Denise  Penna

Denise Penna

Un pezzo di Calabria che si tuffa nello Ionio, paesini ricchi di storia e un profumo agrumato: vieni con noi alla scoperta della Riviera dei Cedri

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Nella parte settentrionale della Calabria, in provincia di Cosenza, si staglia una porzione di litorale di circa 50 km, che si affaccia sul mar Tirreno e che da un lato abbraccia idealmente il Parco Nazionale del Pollino e dall’altro il Parco Marino Regionale Riviera dei Cedri - rispettivamente l’area naturale del monte Pollino e l’area marina protetta che comprende la costa e le isolette.

In questo luogo dove la natura regna incontrastata, dove il mare e la montagna, l’azzurro e il verde, si congiungono, si presentano le condizioni ideali per la crescita spontanea dei cedri, gli agrumi forse più rappresentativi della regione.

E sono proprio loro a donare il loro nome a questo pezzo di litorale che ci regala panorami meravigliosi e ci offre terreno fertile per esperienze straordinarie. Vieni con noi alla scoperta della Riviera dei Cedri e dei borghi che vi si affacciano.  

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Tra natura e incantevoli villaggi: l’essenza della Riviera dei Cedri

 L’essenza della Riviera dei Cedri, cuore della Calabria

Lungo la Riviera dei Cedri e nei territori circostanti, come detto, è la natura a fare da padrona. Per chi ama il mare, simbolo incontrastato della regione Calabria, ma anche per chi ama la montagna, questa zona è in grado di offrire relax, avventura e panorami da sogno che aspettano solo di essere fotografati. Ma è anche una zona ricca di storia e cultura, da percorrere, visitare e scoprire. Della Riviera fanno parte 22 comuni, alcuni noti centri di turismo balneare, come Scalea, Diamante e Praia a Mare, altri meno noti che proprio per questo non vanno lasciati inesplorati.

Proprio per permettere di scoprire gli angoli nascosti della Calabria a chi ancora non conosce questa incantevole regione, nasce progetto Riviera dei Cedri La Porta della Calabria, che accompagna i viaggiatori in tour ed esperienze che permettano di andare oltre le rotte turistiche ed assaporare l'essenza vera dei luoghi, grazie alla collaborazione tra Consorzio ECOtur, Arca, l’Accademia Italiana del Peperoncino, tour operator e una rete di operatori turistici attentamente selezionati.

Oggi vogliamo suggerirti un tour di 8 giorni alla scoperta di 17 dei 22 comuni dell'area, ispirandoci alla filosofia ecosostenibile e green degli operatori turistici della rete e proponendoti una serie di attività che ti permettano di conoscere il territorio autenticamente, in prima persona.

La destinazione si può raggiungere in macchina dall’aeroporto Internazionale di Lamezia Terme che dista circa 120 km.  Partiamo alla scoperta della Riviera dei Cedri.

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Per il nostro primo giorno esploreremo 2 comuni, Tortora e Aieta, il primo tra i comuni Bandiera Blu 2025 e il secondo tra i Borghi più Belli d’Italia. Arrivati quindi all’aeroporto, noleggiamo una macchina e saliamo a bordo per raggiungere la prima tappa 

A soli 10 km dal mare, Aieta è un piccolo centro davvero incantevole da percorrere, con le sue numerose chiese e i suoi portali in pietra lavorati a mano che adornano i pittoreschi vicoli. Qui è degna di nota la centenaria tradizione tessile, che ancora oggi viene praticata da abili tessitrici con antichi macchinari. L’arte della tessitura permette di dar vita a abiti tradizionali confezionati con cura e attenzione al dettaglio, da acquistare per souvenir unici nel loro genere. Inoltre, per un’esperienza golosa a tavola è possibile provare il fagiolo poverello, una varietà tipica locale con cui si possono realizzare gustosi piatti, tra primi e zuppe.

