Meno celebre di Ponza, lontana dai circuiti turistici estivi e decisamente più selvaggia: scopri cosa fare a Ventotene per le prossime vacanze

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Quando pensiamo all’arcipelago Ponziano, a largo del mar Tirreno, non possiamo non riferirci a Ponza, un’isola che richiama un certo tipo di turismo, per alcuni versi più altolocato e chic rispetto a quello di altre località balneari. Un turismo che resta comunque di nicchia, dove manipoli di frequentatori abituali preferiscono rintanarsi in luoghi tranquilli, poco affollati, dove a dominare sono gli scorci naturali piuttosto che i locali notturni.

Una filosofia molto simile, ma con uno spirito forse ancora più autentico, regna a Ventotene, una delle “sorelle minori” di Ponza, che spesso viene da quest’ultima oscurata, ma che può invece rappresentare un’interessante meta per le tua prossime vacanze.

Qui ti sveliamo cosa fare a Ventotene, cosa vedere, cosa assaggiare e soprattutto come arrivarci se deciderai di sceglierla come tua prossima meta per la bella stagione.

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Ventotene: dove si trova e come arrivarci

Cosa fare a Ventotene per la prossima estate

Anticamente conosciuta come Pandataria o Pandateria, Ventotene deve il suo nome attuale ai forti venti che soffiano continuamente sul suo territorio. Fa parte dell’arcipelago Ponziano insieme a Ponza, Palmarola, Zannone, Gavi e la vicina Santo Stefano e si trova tra il Lazio e la Campania, ma in provincia di Latina. Si tratta di una piccola isola di origine vulcanica, geograficamente molto più simile alle cugine partenopee, con una dimensione di circa 2 km quadrati, e che ospita una comunità di appena 700 abitanti.

Possiamo affermare che il primo punto a favore di Ventotene si trovi quindi nella sua raggiungibilità, poiché dista poco più di 50 km dalla costa, e più precisamente da Formia e Terracina per quanto riguarda il Lazio, oppure da Ischia e Napoli per quanto riguarda la Campania. Da queste città è possibile imbarcarsi per raggiungere l’isola con aliscafo o con il traghetto, grazie alle numerose compagnie che forniscono il servizio. I tempi di percorrenza sono quindi abbastanza rapidi. Nello specifico, da Formia ci vorranno circa 2 ore di viaggio con traghetto e circa un’ora in aliscafo; da Terracina il tragitto è un po’ più lungo: 2 ore e 20. Sul versante campano, con l’aliscafo,ci vorrà circa un’ora e 50 minuti da Napoli e un’ora e 55 minuti da Casamicciola, sull’isola di Ischia. Da Ponza, naturalmente, il tragitto è ancora più breve: 45 minuti.

Ora che sai come arrivarci, vediamo nel dettaglio cosa fare a Ventotene per il tuo prossimo soggiorno.

Scopri le bellezze di Ischia

La caratteristica principale di Ventotene è il suo mood tranquillo e rilassato, che da sempre lo rende il porto sicuro o anche la seconda casa di molti, dalle famiglie con bambini ai gruppi di amici over 60, ovvero da tutti coloro che ricercano il relax e il contatto ravvicinato con la natura e rifuggono il caos dei locali notturni e l’assalto massivo alle spiagge.

Sull’isola, infatti, la natura dà il meglio di sé, a cominciare dal mare cristallino dal fondo roccioso, che le ha regalato la Bandiera Blu e nel quale ci si può immergere per scoprirne le meraviglie. Il punto più interessante per fare diving è Punta Eolo, situata a nord dell’isola: a una cinquantina di metri di profondità, tra i colori della flora e della fauna marina, ci si imbatte nei resti di imbarcazioni di epoca romana e soprattutto nel relitto del piroscafo Santa Lucia, che fu abbattuto dall’aviazione inglese durante la Seconda Guerra Mondiale e che oggi rappresenta un'affascinante testimonianza storica ma anche un simbolo dell'isola, tanto inquietante quanto affascinante.

