Forse non tutti sanno che Venezia non è idealmente divisa in quartieri come le altre città d’Italia ma segue uno schema urbanistico che storicamente ha distinto la città in sei pezzi, i sestieri appunto. Uno dei più ricchi di arte e bellezza è sicuramente quello che ospita l’omonima piazza dedicata al Santo Patrono; di cosa stiamo parlando? Ovviamente del Sestiere San Marco.

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Incontro con la bellezza. Viaggio nel Sestiere San Marco

Forse non tutti sanno che Venezia non è idealmente divisa in quartieri come le altre città d’Italia e d’Europa ma segue uno schema urbanistico che storicamente ha distinto la città in sei pezzi, i sestieri appunto. Uno dei più ricchi di arte e bellezza è sicuramente quello che ospita l’omonima piazza dedicata al Santo Patrono; di cosa stiamo parlando? Ovviamente del Sestiere San Marco: fulcro sociale e culturale veneziano, dove troviamo il Palazzo Ducale, sede del potere politico veneziano sin dal IX secolo, la gloriosa Basilica di San Marco, lo storico teatro La Fenice, musei, gallerie immerse tra campi e campielli.

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Una volta giunti a Venezia: tutto ciò che c’è da vedere a San Marco

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Presupponiamo di iniziare la nostra esplorazione urbana che ci porterà proprio a Piazza San Marco dallo spazio antistante alla stazione di S. Lucia; ovviamente per arrivare in quel sestiere possiamo decidere di arrivarci a piedi o di prendere il vaporetto della linea 1 da “ferrovia B” o da “Piazzale Roma F”. Siccome ci sarà da camminare tanto stavolta opteremo per questa opzione ma apprezziamo gli Explorer più temerari che decidono di avventurarsi per tutte le stradine e i ponticelli veneziani. Il vaporetto comunque ci farà attraversare parte del Canal Grande fino allo stallo “Rialto ” dove dobbiamo scendere. Una volta scesi prendiamoci un minimo di tempo per ammirare il ponte più iconico della città, passiamo davanti alla sede comunale di Ca’ Loredan, (palazzo bizantino straordinario ricco di patrimonio artistico tra Cinquecento e Settecento) e avviamoci verso Campo Manin, in cui possiamo ammirare il monumento ottocentesco a Daniele Manin del bronzista Luigi Borro. Da segnalare da queste parti in una zona più interna il Palazzo Contarini del Bovolo famoso per una “leggiadra e bizzara” scala a voluta dal proprietario Pietro Contarini, membro della potente famiglia Contarini del ramo di San Paternian, discendente del sessantesimo doge della Repubblica, Andrea Contarini.  

Nelle vicinanze sono presenti altri due “Campi”: San’Anzolo (o Sant’Angelo) e Santo Stefano, il primo è uno spiazzo di grandi dimensioni con pianta a forma di Z, che risulta essere un punto di congiunzione importante pedonale per la città, da qui infatti si diramano calli che conducono a Santo Stefano dove c’è anche il famoso Ponte dell’Accademia, e altri edifici di rilevanza storico-artistica come Palazzo Trevisan Pisani, Palazzo Gritti Morosini, Palazzo Duodo e il complesso del monastero di Santo Stefano, antichissimo luogo di culto risalente al XIII secolo. In campo Santo Stefano è presente anche il prestigioso Istituto Veneto di Scienze, Letterature ed Arti che oltre a essere un ente promotore di scuole e seminari d’alta formazione, possiede una ricca collezione d’arte e un importante patrimonio librario.

Prima di tornare verso campo Manin c’è da segnalare la presenza di Palazzo Fortuny, oggi uno dei musei d’arte della Fondazione Musei Civici di Venezia ed uno dei maggiori esempi d’architettura gotica della città, la cui collezione museale è costituita da un nucleo di opere si articola attorno alla figura dell’artista e ricercatore visivo spagnolo Mariano Fortuny Marsal, sono rappresentate qui tutte le arti tra cui: pittura, scultura, illuminotecnica, teatro, fotografia, il tessile e gli abiti teatrali. Un patrimonio artistico e culturale che è stato negli anni ulteriormente implementato.

Verso Piazza San Marco

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Dopo quest’ultima sosta culturale possiamo anche incamminarci verso Piazza San Marco, l’unico spazio aperto di Venezia che porta il nome di “Piazza”, un salotto straordinario, ricco di monumenti conosciuti in tutto il mondo.

Ripasseremo ancora una volta su Campo Manin che è diventato ormai un nostro riferimento in termini di orientamento e attraversiamo il piccolo Campo San Luca, un punto cruciale per le attività di ristorazione, bar e commercio di ogni categoria; in effetti dopo tanto camminare un po’ di fame vi sarà sicuramente venuta. Una volta rifocillati, ecco che possiamo rimetterci a camminare per questo splendido sestiere, ci troviamo a soli quattro minuti a piedi da Piazza San Marco che possiamo tranquillamente raggiungere seguendo le indicazioni.  

La Piazza vera e propria, è l’area racchiusa fra le Procuratie vecchie, nuove e quelle nuovissime, serie di edifici in cui vivevano i cosiddetti procuratori della Repubblica di Venezia, tra le cariche più prestigiose e importanti subito dopo il Doge. La piazza vede articolarsi attorno al suo spazio proprio questi edifici in un connubio architettonico di incredibile suggestione, che si esalta nel complesso monumentale della Basilica di San Marco e dello svettante e celeberrimo campanile, alto quasi cento metri. Ai suoi piedi è costruita la famosa Loggetta del Sansovino su progetto appunto dell’architetto Jacopo Sansovino, nata come luogo d’incontro dei patrizi con le autorità di governo che avevano sede proprio in San Marco. Un tripudio di elementi decorativi e di scene allegoriche in glorificazione di Venezia e delle sue vittorie del tempo. La bellezza ovviamente non finisce qui, tenete presente la presenza delle acque lagunari e dei prospetti che solo questo posto può regalare, tra i portici, i magici caffè storici come il Florian o il Lavena, le colonne di San Marco e San Todaro, i marmi, gli ori, i mosaici. Una bellezza infinita racchiusa in un luogo unico, capace di rappresentare uno dei percorsi d’arte italiana più suggestivi in cui inoltrarsi, e possibilmente perdersi.


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