Ci spostiamo sulla costa e in circa 20 minuti arriviamo a Tortora. Questo comune di circa 5000 abitanti è così chiamato, a quanto pare, per la presenza dell’omonimo volatile, che qui trova un habitat ideale e che dimora sullo stemma cittadino. Qui, oltre a godersi la spiaggia e il mare, si può percorrere l’incantevole centro storico, ricco di stradine pittoresche, oppure visitare il Museo Archeologico di Blanda. Il museo raccoglie una serie di reperti storici e presenta ricostruzioni multimediali delle epoche e delle popolazioni che si sono succedute a Tortora, dai Greci ai Romani, dai Cartaginesi ai Longobardi.

E anche a Tortora non mancano le delizie culinarie, come lo zafarana, una varietà di peperone rosso, sottile e lungo, che specialmente essiccato e sbriciolato diventa protagonista di primi, secondi piatti e contorni sfiziosi.

Per il nostro secondo giorno restiamo sulla costa e in circa 3 km di auto raggiungiamo Praia a Mare, una nota destinazione per il turismo balneare. Con la sua spiaggia sabbiosa di circa 5 km offre un piccolo angolo di paradiso per rilassarsi.

Gli amanti della natura e i più avventurosi possono invece raggiungere i luoghi “segreti” che si trovano qui, come le grotte dell’Isola di Dino a largo di Praia, oppure la più celebre Grotta Azzurra, così chiamata per il caratteristico colore delle sue pareti. Si possono inoltre raggiungere la Torre di Fiuzzi, anticamente adibita a vedetta per l’arrivo di eventuali nemici, e il Santuario della Madonna della Grotta, in cima a una serie di scalini. Si tratta di un luogo di preghiera e raccoglimento all’interno di tre cavità rocciose, dove giochi di luce naturale regalano un’atmosfera mistica.

In circa 15 minuti arriviamo a San Nicola Arcella, altra Bandiera Blu di questo itinerario alla scoperta della Riviera dei Cedri, nonché centro ricco di meraviglie.

Anche qui è il mare il grande protagonista, che ci spinge a voler esplorare la baia con escursioni in barca o pedalò. Anche dalla spiaggia della Marinella, la più rappresentativa del luogo, si può raggiungere l’isola di Dino, dove si può scorgere il palazzo nobiliare dei Principi Lanza, esempio di architettura barocca oggi adibito a resort e location per eventi.

Sempre in barca potrai attraversare il suggestivo Arcomagno, o Grotta del Saraceno, un arco in pietra naturale che regalerà splendide foto al tramonto. Se invece preferisci esplorare i fondali, sappi che potrai fare esperienze di snorkeling tra le pareti rocciose e farti circondare dall’azzurro del Tirreno.

Per gli amanti del trekking, infine, è possibile seguire il percorso che conduce alla Torre Crawford; attraverso sentieri costieri si raggiunge infatti questa pittoresca torre saracena del XVI che fu dimora dello scrittore Robert Francis Marion Crawford, dalla fine dell’Ottocento ai primi del Novecento e che divenne protagonista di molte delle sue opere letterarie.

Altra località amatissima per la villeggiatura, Scalea offre spiagge incontaminate, mare cristallino e tutto il relax e il divertimento che si richiede a una vacanza. La raggiungiamo in appena 5 minuti di viaggio e veniamo subito catturati dalla sua conformazione peculiare: uno sperone di roccia dove si poggia l’agglomerato cittadino che si tuffa nel mare quasi come se scendesse da una scala.

Si possono scorgere inoltre una serie di scogli dall'aspetto maestoso, simile a creature mitologiche che si affacciano dall’acqua, di quella che è nota come Baia dei Draghi. Qui potrai inoltre esplorare, a nuoto o in barca, una serie di calette, come la Baia del Carpino, la Spiaggetta, la Piscina, e di grotte, come quella della Pecora.

Ma se tutte queste bellezze naturali non ti bastano, sappi che potrai esplorare i dintorni con percorsi di trekking a vari livelli e imbatterti in una serie di edifici storici, come la Torre Talao, esempio di architettura militare aragonese del XVI secolo, o il Castello Normanno.

