Treia, un luogo senza tempo nel cuore delle Marche, è conosciuta per la storica Disfida del Bracciale. Incanta chiunque la visiti. Ecco cosa sapere.
In provincia di Macerata si trova uno dei borghi più belli delle Marche (e d’Italia). In un piccolo territorio collinare sono racchiuse antiche tradizioni, attività stimolanti e grandi bellezze.
Qui trovi tutto quello che devi assolutamente conoscere di Treia, la città del Pallone con il Bracciale.
Treia, piccolo borgo antico delle Marche
“Se Giacomo Leopardi fosse stato di Treia avrebbe sentito lì il mistero dell’infinito”. Così Dolores Prato catturava l’essenza della cittadina che la accolse da bambina e dove trascorse gli anni della giovinezza.
Affacciandosi dalla balaustra in marmo di piazza della Repubblica, è impossibile non richiamare alla mente le parole della scrittrice romana icona di Treia.
Il borgo, incastonato in uno splendido paesaggio a metà strada tra i Sibillini e l’Adriatico, è disegnato da un groviglio di stradine e vicoli dove si susseguono splendidi palazzi rinascimentali e neoclassici, chiese che custodiscono tesori inattesi, antiche mura medievali, torri longobarde e maestose ville gentilizie nei dintorni.
Forgiata da venticinque secoli di storia, che racconta con grazia a chiunque decida di percorrere le sue strade lastricate, Treia è un mondo antico che si protende al futuro aprendosi a curiosi e viaggiatori desiderosi di esperienze autentiche in una terra che incanta.
Dove si trova Treia, la città della Disfida del Bracciale
Treia si sviluppa su un colle di roccia arenaria che sovrasta la natura verdeggiante della vallata del fiume Potenza, nell’entroterra di Macerata, da cui dista meno di 20 chilometri.
Il centro storico si stiracchia lungo un crinale a 342 metri d’altezza aprendosi su panorami che sanno di infinito e che si perdono tra colli e campi coltivati, con filari di vite e alberi di ulivo. Anche il mare è poco distante e si raggiunge in circa una mezz’oretta d’auto.
È una destinazione idealmente godibile tutto l’anno, tanto in primavera, con i balconi delle abitazioni che si riempiono di fiori e le ampie distese verdi che fanno da sfondo a un pranzo in terrazza, quanto in autunno, con l’incanto del foliage che riveste di magia le escursioni nei boschi e nelle campagne marchigiane.
Meta ideale per una perfetta vacanza in collina, Treia è più di una destinazione “solo” culturale. Oltre a scoprire la storia del luogo e a vivere gli eventi organizzati durante l’anno per celebrare le ricchezze e le specialità del territorio (di sagre e rievocazione storiche ne accenneremo più avanti), ci sono tante possibilità per apprezzare la bellezza dei dintorni e tuffarsi nella natura marchigiana.
Basta scegliere tra i percorsi escursionistici studiati per gli amanti delle passeggiate e del trekking o selezionare uno degli itinerari cicloturistici segnalati e partire in esplorazione (qui trovi elencati i sentieri più belli).
Treia, una storia antica e ricca di fascino
I colori e i profumi della natura accompagnano da sempre la quotidianità di Treia, una città a misura d’uomo dalla storia antichissima. E sorprendente: chi direbbe mai che nel cuore delle Marche attecchì il culto di Iside? Eppure, il Museo Archeologico conserva reperti di grande rilevanza testimoni del legame che univa l’antica Trea alla civiltà egizia.
Fu fondata dai Sabini intorno al 380 a.C. lungo una diramazione della via Flaminia, in un’area dove attualmente sorge il complesso del Santuario del SS. Crocifisso.
L’odierna posizione collinare risale all’Alto Medioevo, quando la popolazione trovò in altura un rifugio più sicuro per sfuggire alle incursioni degli eserciti barbarici che imperversavano per la penisola al decadere dell’Impero. Trea, il cui nome è un omaggio alla divinità greco-sicula Trea-Jana, venne quindi ribattezzata Montecchio (piccolo monte) e tornerà ad essere nota come Treia solo nel 1790, quando grazie a papa Pio VI acquisisce il titolo di città.
Palazzi, piazze, chiese e ville storiche testimoniano una storia colma di aneddoti, le cui vicende si sono a lungo intrecciate a quelle dello Stato Pontificio, di cui ha fatto parte fino al 1860.
