Il centro storico di Urbino è un luogo magico e, dal 1998, le sue bellezze gli hanno valso l’iscrizione alla World Heritage List dell’UNESCO. I bellissimi palazzi, le chiese e le stradine così caratteristiche sanno trasportare il turista direttamente nel quindicesimo secolo quando Urbino era la sfavillante città dei duchi, ricca di fermento culturale e pervasa dell’incantevole splendore dell’arte

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Scalette, piazzette, giardini pensili: tutto vive in una dimensione di un'armonia e di un equilibrio composto e parco. Ma poi all'improvviso, Urbino si apre su scenari magici e favolosi.

Umberto Piersanti

Storia di Urbino, la città dei Duchi e di Raffaello Sanzio

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La città di Urbino è stata per secoli il palcoscenico in cui grandissimi protagonisti del Rinascimento italiano si sono esibiti ma non solo: le sue origini risalgono ad un’epoca ancora più antica di cui ancora oggi è possibile riconoscere le vestigia. Per questa ragione è così importante conoscere, almeno a grandi linee, la storia della città di Urbino, per poter assaporare al meglio tutte le meraviglie artistiche che questo favoloso borgo italiano sa mettere in mostra in maniera così spettacolare.

La fondazione di Urbino si perde nella notte dei tempi, quando queste terre erano abitate dalle popolazioni umbro-picene e che probabilmente in queste zone fondarono un villaggio. Di questo periodo non si hanno molte testimonianze, si sa però che la città fortificata che noi oggi possiamo ammirare è quella che i romani chiamavano “Urvinum Metaurense”, divenuta municipio nel 46 a.C.

Dopo la caduta dell’Impero romana anche Urbino come diverse altre civitas del centro Italia passò nelle mani di diversi conquistatori: prima venne occupata dai goti, poi dai Bizantini che la presero per sete, poi divenne terreno di scontro con i Longobardi e così via fino alla celebre discesa in Italia di Carlo Magno che col suo possente esercito riunì la maggior parte della penisola sotto il suo dominio.

Nel VIII secolo Urbino venne donata alla Chiesa di Roma anche se il dominio pontificio fu sempre più nominale che effettivo: dimostrazione di questo fu che Urbino, almeno agli inizi, fu una città dichiaratamente ghibellina (a favore dell’impero).

Nel 1150 per i servigi resi alla corona, Federico Barbarossa concesse il titolo di Vicario Imperiale su Urbino al suo fedele vassallo Antonio da Montefeltro e da allora, con alti e bassi, la dinastia dominò la città per diversi secoli: alcuni dei più noti uomini di potere che governarono la città furono Guido il Vecchio che Dante mette ad abbrustolire su una graticola all’inferno in qualità di consigliere fraudolento; Federico, trucidato nel corso di una rivolta popolare nel 1323 che mise fine alla dinastia dei Montefeltro almeno per un po', aprendo la strada agli Albornoz, fedeli al papa; Antonio II e Guidoantonio di Montefeltro che riuscirono a riconquistare la città, ne ampliarono i confini e la trasformarono in un luogo aperto alla cultura e ai progressi economici.

 Nel 1443, alla morte di Guidantonio, gli succedette il figlio Oddantonio di Montefeltro a cui fu conferito da Papa Eugenio IV il titolo di Duca di Urbino: purtroppo il giovane Oddantonio ebbe pessimi consiglieri e si fece coinvolgere, forse per la sua giovane età (aveva solo 17 anni), in affari non proprio limpidi, aumentò le tasse e in definitiva vessò così tanto il popolo urbinate che questo si ribellò e lo fece letteralmente a pezzi l’anno seguente.

A questo punto la storia dei duchi di Urbino assume le caratteristiche di una soap opera: la città si trova senza una guida autorevole, minacciata d’invasione dalla famiglia Malatesta di Rimini, così decide di chiedere aiuto a Federico Montefeltro, fratellastro del defunto Oddantonio e probabilmente implicato nel suo omicidio; Federico del resto seppe approfittare della situazione e grazie a una serie di interventi diplomatici e militari riuscì in pochi anni a fortificare i confini di Urbino e a renderla una città splendida, crogiuolo di arti e meraviglie ingegneristiche.

I discendenti di Federico fecero della corte urbinate il luogo d’incontro dei più grandi letterati dell’epoca, Baldassar Castiglione scrisse proprio qui il suo Libro del Cortegiano e venne fondata la grande Università degli Studi. Ma poi, nel 1502, Urbino venne occupata da uno dei più odiati personaggi della storia rinascimentale italiana: Cesare Borgia, figlio del pontefice Alessandro VI. I due misero insieme un colossale esercito con l’intenzione di attaccare il ducato di Milano governato da Ludovico il Moro ma non si fermarono qui: dilagarono nella penisola intera dando il via alla Guerra d’Italia.

