Piazza del Duomo a Pisa custodisce uno strabiliante complesso architettonico di grande valore artistico e culturale. Scopri la sua affascinante storia medievale e altre curiosità!

tickets banner

Eccezionale Valore Universale

Città che ha dato i natali a Galileo Galilei, Pisa è situata sulla costa orientale della Toscana, a poco più di 80 km da Firenze e da qui facilmente raggiungibile in auto, treno o bus. Una delle quattro repubbliche marinare italiane in epoca medievale, Pisa è una città ricca di storia, cultura e arte.

Appena ai margini dell’agglomerato urbano, si trova Piazza del Duomo, sede di un gruppo di costruzioni architettoniche di grande influenza artistica nell’Italia del Medioevo. Questi monumenti rappresentano una tappa decisiva nella storia dell'architettura medievale e - come vedremo - sono diventati anche punto di riferimento per l’inedito stile “romanico pisano”, così denominato in onore della città.

Per questo ed altri motivi, Piazza del Duomo a Pisa è stata inserita nella lista dei siti UNESCO nel 1987 come patrimonio di Eccezionale Valore Universale.

Scopriamo più nel dettaglio alcuni dei criteri che hanno fatto guadagnare a questa Piazza il meritato titolo:

Criterio (i). Con un disegno spaziale unico, Piazza del Duomo a Pisa ospita quattro capolavori architettonici assoluti: la Cattedrale, il Battistero, il Campanile e il Campo Santo. All'interno di questi monumenti, inoltre, si trovano tesori d'arte di fama mondiale, tra cui le porte di bronzo e mosaici della cattedrale, i pulpiti del Battistero e della Cattedrale e gli affreschi del Campo Santo.

Criterio (vi). Due dei principali edifici della Piazza sono direttamente associati a tappe decisive nella storia delle scienze fisiche. Dall'alto del Campanile della Cattedrale, Galileo Galilei condusse esperimenti che lo portarono a formulare le leggi che governano la caduta dei corpi. Nella Cattedrale, invece, formulò in via embrionale la teoria dell’isocronismo delle piccole oscillazioni osservando il lampadario di bronzo, oggi conosciuto come “la lampada di Galileo”.

Autenticità. Nonostante tutti i lavori di restauro susseguitisi negli anni, l’integrità artistica del complesso non è stata intaccata e il suo rapporto con la città ne è uscito rafforzato. Il complesso monumentale di Piazza del Duomo di Pisa ha conservato le qualità e gli attributi storici e artistici che ne veicolano l'Eccezionale Valore Universale. L'autenticità del sito è, quindi, perfettamente rispettata e mantenuta nel tempo in termini di ubicazione e design.

Protezione e gestione. L'Opera Primaziale Pisana, istituita nel lontano 1063, sovrintende tutt’oggi al sistema di gestione della Piazza del Duomo di Pisa. Attualmente, l’ente si configura come organizzazione non lucrativa di utilità sociale (ONLUS) legalmente costituita ed è regolata da un proprio statuto e si occupa dell’amministrazione e manutenzione del sito, curandone e promuovendone l'immagine e lo sviluppo.


Il Prato dei Miracoli

20210403130931prato dei miracoli.jpg

Piazza del Duomo a Pisa è anche conosciuta come Piazza dei Miracoli. Questa denominazione deriva dall’originaria definizione che lo scrittore Gabriele D’Annunzio diede allo spiazzale nella suo romanzo "Forse che sì, forse che no” (1910).

“L ’Ardea roteò nel cielo di Cristo, sul prato dei Miracoli.”

Il poeta decadentista cantò del prato dei Miracoli riferendosi proprio alla Piazza, in quanto essa raccoglie al suo interno un complesso monumentale che rappresenta i luoghi in cui si celebrano i suddetti miracoli, ossia i principali momenti della vita religiosa. Nel Battistero si celebrano i battesimi che avviano alla vita religiosa, nel Duomo si svolge l’attività religiosa della comunità e, infine, il Campo Santo rappresenta l’ultima tappa della vita terrena.

