Un viaggio in Calabria da nord a sud, tra i luoghi iconici, paesaggi meravigliosi e spiagge dove rilassarsi

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Una regione, mille colori

La Calabria è una regione dalle mille sfumature: si passa dal verde delle sue colline al blu del suo mare e dei suoi laghi, passando per il bianco delle vette montane e i colori sgargianti delle sue distese di fiori e delle tavole imbandite di delizie che allietano la vista e il palato. Noi di Visit Italy abbiamo fatto un viaggio alla scoperta di queste meraviglie: da nord a sud abbiamo assaporato le peculiarità di questa terra, che non ci stancheremo mai di percorrere. 

L'aria pura della Sila

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La nostra avventura è iniziata dalla Sila, il cuore verde della Calabria: a San Giovanni in Fiore ci si sente immersi in un’atmosfera spirituale unica. Qui ha vissuto l’abate Gioacchino da Fiore, citato anche da Dante Alighieri nella Divina Commedia e ci vuole poco per capire come mai questo luogo sia stato d’ispirazione per il religioso. Sembra di essere in paradiso, in una natura che profuma di pini e abeti, con l’aria fresca di montagna che rigenera corpo e mente. Infatti, secondo diversi studi, la Sila possiede l'aria più pulita d'Europa. I laghi della Sila sono uno spettacolo per la vista e il contrasto tra il verde e l’azzurro dei laghi fa sembrare di avere davanti un dipinto perfettamente eseguito, capace di suscitare forti emozioni. Durante il nostro viaggio in Sila, ci viene consigliato di fare tappa a Camigliatello Silano, e non ci siamo affatto pentiti della scelta! Le casette con i tetti spioventi, il legno che qui predomina nell’architettura e le varie botteghe artigianali disseminate lungo tutto il corso, paiono catapultarci in un tipico villaggio natalizio, dove il tempo pare essersi fermato. 

A Papasidero un viaggio nel Paleolitico

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La tappa successiva del viaggio ci ha portato nel Parco Nazionale del Pollino, altro luogo splendido. A Papasidero restiamo incantati dalla Grotta del Romito, un sito che risale al Paleolitico Superiore e riveste una grande importanza, anche a livello europeo. La guida che ci accompagna alla scoperta del territorio, ci racconta che il rinvenimento di questa grotta è stato fatto in tempi recenti (nel 1961) anche se essa risale addirittura al 10.800 a.C. Il borgo di Papasidero, di origine bizantina ci accoglie tra le sue stradine silenziose e caratteristiche, donandoci momenti di pace e serenità. 

Nel blu dell'Arcomagno

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Dopo esserci fatti cullare dalla maestosità delle montagne della Sila e del Pollino, è giunto il momento di conoscere l’anima marina della Calabria! San Nicola Arcella è uno dei luoghi iconici della Calabria, ma l’emozione che si prova a stare sotto l’Arcomagno è unica. Non è un caso che sia uno dei siti più fotografati durante i viaggi nel Sud Italia. L’ambiente naturale intorno all’Arcomagno è così bello da togliere il fiato: grotte, insenature, acqua limpidissima e al tramonto una serie di colori e sfumature che regalano sensazioni di benessere mai provate prima. 

Morano Calabro: un angolo viola di paradiso

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Durante il nostro viaggio, i colori sono stati il leitmotiv dell’esperienza. Forse non tutti sanno che in Calabria c’è un pezzo di Provenza, un angolo viola di paradiso. Il Parco della Lavanda di Morano Calabro è un luogo spettacolare, dove ci si lascia inebriare dai profumi della pianta speciale, che un tempo era una delle coltivazioni di eccellenza di questa terra. La tappa che abbiamo fatto qui, ci ha rigenerati, permettendoci di scoprire anche l’antico borgo di Morano Calabro, che ci ha conquistati al primo sguardo, data la conformazione urbanistica molto particolare. Le sorprese però nel Pollino non sono finite, infatti un altro gioiello che abbiamo avuto il piacere di visitare è Civita, un borgo che racchiude delle costruzioni tipiche, conosciute come Case Kodra. La peculiarità di queste casette sparse all’interno del centro storico è la loro somiglianza con volti umani, trovarsi al loro cospetto è davvero un’esperienza unica. 

Il Codex Purpureus Rossanensis

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Dopo aver conosciuto i borghi dell’area del Pollino, ci lasciamo guidare sulla costa ionica della Calabria, scoprendo luoghi della cultura a dir poco fantastici. È il caso di Rossano dove abbiamo l’opportunità di vedere con i nostri occhi il Codex Purpureus Rossanensis, un manoscritto del Nuovo Testamento redatto in pergamena di color porpora, di grande importanza religiosa, culturale e artistica. Ma non finisce qui! A Rossano nella cattedrale è custodita anche l’affresco della Vergine Acheropita, cioè un dipinto di origine miracolosa, non realizzato quindi da mani umane. 

Nel crotonese tra castelli e vini

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Dopo aver percorso la strada litoranea, affacciati sul mar Ionio e accarezzati dalla brezza marina, giungiamo a Le Castella, un luogo magico, in cui l’antica fortezza sembra galleggiare sull’acqua. Il castello aragonese è collegato alla terraferma da una striscia di terra e resiste lì, da secoli e secoli, nella sua imponente meraviglia. Non perdiamo l’occasione di scattarci qualche foto tra le spesse mura del castello, catapultandoci con la fantasia in varie epoche storiche e rimanendo di stucco ammirando questo luogo affascinante, le cui pietre narrano lo scorrere del tempo. A due passi da qui, è d’obbligo una tappa a Cirò, la patria del vino calabrese per eccellenza. Tra le varie cantine abbiamo vissuto un’esperienza di gusto indimenticabile, degustando vini dalla storia millenaria e assaggiando prodotti tipici del territorio. Tra cantine e vigneti, abbiamo scoperto l’anima gourmet della Calabria. 