Il mare è protagonista anche a tavola, specialmente nei piatti a base di alici, un prodotto tipico di Scale: le si trovano marinate, fritte, impanate o protagoniste in saporiti primi piatti.

Ci spostiamo a Santa Domenica Talao, altro affascinante borgo dell’entroterra a circa 11 km di distanza, bagnato dal fiume Lao.

Anche qui le antiche tradizioni permangono e tra una passeggiata e l’altra tra i pittoreschi vicoli del centro storico si può visitare il Museo della Terra, che omaggia i costumi locali e la vita contadina. Approfitta inoltre dello splendido panorama che si può ammirare da piazza Italia, luogo di ritrovo per la cittadinanza, che permette incantarsi al cospetto del Mediterraneo dell’intera Riviera dei Cedri.

Sulle tavole di Santa Domenica Talao è possibile trovare alcune varietà di tartufo nero locale e il dolce tipico, lo gnoccolo o turdillo, ovvero un particolare gnocco rigato dolce, con un impasto di vincotto e una copertura di miele e zuccherini colorati.

Per il nostro quarto giorno, raggiungiamo altre due destinazioni degne di nota verso l’interno: Papasidero e Orsomarso.

A circa 20 minuti a Tortora, Papasidero è un paesino di appena 500 abitanti immerso nel verde del Parco Nazionale del Pollino, in cima al monte Ciagola. Questo posto minuscolo cela una serie di meraviglie assolutamente da scoprire, come la Grotta del Romito, sito UNESCO rinomato per le incisioni rupestri del Paleolitico, oppure il Santuario della Madonna di Costantinopoli, che sorge in cima a una parete rocciosa, su una sponda del fiume Lao.

Ed è proprio il fiume l’attrazione principale di Papasidero, perché attorno a esso sorge una splendida riserva naturale, perfetta per escursioni, passeggiate, sessioni nel parco avventura, ma anche per chi ama sfidare l’acqua: qui si possono infatti fare i giri in canoa e rafting che aggiungeranno un pizzico di adrenalina al tuo soggiorno.

Orsomarso, la nostra prossima meta, è immersa nell’omonima catena montuosa ed è anch’essa attraversata da un fiume, l’Argentino. Raggiungiamo questo borgo di 1000 abitanti in circa 25 km e scopriamo la bellezza della Riserva Naturale dell’Argentino, sito UNESCO ricco di specie vegetali e animali uniche - come il capriolo e il falco pellegrino - che si possono scorgere con un po’ di fortuna.

Escursioni e passeggiate sono un must in questo luogo, che permettono di imbattersi anche in luoghi sacri di grande importanza: qui è situata infatti la Grotta della Madonna di Lourdes, all’interno della quale si trova una statua di 3 metri della Vergine, in ricordo del centenario delle apparizioni nella cittadina francese.

E’ inoltre possibile ammirare la Torre dell’Orologio, una testimonianza impagabile del Mercurion, un territorio a cavallo tra Basilicata e Calabria dove nel VI secolo prosperarono i monaci basiliani greco-orientali. La Torre era infatti il culmine del monastero qui collocato e oggi è un ottimo punto panoramico per ammirare la bellezza del Pollino.

Imperdibile a Orsomarso è lo squisito fusillo, un formato di pasta fresca lunga e sottile preparato con uno speciale ferretto e condito con ragù di castrato o di carne di vitello e maiale. È il protagonista di una sagra che si tiene nel mese di agosto.

Il nostro quinto giorno riprende a Verbicaro, a circa 10 km di distanza da Orsomarso. Questo adorabile borgo unisce idealmente i panorami del Pollino con quelli della Riviera, del cui Parco Marino è parte integrante, regalando scorci mozzafiato ed esperienze full immersion nella natura per viaggiatori di ogni tipo.

 Verbicaro è inoltre conosciuta come “Città del Vino”, per via della produzione del suo vino rosso DOC. Girando per il paese non potrai non imbatterti nelle numerose cantine locali - anticamente catuvo - e gustare un calice del delizioso nettare qui prodotto, che si può abbinare facilmente alle pietanze locali dai sapori forti.