Altro inestimabile tesoro di Ventotene sono le splendide spiagge, sia sabbiose che rocciose; le più famose sono Cala Nave - da cui è possibile ammirare il leggendario faro, i due faraglioni (Nave di Terra e Nave di Fuori), il cosiddetto Scoglietello, e l’isola di S. Stefano - e Cala Rossano, in parte occupata dal porto. È inoltre ricchissima di piccole baie, calette e insenature per chi desidera un po’ di intimità, come ad esempio Cala Battaglia, Punta Pascone, Sconciglieche e la già citata Punta Eolo, che sono raggiungibili solo con piccole imbarcazioni. Da non dimenticare inoltre il pit stop alla spiaggia di Parata grande, il punto migliore per ammirare da lontano le isole di Ponza e Zannone e i meravigliosi tramonti a picco sul mare.

A fare da cornice, la ricchissima flora locale, come i fichi d’india, le ginestre, i lecci, gli elicrisi, le palme nane, le lenticchie, simbolo della cucina locale, e le viti Pandataria, da cui si ricava l’omonimo vino bianco.

Ventotene vanta una storia antichissima, le cui fasi sono testimoniate da numerosi reperti; grazie alla sua posizione vantaggiosa così vicina alla terra divenne un importante avamposto e un porto di attracco degli antichi Romani ed è per questo che molte delle meraviglie che potrai ammirare raccontano pezzi importanti della civiltà più grande del mondo antico.

Oggi è possibile visitare, ad esempio, le cisterne in cocciopesto, un materiale molto resistente e impermeabile, destinate alla raccolta di acqua piovana, fondamentali per compensare la mancanza di sorgenti di acqua dolce; la più nota è certamente quella dei Carcerati, al cui interno si trovano diversi graffiti e incisioni che risalgono però a diversi secoli dopo, quando l’isola divenne dimora di prigionieri in epoca borbonica.

Poco lontano dal porto e dal faro, si trova inoltre la peschiera per l’allevamento di diverse specie di pesci destinati alle tavole dei nobili romani. Si compone di tre vasche di tufo costruite con tecniche all’avanguardia, che permettevano il ricambio costante dell’acqua ma non la fuga dell’animale.

Infine, sul promontorio di Punta Eolo, a dominare le acque, si trovano i resti di un’antica dimora di epoca augustea, la celebre villa Giulia. Si tratta di un palazzo dedicato all’otium di enormi dimensioni, una residenza estiva per l’Imperatore Augusto e la sua corte ma che in seguito divenne una sede per gli esuli; la figlia dell’imperatore, a cui la villa deve il nome, fu una degli ospiti più celebri e vi passò ben 5 anni, perché esiliata per adulterio. L’edificio si componeva di un corpo centrale, una stazione termale discretamente conservata, un cortile con giardino, un maneggio e una parte per gli alloggi degli schiavi. Villa Giulia ha naturalmente risentito delle intemperie e della salsedine ma purtroppo è stata anche oggetto di furti, specialmente nel Seicento; nonostante questo, una buona parte del complesso, compresi alcuni affreschi, sono tuttora in condizioni discrete e dunque visitabili.

Altri reperti di epoca romana e non sono visitabili al Museo Archeologico locale.

Scopri anche i siti archeologici di Ponza

La vita a Ventotene, come già detto, scorre tranquilla e non prevede feste o party di particolare rilievo ma chi conosce il posto sa bene che l’evento di punta, che simbolicamente chiude la stagione estiva, è la festa di Santa Candida, a cui è dedicata la chiesa principale del paese. Si tratta di una festa abbastanza lunga, che inizia il 20 settembre, dura 10 giorni e comprende diverse manifestazioni.