Nonostante tale legame, Treia seppe conquistarsi sprazzi di autonomia, dotandosi di un proprio ordinamento comunale e sviluppando una precisa identità, anche urbanistica. Tra l’XI e il XII secolo venne così realizzato un articolato sistema difensivo, che includeva i tre castelli dell’Onglavina, dell’Elce e del Cassero e la possente cerchia muraria. Al suo interno si sono mosse menti brillanti, mistici, letterati e uomini di scienza, personaggi influenti che hanno plasmato la storia treiese e quella italiana.
Per cosa è famosa Treia, tra i Borghi più belli d’Italia
Appartenente al circuito dei Borghi più belli d’Italia e non interessata dai grandi flussi turistici, Treia è una città autentica e “vissuta”, dove i negozi di souvenirs sono ancora molto pochi e per le strade la gente del posto chiacchiera con fervore della passione locale, il Pallone con il Bracciale.
Proprio lo sport per eccellenza del periodo rinascimentale, considerato fino agli anni Venti del secolo scorso tra i più popolari d’Italia, è il fiore all’occhiello del borgo e una delle ragioni per cui Treia è famosa.
In epoca più recente, Treia ha goduto di grande popolarità grazie a Dolores Prato e al suo capolavoro, il romanzo autobiografico “Giù la piazza non c’è nessuno”. Pubblicato per la prima volta nel 1980 ed edito nuovamente in una inedita versione estesa nel 1997, vede Treia come sfondo — e al contempo protagonista — delle vicende narrate.
Punto di riferimento per approfondire il lavoro di una delle più originali scrittrici del Novecento è il Centro Studi “Dolores Prato” ospitato negli spazi del Teatro Comunale. A lei si ispira anche il Festival “Giù la Piazza”, giovane rassegna culturale di grande interesse inaugurata nel 2022. Nell’ambito di questa manifestazione è assegnato il premio letterario “Dolores Prato” - Città di Treia. Riservato esclusivamente alle scrittrici, mira a promuovere e valorizzare la prospettiva femminile nel panorama letterario.
Treia festa del bracciale: una ricorrenza unica nel suo genere
La manifestazione da non perdere dell’estate di Treia è senza dubbio la Disfida del Bracciale. Il torneo di Pallone con il Bracciale è tra le rievocazioni storiche più attese, famose e originali organizzate in Italia.
Uno dei momenti migliori per visitare Treia è proprio durante la messa in scena di questo evento così particolare, in cui il borgo pare tornare indietro di secoli.
Lunghe giornate di festeggiamenti coinvolgono e uniscono l’intera cittadina, con i quattro quartieri rivestiti di stemmi, festoni e bandiere a fare da sfondo alle piacevolissime serate estive in strada, tra spettacoli, mostre e assaggi di prodotti tipici.
Cose da fare a Treia
Molte sono le cose da fare a Treia, sia dentro che fuori le sue mura. La città del resto è antichissima, con un centro storico che custodisce degli autentici tesori. Ne è un esempio la prestigiosa Accademia Georgica, custode di un patrimonio di 14000 volumi e punto di riferimento per studiosi e ricercatori.
Tra le cose da non perdere a Treia spiccano le opere del XVIII e XIX secolo della Pinacoteca e della Sala degli Stemmi del Palazzo Comunale; il Teatro, col suo magnifico sipario storico; i pregiati ornamenti della chiesa di San Filippo, tra cui un mirabile crocifisso ligneo del XIII secolo; i preziosi reperti del Museo Civico Archeologico, che raccontano del legame con la civiltà egizia e testimoniano del culto di Iside e Serapide praticato nel territorio treiese.
A destare curiosità è poi il tempio del Gioco del pallone col bracciale, lo sferisterio “Carlo Didimi”, realizzato nel 1818 e intitolato al grande atleta treiese. Per approfondire la storia di questo sport, è consigliato un passaggio al Museo del Bracciale, dove sono raccolte foto, trofei, palloni e bracciali dall’ottocento a oggi.
La torre merlata di San Marco è ciò che resta dell’antico castello di Onglavina. Più di un mirabile esempio di architettura militare del XII secolo, è un magnifico balcone sulle Marche, dai Sibillini fino al mare.
Cosa vedere a Treia
Treia si configura come uno dei borghi italiani che meglio hanno saputo conservare storia, bellezze e tradizioni locali e il territorio che la circonda offre molte opportunità per vivere tante esperienze outdoor.
Oltre alle gemme storiche racchiuse all’interno delle sue mura, vanta uno splendido panorama sulla campagna marchigiana, dove si trovano anche svariati agriturismi e b&b di qualità.