L'incontro tra Oriente e Occidente

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Il giorno dopo siamo pronti per immergerci ancora una volta nella spiritualità della terra calabra, percorrendo un itinerario che ci porta alla scoperta di alcune pietre miliari della regione. A Stilo tocchiamo con mano la fusione tra la cultura orientale e occidentale: la Cattolica è una piccola chiesa che risale all’epoca bizantina, esempio unico in Europa, la cui facciata riproduce in scala, i grandi templi che si trovano in Anatolia, Armenia e Georgia. A Pazzano, altro piccolo borgo, visitiamo il Santuario di Monte Stella, scavato nella roccia, in cui natura e spiritualità si fondono. Per concludere la giornata in bellezza, non c’è niente di meglio che lasciarsi travolgere dal suono e dell’energia delle acque della cascata di Bivongi, alta ben 114 metri e considerata una delle più alte in Italia. Questa zona della Calabria è molto particolare, infatti l’influenza della cultura greca si percepisce non solo nell’architettura, ma anche nella lingua. Qui vive una minoranza grecanica, che porta avanti tradizioni come la tessitura e l’arte della ceramica. Si fa un viaggio nel viaggio, scoprendo le antiche radici dei calabresi e comprendendo al meglio il valore aggiunto che l’unione dei popoli dona ai territori. L’area archeologica di Locri permette di viaggiare nel tempo, facendoci scoprire come vivevano in passato gli abitanti della zona, sia in epoca greca, sia in epoca romana. Si cammina nella storia e ogni passo è un’esperienza indimenticabile. 

Sulla Costa degli Dei: spiagge e sapori

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Dopo aver visitato la zona ionica della Calabria, raggiungiamo di nuovo l’area tirrenica e arriviamo sulla Costa degli Dei, fermandoci come prima tappa a Tropea. La più famosa destinazione turistica calabrese ci accoglie in tutto il suo splendore: mare cristallino, spiaggia bianca, l’isolotto antistante il borgo, il centro storico che profuma di autenticità, con i palazzi signorili disseminati lungo tutto il percorso, arricchiti da portali di grande pregio. Tutto ci fa innamorare di questa perla adagiata sul mar Tirreno. La Costa degli Dei però ci offre tanti altri luoghi da esplorare, quindi partiamo alla scoperta di Serra San Bruno e della sua Certosa, il primo convento certosino d’Italia. Anche qui, la spiritualità ci pervade, regalandoci emozioni senza tempo. Al misticismo del luogo, si affiancano piatti tradizionali che noi di Visit Italy abbiamo avuto l’opportunità di assaporare: la pasta alla serrese, una ricetta semplice ma ricca di gusto, in cui capperi e alici sono gli ingredienti principali, la carne preparata con diverse varietà di funghi e i dolci tipici conosciuti come gli ‘nzulli, una vera goduria per il palato! 

A Pizzo gustando il Tartufo

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Un’altra esperienza di gusto che abbiamo vissuto durante il nostro viaggio in Calabria, è stata la degustazione del gelato di Pizzo Calabro: il famoso tartufo. In una piazza pittoresca, a pochi passi dal Castello Murat (altro simbolo del borgo), ci si lascia trasportare dalla dolcezza di questo gelato artigianale che racchiude un cuore di cioccolato fondente. Chiacchierando con gli abitanti di Pizzo, scopriamo che a due passi dalla spiaggia c’è un luogo molto singolare: la chiesetta di Piedigrotta, un luogo di culto scolpito nella pietra, molto evocativo e sorprendente. È interessante scoprire quanti piccoli gioielli siano celati in ogni angolo del territorio. Infatti quando ci siamo recati alla chiesa di Piedigrotta, abbiamo scoperto un sito straordinario e originale.

Misteri e miti del Sud

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Le ultime due tappe del nostro viaggio in Calabria, ci hanno permesso di scoprire altre due anime di questa terra straordinaria: il mistero e il mito. La passeggiata a Reggio Calabria ci ha riempito il cuore di infinito: sul lungomare Falcomatà, accarezzati dalla brezza marina, si può scorgere in lontananza l’Etna, si sente il profumo della salsedine e si scopre una città che ha puntato molto sull’arte contemporanea. A due passi dal lungomare, c’è Museo dove sono custoditi i celeberrimi Bronzi di Riace, la cui origine ancora oggi resta un mistero. Trovarsi al cospetto di queste tue statue regala emozioni forti e contrastanti: ci si chiede dove siano stati realizzati e da quale epoca storica siano giunti fino a noi. A Scilla, conosciuta come la Venezia del Sud, il mito la fa da padrone grazie alla leggenda di Scilla e Cariddi. Il borgo marinaro ci ha accolti in tutta la sua genuinità: qui tra i gozzi colorati abbiamo degustato una specialità gastronomica: il panino con il pesce spada, chiacchierando con i pescatori che ci hanno raccontato come viene pescato e poi portato in tavola. 

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Dio volle il mare sempre viola, la rosa sbocciante a dicembre, il cielo terso.

Leonida Repaci

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