Le Dolomiti Friulane, Patrimonio UNESCO, sono impervie, selvagge e bellissime. Scopriamo cosa vedere in questo splendido Parco Naturale! 

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Ebbene sì. Quando si pensa alle Dolomiti, luogo che ci invidiano i viaggiatori di ogni angolo del globo, si pensa sempre ai gruppi montuosi condivisi tra Veneto e Trentino Alto Adige. In verità, poco più a est, nel Friuli-Venezia-Giulia, le Dolomiti Friulane hanno una loro storia da raccontare, così bella da essere protetta dall’UNESCO dal 2009.

Sono ben diverse rispetto alle loro vicine, eppure sono magnetiche come pochi altri luoghi. Sarà forse per la difficoltà con la quale possono essere raggiunte o per la presenza di ben pochi centri abitati. Questa zona è infatti ben lontana dall’essere meta di folle di turisti.

Eppure, le Dolomiti Friulane richiamano viaggiatori appassionati di escursionismo, di trekking, scialpinismo e nordic walking. Scoprirai nell’articolo, infatti, che questo luogo lontano dai fasti di mete ben più famose ha una sua bellezza selvaggia che vorrai proteggere in prima persona.

Dolomiti Friulane, patrimonio UNESCO dal 2009. Ecco i motivi

Poche immagini bastano per far capire il motivo per cui questi gruppi montuosi, chiamati anche Dolomiti d’Oltre Piave o Catena Duranno-Monfalconi-Pramaggiore, hanno ricevuto il titolo di bene Patrimonio UNESCO dal 2009.

Parliamo di 4 gruppi montuosi suddivisi tra le province di Pordenone e Udine:

- Gruppo della Cridola;
- Gruppo Spalti-Monfalconi;
- Gruppo del Duranno;
- Infine, Gruppo del Pramaggiore.

L’UNESCO ha stabilito la nomina del vasto territorio delle Dolomiti Friulane non solo per l’eccezionale ricchezza paesaggistica, ma anche per l’assoluta importanza geologica e geomorfologica. Si parla di più di 36 mila ettari protetti all’interno del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane dal 1996.

Dove andare per esplorare il territorio delle Dolomiti Friulane Patrimonio UNESCO?

Un territorio molto vasto, quello delle Dolomiti del Friuli, che è inscritto tra diversi fiumi. A nord il Tagliamento, a sud il Cellina, a ovest il Meduna, mentre a est si trova il confine con il Veneto.

Questo gruppo montuoso è abbracciato a sud dal gruppo delle Prealpi bellunesi della catena Cavallo-Visentin e mostra un paesaggio alpino di sicuro impatto. Le vallate sono strette e penetrano all’interno del territorio dove svettano i noti paesaggi dolomitici.

Questo è il regno della natura, del vento e dell’acqua che per millenni hanno levigato il paesaggio, creando lo spettacolo che amanti di trekking e alpinismo possono osservare qui.

Cosa vedere nel Parco delle Dolomiti Friulane: 5 luoghi imperdibili

Cosa vedere nel Parco delle Dolomiti Friulane

Ci sono tre macro aree che si possono considerare quando si inizia a visitare questa zona delle Dolomiti.

Si tratta della Val Meduna con paesini come Frisanco e Tramonti di Sopra, ovvero la parte orientale in provincia di Pordenone. A seguire la Val Tagliamento, contraddistinta da paesi come Forni di Sopra e di Sotto, che delimita la parte settentrionale in provincia di Udine. Infine la Valcellina, in provincia di Pordenone, con paesi come Andreis, Cimolais o Claut che corre lungo il confine veneto.

Riassumere cosa c’è da vedere nel Parco delle Dolomiti Friulane non è certamente cosa facile, ma proveremo ad elencare le destinazioni più famose. Il consiglio più importante resta quello di viaggiare informati e rivolgersi a guide autorizzate per le proprie avventure alpine.

5. La Diga del Vajont, dove il tempo si è fermato al 1963

Nella parte orientale del Parco, ai confini con il Veneto, si trova la diga del Vajont, simbolo del disastro del 1963. Essa si trova nel paesino di Casso che, da quando accadde tutto, è ormai completamente disabitato.