La Guerra ebbe fine solo con la morte di papa Alessandro VI e con la rinuncia dello stato pontificio alle sue pretese: Guidobaldo Montefeltro aveva difeso il ducato con intelligenza e valore purtroppo però morì senza eredi; nei suoi ultimi anni di vita ebbe la fortuna di ospitare alla sua corte il celebre pittore Raffaello Sanzio, originario della città e ormai famoso in tutte le corti italiane. Dopo la sua morte i possedimenti passarono nelle mani dei Della Rovere che riuscirono a risollevare la città dalle macerie della guerra ma che in definitiva non s’interessarono particolarmente alla città che lentamente si avviò verso un periodo di decadenza fino al 1701 quando salì al soglio pontificio un urbinate, Clemente XI che si adoperò per restituire alla città lo splendore perduto; tuttavia, questa fu solamente una felice parentesi, le sorti della città infatti furono rimesse in discussione con l’arrivo dei francesi di Napoleone sul finire del secolo. Infine, nel 1860, Urbino fu annessa al Regno d’Italia e da allora ne condivide la storia.


Le 10 cose da non perdere nel centro storico

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Il centro storico di Urbino è uno dei più belli delle Marche, gli edifici color miele che si stagliano contro il blu del cielo ricordano i regni delle favole, con castelli, torri, cupole, vicoli tortuosi e una vista mozzafiato sui dintorni del “reame”. Passeggiare per le strade della città sarà un’esperienza emozionante ma vediamo insieme ora quali sono in particolare i 10 luoghi più caratteristici che proprio non dovete perdervi.

1- Il Palazzo Ducale

Il Palazzo fu costruito nel secolo VI e utilizzato come residenza per il duca Federico di Montefeltro, fu uno dei palazzi più sfarzosi del centro Italia: i suoi saloni sono stati convertiti nella Galleria Nazionale delle Marche dove potrete ammirare alcuni dei capolavori del rinascimento come la Flagellazione di Piero della Francesca, il Ritratto di Gentildonna di Raffaello e due tele di Tiziano. Potrete inoltre apprezzare le meravigliose decorazioni e la mobilia di epoca medievale.

      2 - Il Duomo

Il Duomo di Urbino è la principale chiesa della città. Fu eretta dal vescovo Mainardo nel 1063 e fu dedicata alla Madonna. Dopo quasi mille anni la cattedrale si trova ancora in ottimo stato di conservazione grazie anche ai numerosi lavori di ricostruzione attraverso i secoli. L’aspetto attuale risale al XVIII secolo quando il Duomo venne ricostruito quasi totalmente in stile neoclassico.

3 - La casa natale di Raffaello Sanzio

In questa antica casa nel centro storico di Urbino nacque nel 1482 il grande pittore simbolo del rinascimento italiano Raffaello Sanzio. Oggi è la sede dell’Accademia di Raffaello ed è stata trasformata in un interessante museo dove potrete ammirare numerose opere d’arte, di pittura, scultura, ceramica e mobili antichi. La maggior parte di questi oggetti non hanno alcun legame con Raffaello: si tratta più che altro di un inventario di oggetti dell’epoca, copie di suoi quadri, bozzetti e omaggi.

4 - La fortezza Albornoz 

La fortezza di Albornoz fu fatta costruire nel 1367 in onore al cardinale Egidio Alvarez Carrillo de Albornoz e si trova nel punto più alto di Urbino. Da questo fantastico punto di osservazione si può ammirare il puzzle di tetti rossi che caratterizzano la città, il verde delle colline circostanti, il color miele dei mattoni esposti al sole e il grigio dell’Appennino roccioso circostante. La fortezza ha assunto diversi ruoli durante la sua storia: presidio militare, monastero carmelitano, orfanotrofio, per un periodo fu un luogo totalmente abbandonato ed ora ospita l’Accademia di Belle Arti. È un edificio di grande interesse turistico sia per la sua storia, per le opere d’arte che custodisce sia per il panorama a 360° che si può osservare dalla sua terrazza.

5.- Piazzale Roma

Questa bellissima piazza è ubicata in un punto molto panoramico dove potrete ammirare una splendida vista della città: la sua posizione permette di vedere tutta la magnificenza delle mura e la fortezza Albornoz. Nella piazza inoltre si trova il monumento dedicato a Raffaello Sanzio, un’enorme statua di bronzo collocata su un piedistallo recentemente decorato.

