Pennabilli offre una miriade di spunti di visita: da Tonino Guerra alle campane tibetane, scopri con noi cosa vedere nella magica Pennabilli.

Nella parte più meridionale della provincia di Rimini, a pochissimi chilometri dal confine marchigiano, si trova Pennabilli, un borgo sorprendente per la ricchezza di cose da vedere.

Il paesaggio che abbraccia Pennabilli è quello dell’Alta Valmarecchia, dove le colline verdeggianti si alternano a luoghi più impervi. Sono i luoghi in cui ha vissuto il poeta e artista Tonino Guerra, amico di Federico Fellini, ma sono anche i luoghi visitati dal Dalai Lama per celebrare il secolare legame del piccolo borgo di Pennabilli con il Tibet. Senza contare che, secondo alcuni, il misterioso panorama evocato nel dipinto della Gioconda è proprio quello di Pennabilli…

Arte, storia, leggende ma anche una strepitosa natura e una golosa gastronomia rendono Pennabilli una tappa imperdibile di un viaggio in questo ridente angolo di Romagna.

Scopri con noi cosa vedere a Pennabilli!

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Cosa vedere a Pennabilli, incantevole borgo romagnolo

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Il borgo di Pennabilli, che non conta nemmeno 3mila abitanti, anzi, come si chiamano qui, 3mila Pennesi, si trova a un’altitudine di circa 600 metri sul livello del mare.

Il fatto che la cittadina sia di dimensioni contenute, comunque, non deve affatto trarre in inganno, perché le memorie di questo luogo si perdono sin dall'epoca etrusca e romana. Le due colline, oggi chiamate Roccione e Rupe, sono poi state usate come rifugio all’epoca delle cosiddette invasioni barbariche dalle popolazioni della Valmarecchia.

Nascono così le comunità di Penna e di Billi, dove Penna deriva da Pinna e significa “cima”, “pinnacolo”, mentre Billi deriva da Bilia e significa “cima tra gli alberi”. Mentre la prima comunità si sviluppa in autonomia, la seconda diventa una delle rocche della potente famiglia dei Malatesta.

Nel 1350, i due borghi vengono uniti e, a simboleggiare questa unione, viene posata “la pietra della pace” nella Piazza del Mercato situata tra i due centri.

Con l’Unità d'Italia, la cittadina diventa parte della Regione Marche: solo nel 2006, con un referendum, il comune ha richiesto di far parte della Regione Emilia Romagna e, dunque, della provincia di Rimini.

Di storie, questo borgo ne ha certamente tante da raccontare e le scopriremo, una a una, svelando cosa vedere nella splendida Pennabilli.

Ecco le cose da non perdere in questo borgo della Valmarecchia.

L’antica cinta muraria, che ancor oggi abbraccia il centro storico di Pennabilli, continua a conferire l’aspetto medievale alla cittadina.

Ciò che però vorremmo raccontarti a proposito delle mura di Pennabilli è un’antica leggenda.

Infatti, nel Cinquecento, Papa Leone X conferisce a Lorenzo de Medici il titolo di Duca di Urbino. I Pennesi, però si ribellano a questa nuova dominazione e subito le truppe medicee sono costrette all’assedio del borgo con circa 20 mila soldati. Come può Pennabilli salvarsi da un simile attacco? Si narra che il 23 febbraio del 1517 sia stata proprio un’apparizione della Vergine Maria sulle mura della città a mettere in fuga gli assedianti.

Per entrare nel centro storico di Pennabilli passerai attraverso le sue porte: alcune particolarmente interessanti sono Porta Cinzia, quella dei Malatesta e la Porta dei Billi.

Cosa vedere a Pennabilli: la Cattedrale di San Leone

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La Cattedrale di San Leone ed è uno splendido edificio a croce latina con la facciata in stile neoclassico che troneggia nel centro cittadino.

Si tratta della sede della diocesi di San Marino e Montefeltro sin dal Cinquecento.

La Chiesa di Sant’Agostino è in realtà più nota come il Santuario della Madonna delle Grazie per via dell’immagine della Vergine in trono con il Bambino.

Questa immagine, infatti, è protagonista di un altro miracolo, quello della Lacrimazione del 1489, che viene festeggiato anche oggigiorno ogni terzo Venerdì di Marzo chiamato, per questa ragione, Venerdì Bello. La stessa Madonna è stata la protagonista delle apparizioni che hanno salvato Pennabilli dai Medici nel Cinquecento.

Il Monastero di Sant’Antonio da Padova di Pennabilli per un panorama incantevole

Tra le cose da vedere a Pennabilli vi è sicuramente il Monastero di Sant’Antonio da Padova, abitato dalle Suore Agostiniane.

L’edificio cinquecentesco si trova nei pressi dell’antica rocca di Billi e permette allo sguardo di allargarsi sullo splendido panorama della vallata circostante.

I sorprendenti Musei di Pennabilli: il fiore all’occhiello del borgo

Non si può lasciare questa cittadina senza aver visitato i suoi musei.

Dedicati alla storia, alla natura circostanti, ma anche all’arte, offrono uno straordinario spaccato della realtà del Montefeltro, sospeso tra passato e presente.

Ecco i musei di Pennabilli che ti suggeriamo di visitare.

Il Museo diffuso “I Luoghi dell’Anima” di Tonino Guerra

Come abbiamo anticipato, la vita del poeta e artista Tonino Guerra è stata strettamente intrecciata alla Romagna e, quindi, anche a Pennabilli.