La conclusione prevede la rituale processione e soprattutto l'apprezzatissima gara delle mongolfiere, manufatti realizzati con carta colorate dai cittadini dell’isola. Da non perdere, infine, l’immancabile spettacolo pirotecnico a picco sul mare, amatissimo da grandi e piccini. 

Visitare Santo Stefano: la riserva marina e il carcere borbonico

Quasi come una costola di Ventotene, Santo Stefano ne rappresenta un ideale prolungamento territoriale ed è per questo che tre le cose da fare sull’isola non possiamo non citarla per una visita.

La prima attrazione da non perdere è certamente la riserva protetta, che dal 1997 abbraccia gli ambienti di entrambe le isole e si propone di tutelare e valorizzare l’ecosistema delle coste e dei fondali marini, preservandone la fauna e la flora, e proponendo iniziative di carattere didattico e divulgativo. All’interno della riserva è possibile visitare grotte in superficie e in profondità e vegetazione di grande impatto visivo, come le Praterie di Posidonia, le Madrepore di un vivace arancione, gorgonie gialle e rosse e splendide margherite di mare; le specie animali che si possono incontrare sono ancora più numerose e interessanti - triglie, tracine, murene, polpi, rombi, ricciole, ma soprattutto piccoli capodogli, tartarughe Caretta Caretta e delfini. Numerose sono anche le specie di uccelli, tra barbagianni e falchi pellegrini, che faranno la gioia degli amanti del birdwatching.

L’altra tappa fondamentale di Santo Stefano è il carcere borbonico, costruito nel XVIII secolo per volere di re Ferdinando IV. Struttura a ferro di cavallo completa di torre di sorveglianza, ancora ottimamente conservata, accoglieva esclusivamente ergastolani. Durante il Ventennio venne convertito in sede di confino, in cui venivano spediti gli esuli - il più celebre fu l’ex presidente Sandro Pertini, dal 1929 al 1930 - quasi come ideale prosecuzione della sua funzione durante l’Impero Romano.

Tra le cose da fare a Ventotene non manca naturalmente il sedersi a tavola in compagna per godere delle tipiche specialità culinarie. Si tratta di un interessante mix tra la cucina campana e quella laziale, ma con piatti propri degni di nota; tra questi troverai la murena in scapece, preparata a tocchetti e cotta insieme alle cipolle rosa, squisitezza locale molto ricercata, a foglie di alloro e pinoli, oppure la cianfotta, una zuppa di verdure e legumi in cui troneggiano gli asparagi selvatici; e infine la celebre zuppa di lenticchie con polpo, dove i sapori del mare e della terra si incontrano in uno strano connubio.

Proprio le lenticchie, prodotto più rappresentativo di Ventotene, si trovano in diversi piatti ma sono disponibili in quantità limitate, per questo si cerca di utilizzarle con parsimonia e di coltivarle con estrema cura.

Cosa fare a Ventotene per scoprirne l’essenza

Scopri cosa fare a Ventotene quest'estate

Come avrai capito, Ventotene è una vera e propria gemma nascosta, una località ingiustamente poco nota ma che merita assolutamente una visita per tutte le meraviglie che custodisce.

L’essenza autentica di Ventotene, fatta di storia e natura selvaggia, la rende perfetta per vacanze vecchio stile, spartane, senza troppe pretese, all’insegna dell’esplorazione e della scoperta. Questo mood fuori dal tempo, in cui le lancette dell’orologio sembrano scorrere più lentamente, ha fatto innamorare persino il regista Paolo Virzì, che vi ha girato Ferie d’agosto nel 1996, uno dei film italiani più famosi dedicati all’estate italiana e ci è ritornato per il seguito, Un altro ferragosto, nel 2023, un po’ come fanno ogni estate gli affezionati di questo luogo.

Se ami stare a contatto con il mare e vivere la spiaggia fin quando tramonta il sole prenota subito il prossimo traghetto per una vacanza davvero rigenerante sull’isola del vento.

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