Definita da Forbes come “uno dei segreti meglio custoditi d’Italia” per viaggiatori e turisti internazionali, Ischia è la meta da non perdere nell’estate 2021. Ecco una selezione di 4 cose da fare e vedere su una delle prime isole covid-free d’Italia. Tra cibo, escursioni, storia e un tuffo dove l’acqua è più blu.

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Ad Ischia si mangia, si beve e si fischia!

Proverb
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Distante circa un’ora di navigazione da Napoli, con i suoi 46,3 km di superficie, Ischia è la maggiore delle isole del Golfo partenopeo. Per molti, una vacanza sull’Isola Verde è sinonimo di relax e benessere, una reputazione scolpita nella sua storia millenaria in virtù delle numerose sorgenti termali distribuite lungo il territorio insulare. E sì, lasciarsi dondolare dalle onde in una baia rocciosa attraversata dai rivoli di acqua calda o sorseggiare un aperitivo a bordo piscina ammirando il sole tuffarsi nel Mar Tirreno sono, senza alcuna incertezza, voci che ogni viaggiatore dovrebbe spuntare nella personale lista delle cose da fare ad Ischia. Nondimeno, dopo esservi concessi letteralmente un bagno di relax, potreste avere voglia (o meglio, “tenere genio”, come dicono da queste parti) di immergervi nella vita isolana più autentica e caratteristica. Ad Ischia potrete farvi coinvolgere in esperienze che sapranno conquistare ogni viaggiatore, dai più avventurosi agli amanti della buona tavola. 

1. Gustare Piatti Tipici

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“A ischia si mangia, si beve e si fischia”. Così recita un vecchio adagio. Nelle righe che seguono non ci addentreremo in un tutorial sul come fischiare, ma vi guideremo alla scoperta dei piatti tipici di Ischia.

Per chi giunge sull’isola di primo mattino, non c’è modo migliore di inaugurare il proprio soggiorno all’ombra del Monte Epomeo che concedersi la tradizionale colazione isolana e addentare il golosissimo cornetto ischitano. Fusione tra croissant francese e cornetto all’italiana, questo dolce è preparato con un doppio impasto a base di pasta sfoglia e pasta brioche ed è farcito, nella sua variante classica, con crema pasticciera e amarena.

Il pranzo sarà l’occasione perfetta per provare il vero re della gastronomia di questa terra: il coniglio all’ischitana. Secondo la tradizione, l’animale veniva allevato in buche profonde che ricreavano un ambiente semibrado. Da non confondere col più celebre coniglio alla cacciatora, la variante locale si prepara in un tegame di creta e prevede l’impiego di pochi ma distintivi ingredienti che lo rendono un piatto inconfondibile.

Gli amanti dello street food non potranno esimersi dal gustare quello che da decenni è divenuto a pieno titolo il panino più popolare di Ischia: la Zingara. Due fette di pane cafone ben abbrustolite farcite con prosciutto crudo, mozzarella, pomodori, maionese e qualche foglia di lattuga.

Infine, se dopo un pasto particolarmente abbondante e gratificante all’insegna dei piatti tipici di Ischia sentiste il bisogno di un digestivo, provate un amaro a base di piperna, pianta aromatica molto simile al timo selvatico e che cresce rigogliosa sull’isola.


2. Fare diving e snorkeling tra le acque di Ischia

Sebbene il Golfo di Napoli sia una delle aree maggiormente trafficate del Mediterraneo, le acque di Ischia custodiscono meravigliosi tesori per gli appassionati di snorkeling ed immersioni. Immergetevi tra canyon, rami di gorgonie e il raro corallo rosso, oppure tuffatevi per una sessione di snorkeling in una delle tante baie e antri scavati nella roccia che circondano l’isola. Tra i siti più suggestivi in cui praticare diving, menzioniamo la Secca delle Formiche, area ricca di rocce che si snodano tra grotte, archi naturali e guglie di pietra.