Tra le cose da vedere a Treia e nei dintorni figurano la Torre del Mulino, costruita con lo scopo di difendere le macine per la molitura dei cereali; la Casa di Terra, esempio di un tipico edificio rurale ottocentesco edificato secondo un’antica tecnica costruttiva diffusa in Abruzzo e nelle Marche; splendide ville gentilizie come Villa Spada, opera di Giuseppe Valadier; il Santuario del Santissimo Crocifisso.
Una buona scelta di alternative attende chi ama i percorsi escursionistici e le gite in natura. Si possono fare trekking, passeggiate nei boschi, visitare luoghi come la Riserva Naturale dell'Abbadia di Fiastra o intraprendere itinerari lungo il fiume Potenza.
Il centro storico di Treia
Treia è una cittadina che sorprende chi la visita per l’armonia di un centro storico che è a suo modo monumentale e ben integrato con il contesto. È caratterizzato da una particolare forma allungata, in quanto il costone roccioso su cui sorge è appunto stretto e lungo, ed è protetto da una possente cinta muraria.
L’itinerario ideale alla scoperta di Treia comincia valicando una delle otto antiche porte d’accesso alla città: Cassera, Vallesacco, Roma, Garibaldi, Montana, San Martino, Nuova e Porta Palestro.
Percorrendo le ripide strade lastricate fiancheggiate da edifici con le facciate in mattoni o in pietra, noterai un viottolo particolarmente stretto, un sottopassaggio suggestivo, oppure una scalinata scenografica o un portale finemente lavorato. Anche questi dettagli, e non solo i monumenti più famosi e visitati, sono parte del fascino del borgo.
Più ci si avvicina al centro del paese, più il tour di Treia entra nel vivo. Incontrerai sempre più persone, negozietti e ristoranti. Il culmine è l’elegante e panoramica Piazza della Repubblica, con la sua spettacolare balaustra marmorea realizzata da Andrea Vici, allievo del Vanvitelli.
Qui si affacciano alcuni dei palazzi più belli di Treia: l’Accademia Georgica, la cui facciata porta la firma di Giuseppe Valadier, il bel colonnato in corrispondenza del Municipio e la Chiesa di San Filippo. Nel mezzo, si trova una pregevole fontana in marmo blu e la statua di Pio VI.
Le chiese, i musei e i palazzi nobiliari di Treia aprono una finestra su un piccolo mondo antico che ci parla della storia delle Marche e d’Italia. Vale la pena scoprirli.
Il Museo Civico Archeologico di Treia
Allestito presso l’antico convento di San Francesco, il Museo Civico Archeologico di Treia custodisce nelle sue sale importanti testimonianze del legame che univa l’antica Trea ad altre culture orientali e in particolare alla civiltà egizia.
Molti dei reperti visionabili sono stati rinvenuti a circa un chilometro e mezzo dal centro abitato, nei dintorni del Santuario del Santissimo Crocifisso. Una zona questa di grande interesse per la comunità scientifica, in quanto le ricerche vi hanno individuato un’area santuariale dedicata a Iside e Serapide.
Treia è infatti tra i pochi siti in cui si hanno testimonianze del culto delle due divinità egizio-orientali dalla prima metà del II sec. d.C.
La Casa di Terra di Treia
In Contrada Fontevannazza, non molto lontano dal centro storico, c’è un antico edificio rurale di piccole dimensioni e dalla forma rettangolare. L’aspetto è umile, ma rappresenta un’autentica ricchezza del territorio treiese.
Si tratta della cosiddetta Casa di Terra, una struttura risalente al XIX secolo realizzata secondo un particolare sistema di costruzione molto diffuso sia nelle Marche che in Abruzzo e ormai praticamente scomparso.
Il fabbricato è infatti raro esempio di una tecnica detta massone, che prevede un impasto di terra e paglia e non richiede l’uso della malta.
La suddivisione degli spazi consiste in un piano terra occupato dalla cucina e dal magazzino, mentre salendo le scale si accede alla zona notte. Dal punto di vista strutturale, si nota come i muri abbiano uno spessore maggiore alla base per conferire più stabilità all'edificio.
È una finestra aperta su un mondo che non c’è più.
Le ville più belle di Treia
Oltre ai punti di interesse del centro storico di Treia, nei dintorni della cittadina del Maceratese si trovano luoghi densi di fascino talvolta poco conosciuti.
Nel territorio treiese sorgono ad esempio bellissime ville storiche, splendidi esempi dell’architettura e del nobile passato di tale area.
Tra queste, ricordiamo Villa Valcerasa, le cui origini risalgono al XIII secolo; Villa Dolce Riposo, casa colonica opera di Giuseppe Valadier; Villa Spada, tra le più belle della regione.