Un fatto curioso è che la Piazza e il suo complesso monumentale furono erette appena fuori le mura della città e non nel suo centro. Presumibilmente, questa scelta poteva rappresentare la forza di una Repubblica marinara che non aveva paura del nemico e che, quindi, non aveva bisogno di proteggersi all’interno delle mura della città. D’altronde, la Repubblica marinara di Pisa vide nei secoli centrali del Medioevo il suo periodo di massimo splendore, affermando la propria supremazia in ambito internazionale, fino a rivendicare per se stessa il ruolo di nuova Roma.

Piazza del Duomo - o Piazza dei Miracoli, che dir si voglia - oggi si presenta come un’ampia distesa di verde che fa da vivace contrasto cromatico con il candido bianco del marmo dei quattro monumenti. Il complesso monumentale era stato progettato già dall’inizio come un tutt’uno. Doveva rappresentare il legame indissolubile tra la vita terrena e quella celeste – come sottolineato da D’Annunzio – e il percorso dell’uomo dall’una all’altra.


Il Battistero

20210403131141battistero di pisa.jpg

Il primo passo dalla vita terrena verso quella celeste è rappresentato dal mastodontico battistero che si erge fiero davanti alla Cattedrale. Con i suoi oltre 100 metri di diametro e più di 50 di altezza, l’opera è a tutti gli effetti il battistero più grande mai costruito in Italia e – secondo alcuni - al mondo. Dedicato a San Giovanni Battista, l’imponente monumento dalla forma cilindrica è costruito in stile romanico. I lavori cominciarono nella metà del XII secolo ad opera dell’architetto Diotislavi e furono ultimati ben 200 anni dopo, quando Giovanni e Nicola Pisano aggiunsero elementi di stile gotico, una loggia e una cupola. La struttura del Battistero rappresenta un’armoniosa quanto audace fusione di elementi in stile classico, romanico e gotico.

Le opere conservate al suo interno hanno grande spessore artistico. Al centro del Battistero, lo scultore Guido di Bonagiunta Bigarelli realizzò la fonte battesimale dalla forma ottagonale e adornata da decorazioni con motivi classici. Prima della costruzione della cupola, la fonte era illuminata dalla luce naturale che entrava dall’alto. L’effetto doveva essere suggestivo. Accanto al presbiterio, poi, vi è il pulpito costruito dallo scultore Nicola Pisano. A base esagonale e sostenuta da sette colonne corinzie, l’opera è ornata da bassorilievi raffiguranti le principali fasi della vita di Cristo: l' Annunciazione e la Natività, l'Adorazione dei Magi, la Crocifissione e il Giudizio Universale.

Curiosità: grazie alla sua particolare struttura, il battistero presenta un’acustica eccezionale. Al suo interno, si gode di un’eco singolare!


La Cattedrale

20210403131159cattedrale di pisa.jpg

Al centro della distesa verde della piazza, si trova il Duomo, i cui lavori cominciarono nel 1063 ad opera dell’architetto Buscheto di Giovanni Giudice. Sul suo sepolcro, l’artista volle un’incisione - i cui resti sono ancora oggi visibili sulla fiancata del Duomo - per ricordare nel tempo l’eccezionalità dell’opera che prese forma nelle sue mani:

“Non ha uguali il tempio in marmo bianco come la neve”.

In effetti, l’idea del progetto era di eguagliare le mastodontiche opere romane, per sottolineare la grandezza della Repubblica Marinara di Pisa come “altra Roma”. Non a caso, sulle fiancate del Duomo vennero inseriti materiali provenienti da monumenti di età romana.

Ad ogni modo, la Cattedrale dedicata a S. Maria Assunta si presenta come una chiesa a cinque navate sormontata da una cupola. Ciò che colpisce della struttura è l’incontro di diversi stili e culture: al suo interno, si trovano componenti classiche, bizantine e arabe, a dimostrazione della ricchezza e dell’importanza che la città aveva raggiunto all’epoca come repubblica marinara. Lo splendore dell’architettura policroma tipica di questa chiesa si sposa in un armonico contrasto col bianco immacolato sia degli interni che degli esterni. L’eccezionalità e l’originalità della struttura diedero il via ad uno stile artistico completamente nuovo definito come “romanico pisano” in onore della città. Tra le principali opere da ammirare all’interno della cattedrale, vale la pena menzionare lo spettacolare Mosaico absidale del pittore Cimabue, raffigurante il Trono di Cristo, e l’incantevole Pulpito dello scultore Giovanni Pisano, concepito come un continuum narrativo grazie all’incredibile cura dedicata alle pose e ai gesti dei personaggi raffiguranti le varie fasi della vita di Cristo. Entrambi sono risalenti al principio del quattordicesimo secolo.

