scopri le magie di Galleria Spada a Roma: nel giardino c'è una colonnata che inganna lo sguardo, diventata famosa come la prospettiva del Borromi.

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Tra le incredibili illusioni ottiche sparse in giro per l'Italia ce n'è una tutta da scoprire: la colonnata della Galleria Spada a Roma. Famosa come la prospettiva accelerata del Borromini, questo affascinante trucco visivo è nascosto in un angolo del giardino segreto di Palazzo Spada, edificio storico che si trova in Piazza Capo di Ferro, una piccola piazzetta nel cuore della capitale lungo il percorso che da Piazza Farnese porta a via Arenula.

Nel corso degli anni, l'illusione ottica creata da Francesco Borromini ha cominciato a conquistare migliaia di visitatrici e visitatori, attratti da questo capolavoro di ingegneria visiva che rappresenta uno dei massimi esempi di illusionismo prospettico barocco. La bellezza del portico è ancora più sorprendente perché irrompe alla fine del percorso di visita: ciliegina sulla torta di un'avventura immersiva che suscita sbigottimento e meraviglia grazie a un sorprende effetto tridimensionale.

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Arte barocca e magnifici inganni: Galleria Spada a Roma

Arte barocca e magnifici inganni: Galleria Spada a Roma

Palazzo Spada incanta l'occhio di chi guarda sin dalla sua elegante facciata, ricca di splendide decorazioni in stucco. Al primo piano si ammirano le nicchie con statue di uomini illustri di Roma: Traiano, Pompeo, Fabio Massimo, Romolo, Numa Pompilio, Marco Claudio Marcello, Giulio Cesare e Augusto; al centro risalta lo stemma degli Spada, circondato da tondi con l'impresa del cardinale Girolamo; all'ultimo piano le tabelle raccontano le imprese degli otto uomini illustri, alternate alle finestre.

Lo spirito del Seicento italiano si respira nel cortile interno a portici e soprattutto nella quadreria barocca che accoglie opere artistiche e archeologiche collezionate dalla prima metà del secolo dal cardinale Bernardino Spada e poi dal pronipote Fabrizio. La collezione è stata ampliata nel corso degli anni dagli apporti di due donne: Maria Veralli, la moglie di Orazio Spada, e Maria Pulcheria Rocci, consorte del principe Clemente. A rendere davvero speciale la visita è però la sua conclusione: il passaggio per la galleria del Borromini che perfeziona l'anamorfosi (la tecnica prospettica di deformazione delle immagini) con strabiliante rigore geometrico.

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La storia di Palazzo Spada

Inaugurato nel 1540, Palazzo Spada attualmente ospita il Consiglio di Stato ed è diventato pop grazie al film La grande bellezza di Paolo Sorrentino. Il palazzo deve il suo nome al cardinale Bernardino Spada, arcivescovo e collezionista d'arte emiliano arrivato a Roma nel 1631 per ricoprire importanti incarichi nella Curia. Nel 1632 il porporato acquista per 32.000 scudi l'allora Palazzo Capodiferro, uno degli edifici rinascimentali più belli della città costruito durante il pontificato di Giulio III. Il cardinale comincia subito a raccogliere dipinti di artisti del calibro di Tiziano, Guercino, Jan Brueghel il Vecchio, Bernini, Guido Reni e Artemisia Gentileschi e al tempo stesso commissiona i lavori di ampliamento del palazzo a Francesco Borromini.

Originario dell'odierno Canton Ticino ma attivo quasi esclusivamente a Roma dal 1619, Borromini è uno dei più importanti esponenti dell'architettura barocca: portano la sua firma la chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane, Palazzo Falconieri in via Giulia, la chiesa di Sant'Ivo alla Sapienza, l'Oratorio dei Filippini, la chiesa di Sant'Agnese in Agone a Piazza Navona, la chiesa di Santa Maria dei Sette Dolori alle pendici del Gianicolo, la facciata e la cappella interna del Palazzo di Propaganda Fide su Piazza di Spagna. Quando il cardinale Spada lo convoca a Palazzo Capodiferro, Borromini ha l'idea di modificare la facciata secondo i gusti dell'epoca, di costruire la lunga ala che costeggia il rione Regola e soprattutto di creare quella che diventa la famosa galleria prospettica.

L'illusione ottica del Borromini

La prospettiva del Borromini è una delle illusioni ottiche più incredibili che si possono ammirare a Roma. Fatta realizzare dal cardinale Spada nel 1653, la colonnata si trova nel giardino segreto dell'edificio e continua a meravigliare visitatori e visitatrici a quasi quattrocento anni di distanza. Grazie ai calcoli matematici del padre agostiniano Giovanni Maria da Bitonto, religioso, scienziato e pittore amico e collaboratore del Borromini, l'architetto ticinese riesce a lasciare a bocca aperta chi arriva in questo angolo particolare di Palazzo Spada con un effetto speciale tanto semplice quanto efficace.

Originariamente la galleria era conclusa da una parete dipinta per simulare l'effetto di un bosco: l'ospite aveva così l'illusione che oltre volte e colonne ci fosse un vero giardino. Soltanto alla metà dell'Ottocento il principe Clemente Spada fa aggiungere al termine della colonnata la piccola statua di un guerriero che si ammira oggi: amante dell'arte, del teatro e dei colpi ad effetto, l'erede del cardinale ha l'idea di piazzare sul fondo una statuetta che sembra a grandezza naturale grazie all'effetto prospettico, ma che in realtà è alta poco più di 50 centimetri. Se questo risultato funziona e sbigottisce, si deve al lavoro del Borromini sulla prospettiva.