Si tratta spesso di autentici capolavori a cui hanno lavorato alcuni dei più grandi nomi dell’architettura del Settecento e dell’Ottocento. Luoghi come Villa Votalarca, realizzata da Andrea Vici, che vanta nei giardini addirittura una ricostruzione della grotta della Sibilla.
Non sempre le ville di Treia sono accessibili ai visitatori, ma uno dei tour più interessanti da fare per scoprirne il territorio passa proprio all’ombra delle facciate nobili e altere di questi edifici.
Treia, cosa mangiare in una destinazione deliziosa
Treia è il posto perfetto per tuffarsi nei sapori e nei profumi della cucina marchigiana. Oltre a ciauscolo (insaccato spalmabile tipico di queste parti) e vincisgrassi (una sorta di lasagna in versione marchigiana), il prodotto più famoso da assaggiare assolutamente quando si visita il borgo è il Calcione, una specialità gastronomia preparata soprattutto durante il periodo pasquale.
Consiste in una mezzaluna di pasta sfoglia fatta con l’impiego di uova, zucchero, limone e pecorino. Cotto in forno, ha un sapore molto particolare, dolce e salato insieme. Piace così tanto che gli è stata dedicata un’intera sagra tra maggio e giugno. È l’occasione per assaggiare la specialità golosa di Treia in tutte le sue forme: come antipasto, servito al piatto come un primo, in versione dessert, fritto…
Calcione a parte, durante l’anno Treia organizza tante iniziative che celebrano le delizie gastronomiche regionali. Ecco quali.
Treia, tutti gli eventi da non perdere
Buon cibo, cultura, rievocazioni storiche e intrattenimento. Treia sa come organizzare sagre ed eventi di grande richiamo.
La Disfida del Bracciale non è l’unica manifestazione treiese ad attrarre turisti da tutta la regione (e non solo), poiché durante l’anno sono tante le iniziative che rendono il borgo una destinazione da raggiungere assolutamente durante le giornate di festa.
Partiamo dal cibo. Oltre alla già citata Sagra del Calcione tra maggio e giugno, nel mese di luglio si tiene la Sagra del maialino alla brace a Camporota, mentre ad agosto ci sono il Festival della carne bovina razza marchigiana a Santa Maria in Piana e Fermento – Festival della birra artigianale, eventi seguiti dalla Sagra dei polentari a Santa Maria in Selva a settembre e, sempre nello stesso mese, dalla Sagra della Bio – Pizza a Passo Treia.
I sapori e le bellezze del territorio sono i protagonisti della Magnalonga del 1 maggio, una passeggiata enogastronomica in 7 tappe di gusto lungo 10 chilometri di percorso. A ogni fermata si scopre un piatto della tradizione marchigiana.
Alla Festa di San Patrizio (17 marzo) sono dedicate tre giornate in cui si alternano celebrazioni religiose, spettacoli e concerti. Non solo: in concomitanza con la festa patronale prende il via l’iniziativa “Giardini di Marzo”, che porta una ventata di colore in città grazie agli allestimenti green che trasformano il centro storico di Treia in un grande giardino.
Altre ricorrenza religiose molto sentite dalla comunità di Treia sono la processione del Cristo e la rappresentazione della Schiodatura che si tengono in occasione del Venerdì Santo.
Evento culturale di ampio interesse che ha riscosso un buon successo nelle due edizioni tenute sinora, il Festival Giù la Piazza è una grande festa fatta di incontri, libri, musica e passeggiate sotto il segno di Dolore Prato.
Segnaliamo inoltre il Festival della Soft Economy, con un programma di incontri incentrati sulla sfera della sostenibilità che coinvolge noti esperti del settore.
Come arrivare a Treia
Puoi raggiungere Treia in treno (la stazione più vicina è quella di Macerata), in bus o con il tuo veicolo. Vediamo nel dettaglio come fare.
Se ti sposti in autobus oppure in treno, Il modo migliore per arrivare a Treia è raggiungere prima Macerata e da qui proseguire in taxi o con un autobus della linea Contram.
Se viaggi in auto e vuoi arrivare a Treia da Nord, prendi l'autostrada A14 Bologna-Bari in direzione Ancona. Esci ad Ancona Nord, segui la direzione per Roma ed esci a Jesi Centro. Attraversa Filottrano e continua per Treia seguendo le indicazioni.
Da Sud, prendi la A14 verso Napoli ed esci a Civitanova Marche. Segui poi le indicazioni per Tolentino/Macerata, esci a Macerata Ovest - Sforzacosta, continua per Macerata, attraversa Sforzacosta e prosegui verso Treia.