6.- Piazza del Rinascimento

Questa bellissima piazza si trova nella zona orientale di Palazzo Ducale. La sua singolare bellezza la rende una delle attrazioni preferite dai turisti che visitano Urbino. All’inizio della piazza si trova un monumentale obelisco egizio del 560 a.C. portato a Urbino nell’anno 1737: la presenza di questo originale reperto rende ancora più scenografica la piazza.

7 – Oratori di San Giovanni e San Giuseppe

La facciata gotica d’inizio 900 non rende giustizia ai capolavori custoditi nell’Oratorio di San Giovanni: all’interno potrete infatti ammirare il capolavoro rinascimentale dei fratelli Jacopo e Lorenzo Salimbeni da San Severo ossia un ciclo di affreschi a tema religioso dai colori luminosi e dalla plasticità impareggiabile. Nel vicino Oratorio di San Giuseppe troverete invece un presepe di stucco del 1560 realizzato a grandezza umana, considerato il più antico del mondo.

8 - Rampe Elicoidali e Teatro Raffaello

Urbino è una città verticale, ripida, con stradine strette. Federico di Montefeltro sapeva bene quanto fosse utile rendere il cuore del potere ducale difficilmente assaltabile da un esercito nemico per cui fece costruire ai piedi dei Torricini di Palazzo Ducale un bastione e dentro a questo delle rampe elicoidali: si tratta di una magnifica opera d’ingegneria per permetteva al Duca di arrivare nel cuore del Palazzo direttamente dalle stalle. Al bastione furono aggiunte delle bocche da fuoco per tenere sotto tiro la zona circostante. Nel 1800 al bastione fu sovrapposto il Teatro Raffaello, difficilmente visitabile perché quasi sempre chiuso. Le scale elicoidali invece sono un modo faticoso ma affascinante per accedere al centro storico.

9- Orto Botanico

L’orto botanico di Urbino, gestito dall’Università, fu fondato ufficialmente agli inizi del 1800 ma fin dal 1200 era l’orto maggiore dei frati Francescani. La facciata che potete ammirare oggi fu costruita in laterizio ed è di gusto neoclassico: l’ingresso a volta è decorato con bellissimi affreschi e con una vetrata policroma che conduce all’ingresso del giardino.

10 – Piatti tipici

Urbino sorge a metà strada tra il mare e l’appenino, tra la Toscana e l’Emilia-Romagna e questa sua natura ibrida influenza i prodotti tipici locali. Sicuramente vi consigliamo di assaggiare i buonissimi funghi della zona, in particolare i tartufi, tra cui quello pregiatissimo di Acqualagna. La pasta fresca locale sono i passatelli che vengono abbinati spesso a dei sughi di cacciagione. Un prodotto tipico della zona è la Crescia, una piadina accompagnata dal salame di Montefeltro, dal prosciutto di Carpegna e dal pecorino di fossa. La Casciotta è un formaggio tipico della zona, pecorino DOP, di antiche origini, molto apprezzato dallo stesso Michelangelo Buonarroti.


L'iscrizione del centro storico di Urbino nella World Heritage List

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Il 5 dicembre 1998 durante la ventiduesima sessione del Comitato per il Patrimonio Mondiale tenutasi a Kyoto, il Centro Storico di Urbino è stato iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO.

I criteri che hanno permesso a questo incantevole borgo di essere annoverato in questa prestigiosa lista sono i seguenti:

- Durante la sua breve egemonia culturale, Urbino ha richiamato alcuni dei maggiori eruditi ed artisti del Rinascimento, che vi hanno creato un complesso urbano di eccezionale omogeneità, la cui influenza si è largamente propagata al resto d'Europa. “Mostrare un importante interscambio di valori umani in un lasso di tempo o in un’area culturale del mondo, relativamente agli sviluppi dell’architettura o della tecnologia, delle arti monumentali, dell’urbanistica o della progettazione paesaggistica”.

- Urbino rappresenta un vertice dell'arte e dell'architettura del Rinascimento, armoniosamente adattato al suo ambiente fisico e al suo passato medievale in modo eccezionale.

“Essere un eccezionale esempio di edificio o complesso architettonico o tecnologico o paesaggistico che illustri uno stadio significativo o stadi significativi nella storia umana”.

Insieme ad Urbino, gli altri centri storici italiani diventati patrimonio dell’UNESCO sono: Firenze, Napoli, Roma, Pienza, San Gimignano, Siena, Verona, Vicenza, Ferrara, Matera, Ivrea, Mantova e Venezia.


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