La lunga storia del vino Verbicaro si può apprendere nel Museo del Vino e della Vita Contadina, che espone tutti gli strumenti utili per la produzione vitivinicola e una serie di cimeli legati alla cultura campestre.

Un altro prodotto tipico locale sono i panicelli, profumatissimi fagottini dolci dalla forma quadrata avvolti in foglie di cedro e ripieni di uva passa e cubetti di cedro candito, frutto che da queste parti nasce rigoglioso.

Con un tragitto di 20 minuti arriviamo finalmente sulla costa, a Santa Maria del Cedro, celebre centro di turismo balneare vincitore della Bandiera Blu per il quinto anno consecutivo. Sorge alle pendici del Cozzo del Pellegrino, che fa parte del massiccio dei Monti Orsomarso, e abbracciata dal fiume Lao, si trova all’interno del Parco Marino “Riviera dei Cedri” e ti regalerà tra i più bei tramonti sul mare della tua vita.

Fondato dai monaci basiliani, il paese vide il suo boom turistico a partire dagli anni Ottanta, ma è una meta imperdibile in ogni momento dell’anno, non solo in estate. Le aree da visitare sono infatti innumerevoli, come gli scavi archeologici dell’antica città di Laos del periodo della Magna Grecia.


Anche qui non possiamo non citare il frutto che dà il nome al borgo (e alla porzione di costa): il cedro.

Questo agrume non è solo al cuore di moltissime preparazioni gastronomiche, come liquori, marmellate, conserve, ma anche l’essenza del legame di questo luogo con la cultura ebraica: a luglio e agosto, infatti, i rabbini di tutto il mondo giungono a Santa Maria per raccogliere i cedri, chiaro omaggio a quelli citati nella Bibbia. Questi saranno usati a ottobre per celebrare la Festa delle Capanne, il Sukkot. 


Il cedro è inoltre il protagonista di un museo interamente dedicato a lui, che spiega la storia e le virtù di questo frutto, oltre che i passaggi indispensabili per la sua lavorazione.

Iniziamo il nostro sesto giorno alla scoperta della Riviera dei Cedri, a Grisolia, a 7 km da Santa Maria del Cedro. Questo centro di circa 2000 abitanti possiede un centro storico arroccato a oltre 400 metri di altitudine e una zona lido, sul mare. Il centro storico è un dedalo di vicoletti in pietra che permette, in alcune zone, di ammirare la riviera in una posizione privilegiata, mentre la zona lido è una delle località più apprezzate per la villeggiatura.

Addentrandosi verso l’interno, nell’insieme del Parco Nazionale del Pollino, si possono invece intraprendere percorsi interessanti per il trekking, ammirando i maestosi alberi che si trovano nella zona - castagni e querce secolari, ma soprattutto il pino loricato, tipico del panorama del Pollino.

La vicina Maierà, a 10 minuti di viaggio, si trova nella suggestiva Valle dei Mulini. Ancora oggi presenti e visibili, i mulini in pietra rappresentano certamente il cuore di un panorama particolare, suggestivo, nonché testimonianza della lunga tradizione molitoria locale.

Il nome deriva probabilmente dall’ebraico M’arà, grotta, perché all’interno delle numerose cavità presenti sul territorio gli ebrei si rifugiavano per sfuggire alle persecuzioni e i monaci basiliani si installavano per pregare. Maierà è quindi un luogo affascinante, per chi ama la montagna e i luoghi originali da visitare, ma è anche un centro di grande importanza per la sua gastronomia. Qui si coltiva infatti il delizioso peperoncino diavolillo, protagonista di numerose pietanze e anche di un museo dedicato esclusivamente a lui.

Ma si possono gustare anche primi piatti di pasta fresca artigianale stesa a mano al il ragù di capra, lagane con ceci e tante altre delizie da accompagnare a un corposo calice di vino locale. Ovviamente, se vuoi imparare a preparare queste delizie, avrai la possibilità di partecipare a show cooking e laboratori tenuti dai local.