Una delle dighe più grandi al mondo che ora non è più usata da quando una frana del Monte Toc precipitò nel Lago del Vajont riversando buona parte delle acque nella valle sottostante. Nonostante l’immane disastro in cui persero la vita più di 2000 persone, la diga è tuttora intatta e visitabile nel corso di un percorso guidato.

Forse non si tratta di una meta di trekking o escursionismo. Certamente quanto accadde la notte del 1963, però, ha segnato così tanto quei luoghi da essere tuttora vivo nella memoria delle persone del luogo.

Vicino a Casso si trova Erto con il quale costituisce un unico comune. Il paesino è bellissimo, così pittoresco da essere dichiarato Monumento Nazionale. Poco sotto al paese di trova il Lago del Vajont, oggi poco più di uno specchio d’acqua, incastonato in un panorama di vera bellezza.

4. Le Grotte di Pradis, alla scoperta dei nostri antenati

Eh sì, proprio nella parte sudorientale delle Dolomiti Friulane possiamo incontrare i nostri antenati. L’Uomo di Neanderthal ma anche i primi uomini Sapiens conoscevano questi luoghi, dove erano soliti cacciare e trovare rifugio.

Inoltre, l’ambiente è di rara bellezza mentre si discende all’interno di queste cavità di origine carsica. Si possono vedere le Grotte Verdi, le più famose, ma anche le Grotte del Clusantin, riparo dei nostri antenati quando cacciavano marmotte, o la Grotta del Rio Secco.

Al Museo della Grotta, infine, è possibile osservare i reperti rinvenuti relativi al passaggio dell’uomo preistorico. Un’esperienza a dir poco emozionante e affrontabile da tutti, anche dai più piccoli.

3. Il Lago di Barcis, all’ingresso della silenziosa Foresta del Prescudin

Nella parte meridionale del Parco si trova il lago artificiale di Barcis con meravigliose acque sui toni del verde. Questo luogo è amatissimo da tutti gli amanti delle attività sportive, anche acquatiche. Si praticano vela, canoa, kayak e anche surf.

I dintorni, poi, regalano un tripudio di possibilità, grazie ai numerosi sentieri per appassionati di trekking e ciclismo.

A poca distanza dal lago si trova anche la Riserva Naturale della Forra del Cellina. Un ambiente a dir poco magico formato da un lunghissimo canyon in cui le acque precipitano da rocce ripidissime fino al torrente.

Vicino a Barcis vi è anche la Foresta del Prescudin, un luogo in cui non è possibile entrare con mezzi motorizzati. E dunque è un bagno di silenzio e natura che non dimenticherai mai.

2. Cima dei Preti, la montagna più elevata delle Dolomiti Friulane

Questa montagna di 2706 metri affascina da sempre i suoi visitatori. Anche chi l’ha già vista molte volte si sente pervaso da quell’alone di mistero che il luogo esercita.

È la somma montagna dell’Oltrepiave, così grande da riassumere soltanto col proprio massiccio un’estensione non minore d’altri gruppi dolomitici piuttosto in voga

Luca Visentini

Pur essendo una montagna relativamente bassa, non bisogna sottovalutare una salita qui. I sentieri sono ripidi e scoscesi e certamente più adatti a chi è allenato ed abituato a grandi dislivelli.

L’emozione di salire su Cima dei Preti, però, è a dir poco impareggiabile.

1. Il Campanile di Val Montanaia, sito UNESCO

Ci troviamo a Nord-Ovest del Parco delle Dolomiti Friulane, a breve distanza dal Veneto. Questo luogo è noto anche come ‘urlo di pietra’ ed è meta imprescindibile di qualsiasi appassionato escursionista.

Si tratta di una sorta di guglia di pietra alta circa 280 metri sulla cui sommità è stata posta una campana il cui suono è uno dei più suggestivi che si possa udire.

Il sentiero per arrivare al Campanile è particolarmente erto, con circa 800 metri di dislivello. Arrivati in cima, si vede davanti a sé il Campanile, abbracciato da una visione di vette dolomitiche. Il tutto mentre suona la campana

Un viaggio nelle Dolomiti Friulane regala scenari mozzafiato e senza tempo. Ne abbiamo visti solo alcuni, ma ti garantiamo che le emozioni che proverai qui saranno ben di più.

In fondo, in questo viaggio di natura, ma soprattutto d’amore, si percepisce il respiro millenario della Terra e la bellezza infinita di tutto ciò che ci circonda.

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