Il Museo diffuso “I Luoghi dell’Anima” si snoda tra il centro storico di Pennabilli e parte della Valmarecchia. L’intento è quello di essere di ispirazione per una sorta di “risveglio poetico” nella mente del visitatore. Sono 7 i luoghi che compongono questo museo all’aperto.

Il più famoso è certamente L’Orto dei Frutti Dimenticati, dove è possibile riscoprire specie di alberi da frutto che non vengono più coltivati. Qui si trova anche il “Gelso della Pace”, piantato proprio dal Dalai Lama.

Sorprendente anche la Strada delle Meridiane, nel centro storico di Pennabilli. Sette meridiane, infatti, impreziosiscono le facciate dei palazzi con l’intento di omaggiare i diversi metodi di calcolo del tempo nei secoli.

Potrai visitare le installazioni ogni giorno e gratuitamente.

All’interno del Palazzo comunale, si trova Mateureka, il museo che intende mostrare la storia del calcolo e della matematica. I reperti spaziano dalle tavolette sumere ai soroban giapponesi, senza contare grafometri e aritmografi. Vi sono anche caschi per la realtà virtuale e laboratori dove sperimentare con gli antichi strumenti di calcoli e giocare con le regole della matematica.

Insomma, un museo di straordinaria originalità!

Il Parco Regionale Sasso Simone e Simoncello, infatti, condiviso tra le province di Pesaro Urbino e di Rimini, è un territorio sorprendente che si estende su quasi 5 mila ettari.

Il museo di Pennabilli dedicato al parco invita alla scoperta della flora e della fauna locali. Situato nell’edificio dell’ex macello di Pennabilli, il Museo replica gli animali locali in interessanti diorami, mostra un’insospettabile collezione di minerali e invita i visitatori a conoscere di più sulla natura del luogo attraverso laboratori pratici e interattivi.

La Campana di Lhasa

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Abbiamo anticipato il legame di Pennabilli con il Tibet. Tutto inizia da padre Orazio della Penna che parte per l’Asia con l’intento di portare il Vangelo. Per la verità, non fa solo quello. Meriti suoi sono l’aver redatto il primo dizionario italiano-tibetano e aver portato la prima stampa a caratteri mobili in Tibet. Padre Orazio, al secolo Orazio Olivieri, aveva portato con sé a Lhasa una campana che era stata forgiata a Roma. Nel 1994, la campana è stata trovata a Jokhang. Un calco della campana è stato poi portato a Pennabilli e inaugurato nel 2005 da Tenzing Gyatso, XIV Dalai Lama del Tibet.

Questa storia racconta di un profondo dialogo tra culture, religioni e il profondo riconoscimento all’operato di Orazio della Penna, chiamato affettuosamente in Tibet “lama dalla testa bianca”.

Non solo cose da vedere, ma anche tante cose da fare a Pennabilli.

Una delle cose più interessanti a cui partecipare è la Processione dei Giudei di Pennabilli. Viene organizzata in occasione del Venerdì Santo e si svolge di notte. 70 figuranti, abbigliati con costumi d’epoca romana, tra cui le pie donne, i soldati e gli incappucciati, si incamminano dalla Chiesa della Misericordia fino al Monastero di Sant’Antonio. A illuminare il lungo corteo solo la luce delle fiaccole.

Imperdibile è anche il Festival di Pennabilli, Artisti in Strada. Si svolge nei primi giorni di Giugno ed è un festival di arti performative che rendono Pennabilli una pittoresca capitale dell’arte. Decine di concerti, performance di teatro e nuovo circo colorano le strade della città e la arricchiscono di eventi e musica. Nel corso del festival, viene solitamente proposto anche il Mercatino del solito e dell’insolito, dove vengono esposti prodotti di artigianato di altissima qualità, frutto di un’attenta selezione.

Il mese di Luglio, invece, è il momento del Mercatino dell’Antiquariato di Pennabilli, uno dei più importanti e antichi d’Italia.

A concludere l’anno, il Django Festival, dedicato alla musica Jazz Manouche e al suo esponente più famoso, l’artista belga Django Reinhardt.

Non solo cultura e natura, ma anche cibo. E che cibo!

Il territorio della Valmarecchia è infatti una sinfonia di sapori deliziosi che si concretizzano in una varietà di prodotti tipici che troverai solo qui. Pennabilli è famosa per il suo fungo prugnolo che viene celebrato nel corso di una Sagra che si tiene a Miratoio di Pennabilli a fine Maggio.

Deliziosi anche il miele proveniente da Poggio Torriana, il tartufo nero e il tartufo bianco di Sant’Agata di Feltria e il Balsamo di Cagliostro prodotto a San Leo: si tratta di un particolare liquore alle erbe dedicato all’alchimista Giuseppe Balsamo.

Non mancano naturalmente l’olio, particolarmente buono e da gustare come condimento sulle bruschette, e il vino. Il Sangiovese e il Trebbiano di Santarcangelo di Romagna sono tra i vini, rispettivamente un rosso e un bianco, più famosi del nostro Paese.

Come arrivare

L’aeroporto più vicino è quello di Rimini, situato a circa 40 chilometri. Il borgo si raggiunge in autobus da Rimini, oppure in auto. L’uscita dell’autostrada più vicina è Rimini Nord.

Ci auguriamo che questo itinerario nel cuore di Pennabilli sia stato una golosa ispirazione per il tuo prossimo viaggio in questa terra strepitosa!

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