Osservando la galleria dall'esterno (al suo interno non si può camminare per preservare il mosaico del pavimento), essa appare molto più estesa di quanto non sia: gli 8 metri di lunghezza del corridoio sembrano infatti più di 30. L'effetto è generato da alcuni geniali accorgimenti architettonici: la convergenza dei piani in un unico punto di fuga, con la statuetta alla fine del cortile che accentua l'illusione della profondità; il pavimento leggermente in salita; il soffitto che scende dall'alto verso il basso. Il significato filosofico è un monito per chi arriva ed osserva ingannato: bisogna andare oltre le apparenze per scoprire la vera essenza di ciò che ci circonda.

Una collezione d'arte imperdibile

Oltre all'illusionismo architettonico che fa apparire un portico lungo poco più di 8 metri come un corridoio colonnato di 35 metri, Galleria Spada si contraddistingue per la sua collezione di dipinti, sculture in marmo e oggetti antichi presenti nelle quattro sale dell'edificio. Sono tante le opere conservate nel museo: tra le più importanti spiccano la Morte di Didone del Guercino, il San Girolamo di Guido Reni, il Ritratto di musico di Tiziano, il Paesaggio con mulini a vento di Jan Brueghel il Vecchio, la Madonna col Bambino e la Santa Cecilia di Artemisia Gentileschi.

Non sono da meno il San Cristoforo di Amico Aspertini, il Busto del Laocoonte di Gian Lorenzo Bernini, le Tre teste attribuite alla scuola del Parmigianino, il Ritratto di un giovane uomo di Annibale Carracci, il Ritratto virile di Domenichino, il Sacrificio di Ifigenia di Pietro Testa e il Paesaggio marino di Salvator Rosa. Ma nelle quattro sale non ci sono solo tele e sculture, alcune delle quali di epoca romana: i soffitti presentano splendide decorazioni e tra i vari oggetti custoditi nel Palazzo ci sono i famosi mappamondi di Willem Blaeu, cartografo ufficiale della Compagnia olandese delle Indie orientali.

Le informazioni da sapere prima della visita

È possibile visitare la collezione permanente della Galleria Spada, inclusa la prospettiva del Borromini, tutti i giorni dal lunedì alla domenica, escluso il martedì. Gli orari d'ingresso sono dalle 8:30 alle 19:30, con ultimo ingresso alle ore 19. L'indirizzo preciso è Piazza Capo di Ferro 13, l'ingresso è di fronte a Palazzo Spada: la Galleria è facilmente raggiungibile a piedi da Campo de' Fiori, in autobus da Termini con le linee 64 e 70 o con i bus 492 e 81. Non c'è obbligo di prenotazione: la prenotazione è necessaria soltanto per le visite di gruppo, ovvero per oltre sei persone. Si possono realizzare fotografie alle opere e alla galleria, ma non con stativi e cavalletti se non autorizzati dalla direzione.

I biglietti per visitare Galleria Spada sono disponibili sul portale di Musei Italiani e hanno un costo davvero accessibile: 6 euro per l'intero e 2 euro per il ridotto, destinato a chi ha la Carta della cultura giovani e la Carta del merito e a cittadine e cittadini dell'Unione europea tra i 18 e i 25 anni. Per i minori di 18 anni, le persone disabili e chi ha diritto alle agevolazioni, l'ingresso è gratuito. La prima domenica del mese, inoltre, l'accesso è gratuito per tutti. Durante la visita, la direzione consiglia di tenere sempre conto degli avvisi e dei consigli del personale per evitare l'affollamento nelle sale del museo. Chi vuole prenotare una visita guidata, deve rivolgersi all'agenzia Artem.

Cos'ha di così speciale Galleria Spada a Roma?

Si trova nel cuore della città in un edificio storico come Palazzo Spada (ex Palazzo Capodiferro) con una facciata ricca di decorazioni in stucco manieristiche che lasciano a bocca aperta, ha una collezione impressionante di pitture e sculture barocche del XVI e XVII secolo, un affascinante cortile a portici e soprattutto nell'androne dell'accesso al cortile ospita il capolavoro di tromp-l'oeil della falsa prospettiva conosciuto come la prospettiva del Borromini.

Come funziona di preciso la prospettiva del Borromini?

L'architetto ha disposto archi e colonne laterali che diminuiscono progressivamente di dimensione, aggiungendo una serie di accorgimenti come il pavimento in salita, il soffitto in discesa e una piccola statua alla fine del cortile (alta appena 60 centimetri, nonostante sembri di dimensioni naturali) come punto di fuga per accentuare l'illusione della profondità. È grazie a questo sofisticato sistema che il corridoio, lungo solo 8 metri, sembra lungo più di 30 metri. L'obiettivo del Borromini era lanciare un monito sull'illusorietà della vita terrena.

Vale davvero la pena visitare Galleria Spada?

Sì, vale davvero la pena visitare Galleria Spada, sia per le opere d'arte conservate nelle sue quattro sale (realizzate da personalità come Tiziano, Guido Reni, Jan Brueghel il Vecchio, Guercino, Hans Dürer, Domenichino, Annibale Carracci, Salvator Rosa, Andrea del Sarto, Amico Aspertini, Francesco Solimena e Artemisia Gentileschi) che per la colonnata incredibile del Borromini che inganna lo sguardo e gioca con la vista di spettatrici e spettatori. Il biglietto d'ingresso standard costa 6 euro.

L'autore

Scritto il 09/10/2025