Curiosità: Giovanni Pisano era il padre di Nicola Pisano. Una famiglia di artisti si dedica al complesso monumentale di Piazza del Duomo a Pisa.


La Torre Pendente

20210403131220torre di pisa.jpg

Oggi tra i monumenti italiani più conosciuti al mondo, nonché simbolo iconico dell’Italia tutta, la Torre Pendente è il campanile della Cattedrale di S. Maria Assunta. La sua costruzione cominciò nella seconda metà del XII secolo da un progetto che già in originale la vedeva separata dalla Cattedrale. Ciò che oggi è richiamo per tanti turisti da tutto il mondo è la sua inconsueta quanto curiosa inclinazione dovuta a un cedimento del terreno già presente durante i primi anni di costruzione. Milioni sono i turisti che ogni anno fanno visita alla città per poter scattare la tipica foto che li ritrae – grazie ad una studiata prospettiva – mentre stanno “reggendo” la torre che sembra stia per cadere. L’opera si sviluppa per ben 55 metri in altezza e ogni piano dispone di gallerie e arcate, ad eccezione dell’ultimo che ospita ben 7 campane, una per ogni nota musicale. Per molti anni, il Campanile è stato chiuso al pubblico per delicate opere di manutenzione. Tuttavia, se si è in grado di sfidare una salita di quasi 300 gradini, dall’alto della Torre si può godere di una vista panoramica di Pisa unica e mozzafiato.

Curiosità: ogni campana ha un proprio nome e suona una propria nota musicale! Per menzionarne alcune, la più grande si chiama Assunta e suona un Si naturale, mentre la minore si chiama Vespruccio e suona un Mi. In passato, ogni campana suonava in un momento preciso della giornata liturgica. Oggi, tutte le campane suonano prima della Santa Messa e a mezzogiorno.


Il Campo Santo

20210403131241campo santo di pisa.jpg

Situato a nord di Piazza del Duomo, il Campo Santo è un cimitero monumentale. Fondato nella seconda metà del XIII secolo ad opera dell’architetto Giovanni di Simone, il cimitero nacque da una necessità meramente pratica: ospitare le tombe di importanti personaggi cittadini fino a quel momento disseminate attorno alla Cattedrale.

La struttura presenta due porte d’ingresso. L’accesso principale è decorato da un elegante tabernacolo gotico posto al di sopra del portale e porta allo spazio interno che si presenta come un chiostro con arcate a sesto acuto.

Sempre in linea con l’ambizioso progetto di “nuova Roma”, sulle pareti della struttura vi sono affisse iscrizioni romane accanto a preziose testimonianze della storia di Pisa; i corridoi interni, a loro volta, ospitano una collezione di sarcofagi in stile romano contenenti le spoglie di diversi personaggi di spicco della storia della città, precedentemente sepolti attorno alla Cattedrale. Dunque, il Campo Santo rappresenta una sorta di Pantheon della città. Al suo interno, vi è una serie di meravigliosi affreschi superstiti al bombardamento del 1944. Grazie a una minuziosa opera di restauro, oggi è possibile ammirare il suggestivo “Il trionfo della morte”, ad opera del pittore Buonamico Buffalmacco, raffigurante il Giudizio Universale.

Infine, il Campo Santo custodisce la statua di Leonardo Fibonacci, il matematico originario di Pisa che introdusse per primo la numerazione araba in occidente, e “la lampada di Galileo”, fonte di ispirazione per le teorie sull’isocronismo.

Curiosità: il luogo dove il cimitero poggia le sue basi rende l’opera un vero e proprio luogo sacro. La tradizione vuole che i Pisani, di ritorno dalla Seconda Crociata in Terra Santa, trasportarono porzioni di terra presa da Gerusalemme e le sotterrarono proprio dove oggi sorge il Campo Santo.


Potrebbe interessarti


Potrebbe interessarti