Situati entrambi lungo il versante meridionale dell’isola, Punta Sant’Angelo e Punta San Pancrazio sono altri due siti di immersione brulicanti di fauna.

Avete mai nuotato nei pressi di un vero relitto mitologico? Si tratta di una delle esperienze più sorprendenti da fare a Ischia. Difatti, la conformazione rocciosa denominata Scoglio della Nave rappresenterebbe, secondo la leggenda, la mitica galea con cui Ulisse fece ritorno ad Itaca e che il dio Poseidone pietrificò poco prima del ritorno in quella che lo storico francese Philippe Champault identificò come l’isola dei Feaci. Qui, tra cavità e anfratti, i sub possono nuotare in una variopinta vegetazione marina.


3. Trekking Panoramici

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Chi decide di trascorrere una vacanza trekking, ad Ischia potrà cimentarsi in percorsi di varia difficoltà che accontenteranno le esigenze sia dell’escursionista più esperto che di quello alle prime armi. L’isola è una cornice di scenografica ricchezza ambientale. Inerpicarsi sulla sommità del Monte Epomeo o raggiunge le baie e le calette più fascinose percorrendo sentieri panoramici a picco sul mare è una fatica generosamente ricompensata dalla straordinaria bellezza dei luoghi.Uno dei percorsi più interessanti è quello che porta ai Pizzi Bianchi. Incamminandosi lungo un’antica mulattiera costeggiata da cantine e vigneti, ci si ritrova dinanzi a un paesaggio sorprendente, in cui molti non faticheranno a trovare somiglianze con certi scenari della Cappadocia. In alcuni punti il tracciato lungo il canyon può essere particolarmente tortuoso, meglio perciò affidarsi all’esperienza di una guida del posto. Il cammino che conduce al punto più alto dell’isola, il Monte Epomeo, attraversa invece i boschi dei Frassitelli e della Falanga, in cui spiccano per interesse le cosiddette Fosse della Neve, varie testimonianze di architettura rupestre e un villaggio trogloditico. Culmine di questo trekking è l’eremo di San Nicola, chiesa del XV secolo sita in prossimità della vetta. Altro percorso che segnaliamo, è quello panoramico di Piano Liguori, che si staglia tra testimonianze di viticoltura eroica, terrazzamenti coltivati e cantine scavate nella roccia.

4. Visita Borghi Contadini

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Non solo l’antico borgo di pescatori di Ischia Ponte, set “geniale” della trasposizione televisiva dei romanzi di Elena Ferrante, o il celebre Sant’Angelo, tanto amato dalla cancelliera Angela Merkel. Per andare alla ricerca dell’anima più nascosta, rurale e probabilmente meno nota di Ischia, bisogna raggiungere la parte alta dell’isola, il comune di Serrara Fontana, e da qui spostarsi verso gli antichi borghi contadini di Calimera e Noia. Luoghi sospesi nel tempo, la cui architettura rupestre racconta di un passato tutto da scoprire. Un tempo popolato prevalentemente da pastori, quello di Calimera è un villaggio posto ai piedi del Monte Epomeo e che domina l’intero Golfo di Napoli. Un nucleo di antichissime costruzioni in pietra verde, stalle e grotte oggi utilizzate come cantine per il vino prodotto artigianalmente dagli abitanti.

Poco distante, il piccolo borgo collinare di Noia è un presepe incastonato nell’entroterra isolano e attraversato da strette e caratteristiche stradine che costeggiano i caseggiati dipinti a calce tipici dell’architettura mediterranea. Proprio da qui è possibile incamminarsi lungo un suggestivo percorso che conduce al canyon dei Pizzi Bianchi e prosegue verso il bacino idrotermale di Cavascura e la spiaggia dei Maronti.

Vale la pena programmare una tappa a Piano Liguori, il minuscolo villaggio contadino (solo una manciata di abitazioni) tra vitigni, orti e frutteti che offre agli avventori scorci panoramici irresistibili. Chi non soffre di vertigini potrà poi proseguire lungo gli stretti sentieri vista mare dello Schiappone e della Scarrupata.


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