La Chiesa di Santa Maria de Manù è un gioiello nascosto che merita di essere scoperto: iniziamo un nuovo viaggio tra le colline marchigiane.
Tra i luoghi che meritano una visita a Lapedona è d’obbligo inserire la Chiesa di Santa Maria de Manù. Immersa nel suggestivo paesaggio collinare delle Marche, si integra perfettamente con l’atmosfera di pace e tranquillità che contraddistingue tutta l’area.
Questo luogo di culto, che suggerisce spiritualità e devozione, rappresenta una tappa imperdibile per gli amanti dell'arte sacra e dell'architettura medievale. Ma per tutti i turisti che visitano il borgo di Lapedona è ormai diventata una sosta piacevole e imperdibile.
Chiesa Santa Maria de Manù a Lapedona: storia, arte e spiritualità
Scoprire la Chiesa di Santa Maria di Manù significa immergersi in un viaggio tra arte, fede e bellezza, alla scoperta di un angolo autentico e tra i meno conosciuti delle Marche. Fa parte dell’Itinerario del Silenzio di Lapedona, che racchiude diversi gioielli architettonici che incantano a prima vista.
La sua facciata antica e gli interni ricchi di dettagli artistici raccontano secoli di storia: custodiscono leggende e simboli legati alla fede locale, si è così creato un luogo avvolto da un'aura di mistero, che invita a scoprire i suoi segreti più nascosti. La sua posizione, a metà strada tra colline e mare, ti lascerà senza fiato per la vista che ti regalerà.
Sei pronto a lasciarti incantare dallo stile romanico della Chiesa di Santa Maria di Manù?
La storia della Chiesa di Santa Maria di Manù
La Chiesa di Santa Maria di Manù ha delle linee semplici e si differenzia dalle altre costruzioni in stile romanico che puoi vedere a Lapedona. È detta anche Madonna delle Noci perché in passato, dopo la Messa, era il luogo perfetto per giocare a castelletti di noci, un gioco che richiama il bowling utilizzando le noci disposte a piramidi. Durante i secoli è stata testimone di vari eventi storici e religiosi e restauri che ne hanno preservato la bellezza.
La sua origine risale al X secolo, quando venne costruita su un terreno che faceva parte dei possedimenti benedettini di Montecassino. Il nome è di origine ebraica, richiama il concetto di “manna” ed è riportato su un’iscrizione visibile sulle decorazioni esterne.
Nel XV secolo è stato realizzato un polittico ad opera di Cristoforo Cortese, che ha contribuito ad accrescere il valore storico della Chiesa e la sua notorietà in quanto era custodito proprio all’interno della Chiesa. È costituito da cinque pannelli, ognuno con la sua cornice: al centro viene raffigurata la Vergine, a sinistra Santa Caterina di Alessandria e San Flaviano mentre a destra ci sono S. Ciriaco diacono e S. Antonio Abate.
Faceva parte dei beni dell’Abbazia di Montecassino donati con tutti i possedimenti alla Diocesi di Fermo. In seguito, nel 1926, fu trasferito ad Altidona e restaurato in diverse occasioni.
Un viaggio all’interno della Chiesa
La costruzione si compone di una sola navata e presenta un affresco della Madonna del Latte, che raffigura Maria mentre allatta Gesù. Le pareti sono abbellite da piccole finestre che lasciano filtrare abbastanza luce da permettere di osservarla anche solo dall’esterno in tutta la sua bellezza.
Inizialmente venne dedicata unicamente alla Madonna e da alcuni documenti del 1500 si evince fu aggiunta la dicitura di Manù. Esiste anche una formella che si trova sotto il cornicione della Chiesa con un’incisione in ebraico antico: “Manhu” che significa “cos’è questo?”. Da qui si ipotizza il nome aggiunto in seguito. La presenza della figura di una margherita con 8 petali su questa formella richiama invece un simbolo comune nella tradizione dei templari.
Manù si lega anche al concetto di manna salvifica, che viene associato alla Madonna e alla fertilità, quindi ricollegato all’affresco conservato all’interno della Chiesa. La manna, dal punto di vista iconografico, rappresenta il cibo mandato da Dio sulla terra per dare da mangiare al popolo di Israele: sono tutti suggerimenti di prosperità, fertilità e
Esistono quindi diversi spunti che amplificano il significato religioso degli elementi presenti e che contribuiscono a rendere la visita un'esperienza unica e affascinante.
Il fascino delle decorazioni
La Chiesa di Santa Maria di Manù ha dei dettagli architettonici che sono molto interessanti dal punto di vista artistico. Il materialo usato per la costruzione, conci di arenaria, rendono l’atmosfera calda e accogliente. Gli archetti pensili che scendono dalla grondaia rendono la struttura meno pesante alla vista e arricchiscono l'aspetto complessivo dell'edificio.
L’entrata è costituita da un portone semplice ma con decorazioni singolari che attirano l’attenzione. All’interno, invece, la semplicità del luogo è arricchita da capitelli decorati che si armonizzano perfettamente con gli altri elementi decorativi.
I lavori di restauro eseguiti nel corso degli anni hanno consentito di recuperare lo splendore originario e di mantenere vivo l’interesse sia verso i turisti, sia verso la comunità di Lapedona. Questo luogo di culto è una delle tappe che riscontra maggiore apprezzamento dai visitatori di Lapedona ed è considerato molto suggestivo.
Il giardino della Chiesa di Manù: un quadro naturale
Il contesto in cui la Chiesa di Santa Maria di Manù è collocata sembra un quadro naturale. Circondata da terreni e campi coltivati, si presenta come un’oasi di pace e spiritualità immersa in un grande prato verde. La vista fino al Mare Adriatico invita alla meditazione e al relax totale.
Proprio per questo molti turisti si soffermano nei suoi dintorni anche dopo aver visitato la chiesa, respirando l’atmosfera storica lasciata dai numerosi viandanti e pellegrini che nel corso dei secoli l’hanno considerata come un punto di riferimento.
La sosta ti farà vivere un viaggio nel tempo, alla scoperta di un patrimonio artistico e culturale inestimabile. Si lega a tutti gli edifici storici conservati a Lapedona che permettono di intraprendere un itinerario alla scoperta di un passato glorioso.
Come arrivare alla Chiesa di Santa Maria di Manù
Per arrivare a questa piccola chiesa si percorre la strada che porta a Lapedona, partendo dalla strada statale Adriatica. Si trova su una via laterale adornata da una fila di cipressi che accompagna i visitatori fino all’ingresso. Questa contrada è proprio intitolata alla Madonna Manù. La bellezza del paesaggio circostante aiuta ad apprezzare il viaggio.
È stata costruita in una posizione strategica che domina il mare: durante il Medioevo da qui era possibile sorvegliare lo scalo marittimo di San Biagio, che aveva una grande rilevanza per le attività commerciali. Si faceva notare proprio dalla costa ed era considerata un luogo ideale per una sosta e una preghiera.
Il momento migliore per visitarla è in occasione della sua festa, l’8 settembre, ma arrivando in ogni periodo dell’anno è possibile vedere il suo interno dalle vetrate. Non perdere l’occasione di ammirare questo luogo singolare durante la tua prossima visita a Lapedona!