Proseguiamo il nostro viaggio alla scoperta della Riviera dei Cedri. Per il nostro settimo giorno ci spostiamo di una decina di km per arrivare in un’altra località che non ha bisogno di presentazioni: Diamante.

Anch’essa Bandiera Blu, Diamante è conosciuta per la produzione di peperoncino e sede del Peperoncino Festival, un evento imperdibile per l'estate. Ma è nota anche come “Città dei Murales” perché dagli anni Ottanta gli street artist vi si danno appuntamento per decorare le pareti dei suoi edifici con splendide opere d’arte.

Se però ami il mare non puoi perderti una gita alla vicina Isola di Cirea, uno sperone di roccia a picco sul mare con un profilo che ricorda quello di una balena, attorno al quale si possono esplorare le profondità marine e le varie insenature con sessioni di snorkeling. Da non tralasciare inoltre la vivace vita notturna in spiaggia e in paese, perfetta per i più giovani che vogliono divertirsi dopo una giornata al mare.

Se Diamante è una scelta ideale per esplorare le bellezze del Tirreno, Buonvicino non è da meno. Distante circa 10 km da Diamante, fa anch’esso parte del circuito dei Borghi più belli d’Italia, grazie al suo centro storico trecentesco ottimamente conservato, composto da palazzi nobiliari ed edifici degni di nota. Da considerare anche le bellezze naturali che lo circondano, ricche di sentieri per il trekking e corsi d’acqua del torrente Corvino, dove si possono ammirare ben 50 specie diverse di orchidea selvatica.

Siamo giunti alla fine del nostro itinerario alla scoperta della Riviera dei Cedri e dei suoi suggestivi paesi. Per il nostro ultimo giorno ci spostiamo innanzitutto a Belvedere Marittimo.

Raggiungiamo le splendide spiagge del paesino in poco meno di 20 km di tragitto e ci lasciamo stregare dai paesaggi peculiari di questo luogo. Oltre a mare e spiaggia incontriamo infatti una serie di calanchi argillosi, delle vere e proprie sculture in pietra naturale ricreate dall’erosione e dai fenomeni atmosferici. Inoltre, non potrai perderti una visita al bellissimo Castello Aragonese.

Ma a Belvedere c’è spazio anche per il romanticismo: è infatti nota come Città dell’Amore, perché proprio qui sono custodite le reliquie di San Valentino, il santo protettore degli innamorati.

Ci spostiamo di circa 10 km per andare alla scoperta di Sangineto. Località abbracciata dal Parco Nazionale del Pollino, vanta anche una zona sul mare ed è dunque una meta ideale sia per chi ama la montagna e il trekking che per chi preferisce la spiaggia e il relax.

Qui sono molti i percorsi da battere, seguendo ad esempio le tappe delle dimore storiche (su tutte il Castello del Principe) o degli edifici religiosi (sono molte le chiese e i santuari); noi vogliamo però consigliarti il Sentiero dei Sogni, un percorso di circa 6 km immerso nel verde, che conduce alla celebre Cascata del Vuglio: situata all’interno di una grotta, ti farà sognare con i giochi di luce naturale e l’atmosfera fiabesca.

Completiamo il percorso a Bonifati, a poco meno di 5 km di distanza da Sangineto. Situato in un contesto collinare e montuoso, è circondato da due colli, dalle rovine del castello di Bonifati, di epoca angioina, e da diverse torri costiere - le più celebri sono la Torre di Parise, la Torre del Capo e la Torre di Fella, che ricreano un ambiente affascinante e suggestivo.

Se finora conoscevi la Calabria solo per l’accoppiata sole&mare siamo sicuri che adesso visiterai questa splendida regione con altri occhi e durante ogni stagione.

Esplorando i centri più piccoli e spesso fuori le classiche rotte turistiche dell’incantevole Riviera dei Cedri, come avrai potuto vedere, potrai scoprire le sue bellezze naturali, storiche e tradizionali e tornare a casa con una valigia ricca di ricordi indimenticabili.

L'autore

Scritto il 16/07/2025